Deduzioni ed osservazioni di Attilio Paradiso
Ho ben letto la nota qui linkabile ed appare subito che, ovattando le responsabilità del Commissario, del Prefetto e del Funzionario dell’Ufficio Tecnico di Sant’Angelo a Cupolo, avete eseguito la verifica sulla pericolosità di un’intersezione stradale con le bende agli occhi, state perdendo tempo e state smistando il vostro carico di responsabilità, perchè sottovalutate la pericolosità della circolazione autoveicolare sulla SP18 e sull’incrocio che porta a casa mia, perché non avete tenuto conto dei rischi che vi ho elencato e che vi ho fatto vedere con un filmato, né i pericoli che corrono i fanciulli, in entrata e in uscita dalla via comunale Vallone San Nicola, sia per andare in paese, sia nell’altra direzione, dovendo attraversare la SP18 senza un semaforo o dovendo camminare in una cunetta posta in piena curva, specie quando piove a dirotto.
Suppongo
che avete perso di vista le didascalie sovrapposte alla mappa, che pertanto ripropongo
alla fine di queste lagnanze.
Evidenzio
che tra i due incroci di Via Vallone San Nicola con la SP18 c’è sempre stata e
c’è tuttora la possibilità di costruire un marciapiede ed una decente zona di
sosta su entrambe le strade, se l’Ufficio Tecnico non avesse permesso
l’edificazione di una casa sulla sede stradale e non avesse fatto realizzare uno
stomachevole parcheggio per sola spazzatura accanto al cimitero del paese. Ma nessuno se ne cura dal 1997, sia
del parcheggio anomalo che del marciapiede, da quando chiusero illegalmente il
tratto iniziale della via e dovemmo chiudere la florida attività produttiva di
mia moglie, per l’oggettiva impossibilità di raggiungere il nostro mobilificio
con i camion.
Ripeto,
nessuno cura la sicurezza delle strade dal 1997, né la Provincia, né il Comune di Sant’Angelo a
Cupolo, né il Commissario nominato dal Prefetto, né il Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti ad alta velocità.
Nemmeno
gli specialisti della Provincia se ne curano, perché non avete informato il
Prefetto, né la Procura della Repubblica, quantunque vi abbia spiegato quali
norme obbligano i dipendenti pubblici, del Comune e della Provincia, a
segnalare i pericoli sulle strade urbane e provinciali, visto che entrambe le
strade sono quotidianamente percorse da automezzi, biciclette e da persone che
possono o vogliono muovere solo i piedi.
Il
fatto che fate pendere l’ago della bilancia sempre dalla parte dell’ing. Luigi
Di Matteo, mette in risalto la leggerezza delle valutazioni vostre, dell’ing.
Di Matteo e le responsabilità penali dell’ing. Nicola Maioli, in quanto
Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale. Contrariamente, una bilancia diversa
potrebbe rivelare che non conoscete le norme di sicurezza sancite dal Codice
della Strada, perché non occorrono i tacheometri satellitari per misurare la
larghezza di una via e mettere in chiara luce ciò che qualunque istruttore di
scuola guida o qualunque conduttore di furgoncini potrebbe sottoscrivere per
certificare la pericolosità dell’incrocio, senza effettuare manco le manovre in
entrata e in uscita da via Vallone San Nicola.
Qualunque
architetto o ingegnere fosse entrato in via Vallone San Nicola e in uscita
avesse tentato di svoltare in qualunque direzione alle 7,30 del mattino,
avrebbe notato che gli specchi parabolici sono appannati e che pertanto non
consentono di vedere chi arriva da Benevento e tantomeno dal centro paese.
A
vedere i lavori che state ultimando sul bivio di Pastene, sulla rotonda che
facilita il traffico tra la SP18, la SP17, il tratto più ripido e più angusto
di un’altra via comunale, nonché le strutture ospitanti le attività produttive
adiacenti la rotatoria, nessuno direbbe che non sappiate progettare
un’intersezione stradale per abbassare drasticamente la soglia di rischio.
Infatti, avete costruito pure un marciapiede lì dove è stato possibile, avete
egregiamente illuminato l’intero incrocio stradale ed avete protetto con i
guardrail anche via Regina Elena, sebbene quel tratto di via comunale sia
raramente praticato per salire a Perrillo, ma viene spesso utilizzato per
parcheggiare le autovetture nei pressi del Mood Club e del centro polivalente
realizzato, per grazia ricevuta, tra la rotatoria e la sponda di un torrente.
Chi
se ne intende di licenze edilizie capirebbe immediatamente che a Sant’Angelo a
Cupolo viene agevolato e favorito chi accarezza l’Ufficio Tecnico, mentre viene
punito chi rispetta i regolamenti comunali, chi non paga il pizzo, chi rispetta
le leggi e paga gli oneri di urbanizzazione su una via catturata dai
confinanti. E paga gli oneri prima di ottenere l’autorizzazione a costruire e
prima di ricevere i servizi della Legge Bucalossi.
Prego
pertanto di rivedere la mappa riprodotta più avanti e di far capire alle autorità
come si risolvono i problemi, per meglio qualificare le responsabilità vostre, i
pericoli riscontrati da altri ingegneri e da altri esperti, privati o stipendiati
dallo Stato: vedasi atto di impugnazione
a firma del Dr. Giacomo Iannella.
Informo
il Prefetto, il Presidente della Provincia, il Ministro Salvini e il
Procuratore della Repubblica di BN, prima che il PM incaricato di esaminare le
mie querele debba affidare ad altri CTU l’incarico che meglio di qualunque
ingegnere privato potete fare voi.
Clicca sulla foto per leggere i dettagli
Distinti saluti.
Sant’Angelo a Cupolo, 7 marzo
2025
attilio.paradiso@pec.it