giovedì 18 dicembre 2025

 CONTO CONSUNTIVO E MEMORIE DIFENSIVE IMPUTATO
in formato ipertestuale certificato

Sono nato nel 1951 a Casalbore e, tranne gli anni delle scuole superiori, sono vissuto nel mio paese fino al 1997, quando sciaguratamente spostai la mia famiglia, la residenza e il nostro negozio di arredamenti a Pastene, una frazione di Sant’Angelo a Cupolo vicinissima alla città di Benevento, alla nostra clientela e alle scuole che poi hanno frequentato le nostre figlie.

Essendo stati costretti a chiudere l’attività produttiva per le occupazioni abusive della via comunale che conduce al nostro fabbricato, ho denunziato gli amministratori comunali, i prefetti e i magistrati colpevoli di aver assolto gli autori degli abusi e i responsabili che tuttora consentono che la strada comunale sia ostruita da recinzioni murarie, da un seminterrato e con recinzioni arboree poste sulla sede stradale, come mostro in foto.

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Dovendo dimostrare ai Giudici che non ho violato le leggi, né ho commesso i reati che la Procura della Repubblica di Benevento mi ha contestato dal 2009 ad oggi, ho prodotto centinaia di esposti, di denunzie e di querele che hanno scatenato 18 denunzie temerarie dei dipendenti comunali, dei Prefetti, del Procuratore Capo e dei suoi Sostituti, che infatti mi hanno rinviato a giudizio 18 volte in 15 anni. Ciò nonostante, sono stato sempre assolto con formula piena e liberatoria, perché i fatti che i PM hanno contestato non sono mai accaduti. Ma ho dovuto pagare sempre il conto al mio avvocato, sebbene sia stato sempre assolto.

Consapevole delle responsabilità civili e penali che assumo per ciò che ho già scritto, per ciò che dirò e per quanto vedrete e ascolterete, dichiaro che quanto ho dichiarato ai Giudici che mi hanno assolto è frutto di limpida verità, peraltro pubblicata su YouTube, su Facebook e sul mio sito WEB: www.vieniescrivipuretu.net.

A Casalbore stavamo bene, in tutto e per tutto, ma decidemmo di spostarci a Benevento per mandare a scuola e all’Università le nostre figlie, per non farle viaggiare tutti i giorni insieme a me, per avvicinare il negozio di arredamenti al mio posto di lavoro e per non lasciare mia moglie sola per 6 giorni su 7.

Però accadde ciò che nemmeno Padre Pio avrebbe potuto prevedere. Infatti, l’ENEL posò una cabina elettrica sulla sede stradale e chiuse l’imbocco della via comunale con un muretto.

Appare necessario evidenziare che l’ENEL avrebbe potuto collocare la cabina in qualunque altro posto, ma non sulla sede stradale. Ma così non accadde, perché il Sindaco Viceré, nonostante fosse mio collega d’Ufficio, fece chiudere la via senza alcuna autorizzazione convenuta con la Giunta, né con i Consiglieri comunali, al misero scopo di accontentare gli amici che lo avevano votato e che avevano rubato la via comunale con alberi, recinzioni murarie ed infine con un seminterrato edificato sulla sede stradale con il permesso a costruire sottoscritto dall'allora geometra Nicola Maioli.

Quello che i Sindaci e il Capotecnico comunale chiamano "parcheggio del cimitero di Pastene", è stato invece utilizzato pure dagli Amministratori successivi per parcheggiare la spazzatura dei pastenesi, dal 1997 in poi. Ecco le foto del “parcheggio” realizzato sul tratto iniziale di Via Vallone San Nicola, il prefabbricato abusivo della via e la Strada Provinciale 18 adibita a zona di sosta perpetua dell'indifferenziata.

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Col seguente video potrete ammirare tutto il tracciato della via comunale alla data del 2.11.2025, dal seminterrato abusivo al cimitero di Pastene:

Clicca sulla foto e vai al video di   4min e 15 sec.

VIOLAZIONI DI CARATTERE VESSATORIO, PERSECUTORIO e DESTABILIZZANTE

Per aver denunziato la collusione tra Sindaci, Prefetti, autorità di governo e Magistrati, ho patito e tuttora subisco stalking giudiziario e danni irreversibili dalla Procura della Repubblica di Benevento, dagli Amministratori comunali e soprattutto dall’ingegnere responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale di Sant’Angelo a Cupolo.

Ho infatti subito un lungo stato di apprensione e di scoramento, più 8 arresti temporanei, un ricovero al pronto soccorso, 18 citazioni in giudizio, un accertamento sanitario obbligatorio (click su Allegato 1), svariati sequestri di manifesti e persino una restrizione della libertà di circolazione, azionata dal Procuratore di BN (click su Allegato 2) e disposta dal Procuratore Generale della Corte Penale d’Appello di Napoli (click su Allegato 3).

Ciò è accaduto perché scrivo la verità sui manifesti e contesto le autorità civilmente, pacificamente e disciplinatamente seduto dinanzi alla Prefettura, al Tribunale, ai Ministeri e al Parlamento.

Il Provvedimento restrittivo desiderato dal Dr. Aldo Policastro mi ha condizionato la vita, avendomi ridotto la libertà di circolare nel Palazzo di Giustizia di BN, non per fatti accaduti, ma per reati basati su calunnie, insinuazioni e menzogne. Sicché, dopo 3 anni di processo ed ingiustificabile castigo, sono stato assolto dal Presidente della Camera Penale, perché ho dimostrato al Giudice che il provvedimento restrittivo era sostenuto da falsità, peraltro smentite da tutti i testi citati da chi mi ha sottoposto a processo.

Ho subito 18 querele temerarie per diffamazione, calunnia, interruzione di pubblico servizio, minacce ed aggressioni a pubblici ufficiali, agli Amministratori comunali di Sant’Angelo a Cupolo, alla DIGOS e a un'ispettrice di Polizia Giudiziaria.

Invito a rileggere e mettere a confronto le falsità poste a sostegno del provvedimento del Dr. Policastro (posto in Allegato 2) e la Sentenza assolutoria del 2021 (click su Allegato 4).

Dinanzi ai GIP e nei processi mi sono difeso con memorie difensive scritte in ipertesto e con filmati incontrovertibili, con i quali ho fatto sentire cosa accade in Prefettura e nel palazzo di Giustizia. Con il video posto in Allegato 5 potrete ascoltare cosa accadde nella Procura mentre consultavo un fascicolo palleggiato per 8 anni e poi fatto sparire. Dopo tale fatto, fui citato in giudizio e processato immediatamente per aggressione e minacce a Pubblico Ufficiale. Ma, per la diciassettesima volta sono stato assolto con formula piena e con Sentenza irrevocabile che potrete leggere in Allegato 6.

Resta da concludere il XVIII processo a Roma. Ma confido, non perchè sia stato sempre assolto, ma perché ho dimostrato che mi denunciano per fatti insussistenti, facendo costantemente abuso di ambiguità e di menzogne.

Sono stato altresì privato del diritto di esprimermi coi manifesti, senza aver mai causato disagi ai cittadini, all’ambiente, né tantomeno ai poliziotti e alle autorità. Tanto è accaduto a seguito di multe e di sequestri effettuati dalla Polizia Municipale di Benevento, con la felice approvazione del Prefetto, sebbene i sequestri e le maxi sanzioni pecuniarie siano state disposte in violazione del Codice della Strada e degli Articoli 42, 21 e 13 della Costituzione. Vale la pena evidenziare che le multe, i sequestri e gli atti ingiuntivi del Prefetto sono stati annullati con le motivazioni scritte nella Sentenza del Giudice in Allegato 7.

Con una perfida cattiveria mirata a vessare, ad annichilire, a svuotare il mio portamonete, a logorare la mia salute e i rapporti con i miei congiunti, ho subito un “Accertamento Sanitario Obbligatorio” abusivo, perché disposto da un agente della Questura, che mi ha sottoposto a visite psichiatriche e ai Minnesota Test, contrariamente a ciò che impone la Legge n. 833/1978. Infatti, non essendo medico, né farmacista, il poliziotto mi ha descritto con le seguenti patologie caratteriali: "abnorme, anormale, delirante, farneticante, imprevedibile, minaccioso, intollerante agli ordini d'autorità e riottoso ad ogni forma di regola sociale”.

Non appare vano evidenziare che ho lavorato per 42 anni al servizio del Ministero dell'Istruzione, non ho mai subito procedimenti disciplinari, sono incensurato, paziente, volenteroso, cortese, generoso e stimato non solo dal personale scolastico della provincia di Benevento, ma dalle persone che mi hanno conosciuto da studente, da dipendente dello Stato e da pensionato.

Tanto premesso, formulo 3 considerazioni e concludo.

1) Non appare giusto che un uomo pacifico e rispettoso delle leggi debba essere vessato, arrestato, maltrattato, espropriato di manifesti e fatto apparire come uno psicotico, un attaccabrighe o un vecchio disadattato.

2) sembra piuttosto anormale che i quotidiani locali non fanno sapere cosa reclamo, cosa accade dentro e fuori il palazzo di Giustizia e cosa pretendo dagli Amministratori comunali, dal Prefetto e dalla Procura di Benevento.

3) non appare giusto che i genitori di due figlie di colore diverso dagli europei debbano essere perseguitati e martoriati, peggio degli extracomunitari privi di diritti di cittadinanza.


Il 20 febbraio 2026 sarò giudicato per la XVIII volta a Roma, per le inarrestabili imputazioni del Procuratore Policastro, e per le accuse di calunnia avanzate dal Procuratore Generale e dall’Avvocato Generale di Napoli, quantunque sia stato già assolto in un processo con Sentenza posta in Allegato 8; che poteva essere appellata dal PM e dal Dr. Policastro, che invece mi ha incriminato ancora una volta per calunnia contro i suoi colleghi di Napoli.

Sono stato processato 18 volte, ma finora sono stato sempre assolto in modo limpido e cristallino, perchè “il fatto non sussiste”. 

Sono stato multato 4 volte e 4 volte sono state annullate le sanzioni inflitte dalla Polizia.

Sono stato arrestato 8 volte dalla DIGOS per aver comunicato con manifesti inoffensivi, ma dopo ore di penitenza in caserma mi hanno scarcerato, senza lasciare traccia degli immotivati arresti.

Troppe autorità fanno finta di non sapere che in Italia  e in Europa vige il principio secondo il quale nessun magistrato può processare 18 volte la stessa persona, se non ha raccolto prove certe di colpevolezza o quantomeno sufficienti per mandare a processo l’imputato, perchè il pubblico ufficiale che obbedisce ciecamente al capo arreca danni allo Stato, genera sfiducia e provoca danni alla persona e all’economia del paese.

Non pachi dei danni arrecati ai miei congiunti, i funzionari comunali di Sant’Angelo a Cupolo hanno recentemente ordinato la demolizione del nostro fabbricato sulla base di “presunti abusi edilizi”, con la peccaminosa accondiscendenza del Commissario prefettizio e del Prefetto di Benevento, i quali non si sono accorti che l’Ordinanza demolitoria è sostenuta da menzogne e da un esposto stracolmo di falsità, perchè l'esposto è stato firmato con la stessa calligrafia da 8 persone, sconosciute pure all’Anagrafe municipale. Né si sono accorti che l’UTC ha controllato i requisiti edificatori 32 anni fa, quando lo stesso capotecnico firmò la Concessione Edilizia del 1994, dopo aver minuziosamente controllato gli indici di fabbricabilità, il contratto di acquisto del terreno, la destinazione urbanistica dell’area residenziale C1, i grafici di progetto e persino la rete fognaria. 

Se il Prefetto  fosse stato più accorto e più esperto in materia di edilizia e di sicurezza stradale, avrebbe dovuto tirare le orecchie al Commissario prefettizio e al Sindaco eletto a giugno, perchè il Capotecnico mi doveva negare la Concessione Edilizia nel 1994, prima di farmi spendere 800 milioni di £, prima di assegnare il numero civico al mio fabbricato e prima di farci pagare l'IMU per 32 anni.

Tranne i fatti concernenti la demolizione del nostro fabbricato, tutto ciò che ho scritto sin qui sono stati immortalati in un video di 8 minuti e 22 secondi, dal titolo “CRIMINI CRIMINALI E CRIMINALIZZATI”, che ho trasmesso al Capo dello Stato, ai Ministri, ai media e a tutte le Procure d’Italia. Il video è visionabile su YouTube, cercando il titolo o cliccando sulla foto dei criminalizzati.

Esposto pubblicato da Attilio Paradiso il 18 dicembre 2025 e affidato a Babbo Natale tramite PEC 

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