Il Sig. Paradiso Attilio è diventato bersaglio fisso di poliziotti e dell’ex Procuratore di BN, Dr. Aldo Policastro, avendo incessantemente denunziato - con querele, film e manifesti - gli Amministratori di Sant’Angelo a Cupolo e le illegalità protette dalla Prefettura, dalla Procura della Repubblica e da due Comandanti dalla Polizia Stradale di BN. Ha pertanto subito 7 arresti temporanei, un ricovero al pronto soccorso, un accertamento della salute mentale, svariati sequestri di manifesti, 15 richieste di rinvio a giudizio ed una misura restrittiva della libertà, chiesta dal Dr. Policastro ed annullata con Sentenza assolutoria irrevocabile del 2021, dopo vili inadempienze ed illeciti castighi.
Tuttavia, nel corso dei 13 procedimenti penali già
conclusi, Attilio ha fatto emergere le contraddizioni e le falsità di chi lo ha
denunziato e di chi lo ha rinviato a giudizio, con documentazioni
incontestabili e filmati incontrovertibili.
Attilio subisce da decenni una perseverante attività di
stalking giudiziario, quantunque sia stato sempre assolto con formula piena,
anche quando, ai sensi degli artt. 597 e 617 septies, è stato querelato da un’ispettrice
di Polizia Giudiziaria operante al servizio del Dr. Policastro (vedasi Sentenza
assolutoria irrevocabile n. 524/2023)
Ad opera del Prefetto, della Digos e della Polizia
Municipale di BN è stato altresì
privato del diritto di esprimersi coi manifesti. Tanto è accaduto a seguito di svariate
sanzioni pecuniarie, di sequestri di volantini e di manifesti, fondati su fatti
non perseguibili dal Codice della Strada, ma attuati in violazione degli Artt.
13, 21 e 42 della Costituzione. Infatti, le ingiunzioni prefettizie sono state recentemente
annullate con Sentenza
del Giudice di Pace del 17.6.2024.
Ex dipendente dell’Istruzione Pubblica, Attilio è
pensionato, incensurato, è uomo laborioso, pacifico, stimato, equilibrato e
coraggioso. Ma a 74 anni dovrà ancora difendersi dal Procuratore Generale e
l’Avv. Generale della Corte Penale d’Appello di Napoli, per due congiunte querele
stimolate dal Dr. Policastro, allorquando esaminò la deposizione
spontanea del Paradiso, lo imputò di calunnia, inviò il fascicolo a Roma ed
informò i colleghi di Napoli.
Ritenendo dispotica, perseverante ed opprimente l’attività vessatoria
condotta dai Prefetti, dagli agenti di Polizia e dall’ex Procuratore della
Repubblica di BN, chiediamo che il Ministro di Giustizia prenda in carico la
presente istanza, accerti le responsabilità individuali e giustifichi il
prolungato silenzio del suo Ministero, del CSM e del Ministro dell’Interno,
essendo stati tutti informati ininterrottamente per 15 anni e non avendo fatto
nulla per censurare le illegalità commesse dagli Amministratori santangiolesi,
dai Prefetti e dal premiato Procuratore Generale Policastro.