sabato 28 dicembre 2024

 INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
AL MINISTRO DI GIUSTIZIA


Il Sig. Paradiso Attilio è diventato bersaglio fisso di poliziotti e dell’ex Procuratore di BN, Dr. Aldo Policastro, avendo incessantemente denunziato - con querele, film e manifesti - gli Amministratori di Sant’Angelo a Cupolo e le illegalità protette dalla Prefettura, dalla Procura della Repubblica e da due Comandanti dalla Polizia Stradale di BN. Ha pertanto subito 7 arresti temporanei, un ricovero al pronto soccorso, un accertamento della salute mentale, svariati sequestri di manifesti, 15 richieste di rinvio a giudizio ed una misura restrittiva della libertà, chiesta dal Dr. Policastro ed annullata con Sentenza assolutoria irrevocabile del 2021, dopo vili inadempienze ed illeciti castighi.

Tuttavia, nel corso dei 13 procedimenti penali già conclusi, Attilio ha fatto emergere le contraddizioni e le falsità di chi lo ha denunziato e di chi lo ha rinviato a giudizio, con documentazioni incontestabili e filmati incontrovertibili.

Attilio subisce da decenni una perseverante attività di stalking giudiziario, quantunque sia stato sempre assolto con formula piena, anche quando, ai sensi degli artt. 597 e 617 septies, è stato querelato da un’ispettrice di Polizia Giudiziaria operante al servizio del Dr. Policastro (vedasi Sentenza assolutoria irrevocabile n. 524/2023)

Ad opera del Prefetto, della Digos e della Polizia Municipale di BN è stato altresì privato del diritto di esprimersi coi manifesti. Tanto è accaduto a seguito di svariate sanzioni pecuniarie, di sequestri di volantini e di manifesti, fondati su fatti non perseguibili dal Codice della Strada, ma attuati in violazione degli Artt. 13, 21 e 42 della Costituzione. Infatti, le ingiunzioni prefettizie sono state recentemente annullate con Sentenza del Giudice di Pace del 17.6.2024.

Ex dipendente dell’Istruzione Pubblica, Attilio è pensionato, incensurato, è uomo laborioso, pacifico, stimato, equilibrato e coraggioso. Ma a 74 anni dovrà ancora difendersi dal Procuratore Generale e l’Avv. Generale della Corte Penale d’Appello di Napoli, per due congiunte querele stimolate dal Dr. Policastro, allorquando esaminò la deposizione spontanea del Paradiso, lo imputò di calunnia, inviò il fascicolo a Roma ed informò i colleghi di Napoli.

Ritenendo dispotica, perseverante ed opprimente l’attività vessatoria condotta dai Prefetti, dagli agenti di Polizia e dall’ex Procuratore della Repubblica di BN, chiediamo che il Ministro di Giustizia prenda in carico la presente istanza, accerti le responsabilità individuali e giustifichi il prolungato silenzio del suo Ministero, del CSM e del Ministro dell’Interno, essendo stati tutti informati ininterrottamente per 15 anni e non avendo fatto nulla per censurare le illegalità commesse dagli Amministratori santangiolesi, dai Prefetti e dal premiato Procuratore Generale Policastro.

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domenica 22 dicembre 2024


Denuncia smarrita o macellata? 

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Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore il 18.2.1951 e residente nel comune di Sant'Angelo a Cupolo (BN), in Via Vallone San Nicola n. 2,

premesso che

1)        con lettera ipertestuale del 6 giugno 2018 informavo il Ministro, On. Matteo Salvini, sulle inadempienze dell'ex Ministro, del suo Capo di Gabinetto e di altri funzionari ministeriali, nonché sui fatti concernenti una travagliata vicenda giudiziaria, iniziata con una denuncia del 24 giugno 2009, contro il Comune di Sant'Angelo a Cupolo, e poi esplosa in parecchie querele per reati decisamente più gravi, commessi non solo dagli Amministratori passati e recenti dello stesso Comune, ma da vari Prefetti e Funzionari della Prefettura di Benevento;

2)        con mail certificata del 1 luglio 2018 informavo nuovamente il Ministro, il Capo di Gabinetto e il Presidente del C.M. sulle mancate risposte e chiedevo di essere ricevuto dall'On.le Salvini, senza tuttavia ricevere riscontro, né parlato, né scritto;

3)        con istanza del 17 agosto 2018 ai sensi della L. 241/90, non solo rappresentavo al Ministro la necessità di rispondere e di comunicare almeno il nominativo del "Responsabile del Procedimento", ma recapitavo la denuncia-querela contro l'ex Prefetto di Benevento, sporta per reati di depistaggio, reiterate omissioni e falso in atti di pubblico ufficio;

4)        con diffida del 19 settembre 2018 invitavo il Ministro a rispondere ai sensi della L. 241/90 e a riferire sulle eventuali attività amministrative intraprese nel frattempo. Inoltre, mi rendevo ancora una volta disponibile per un colloquio, proprio al fine di evitare la presente querela;

5)        al fine di scongiurare la presente azione penale, il primo di ottobre scorso mi sono recato per la quinta volta al Viminale, per tentare di essere ricevuto dal Capo di Gabinetto o da un funzionario delegato. Ma dopo un'ora di vani colloqui tenuti con due gentilissime agenti, ho dovuto desistere, atteso che ogni sforzo, volto almeno a sapere se il Dr. Piantedosi avesse conferito le informative di cui sopra al Ministro, si è rivelato del tutto inutile.

TANTO PREMESSO, CHIEDO

che venga accertata la verità e individuate le colpevolezze delle persone responsabili di aver rifiutato ogni risposta entro i limiti previsti dalla L. 241/90, attraverso l'escussione del Ministro dell'Interno e del Dr. Matteo Piantedosi, nella qualità di funzionario destinatario delle mail certificate trasmesse all'On.le Ministro Matteo Salvini e al Capo di Gabinetto stesso.

Il presente documento è depositato presso codesta Procura in cartaceo e su DVD, contenente questo testo (il cui nome e lo stesso di quello indicato a pie di pagina) e due filmati, raggiungibili anche attraverso i seguenti link: VIDEO 1 (26 min), attraverso il quale mostro i fatti accaduti dinanzi al Viminale, dal 26 al 28 giugno 2018,  e  VIDEO 2 (2 min), ove mostro il video messaggio registrato prima di lasciare il Ministero.

Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti in conseguenza della condotta dei due imputati, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e mi riservo, ove fosse necessario, di produrre ulteriori elementi probatori a sostegno della presente denuncia-querela.

Qualora fossero accertate responsabilità a carico del Ministro Salvini, chiedo che venga richiesta l'autorizzazione a procedere al Parlamento, nel più breve tempo possibile, in quanto la reiterata azione omissiva dei Ministri che si sono succeduti nel tempo preclude diritti fondamentali, tutelati dalla Costituzione Italiana, a me e alla mia famiglia. Diritti per quali ho prodotto un numero ragguardevole di querele, tuttora al vaglio di codesta Procura, di vari GIP e della Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli.

Chiedo che siano condotte le indagini nel più breve tempo possibile, anche al fine di evitare ulteriori conseguenze dei reati.

Chiedo, infine, che Il PM mi dia avviso in caso di richiesta di archiviazione al GIP.

Sant'Angelo a Cupolo, 5 ottobre 2018

Attilio  Paradiso
attilio.paradiso@pec.it

sabato 21 dicembre 2024

 Quesito sul Sistema educativo italiano.

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 AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
AL PREFETTO DI BENEVENTO
AL PROCURATORE AGGIUNTO DI BENEVENTO
tramite PEC istituzionale

Pongo in visione una via comunale che, impedita al transito degli autoarticolati, non consente di utilizzare un fabbricato allo scopo per il quale è stato costruito - click e vedi Concessione Edilizia.

Chiedo di sapere se gli abusi protetti da quattro sindaci e gli svariati reati reiterati dal Funzionario Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale sono perseguibili per legge o sono stati cancellati dal codice penale, per quanto denunziati dallo scrivente ininterrottamente, dal 24/6/2009 al 13/11/2024, ai Procuratori della Repubblica, ai Prefetti ed alle SS.LL.

Ringrazio per le omesse risposte ed auguro di provare lo stesso dispiacere degli italiani che non ricevono chiamate nemmeno dalla recente Governante di Terronia Felix – si leggano le omesse risposte alle  19mail.prefettoBN.zip.

Sant’Angelo a Cupolo, 19 dicembre 2024

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martedì 17 dicembre 2024

 Curiosità da Benevento


Per non sciupare tempo e non consumare ossigeno con quelle persone che, avendo perso la curiosità, non desiderano sapere cosa accade nella loro città, oggi voglio spiegare quali sono i motivi che impediscono a Prefetti, Magistrati e Ministri di operare come vorrebbe la disciplina italiana e il codice etico di comportamento convenuto dalle nazioni aderenti alla UE.

17 anni fa scrissi il primo esposto-denuncia, ma dei 7 destinatari nessuno mi rispose. Perciò, dopo 60 giorni di silenzio assoluto, decisi di svegliare la Prefettura e la Procura, dando luogo alla prima contestazione muta, difronte ai Palazzi del Governo e di Giustizia di Benevento.

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Per ridurre al minimo i bisogni di carburante e le acque di scarico, mi astenni dal mangiare e rimasi muto per diverse notti e diversi giorni. Bevevo solamente alla bisogna e mi tenevo pulito con gli 80 Lt d’acqua che avevo in macchina, sotto la Rocca dei Rettori.

Giorni avanti chiesi l’accesso agli atti della Prefettura e della Procura, perché intuii che il prolungato silenzio celava notizie che non dovevo sapere. Infatti, verificai che in Procura era stata falsificata una perizia eseguita dai Carabinieri a seguito di un sinistro stradale, mentre in Prefettura avevano utilizzato lo stesso numero di protocollo informatico su due lettere indirizzate al Quirinale.

Su consiglio del mio consulente legale, non denunziai i due reati con immediatezza. Ma, dopo la prematura scomparsa dell’Avv. Sacchetti, non solo consegnai la denuncia ai Carabinieri di BN, ma la resi pubblica sui media locali, nazionali e sul mio sito WEB. Suggerisco caldamente di leggere la denuncia del 3 agosto 2010, perché su Facebook e su YouTube fece furore.

La sola persona ad essere degradata fu la Funzionaria di Gabinetto, in quanto colpevole d’aver falsificato banalmente un numero che non poteva essere duplicato, nemmeno da un pirata. Perciò, la prima bracciante del Prefetto fu rimossa e trasferita nella stiva del galeone, insieme ai galeotti.

Dal 2009 ad oggi ho bucato parecchie Maglie della Rete, numerose volte, fino a denunziare Salvini, Piantedosi, svariati Prefetti e svariati magistrati. Perciò le Maglie si sono immediatamente ricompattate e saldate l’una all’altra. E fu così che iniziò la caccia al contestatore seriale ed alle mie 57 denunce, fino ad arrestarmi 7 volte e a perseguirmi in tutte le forme improprie, soprattutto attraverso lo stalking giudiziario e la restrizione della libertà personale inflitta dal Procuratore Capo, Dr. Aldo Policastro.

Delle 57 denunce-querele 3 sono viventi; ma le rimanenti sono state macellate nel mattatoio di Via Del Basso De Caro e poi sotterrate, senza ricevere nemmeno la benedizione del prete.

Dopo 17 anni di mattanza nessuno è stato condannato, nemmeno io.

Mi hanno suggerito di scrivere un libro. In effetti, basterebbe unire le 57 querele. Ma, non ho alcuna intenzione e nessuna ragione di pubblicare 57 capitoli, perchè verrebbe fuori un e-book di 400 filmati ed oltre 6.000 pagine, che ovviamente nessuno leggerebbe, nemmeno se lo vendessi tramite Amazon, a 3 € al pezzo, giusto per recuperare il costo del DVD, della custodia e dell’immagine di copertina.


Ringrazio chi riporrà questo testo insieme ai libri di scuola non letti e non aperti, o quantomeno nel cestino dell’indifferenziata.

Spedito in Prefettura e Procura tramite PEC, il 17 dicembre 2024


lunedì 9 dicembre 2024

 Retroscena di corte

Gentile Dottoressa Cedrona,

ti suggerisco fraternamente di non beccare più ai piedi del Sig. Gallo, né ai miei artigli, ma di cercare su Internet “quali sono i compiti del Prefetto”, di leggere almeno i primi 10 risultati della ricerca e di farmi sapere quali sono i poteri dei Prefetti italiani, da Vipiteno a Pozzallo.

Se la legge non è uguale per tutti i Prefetti d’Italia, ti prego di avvertirmi e di farmi sapere quali disposizioni speciali vigono nel principato di Benevento, perché io sono pigro ed ho letto solo il primo risultato, ossia questo:

(clicca sulla foto per ingrandire il testo)

Cara Dottoressa,

tirati su e non beccare più; ma piuttosto dai una cortese risposta a questa domanda: “se il galletto prefettizio non garantisce il corretto funzionamento dell’Ufficio Tecnico Comunale del mio piccolo paese, ma lascia una strada alla mercé di chi commette reati e palesi violazioni di legge contro i diritti inviolabili miei e dei miei pulcini, Sua Eccellenza manda un Azzecca Garbugli più affidabile o affida il mandato alla Procura della Repubblica?”

Ringrazio, ti abbraccio e carinamente ti saluto.

                       Nonno Attilio da Pastene