martedì 17 dicembre 2024

 Curiosità da Benevento


Per non sciupare tempo e non consumare ossigeno con quelle persone che, avendo perso la curiosità, non desiderano sapere cosa accade nella loro città, oggi voglio spiegare quali sono i motivi che impediscono a Prefetti, Magistrati e Ministri di operare come vorrebbe la disciplina italiana e il codice etico di comportamento convenuto dalle nazioni aderenti alla UE.

17 anni fa scrissi il primo esposto-denuncia, ma dei 7 destinatari nessuno mi rispose. Perciò, dopo 60 giorni di silenzio assoluto, decisi di svegliare la Prefettura e la Procura, dando luogo alla prima contestazione muta, difronte ai Palazzi del Governo e di Giustizia di Benevento.

(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Per ridurre al minimo i bisogni di carburante e le acque di scarico, mi astenni dal mangiare e rimasi muto per diverse notti e diversi giorni. Bevevo solamente alla bisogna e mi tenevo pulito con gli 80 Lt d’acqua che avevo in macchina, sotto la Rocca dei Rettori.

Giorni avanti chiesi l’accesso agli atti della Prefettura e della Procura, perché intuii che il prolungato silenzio celava notizie che non dovevo sapere. Infatti, verificai che in Procura era stata falsificata una perizia eseguita dai Carabinieri a seguito di un sinistro stradale, mentre in Prefettura avevano utilizzato lo stesso numero di protocollo informatico su due lettere indirizzate al Quirinale.

Su consiglio del mio consulente legale, non denunziai i due reati con immediatezza. Ma, dopo la prematura scomparsa dell’Avv. Sacchetti, non solo consegnai la denuncia ai Carabinieri di BN, ma la resi pubblica sui media locali, nazionali e sul mio sito WEB. Suggerisco caldamente di leggere la denuncia del 3 agosto 2010, perché su Facebook e su YouTube fece furore.

La sola persona ad essere degradata fu la Funzionaria di Gabinetto, in quanto colpevole d’aver falsificato banalmente un numero che non poteva essere duplicato, nemmeno da un pirata. Perciò, la prima bracciante del Prefetto fu rimossa e trasferita nella stiva del galeone, insieme ai galeotti.

Dal 2009 ad oggi ho bucato parecchie Maglie della Rete, numerose volte, fino a denunziare Salvini, Piantedosi, svariati Prefetti e svariati magistrati. Perciò le Maglie si sono immediatamente ricompattate e saldate l’una all’altra. E fu così che iniziò la caccia al contestatore seriale ed alle mie 57 denunce, fino ad arrestarmi 7 volte e a perseguirmi in tutte le forme improprie, soprattutto attraverso lo stalking giudiziario e la restrizione della libertà personale inflitta dal Procuratore Capo, Dr. Aldo Policastro.

Delle 57 denunce-querele 3 sono viventi; ma le rimanenti sono state macellate nel mattatoio di Via Del Basso De Caro e poi sotterrate, senza ricevere nemmeno la benedizione del prete.

Dopo 17 anni di mattanza nessuno è stato condannato, nemmeno io.

Mi hanno suggerito di scrivere un libro. In effetti, basterebbe unire le 57 querele. Ma, non ho alcuna intenzione e nessuna ragione di pubblicare 57 capitoli, perchè verrebbe fuori un e-book di 400 filmati ed oltre 6.000 pagine, che ovviamente nessuno leggerebbe, nemmeno se lo vendessi tramite Amazon, a 3 € al pezzo, giusto per recuperare il costo del DVD, della custodia e dell’immagine di copertina.


Ringrazio chi riporrà questo testo insieme ai libri di scuola non letti e non aperti, o quantomeno nel cestino dell’indifferenziata.

Spedito in Prefettura e Procura tramite PEC, il 17 dicembre 2024


Nessun commento:

Posta un commento