martedì 22 luglio 2025

 

 Opposizione alla proposta di archiviazione.  



Io sottoscritto Paradiso Attilio, nella qualità di parte offesa nel pp n. xyz.24.44, ho constatato che il sistema di archiviazione digitale della Procura di BN non è conforme alle direttive europee, né al Codice di Amministrazione Digitale italiano, perché la scansione del fascicolo non consente di visualizzare gli atti scritti in ipertesto, perchè le pagine costituenti il fascicolo  non sono funzionali alla visione dei link, che invece costituiscono le fondamenta, i muri portanti della denuncia e sono atti probatori indispensabili per accertare i reati.

Ho constatato, altresì, che il PM e il Procuratore aggiunto hanno forse commesso l’errore di leggere la mia denuncia-querela del 13/11/2024 sulla copia cartacea, anziché sul DVD. Forse non hanno cliccato sui collegamenti ipertestuali, perciò non hanno visto i 13 elementi probatori posti a sostegno della denuncia. Infatti, 2 mesi dopo la registrazione della querela al RGNR, il PM delegava le indagini alla P.G. e chiedeva di “acquisire dal denunciante copia dei documenti menzionati in denuncia, su supporto informatico. In buona sostanza, il PM ha chiesto di acquisire gli stessi documenti che avrebbe potuto vedere sul suo computer 2 mesi prima, con un semplice click, se solo avesse letto il primo paragrafo della querela.

Appare altresì presumibile che il PM non abbia visto le querele precedenti, né le integrazioni successive alla denuncia del 2024, ove contesto non solo lo stesso reato omissivo, ma, con ogni dovizia di prova, reati molto più gravi a carico dell’imputato NM, di altri funzionari comunali e del dr. MLM, che, essendosi rifiutato di ordinare la rimozione delle opere abusive e la messa in sicurezza della via comunale antistante casa mia, è diventato complice e responsabile di omissione, come il NM.


Ho infine constatato che la richiesta di archiviazione del PM e del suo Capo riguarda solo il reato omissivo di NM, anziché i molteplici reati contestati allo stesso e ad altri funzionari comunali. Reati che invece spaziano dal falso ideologico al falso materiale in atti di pubblico ufficio, falsa testimonianza ai Magistrati e alla Polizia Giudiziaria, rifiuto di accesso agli atti e rifiuto d’ufficio, mistificazione di atti amministrativi concernenti il Piano Urbanistico Comunale, falsificazione di delibera di giunta, stalking giudiziario, depistaggio, mistificazione di cartografie, atti ed aerofotogrammetrie non conformi alle mappe catastali e alla realtà dei luoghi visti dal basso,

Nelle 3 pagine poste a sostegno della richiesta di archiviazione, i Magistrati non hanno messo in evidenza alcun documento da me prodotto attraverso i link, per sostenere tutti i reati commessi da NM e dalle altre persone. Infatti, i due Magistrati scrivono esattamente così: “Orbene, all’esito dell’attività investigativa espletata, l’analisi della documentazione agli atti impone di affermare l’insussistenza di ipotesi di reato. Ed invero, dall’esame degli atti investigativi, emerge, ed appare necessario ribadirlo, che nessun abuso edilizio era mai stato accertato e sanzionato”.

Ciò dimostra chiaramente che i due magistrati non hanno visto l’ordinanza di demolizione dell'ing. NM, né la successiva Sentenza del TAR, né l’Ordinanza sottoscritta dal Prefetto Cappetta, né hanno parlato degli altri reati commessi dal NM e dagli Amministratori a lui vicini.

Giacché i reati sono veramente tanti, attraverso i seguenti ritagli ripropongo solo quelli più appariscenti, finalizzati ad accertare quantomeno le responsabilità omissive di NM, nonché dei quattro Sindaci ed assessori che hanno retto il Comune, dal 1997 ad oggi:

ANNO 2005


ANNO 2011

 

ANNO 2016


 

ANNO 2018


 

ANNO 2025

 

La richiesta di archiviazione non tiene conto dei numerosi reati contestati all’ing. NM, al Commissario prefettizio, alla Segretaria comunale e alla sig.ra B. Ma il PM chiede di archiviare anche il reato che il Responsabile dell’UTC sta reiterando dal 1997 ad oggi, visto che tuttora la strada è chiusa da un muretto abusivo, da alberi, da una recinzione abusiva e da un fabbricato costruito per 2 metri sulla sede stradale, mentre il secondo imbocco della strada comunale è stato dichiarato tuttora pericoloso dal Dirigente e dal Responsabile del Servizio Viabilità della Provincia di Benevento

Se i due Magistrati avessero voluto, potevano recarsi sul posto e controllare la strada comunale, le opere abusive e la pericolosità dell’unica via d’accesso al nostro fabbricato.

Alternativamente, nella terza ed ultima pagina della denuncia-querela, avrebbero potuto cliccare e ascoltare questo breve video di soli 3 minuti, per vedere le opere abusive sulla strada comunale e per capire perché e chi ha seppellito l’imbocco primario di Via Vallone San Nicola con questo filmato ripreso dal vivo, mentre 3 geometri picchettano per la seconda volta la strada comunale, dal cimitero di Pastene al secondo incrocio, alla presenza di tutti i confinanti e altri tecnici di loro fiducia.

Se non avessero voluto disinnescare pure la trentesima denuncia contro l’ing. NM, i due magistrati avrebbero delegato la P.G. o i Carabinieri del RIS, per verificare lo stato dei luoghi, per analizzare la delibera mistificata dal Maioli e per controllare se la Delibera di Giunta Comunale del 1992 era stata stampata con una laser, con una inkjet, con una Olivetti anni 70 e se recava firme attendibili e se l’allora Sindaco, l’allora Segretario comunale e i componenti della Giunta sono vivi o sono morti.

 

P.Q.M.   chiedo

l’imputazione coatta di NM, in quanto Responsabile dal 1997 ad oggi dei reati descritti al seguito, con piena consapevolezza, dolo e smaliziata cattiveria:

  1. illecita concessione di concessione edilizia ai Proprietari della casa abusiva;
  2. omessa azione di controllo sull’opera edilizia beneficiaria di contributi statali post sisma;
  3. omessa urbanizzazione e messa a norma di una via comunale costeggiante aree edificabili;
  4. violazioni delle norme di sicurezza sancite dal Codice della Strada;
  5. ritardata denuncia di abusi su via comunale;
  6. omessa azione di tutela del pubblico demanio;
  7. omessa tutela della sicurezza pubblica sulle strade urbane;
  8. causa di danni all'erario per aver sprecato soldi per commissionare 2 volte lo stesso accertamento tecnico sulla via Vallone San Nicola;
  9. complicità con amministratori comunali e comuni cittadini che hanno certificato il falso ed hanno commesso reato di falsa testimonianza dinanzi ai magistrati e agli Agenti di P.G.;
  10. depistaggio e stalking giudiziario attraverso l'uso delle menzogne e la mistificazione degli atti;
  11. Violazione della trasparenza, del diritto di accesso agli atti non soggetti a privacy e delle norme di comportamento dei pubblici impiegati;
  12. stalking giudiziario per aver sporto 2 denunzie-querele contro di me, sostenute da menzogne e da testi corrotti. Infatti, in entrambi i processi sono stato 2 assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, perché il Maioli aveva corrotto i testimoni e perché i fatti descritti nelle querele erano falsi.

 

NON CHIEDO l’imputazione coatta per tutti gli altri imputati menzionati nella denuncia-querela e nelle successive integrazioni, perché non sono stati oggetto di alcuna verifica investigativa dei Magistrati e della Polizia Giudiziaria, ma anche perché i colpevoli potrebbero essere cascati nelle innumerevoli falsità dell’ing. NM, come ad esempio la Delibera di Giunta del 1992, inspiegabilmente trascurata dal giovane PM e persino dal più esperto capo della lavanderia.

Alternativamente, al fine di evitare il rischio di prescrizione, chiedo che il procedimento penale sia restituito alla Procura della Repubblica ed assegnato a qualunque PM, più volenteroso e più capace di trattare le denunce digitali con competenza, lealtà e diligenza.

Vogliate cortesemente comunicare a mezzo PEC le generalità del GIP e la data che il Magistrato fisserà per l’udienza camerale.


Attilio Paradiso


 



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tempo di lettura 3 minuti + 3 di video-scopate

Esposto al Prefetto di BN ed altre autrità.  

Il 17 aprile 2025 avete ricevuto l’esposto  sopra linkabile ed avete immediatamente informato il dr. Mario La Montagna, che, pur conoscendomi, non mi ha chiesto spiegazioni in ordine alle indegne accuse sottoscritte da 8 persone, con la stessa mano e la stessa calligrafia. Né il Commissario La Montagna ha domandato agli impiegati dell’Ufficio Anagrafe di Sant'Angelo a Cupolo chi sono e dove abitano i cittadini che hanno invitato “le Autorità preposte, affinché non venga eliminato il parcheggio nei pressi del Cimitero di Pastene (…), nonché venga accertata la legittimità dell’immobile del Sig. Paradiso”.

 

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Appare strano o quantomeno incredibile che l’esperto, intelligente Commissario napoletano non si sia insospettito, non solo perché gli 8 presunti pastenesi firmano l’esposto con la stessa calligrafia, ma perché sa benissimo – a meno che non abbia preso un colpo - che non desidero affatto eliminare il parcheggio , per quanto inguardabile.

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Invece, voglio renderlo sicuro, degno e usufruibile, dopo 33 anni di indecente abbandono e di innumerevoli, vane denunzie trasmesse ai Prefetti, ai Procuratori della Repubblica, ai Capi di Governo, a Matteo Salvini e a Matteo Piantedosi.

Al fine di palesare la mia buona, piena volontà di risolvere un serio problema di viabilità e di pericolo per la circolazione stradale, allego copia della lettera certificata del 24.9.2024, che per l’appunto inviai lo scorso anno al Commissario La Montagna e successivamente al Prefetto Moscarella, con la qui linkabile PEC del 20 ottobre 2024.

Ecco il progetto trasmesso al Commissario e al Prefetto per mettere a norma il parcheggio e l’imbocco di Via Vallone San Nicola:

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Appare altresì strano e miserevole che la Procura non si sia svegliata e non abbia allertato i Carabinieri del RIS, al fine di scoprire ciò che ho scritto con denuncia-querela pp 6028/24/44, a proposito della falsa delibera del 1992.

Se desiderate la pace, dovete cercare di ottenerla non attraverso le demolizioni e i bombardamenti dell’ingegnoso capotecnico Nicola Maioli, ma con il dialogo costruttivo e con le buone azioni. E non dovete sciupare questa opportunità, perché il Padreterno perdona tutti i peccati, ma non dimentica quelli già fatti.

Sant’Angelo a Cupolo, 21 luglio 2025

Attilio Paradiso
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martedì 8 luglio 2025

6 minuti di notizie per il TG24BENEVENTO

Avendo denunziato parecchi reati a carico dei funzionari comunali di Sant’Angelo a Cupolo, della Prefettura, della Questura e della Procura della Repubblica, sono diventato la persona più processata e più controllata di BN, dopo Michele Petriella.

Per tali denunzie e per una lettera trasmessa al Procuratore Policastro, ho subito 7 deportazioni in Questura, 18 citazioni in giudizio, innumerevoli sequestri di manifesti e 4 multe della Polizia Municipale di BN. Tuttavia, le multe sono state annullate dal Giudice, i manifesti sono stati restituiti dai vigili urbani e in tutti i processi sono stato assolto limpidamente e irrevocabilmente, tranne un paio di processi che non sono ancora terminati.

Ho altresì subito un accertamento sanitario obbligatorio della salute mentale ed ho patito un’odiosa interdizione di circolare liberamente negli uffici di giustizia, voluta dal Procuratore Policastro, disposta dal Procuratore Generale di Napoli e invalidata con Sentenza del Giudice ritenuto più laborioso, più competente e più onesto di Benevento: il Dr. Sergio Pezza.

Va precisato che non ho violato la restrizione di libertà, per quanto fosse nulla, perché i magistrati non mi hanno notificato il provvedimento restrittivo, nemmeno dopo il mio esposto-denuncia, sebbene gli atti interdittivi della libertà personale vanno notificati entro le 48 ore, sennò sono carta straccia, anche per la Costituzione.

Ho pertanto querelato il dr. Policastro, il Procuratore e l’Avvocato Generale della C.P. di Appello di NA per questi motivi:

1.    i tre magistrati mi hanno impedito il libero accesso negli uffici di giustizia e mi hanno condannato ad essere scortato dai poliziotti per circa 3 anni, senza processo e senza darmi la possibilità di difendermi dalle loro false accuse;

2.    il decreto del Procuratore Generale di NA non esiste agli atti processuali. Chi lo sa, forse è sparito. Boh?;

3.    i decreti dei due magistrati napoletani recano eclatanti contraddizioni, portano lo stesso numero di protocollo e non sono stati mai trasmessi ai Carabinieri, né alla Questura, né alla Polizia privata, né a me, né a Michele Petriella;

Infatti, sono stato assolto con queste motivazioni: “Va rilevato che il Paradiso non è mai entrato nel Palazzo di Giustizia in dispregio del provvedimento emesso dal Sig. Procuratore Generale in data 2 agosto 2019. Egli si limitava ad esporre i suoi cartelli di protesta nell’area antistante il Palazzo di Giustizia, rimanendo seduto nei pressi. Tanto hanno riferito tutti i testi escussi. Pare quindi evidente che il Paradiso debba essere assolto perché il fatto non sussiste” (F.to Dr. Sergio Pezza)

Infine, il Responsabile dell’UTC di Sant’Angelo a Cupolo ha recentemente ordinato la demolizione del mio fabbricato, anziché quello costruito sulla sede stradale, dinanzi casa mia, né le decine di fabbricati costruiti senza licenza edilizia, su terreni agricoli o vincolati, oppure in difformità ai grafici di progetto e alle disposizioni del Piano Regolatore Gen.

Per tenere al riparo il nuovo Sindaco e i nuovi consiglieri, ho loro chiesto di annullare l’ordinanza in autotutela, perché essa fonda su notizie false, ambigue, offensive e calunniose, esattamente come le querele che un defunto sindaco e 2 funzionari hanno sporto contro di me. Querele che mi hanno visto sempre assolto con formula limpida e irrevocabile.

Se i nuovi eletti accetteranno il mio suggerimento, non dovranno temere le reazioni dei cittadini. Se invece daranno ragione al Responsabile del Provvedimento demolitorio, dovranno traslocare le mie cucine, le camere da letto, le camerette, i salotti, i soggiorni, i tavoli, le sedie, i tendaggi, la falegnameria e i nostri effetti personali in un capannone industriale. Dopodiché, dovranno abbattere il nostro fabbricato con i soldi dei cittadini e dare conto alla Corte dei Conti, al Tribunale penale e dovranno dare conto dei danni che i nuovi eletti arrecheranno alla mia famiglia, allo Stato e ai santangiolesi.

Attilio Paradiso, 08 luglio 2025