martedì 8 luglio 2025

6 minuti di notizie per il TG24BENEVENTO

Avendo denunziato parecchi reati a carico dei funzionari comunali di Sant’Angelo a Cupolo, della Prefettura, della Questura e della Procura della Repubblica, sono diventato la persona più processata e più controllata di Benevento, dopo Michele Petriella.

Per tali denunzie e per una lettera trasmessa al Procuratore Policastro, ho subito 7 deportazioni in Questura, 18 citazioni in giudizio, innumerevoli sequestri di manifesti e 4 multe della Polizia Municipale di BN. Tuttavia, le multe sono state annullate dal Giudice, i manifesti sono stati restituiti dai vigili urbani e in tutti i processi sono stato assolto limpidamente e irrevocabilmente, tranne un paio di processi che non sono ancora terminati.

Ho altresì subito un accertamento sanitario obbligatorio della salute mentale ed ho patito un’odiosa interdizione di circolare liberamente negli uffici di giustizia, voluta dal Procuratore Policastro, disposta dal Procuratore Generale di NA e invalidata con Sentenza del Giudice ritenuto più laborioso, più competente e più onesto di Benevento: il Dr. Sergio Pezza.

Va precisato che non ho violato la restrizione di libertà, per quanto fosse nulla, perché i magistrati non mi hanno notificato il provvedimento restrittivo, nemmeno dopo il mio esposto-denuncia, sebbene gli atti interdittivi della libertà personale vanno notificati entro le 48 ore, sennò sono carta straccia, anche per la Costituzione.

Ho pertanto querelato l’ex Procuratore di BN, il Procuratore Generale e l’Avvocato Generale della Corte Penale di Appello di Napoli per questi motivi:

1.    i tre magistrati mi hanno impedito il libero accesso negli uffici di giustizia e mi hanno condannato ad essere scortato dai poliziotti per circa 3 anni, senza processo e senza darmi la possibilità di difendermi dalle loro false accuse;

2.    il decreto del Procuratore Generale di NA non esiste agli atti processuali. Forse è sparito. Boh?;

3.    i decreti dei due magistrati napoletani recano eclatanti contraddizioni, portano lo stesso numero di protocollo e non sono stati mai trasmessi ai Carabinieri, né alla Questura, né alla Polizia privata, né a me, né al martellato Michele Petriella;

Infatti, sono stato assolto con queste motivazioni: “Va rilevato che il Paradiso non è mai entrato nel Palazzo di Giustizia in dispregio del provvedimento emesso dal Sig. Procuratore Generale in data 2 agosto 2019. Egli si limitava ad esporre i suoi cartelli di protesta nell’area antistante il Palazzo di Giustizia, rimanendo seduto nei pressi. Tanto hanno riferito tutti i testi escussi. Pare quindi evidente che il Paradiso debba essere assolto perché il fatto non sussiste” (F.to, il Dr. Sergio Pezza)

Infine, il Responsabile dell’UTC di Sant’Angelo a Cupolo ha recentemente ordinato la demolizione del mio fabbricato, anziché quello costruito sulla sede stradale, dinanzi casa mia, né le decine di fabbricati costruiti senza licenza edilizia, su terreni agricoli o vincolati, oppure in difformità ai grafici di progetto e alle disposizioni del Piano Regolatore Generale.

Per tenere al riparo il nuovo Sindaco e i nuovi consiglieri, ho loro chiesto di annullare l’ordinanza in autotutela, perché essa fonda su notizie false, ambigue, offensive e calunniose, esattamente come le querele che un defunto sindaco e 2 funzionari hanno sporto contro di me. Querele che mi hanno visto sempre assolto con formula piena e irrevocabile.

Se i nuovi eletti accetteranno il mio suggerimento, non dovranno temere le reazioni dei cittadini. Se invece daranno ragione al Responsabile del Provvedimento demolitorio, dovranno traslocare le mie cucine, le camere da letto, le camerette, i salotti, i soggiorni, i tavoli, le sedie, i tendaggi, la falegnameria e i nostri effetti personali in un capannone industriale. Dopodiché, dovranno abbattere il nostro fabbricato con i soldi dei cittadini e dare conto alla Corte dei Conti, al Tribunale penale e dovranno dare conto dei danni che i nuovi eletti arrecheranno alla mia famiglia, allo Stato e ai santangiolesi.

Attilio Paradiso





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