Curiosità da Benevento
Per non sciupare tempo e non consumare
ossigeno con quelle persone che, avendo perso la curiosità, non desiderano
sapere cosa accade nella loro città, oggi voglio spiegare quali sono i motivi
che impediscono a Prefetti, Magistrati e Ministri di operare come vorrebbe la
disciplina italiana e il codice etico di comportamento convenuto dalle nazioni
aderenti alla UE.
17 anni fa scrissi il primo
esposto-denuncia, ma dei 7 destinatari nessuno mi rispose. Perciò, dopo
60 giorni di silenzio assoluto, decisi di svegliare la Prefettura e la Procura,
dando luogo alla prima contestazione muta, difronte ai Palazzi del Governo e di
Giustizia di Benevento.
(clicca sulle immagini per ingrandirle)
Per ridurre al minimo i bisogni di
carburante e le acque di scarico, mi astenni dal mangiare e rimasi muto per
diverse notti e diversi giorni. Bevevo solamente alla bisogna e mi tenevo pulito
con gli 80 Lt d’acqua che avevo in macchina, sotto la Rocca dei Rettori.
Giorni avanti chiesi l’accesso agli
atti della Prefettura e della Procura, perché intuii che il prolungato silenzio
celava notizie che non dovevo sapere. Infatti, verificai che in Procura era
stata falsificata una perizia eseguita dai Carabinieri a seguito di un sinistro
stradale, mentre in Prefettura avevano utilizzato lo stesso numero di
protocollo informatico su due lettere indirizzate al Quirinale.
Su consiglio del mio consulente legale,
non denunziai i due reati con immediatezza. Ma, dopo la prematura scomparsa
dell’Avv. Sacchetti, non solo consegnai la denuncia ai Carabinieri di BN, ma la
resi pubblica sui media locali, nazionali e sul mio sito WEB. Suggerisco caldamente
di leggere la denuncia
del 3 agosto 2010, perché su Facebook e su YouTube fece furore.
La sola persona ad essere degradata fu la
Funzionaria di Gabinetto, in quanto colpevole d’aver falsificato banalmente un numero
che non poteva essere duplicato, nemmeno da un pirata. Perciò, la prima
bracciante del Prefetto fu rimossa e trasferita nella stiva del galeone,
insieme ai galeotti.
Delle 57 denunce-querele 3 sono viventi;
ma le rimanenti sono state macellate nel mattatoio di Via Del Basso De Caro e
poi sotterrate, senza ricevere nemmeno la benedizione del prete.
Dopo
17 anni di mattanza nessuno è stato condannato, nemmeno io.
Mi hanno suggerito di scrivere un
libro. In effetti, basterebbe unire le 57 querele. Ma, non ho alcuna intenzione
e nessuna ragione di pubblicare 57 capitoli, perchè verrebbe fuori un e-book di
400 filmati ed oltre 6.000 pagine, che ovviamente nessuno leggerebbe, nemmeno
se lo vendessi tramite Amazon, a 3 € al pezzo, giusto per recuperare il costo
del DVD, della custodia e dell’immagine di copertina.
Ringrazio chi riporrà questo testo insieme
ai libri di scuola non letti e non aperti, o quantomeno nel cestino dell’indifferenziata.
Spedito in Prefettura e Procura tramite PEC, il 17 dicembre 2024
Nessun commento:
Posta un commento