mercoledì 16 novembre 2022

DENUNZIA QUERELA e
MEMORIE DIFENSIVE INDAGATO.



DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITA': consapevole delle responsabilità civili e penali che assumerei in caso di produzioni e dichiarazioni non veritiere, assicuro l'autenticità dei link e le informazioni contenute in questo documento multimediale.

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Io sottoscritto Paradiso Attilio, nella qualità di persona indagata nel procedimento penale sopra indicato, evidenzio che nell'informazione di garanzia mi si contesta di aver incolpato e calunniato, "pur sapendoli innocenti", il Procuratore Generale e l'Avvocato Generale della Corte di Appello di Napoli e di aver trasmesso "una prima mail al Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Benevento, dr. Sergio Pezza".

Ma così non è:

Ø perché, sapendoli innocenti, come avrei potuto denunziare i fatti al Giudice monocratico, Dr. Sergio Pezza, se i due alti Funzionari dello Stato non avessero commesso azioni illecite a mio danno?

Ø perché non li ho calunniati con accuse disoneste, ingiurie, narrazioni false e chiacchiere avventate. Ma, da imputato per reati e per fatti mai commessi, ho denunziato le loro inadempienze e le loro responsabilità al Dr. Sergio Pezza, nel corso di un'udienza dibattimentale, con elementi probatori evidenziati in 2 memorie difensive scritte in ipertesto,  come questo file;

Ø perché non ho trasmesso più di una mail al Dr. Pezza, ma nell'udienza dibattimentale del 4 maggio 2021 ho consegnato al Giudice 5 pagine di memorie difensive, concernenti il processo incardinato dal Procuratore della Repubblica di BN contro di me, sulla base di deplorevoli falsità ed accuse prive di fondamenta. Infatti, il processo è poi terminato con la Sentenza n. 989/2021, ove il Giudice mi assolve così scrivendo:  "il Paradiso non è mai entrato nel Palazzo di Giustizia in dispregio al provvedimento emesso dal Sig. Procuratore Generale in data 2 agosto 2019. Egli si limitava ad esporre i suoi cartelli nell'area antistante il Palazzo di Giustizia, rimanendo seduto nei pressi. Tanto hanno riferito tutti i testi escussi. Pare quindi evidente che il Paradiso debba essere assolto. PQM, visto l'art. 530 del c.p.p., ASSOLVE Paradiso Attilio dai reati a lui ascritti perchè il fatto non sussiste."

Se i fatti denunziati dal Dr. Policastro non sussistono, significa che il Procuratore della Repubblica di BN mi ha denunziato non una, ma 5 volte per fatti non veri e reati mai commessi. Perciò, pure il Procuratore Generale e l'Avv. Gialanella hanno emesso 3 Ordini d'Autorità montati su falsità e valevoli per i soli Uffici di Giustizia di BN, come i DASPO, ma a tempo indeterminato, ritenendo di non essere obbligati a notificare i provvedimenti, come se i più alti Magistrati della Campania fossero esenti dal rispetto della Costituzione e la notifica fosse "ovviamente non dovuta" - leggasi ultimi 3 paragrafi a pag 4  delle deduzioni sottoscritte dal Dr. Luigi Riello e dall'Avv. Antonio Gialanella.

Il Giudice ha rigettato tutti i capi d'accusa, perchè ha ritenuto veritiere le deposizioni di "tutti" i testi, le mie memorie difensive del 4 maggio 2021 e l'integrazione che poi ho trasmesso al Dr. Pezza con e.mail del 6 maggio 2021, al fine di chiarire che i 3 provvedimenti restrittivi emessi dai Funzionari della Procura Generale di Napoli sono nulli, ingiustificati e ingiustificabili, perchè sono viziati da numerose contraddizioni, falsità ed eclatanti cause di nullità.

Il Dr. Pezza ha ritenuto di consegnare in Procura solo la seconda memoria difensiva e non pure la prima. Cosicché il Procuratore della Repubblica, Dr. Aldo Policastro, mi ha imputato di calunnia, ha iscritto il reato al RGNR ed avrà pure informato il Dr. Gialanella e il Dr. Riello, sottacendo ovviamente il fatto che è proprio lui il maggiore indiziato di falsità, attività vessatoria aggravata, mobbing e stalking giudiziario, visto che le sue 5 denunzie non sono bastate a farmi condannare e a paralizzare le mie inoffensive, legittime e irreprensibili azioni di contestazione sui ritardi, sugli imbrogli, sulle manipolazioni dei fascicoli e sui crimini della Procura della Repubblica di Benevento.

Nella Sentenza del Dr. Pezza c'è scritto pure che il provvedimento "è stato emesso dal Sig. Procuratore Generale in data 2 agosto 2019", come del resto scrisse la Sostituta del Dr. Policastro, Dr.ssa Assunta Tillo, quando l'8 agosto 2019 informò la Presidente del Tribunale, la Cosmopol S.p.A. e tutte le forze armate, che tuttora non mi permettono di entrare negli uffici di Giustizia di BN, se non accompagnato dai Carabinieri o dagli agenti di polizia privata, perchè il divieto di accesso nei due pubblici Uffici è privo di limiti temporali.

Appare più che scontato, quindi, che il provvedimento restrittivo non è stato disposto dall'Avvocato Generale, Dr. Antonio Gialanella, perchè la Dr.ssa Tillo attesta che ha ricevuto l'ordine d'autorità dal Procuratore Generale, tant'è vero che l '8 agosto 2019  lo scrive in grassetto e ne ripete il testo in corsivo:


Occorre ribadire che l'informativa della Dr.ssa Tillo non mi è stata recapitata, né da Lei, né dal Procuratore, né dalla Presidente del Tribunale di BN, manco a seguito di richiesta scritta ai sensi della L. 241/90.

è assolutamente necessario sottolineare, altresì, che l'informativa della Dr.ssa Tillo è stata sottratta dalle indagini eseguite dai Carabinieri ed è stata fatta sparire dal fascicolo gestito prima dal Dr. Aldo Policastro e poi dal Procuratore Aggiunto, Dr. Giovanni Conzo, che non ritengo possa essere colpevole di aver sottratto la comunicazione della Dr.ssa Tillo dalle indagini, non solo perchè è da tutti riconosciuto come Magistrato scrupoloso ed ancorato a solidi valori, come il Dr. Sergio Pezza, ma perchè non avrebbe avuto interesse, né moventi, né alcuna convenienza a distruggere l'informativa della Dr.ssa Tillo e a farla sparire anche dalle scrivanie degli agenti della Polizia Privata addetti ai metal detector.

Infatti, il Dr. Policastro non ha allegato al fascicolo il provvedimento che lui stesso avrebbe richiesto al Procuratore Generale, né la sua lettera del 29 luglio 2019 priva di protocollo, né infine ha allegato il provvedimento firmato il 2 agosto dall'Avvocato Gialanella. Di contro, in sostituzione dell'informativa diramata l'8 agosto dalla Dr.ssa Tillo, il Dr. Policastro ha inserito una terza Ordinanza firmata dal Dr. Riello, recante si lo stesso protocollo del primo provvedimento, ma la data del 2 ottobre 2019.

Ecco il provvedimento firmato dal Procuratore Generale:



VISTO questo provvedimento e la comunicazione scritta 2 mesi prima dalla Sostituta del Dr. Policastro,   domando al PM e ai Funzionari che hanno condotto le indagini e sono pure stati redarguiti dai superiori:

 

1) il Dr. Luigi Riello quali ragioni aveva il 2 ottobre di firmare un provvedimento restrittivo simile al primo, se il 2 agosto lo aveva già trasmesso a BN con lo stesso protocollo? come si evince:

> dalla informativa firmata della Dr.ssa Tillo l'8 agosto 2019,

> dalle indagini del Comando Carabinieri di Benevento,

> da tutti i destinatari dell'informativa diramata dalla Dr.ssa Tillo,

> dalla richiesta firmata 20 gg dopo dalla Presidente del Tribunale.

 

2) pare possibile che l'Avv. Gialanella abbia emesso nel medesimo giorno lo stesso provvedimento del Procuratore Generale, con lo stesso protocollo riservato dello stesso Ufficio, e che il Procuratore Generale abbia firmato un'altra misura restrittiva 2 mesi dopo, simile nella sostanza, ma diversa dalla prima?

3) le 2 memorie scritte che ho consegnato al Giudice sono calunnie o sono notizie di reato?

4) Vi siete accorti che la richiesta scritta il 29/7/2019 dal Dr. Policastro non reca il codice a barre, né il protocollo della Procura di BN, ma include tutte le falsità per le quali sono stato assolto dal Dr. Pezza?

Le discordanze dei protocolli informatici e le numerose incongruenze non sono terminate, perchè il provvedimento del 2 ottobre reca il codice a barre della Procura di BN col protocollo n° 995, mentre 2 mesi prima il n° di protocollo stampato lateralmente sulla comunicazione trasmessa dalla Dr.ssa Tillo è 8175; cosa che non può essere vera, in quanto tutte le procedure informatizzate pubbliche assegnano numeri progressivi, perciò il protocollo n° 995 del 2 ottobre sembra essere stato artefatto da funzionari poco esperti, in quanto dovrebbe superare di circa 2mila unità il n° 8175 registrato 2 mesi prima dalla Tillo.

Ad ulteriore conferma delle ipotesi criminose che ho segnalato al Dr. Pezza il 4 e il 6 maggio 2021, tocca evidenziare che il Dr. Riello e l'Avv. Gialanella non hanno notificato i provvedimenti, né a me né al Sig. Petriella, non hanno conferito l'incarico ad altri agenti di BN, non hanno permesso di visionare gli atti, non hanno fatto sapere quali autorità di Benevento hanno chiesto la restrizione, per quali pratiche illegali è stato chiesto il provvedimento e perchè mi è stato impedito di esercitare il diritto di difesa, prima dai richiedenti Magistrati di Benevento e poi da quelli che hanno concesso il provvedimento.

Suppongo non sia superfluo sottolineare che, seppure i provvedimenti fossero stati emessi congiuntamente e sbadatamente dalle massime autorità del Palazzo di Giustizia di Benevento e della Corte d'Appello di Napoli, tutte le disposizioni restrittive sono nulle, illegittime, illecite e inefficaci per i seguenti motivi:

1)    PERCHè le restrizioni di libertà non mi sono state notificate nei tempi previsti dall'Art. 13 della Costituzione, in quanto i funzionari dello Stato si sono rifiutati con supponenza, consapevolezza e dolo.

2)    PERCHè mi è stata inflitta una pena a tempo indeterminato che uccide la libertà e la Costituzione; infatti
l'Art. 13 recita: "La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto."

3)    PERCHè disattendono gli obblighi di lealtà assunti dai Dirigenti dello Stato, il Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici e la Convenzione Europea per i Diritti dell'Uomo.

4)    PERCHè i 3 provvedimenti restrittivi sono limitanti del diritto di difesa dell'imputato.

5)    PERCHè il Procuratore Generale e l'Avvocato Generale non mi hanno consentito di prendere visione dei provvedimenti restrittivi e di sapere chi li aveva chiesti, nemmeno a seguito di istanza ai sensi della L.241/90, diffida ed esposto/denuncia del 5/10/2019, che intanto è stato posto sul binario morto da tutti i destinatari, come la denuncia-querela del 2018 contro l'ex Ministro dell'Interno e il suo Capo di Gabinetto.

6)    PERCHè il Giudice, attraverso l'escussione dei testi indicati dal Dr. Policastro, ha scrupolosamente accer-tato che non ho commesso reato, non ho mai ostacolato il lavoro negli Uffici, né ho messo in pericolo la sicurezza delle persone e delle cose, avendo pure rinunziato a sentire i miei testi e alla discussione finale.

Ma le anomalie, le contraddizioni e le falsità che ho denunciato al Giudice non finiscono qua, perchè, durante la prima udienza dibattimentale del 15/12/2020, il Dr. Pezza chiese il provvedimento restrittivo al PM perchè, seppure essenziale per il processo, non era stato trasmesso dalla Procura. Cosicché, nella seconda udienza del 4/5/21, il PM esibì, con mio sommo stupore, la restrizione firmata dall'Avv. Generale, che però reca lo stesso n° di protocollo e la stessa data del provvedimento emesso dal Dr. Riello il 2 agosto 2019, come del resto scrive il Dr. Pezza nella Sentenza 989/2021 e come scrisse la Dr.ssa Tillo ai destinatari della nota informativa dell'8 agosto 2019, coerentemente registrata al n° 8175.

Sicché, 2 giorni dopo aver consegnato le memorie difensive, fui obbligato a scrivere "una sola mail" allo scrupoloso Dr. Pezza, al fine di fargli notare che i provvedimenti restrittivi erano del tutto simili nella sostanza, ma viziati da imbarazzanti falsità e non poche, grossolane ed accecanti contraddizioni.

Per visualizzare solo le incongruenze più evidenti, ora metto in visione:

   A)  il documento emesso il 2 agosto dall'Avvocato Gialanella;



   B)  quello emesso dal Procuratore Generale il 2/10/ 2019 col medesimo n° di protocollo del Gialanella;



   C)  l'informativa con la quale la Dr.ssa Tillo attestava che era stato il Procuratore Generale ad emettere il provvedimento ed informava tutti, tranne i principali destinatari della misura restrittiva: io e il Sig. Michele Petriella.


Scartato il provvedimento B), non resta che chiedere alla Dr.ssa Tillo quale provvedimento ha ricevuto ed ha visto con i suoi occhi, tra quelli emessi lo stesso giorno dall'Avvocato Generale e dal Procuratore Generale, visto che le parole riprodotte in corsivo non sono quelle scritte dall'Avvocato Gialanella, né dal Dr. Luigi Riello.

CONCLUSIONI

Se sono riuscito a spiegare che le autorità operanti presso lo stesso Ufficio Giudiziario di Napoli sono penalmente responsabili di aver prodotto lo stesso provvedimento restrittivo, con lo stesso protocollo in due diverse date, solamente sulla base di quanto hanno falsamente denunziato da Benevento - con consapevolezza e dolo - il Dr. Aldo Policastro e la Dr.ssa Marilisa Rinaldi, senza effettuare indagini, senza contestare gli addebiti, rifiutando la notifica dei provvedimenti a me e al Sig. Petriella, ritenendo addirittura di non essere obbligati a notificare le misure restrittive - leggere ultimi 3 paragrafi pag. 4 - e se sono riuscito ad esporre i fatti in maniera semplice e comprensibile,

chiedo AL PM

di annullare l'imputazione a mio carico,  di incriminare i colpevoli e di essere interrogato.

Per quanto succintamente esposto sin qui, chiedo di rieffettuare le indagini al fine di appurare se sono colpevole di aver scoperchiato la verità o sono invece colpevoli di falsità, travisamenti, mobbing e stalking  giudiziario i funzionari dello Stato di Benevento e di Napoli, che vicendevolmente coprono i loro misfatti con le falsità, per fiaccarmi e farmi condannare per colpe, inflazioni e reati che non ho mai commesso e perchè contesto gli errori, gli orrori e i ritardi della Giustizia compostamente, disciplinatamente, con cartelli e manifesti, in corretto esercizio dei diritti protetti dall' Art. 21 della Costituzione italiana,
senza disturbare nessuno, né dentro, né fuori i palazzi dello Stato, tanto a BN che ovunque ho difeso i miei diritti da solo, con leciti manifesti, una sedia e telecamere protettive bene a vista dei poliziotti


chiedo, altresì, di operare non solamente alla luce di quanto ho esposto sin qui, ma per quanto avevo già denunziato 7 mesi fa al Giudice monocratico con le memorie difensive, la mail del 6/5/2021 e più di 30 link, che peraltro la Dr.ssa Clara De Cecilia dovrebbe aver già visto al computer, perchè il 21/07/2021 ho consegnato tali produzioni ipertestuali su stampa a colori e su DVD, all'agente che mi ha interrogato in Questura di BN, Comm. Rosario Cilenti, poi aspramente redarguito dalle superiori Autorità.

Giacché sono molto provato, stressato, angustiato, demoralizzato, stanco per aver subito maltrattamenti, vessazioni, arresti temporanei ingiustificati, un ASO abusivo e sommamente offensivo e 13 denunce temerarie, e giacché sono stanco di fronteggiare persone senza scrupoli e di denunziare reati senza raccogliere risposte dai Ministri di Giustizia, dal CSM e da codesta Procura Generale, dichiaro di essere ancora disposto ad essere interrogato, visto che con mail del 21.10.2021 non mi è stata data la possibilità di illustrare al PM, solamente con 3 fogli in mano, ciò che ho faticosamente spiegato con questo elaborato.

CHIEDO di interrogare il Sig. Michele Petriella, perchè colpito dalla mia stessa restrizione per ragioni a me ignote, e di interrogare la Sostituta del Procuratore della Repubblica di Benevento, Dr.ssa Assunta Tillo, perchè Lei sola ci può dire da chi e come ha ricevuto la misura restrittiva firmata dal Procuratore Generale di NA, Dr. Luigi Riello, chi le ha commissionato l'incarico di notificare il provvedimento alle sole forze dell'ordine, alla Cosmopol S.p.A., al Questore di BN, alla Presidente del Tribunale di BN e per quali motivi non mi ha dato il provvedimento quando gliel'ho chiesto, prima a voce e poi per e-mail.

Se crede che io sia colpevole, la prego di rinviarmi speditamente a giudizio.

Se invece ritiene che io sia stato ingiustamente e ripetutamente accusato dal Procuratore della Repubblica di Benevento e che questi sia colpevole di attività vessatorie mirate ad annichilire, stressare, deprimere e fiaccare la mia persona, nonché colpevole di stalking giudiziario, sottrazioni ed alterazioni di documenti dai fascicoli processuali, falsità, mobbing e abuso d'Ufficio, CHIEDO di aprire un procedimento a carico del Dr. Aldo Policastro e del Presidente del Tribunale di BN, Dr.ssa Marilisa Rinaldi, perchè anche Lei ha istigato continuamente i poliziotti al fine di impedirmi l'esercizio della libera espressione e si è raccordata col Dr. Policastro per farmi colpire da un vile provvedimento restrittivo, sulla base di falsità, insinuazioni e narrazioni non aderenti alla verità (v. richiesta restrizione del Dr. Policastro senza protocollo della Procura).

CHIEDO, altresì, di incriminare il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, Dr. Luigi Riello, e dell'Avvocato Generale, Dr. Antonio Gialanella, perchè mi stanno tormentando e perchè da oltre due anni mi stanno facendo apparire come un pericoloso pregiudicato, avendomi ingiustamente privato della libertà di circolazione in ambienti aperti a tutti, avendo disposto che fossi accompagnato dalle forze armate come un ergastolano, avendo privato della libertà di espressione e persino della facoltà di difendermi da infondati provvedimenti d'autorità, perchè ancorati sulle falsità denunciate dal Dr. Policastro e dalla Dr.ssa Rinaldi, ma smentiti da loro stessi testimoni.

Infine, vale la pena evidenziare che il Dr. Riello e l'Avv. Gialanella hanno acquisito l'illecito provvedimento di Accertamento Sanitario Obbligatorio di un Vice Questore di Benevento, con il quale l'Agente di Polizia assumeva i poteri che la Legge delega al Sindaco e mi sottoponeva a visita presso il Centro di Igiene Mentale, definendomi: "anormale, farneticante, delirante, imprevedibile, minaccioso, aggressivo e riottoso ad ogni forma di regola sociale", all'ignobile scopo di farmi passare per un pericoloso psicotico. Evidenzio che pure la querela contro il Vice Questore ed altri poliziotti invecchia, da oltre 3 anni, oltre i limiti concessi dal GIP e dal cpp, presso il Sostituto Procuratore di BN (v. mail di sollecito al PM del 25/6/2021).

Chiedo cortesemente alla Dr.ssa Clara De Cecilia di porsi queste domande:

·      perchè e a quale scopo il Dr. Riello e l'Avv. Gialanella hanno esibito l'ASO del Vice Questore Marino?

·      sarà forse allo stesso scopo per il quale la Questura di BN mi avrebbe voluto screditare e internare in una casa di cura e tortura come quella di Castelbuono?

·      perchè non sono state esibite pure le risultanze dell'illecito controllo sanitario, gli interrogatori degli specialisti e i 370 quiz a doppia negazione e risposta multipla?

Ebbene, se Lor Signori non hanno esibito le risultanze delle visite specialistiche, mi farò carico di esibirle io, sempreché ricorresse la necessità di dimostrare chi ero e chi sono, da dattilografo logorroico, da falegname, da elettricista, da muratore, da manovale e da pensionato dello Stato incensurato.

In ogni caso chiedo di essere informato via PEC, anche se intendesse avanzare richiesta di archiviazione al GIP, per esercitare il diritto di opposizione.

Laddove fosse necessario, mi riservo di esibire ulteriori elementi probatori, anche durante l'interrogatorio.

Distinti saluti, buon lavoro e buon Natale.

Sant'Angelo a Cupolo, 18 dicembre 2021