domenica 25 maggio 2025

 Memorie di Attilio Paradiso


Tribunale di Roma

Procedimento penale n. 20130/21


Sono stato processato per calunnia da due magistrati sconosciuti, ma colpevoli di avermi ridotto la libertà di circolare negli uffici di giustizia di Benevento per comportamenti illeciti non commessi, avendomi altresì privato del diritto di difesa, perché non mi hanno notificato l’ordinanza interdittiva. Tanto è accaduto perché, nel corso di un processo dove sono stato accusato di aver violato l’ordinanza dei due magistrati, ho prodotto due memorie difensive ipertestuali, con le quali ho dimostrato al Giudice che i capi di imputazione fondavano su tre misure restrittive sostenute con notizie di reato infondate, taroccate con gli stessi protocolli informatici e subdolamente concepite dal Procuratore della Repubblica di Benevento, Dr. Aldo Policastro.

Ovviamente, non ripeto le memorie difensive che scrissi con la controquerela del 18.12.2021, ma dimostrerò che i miei accusatori hanno agito con consapevolezza e dolo, in quanto hanno fondato le loro accuse sulla base di una ennesima azione vessatoria concepita dal Dr. Policastro, che ha travisato le memorie difensive: la prima prodotta su DVD, in udienza, e la seconda trasmessa il giorno successivo al Giudice Monocratico con una mail.

Con le memorie difensive spiegai che il Dr. Policastro aveva condotto svariate azioni vessatorie a mio danno. Terminato il processo, il Giudice consegnò le memorie difensive in Procura, in quanto contenevano notizie di reato a carico del Dr. Policastro e dei magistrati napoletani. Cosicché, il Dr. Policastro iscrisse il mio nome sul RGNR per calunnie contro i suoi colleghi di Napoli e trasferì il fascicolo a Roma.

Dalla richiesta di interdizione, poi rinvenuta nel fascicolo della Procura di Roma, emerge nitidamente che il provvedimento è stato concepito dal Dr. Policastro sulla base di fatti non veritieri e mai accaduti, perchè Il Giudice mi ha infatti assolto perché il fatto non sussiste” e perché tutti gli agenti di Polizia interrogati dal Giudice hanno riferito che contesto le autorità sempre da solo, in maniera disciplinata e rispettosa dei diritti di tutti.

Pongo in evidenza che sono stato rinviato a giudizio e processato per fatti insussistenti 16 volte e 16 volte sono stato assolto con formula piena. Inoltre, giova evidenziare che tutte le sentenze assolutorie sono irrevocabili e che questo è il 17mo supplizio che subisco sulla base di denunzie non veritiere, di indagini malsane, di capi d’accusa infondati e di narrazioni sostenute con infantili, puerili menzogne.

Ciò premesso, riassumo in 3 paragrafi 15 anni di stalking giudiziario e di vessazioni condotte dalla Procura di BN e da altri funzionari dello Stato, perché solamente in tal modo potrò spiegare come e perché il Dr. Policastro condiziona i suoi Sostituti e prova a fiaccarmi con l’uso spregiudicato dei suoi poteri.

Avendo denunziato reati abusivi di suolo demaniale e reati molto più gravi a carico della Procura e della Prefettura di BN, con manifesti e con l’ausilio di documentari filmati incontrovertibili, sono diventato bersaglio dei funzionari comunali del mio paese, della Prefettura, della Polizia e del Dr. Aldo Policastro, perché ho dimostrato che la Procura di BN ha permesso l’archiviazione di tutte le querele sporte contro gli amministratori comunali, contro i Prefetti, il Ministro dell’Interno, il Ministro dei Trasporti e contro due comandanti della Polizia Stradale corrotti dai Prefetti.

Per tali denunzie e per una lettera aperta trasmessa al Dr. Policastro e al CSM, ho subito 7 deportazioni in questura, 17 rinvii a giudizio, aggressioni della Digos e svariate multe della Polizia Municipale di BN, poi tutte annullate con Sentenza del Giudice di Pace. Ho subito un processo a seguito della denuncia di un’ispettrice di PG operante al servizio del Dr. Policastro, un ricovero al pronto soccorso, svariati sequestri di manifesti, sedie pieghevoli, cellulare e persino di un ombrello. Ho altresì subito un accertamento sanitario abusivo ad opera di un vice questore, anziché dall’autorità preposta dalla legge, e un’odiosa interdizione della libertà personale, ordinata dal Dr. Policastro e sterilizzata con la Sentenza assolutoria emessa dal Presidente della Camera Penale di BN, Dr. Sergio Pezza.

Non ho mai violato la restrizione di libertà commissionata dal Dr. Policastro ed inflitta dai suoi colleghi di Napoli, per quanto fosse nulla, in quanto il Procuratore Generale Luigi Riello e l’Avvocato Generale Antonio Gialanella non mi hanno notificato l’atto restrittivo, nemmeno a seguito di istanza ex L.241/90, né a seguito di mio esposto-denuncia.

Né il PM di Roma ha ritenuto di archiviare il procedimento penale dopo aver ricevuto le mie memorie difensive con contestuale querela del 18.12.2021, pur avendo bene evidenziato che La Costituzione italiana prescrive che l’atto interdittivo della libertà personale va notificato entro le 48 ore.

Ho spiegato, con ogni dovizia di prova, che l’interdizione è stata concepita dal Dr. Policastro e poi è stata consegnata alla sua Sostituta, Dr.ssa Assunta Tillo, che ha eseguito l’ordine del Capo ed ha perciò informato I Carabinieri, la Questura e il Tribunale, ma non ha informato me, perché dal fascicolo della Procura di BN è sparita l’informativa diramata dalla Tillo e pure l’ordinanza che, secondo la Tillo, il Procuratore Generale avrebbe firmato il 2.8.2019.

Ho pertanto querelato il Procuratore Policastro, il Procuratore Riello e l’Avvocato Gialanella, per questi motivi:

  1. perché mi hanno inflitto la stessa restrizione, con lo stesso protocollo, la stessa data e la stessa motivazione;
  2. perchè il decreto del Dr. Riello del 2/8/2019 non esiste agli atti processuali della Procura e del Tribunale di BN, infatti non è stato prodotto in processo, nemmeno su esplicita richiesta del Giudice, che infatti mi ha assolto perché il fatto non sussiste e perché il PM ha esibito il provvedimento dell’Avv. Gialanella, anziché quello del Dr. Riello;
  3. perché il Provvedimento del Procuratore Generale rinvenuto nel fascicolo della Procura non reca la data del 2 agosto 2019, come scrive il Dr. Sergio Pezza nella Sentenza e come scrive la Dr.ssa Tillo nell’informativa diramata ai Carabinieri, ma è datato 2 ottobre 2019 (clicca qui e controlla la data);
  4. perchè nessun Magistrato mi ha notificato l’atto, nemmeno la Sostituta che ha informato le autorità di Polizia;
  5. perchè i decreti del Dr. Riello e del Dr. Gialanella sono sostanzialmente simili, ma hanno lo stesso numero e la stessa data del protocollo e recano eclatanti contraddizioni, in quanto agli atti manca quello indicato nell’informativa diramata dalla dr.ssa Assunta Tillo per conto del Capo che le ha passato le carte.
  6. perché le autorità della Procura Generale di Napoli e il Procuratore di BN mi hanno condannato ad essere scortato dai poliziotti come un ergastolano, senza concedermi la possibilità di difendermi dai loro provvedimenti, come invece prescrive l’Art. 13 della Costituzione.

Sono stato infatti assolto dalle accuse del Dr. Policastro e dei suoi colleghi di Napoli con Sentenza irrevocabile n. 989/2021, recante le seguenti motivazioni: “Va rilevato che il Paradiso non è mai entrato nel Palazzo di Giustizia in dispregio del provvedimento emesso dal Sig. Procuratore Generale in data 2 agosto 2019. Egli si limitava ad esporre i suoi cartelli di protesta nell’area antistante il Palazzo di Giustizia, rimanendo seduto nei pressi. Tanto hanno riferito tutti i testi escussi. Pare quindi evidente che il Paradiso debba essere assolto. P.Q.M. il Tribunale, letto l’art. 543 del c.p.p., assolve Paradiso Attilio dai reati a lui ascritti perché il fatto non sussiste

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Semmai fossi chiamato a confessare prima del 24 ottobre, lascio questa testimonianza ai miei figli e a chi, da Roma Quirinale e Tribunale, giudicherà questa schifosa storia all’italiana.

Belluno, 25 maggio 2025



giovedì 22 maggio 2025

 INFORMATIVA 

del Comune di Sant’Angelo a Cupolo.

Dopo aver letto il procedimento linkabile in oggetto, comprenderete che è stato concepito dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico, ma non potrete intuire che l’azione vessatoria di rivalsa è stata concertata in Municipio con giuristi e con volponi, per presunti” illeciti edilizi, né potrete sapere i motivi per i quali non sono state chiarite le cause del trentennale disinteresse dei danneggiati dai miei “presunti” illeciti, perché il danneggiato denuncia il fatto subito, non dopo 30 anni. Tuttavia, se leggete attentamente, capirete alla fine.

Essendo stato obbligato a traslare un fabbricato per rispettare i 4 confini fissati dal defunto geom. Giovanni D’Agostino e le pretese di tutti i confinanti, domandate all’ing. Nicola Maioli: chi è il danneggiato?

Giacché posso rientrare tra un mese, non mancherò di interrogare il Responsabile del Procedimento in Municipio, ma con due Agenti di PG scelti dal PM e armati di telecamere e registratori vocali, in quanto non vorrei finire in Tribunale per presunte minacce contro l’ing. Nicola Maioli e i suoi congiunti, oppure per presunte calunnie e intimidazioni ad altri funzionari o per presunte interruzioni del servizio pubblico, come realmente è accaduto, dal mio primo esposto del 2009 fino al 3/10/2023, quando il Presidente del Consiglio Comunale, per una brevissima domanda, mi denunciò e mi fece rinviare a giudizio immediato sulla base di notizie di reato pompate con aria malsana, che tuttavia ho sgonfiato in processo, come ho sgonfiato tutte le querele  velenose gonfiate dal Maioli e dal defunto Sindaco Vicerè, con assoluzioni limpide e irrevocabili.

Non appare vano ricordare alle SS.LL. che l’ing. Nicola Maioli, diversi funzionari comunali e tutti i sindaci sono stati già segnalati alla Procura per numerosi illeciti penali, depistaggio, reiterate omissioni in atti obbligatori di pubblico ufficio e per falsità materiali, ideologiche e deposizioni non veritiere ai magistrati.

In merito al procedimento in oggetto, forse le SS.LL. non sanno che il Maioli ha controllato i grafici di progetto e le volumetrie del mio fabbricato in ogni minimo dettaglio, comprese le pozzette della rete fognaria, non il mese scorso, ma 32 anni fa, nel 1993. Perciò, non avrebbe dovuto concedere l’autorizzazione a costruire, se l’area fosse stata inedificabile o avesse avuto vincoli diversi da quelli riportati nel Piano Regolatore e nel Regolamento Urbanistico di zona. Infatti, a più breve distanza dal cimitero di Pastene, esistono altre unità abitative, edificate in tempi recenti e remoti, come in quasi tutte le frazioni del paese.

L’ing. Maioli contesta anomalie che, se ci fossero state, andavano controllate prima di farmi costruire, prima di farmi pagare gli oneri di urbanizzazione per una strada che non è stata mai urbanizzata, o quando nel 1997 ho chiesto, con regolare progetto, di recintare il fabbricato e di accertare i confini con la strada comunale, dalla quale mi sono allontanato ben oltre i 60 cm. suggeriti dal tecnico accertatore (Arch. Papa). Infatti, l’ing. Maioli sa, perché li ha misurati, che ho donato circa 90 m2 alla via comunale ed altro terreno ai confinanti dei fondi viciniori, pur di allargare la strada comunale da 5 a 8 metri, di generare un parcheggio esterno al fabbricato, di consentire il transito dei TIR dal cimitero a casa e di non accendere conflitti con gli indigeni, né con gli usurpatori di suoli pubblici e privati, che invece il capotecnico protegge da 30 anni.

L’ing. Maioli sa che l’edificio è conforme ai grafici di progetto e della Concessione Edilizia.

L’ing. Maioli sa che il fabbricato è stato accatastato dal geom. Fabrizio D’Orta, regolarmente abilitato all’esercizio della professione di Assessore, Sindaco, Specialista e Pallonaro. E sa pure che ho denunziato svariate volte gli Amministratori comunali, anche perché il geom. Fabrizio D’Orta, al tempo Assessore all’Urbanistica, fece l’errore colposo, o forse doloso, di accatastare il fabbricato in difformità alla Concessione Edilizia, che invece ben conosceva insieme ai grafici di progetto; così come ha visto e misurato tutti gli ambienti interni ed esterni. Fabrizio ben sapeva, come Maioli, i Sindaci Egidio Bosco e Michele Viceré, che la “Ditta Paradiso Arredamenti di Pierro Anna” aveva cessato di esistere nel 1997, per l’oggettiva impossibilità di esercitare l’attività produttiva in magazzini non raggiungibili con gli autoarticolati, né con i camion di grande volume di carico, perché da entrambi i versi la via comunale è stata occupata e rubata, come in foto:

(clicca sulla foto per ingrandirla)

Visto che il Responsabile dell’UTC sa tutto di tutti, perché rompe a casa mia anziché in quella sua?

Avendo già pagato il geom. D’Orta con due assegni non trasferibili, gli ho vanamente chiesto di rettificare l’errore svariate volte, pure attraverso esposti, diffide e querele, anche quando iniziò a raccontare agli Agenti di P.G., ai Magistrati e al Prefetto le stesse panzane che l’ing. Maioli aveva già dichiarato alle medesime autorità, fino a quando disonorò la sua firma e quella del suo obbediente dipendente. (vedasi intesa sottoscritta e tradita dal Sindaco e dal Maioli e la pinocchiesca registrazione del Sindaco in Municipio).

Infatti, anziché riaprire la “vecchia strada comunale in disuso”, giorni fa è stata messa una  sul canale adiacente l’imbocco in disuso, otturato e usurpato di Via Vallone San Nicola.




L’Ing. Maioli farebbe bene a suggerire al collega Fabrizio di rett ificare l’accatastamento. Oppure potrebbe lasciar decidere ai nuovi amministratori quale destinazione d’uso volessero concedere all’immobile, perché noi non sappiamo più cosa farne di un casermone, che, invece di produrre benessere come avremmo voluto, dal 1997 produce solo reddito per gli stipendi comunali, per il PNRR e pesanti costi di gestione per una sola famiglia vessata, indesiderata, dimezzata e parzialmente emigrata nel Nord-Est.

Il Maioli dovrebbe sapere che nemmeno il PM può bastonare un pubblico ufficiale che rifiuta di fare il suo dovere, ma lo può rinviare a giudizio subito, come 17 Sostituti Procuratori hanno già fatto con me, quantunque non ho minacciato uno scassone, né un caprone col bastone, nemmeno quando il capotecnico ha falsificato una delibera di Giunta più remota della Concessione Edilizia, al fine di intorbidire le acque e per compiacere il Commissario e il nuovo Prefetto, perché pure il Commissario e l’ex Prefetto Torlontano hanno rifiutato di liberare una via ostruita da alberi, seminterrati, palizzate e recinzioni abusive.

Se vuole pacificare gli animi, limitare i danni e spegnere il fuoco, l’ing. Maioli farebbe bene a cessare l’attività omissiva, a cessare la perseverante attitudine a mistificare la verità, a riaprire il tratto iniziale di via Vallone San Nicola e a patteggiare la pena, perché solo così chiuderò la bocca, spegnerò i brutti ricordi, finirò di tormentare la Procura e porterò un manifesto con la sola parola F I N E dinanzi alla Prefettura.

Prima di andare…, il Commissario potrebbe togliere la P  , perché fa  P  iangere e ridere pure i morti.

Trasmetto la presente informativa, perché le SSLL assumano le responsabilità che la legge prescrive per la prevenzione dei rischi alle persone e alle cose, come ho già riferito al PM titolare del pp. 6028/2024/RGNR.

Belluno, 22 maggio 2025

Attilio Paradiso

attilio.paradiso@pec.it


domenica 4 maggio 2025

Denuncia N° 57. 


Il Commissario del Comune di mia residenza sembra voglia gonfiare a dismisura le sue mongolfiere, fino a farle scoppiare sulla poltrona di comando di un Comune commissariato, disastrato e indebitato, perchè riferisce falsità alle Superiori Autorità.

Dovendo conferire notizie alla Direzione Generale per la casa, la riqualificazione urbana e l’abusivismo edilizio, ha infatti oscurato tutti gli elementi probatori posti a sostegno delle mie denunce. Di contro, ha posto in evidenza solamente le menzogne di un Consulente corrotto dall’UTC e dagli ex amministratori comunali.

Suggerisco pertanto di cliccare e di leggere accuratamente le 27 certificazioni concernenti la via comunale dove risiedo, le opere abusive edificate sulla sede stradale, il degrado e l’intransitabilità della stessa via con i camion di medio e grande volume di carico.

Viste le 27 certificazioni, mettetele a confronto con le 6 pagine che il Dr. Mario La Montagna ha depositato in Prefettura, perché il Commissario straordinario nominato dall’ ex Prefetto di BN, Dr. Carlo Torlontano, conclude l’ingegnoso lungometraggio con la seguente affermazione: “Alla luce delle considerazioni innanzi sviluppate, le denunce prodotte dal sig. Paradiso Attilio sono destituite da ogni fondamento.

Sono certo di avervi fatto intendere che, con molta cazzimma, consapevolezza e dolo, il Commissario ha ucciso la verità ed ha sotterrato 27 certificazioni, quantunque siano state redatte dagli stessi amministratori comunali, da Magistrati inquirenti e giudicanti, da un CTP, da un CTU, dai Carabinieri, da un vice Questore, da 4 ingegneri della Provincia di BN e da una Ordinanza del Prefetto, Dr. Francesco Cappetta.

Appare evidente, quindi, che il lungometraggio del Commissario è stato prodotto allo scopo di proteggere l’inerzia dei suoi Dirigenti e dei Funzionari Ministeriali dell’Interno, dei Trasporti e di Giustizia.

Siete stati già informati, perciò avete il dovere di individuare chi scrive il falso e chi certifica la verità, atteso che avete visto filmati, mappe, manifesti, 56 denunce e 27 certificazioni di fattura pubblica.

clicca sulla seguente immagine per ingrandire il testo



Sant'Angelo a Cupolo, 4 maggio 2025
Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it

mercoledì 30 aprile 2025

 Lettera di un falegname al Prefetto di BN
e a due Ministri



Pare che il Commissario del comune di mia residenza voglia provocarmi e farmi irritare oltre misura, utilizzando la strategica posizione di comando, consigliando in malo modo i dipendenti comunali e riferendo pericolose falsità, a Lei, al Ministro Piantedosi e al Ministro Salvini, come ha già fatto alcuni anni fa, quando gli è stato permesso di consultare il fascicolo giacente in Prefettura, contenente le prove poste a sostegno delle mie 56 denunce-querele.

Prego di CLICCARE QUI e di leggere le 27 certificazioni sull’esistenza di Via Vallone San Nicola, odierna e remota, le opere abusive che impediscono pure il traffico pedonale da uno sbocco all’altro, la pubblica sicurezza e la transitabilità del secondo incrocio con la SP18.

Viste le 27 certificazioni, le metta a confronto con le 6 pagine che il Dr. La Montagna ha fatto acquisire al protocollo n. 7428 della Prefettura, perché il Commissario conclude esattamente così:



Voglio sperare di averle fatto intendere che il Suo dipendente ha azzerato, con consapevolezza, scaltrezza e dolo, tutte le certificazioni redatte dagli stessi amministratori comunali di Sant’Angelo a Cupolo, dai Magistrati, da un CTP, da un CTU, dai Carabinieri, dalla Questura, dalla Provincia di BN … e perfino dall’ex Prefetto, Dr. Francesco Cappetta. Infatti, appare piuttosto evidente che il lungometraggio del Commissario confonderebbe chiunque, persino il Ministro Salvini e il Ministro Piantedosi.

Lei è stata già informata, perciò ha il dovere di individuare chi scrive il falso e chi certifica la verità, visto che da 16 anni avete acquisito ogni prova documentale attraverso i miei copiosi esposti-denunce.

Distinti saluti.
Sant’Angelo a Cupolo, 30 aprile 2024
Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it



giovedì 20 marzo 2025

 Saggio per magistrati ed alti funzionari dello Stato. 


L’art. 1 del Codice della Strada esordisce così: “La circolazione stradale rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato”. Infatti, il Codice della Strada pone al primo posto la sicurezza e la salute delle persone, esattamente come l’Art. 32 della Costituzione.

Di contro, la seguente foto pone in mostra una via comunale rubata allo Stato ed occupata da un fabbricato, recinzioni abusive, relitti ed alberi posti a dimora sulla sede stradale.

clicca sulla foto per ingrandirla


Il seguente video, invece, fa vedere un camioncino che ingombra la strada Provinciale in piena curva e mostra l’inaccessibilità della via comunale, perchè il primo sbocco è ostruito da un muro, mentre il secondo è pericoloso al transito dei pedoni, degli autoveicoli ed è inaccessibile al transito degli autocarri.


Dal video si comprende che il Comune e la Provincia non garantiscono la circolazione, né sul primo, né sul secondo incrocio stradale. Né garantiscono la sicurezza delle persone e le “finalità primarie di ordine sociale ed economico” prescritte dal Codice della Strada e dalla Costituzione.

La pericolosità  e l’occupazione abusiva di qualunque strada sono pertanto reati molto più gravi del furto  di un orologio o di una catenina d’oro, perché uccidono l’economia di un paese e perchè ostacolano lo sviluppo sociale ed economico dello Stato, anche quando il furto di una strada toglie il lavoro a una casalinga, a un piccolo falegname, a un elettricista o a una sola Partita IVA.

Tali reati sono infatti sanzionati con multe commisurate al tipo di inflazione e sono penalmente perseguibili con la reclusione, a querela dell’Ente proprietario della strada e/o a querela di qualunque persona, come ad esempio i proprietari del fabbricato  della Ditta Paradiso Arredamenti, che, pur avendo denunziato i reati ai Sindaci, alla Provincia, ai Prefetti, al Capo dello Stato e alla Procura della Repubblica di BN, sono stati costretti a cessare la Partita Iva per l’impossibilità di raggiungere i magazzini con gli autocarri di grandi e medie proporzioni.

è del tutto evidente, quindi, che le responsabilità gravano non solamente sugli amministratori comunali, in quanto colpevoli di non aver garantito la sicurezza e la circolazione sulla via comunale, ma gravano anche sui Tecnici della Provincia, sui prefetti, sui Magistrati che hanno archiviato 54 querele e soprattutto sui Giudici che hanno assolto i criminali denunziati da un vecchio, ma volenteroso difensore del popolo.

BN, 18 marzo 2025

attilio.paradiso@pec.it



giovedì 6 marzo 2025

 

Deduzioni ed osservazioni di Attilio Paradiso

clicca sulle foto per ingrandirle

Ho ben letto la nota  qui linkabile ed appare subito che, ovattando le responsabilità del Commissario, del Prefetto e del Funzionario dell’Ufficio Tecnico di Sant’Angelo a Cupolo, avete eseguito la verifica sulla pericolosità di un’intersezione stradale con le bende agli occhi, state perdendo tempo e state smistando il vostro carico di responsabilità, perchè sottovalutate la pericolosità della circolazione autoveicolare sulla SP18 e sull’incrocio che porta a casa mia, perché non avete tenuto conto dei rischi che vi ho elencato e che vi ho fatto vedere con un filmato, né i pericoli che corrono i fanciulli, in entrata e in uscita dalla via comunale Vallone San Nicola, sia per andare in paese, sia nell’altra direzione, dovendo attraversare la SP18 senza un semaforo o dovendo camminare in una cunetta posta in piena curva, specie quando piove a dirotto.

Suppongo che avete perso di vista le didascalie sovrapposte alla mappa, che pertanto ripropongo alla fine di queste lagnanze.

Evidenzio che tra i due incroci di Via Vallone San Nicola con la SP18 c’è sempre stata e c’è tuttora la possibilità di costruire un marciapiede ed una decente zona di sosta su entrambe le strade, se l’Ufficio Tecnico non avesse permesso l’edificazione di una casa sulla sede stradale e non avesse fatto realizzare uno stomachevole parcheggio per sola spazzatura accanto al cimitero del paese.  Ma nessuno se ne cura dal 1997, sia del parcheggio anomalo che del marciapiede, da quando chiusero illegalmente il tratto iniziale della via e dovemmo chiudere la florida attività produttiva di mia moglie, per l’oggettiva impossibilità di raggiungere il nostro mobilificio con i camion.

Ripeto, nessuno cura la sicurezza delle strade dal 1997, né la Provincia, né il Comune di Sant’Angelo a Cupolo, né il Commissario nominato dal Prefetto, né il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ad alta velocità.

Nemmeno gli specialisti della Provincia se ne curano, perché non avete informato il Prefetto, né la Procura della Repubblica, quantunque vi abbia spiegato quali norme obbligano i dipendenti pubblici, del Comune e della Provincia, a segnalare i pericoli sulle strade urbane e provinciali, visto che entrambe le strade sono quotidianamente percorse da automezzi, biciclette e da persone che possono o vogliono muovere solo i piedi.

Il fatto che fate pendere l’ago della bilancia sempre dalla parte dell’ing. Luigi Di Matteo, mette in risalto la leggerezza delle valutazioni vostre, dell’ing. Di Matteo e le responsabilità penali dell’ing. Nicola Maioli, in quanto Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale. Contrariamente, una bilancia diversa potrebbe rivelare che non conoscete le norme di sicurezza sancite dal Codice della Strada, perché non occorrono i tacheometri satellitari per misurare la larghezza di una via e mettere in chiara luce ciò che qualunque istruttore di scuola guida o qualunque conduttore di furgoncini potrebbe sottoscrivere per certificare la pericolosità dell’incrocio, senza effettuare manco le manovre in entrata e in uscita da via Vallone San Nicola.

Qualunque architetto o ingegnere fosse entrato in via Vallone San Nicola e in uscita avesse tentato di svoltare in qualunque direzione alle 7,30 del mattino, avrebbe notato che gli specchi parabolici sono appannati e che pertanto non consentono di vedere chi arriva da Benevento e tantomeno dal centro paese.

A vedere i lavori che state ultimando sul bivio di Pastene, sulla rotonda che facilita il traffico tra la SP18, la SP17, il tratto più ripido e più angusto di un’altra via comunale, nonché le strutture ospitanti le attività produttive adiacenti la rotatoria, nessuno direbbe che non sappiate progettare un’intersezione stradale per abbassare drasticamente la soglia di rischio. Infatti, avete costruito pure un marciapiede lì dove è stato possibile, avete egregiamente illuminato l’intero incrocio stradale ed avete protetto con i guardrail anche via Regina Elena, sebbene quel tratto di via comunale sia raramente praticato per salire a Perrillo, ma viene spesso utilizzato per parcheggiare le autovetture nei pressi del Mood Club e del centro polivalente realizzato, per grazia ricevuta, tra la rotatoria e la sponda di un torrente.

Chi se ne intende di licenze edilizie capirebbe immediatamente che a Sant’Angelo a Cupolo viene agevolato e favorito chi accarezza l’Ufficio Tecnico, mentre viene punito chi rispetta i regolamenti comunali, chi non paga il pizzo, chi rispetta le leggi e paga gli oneri di urbanizzazione su una via catturata dai confinanti. E paga gli oneri prima di ottenere l’autorizzazione a costruire e prima di ricevere i servizi della Legge Bucalossi.

Prego pertanto di rivedere la mappa riprodotta più avanti e di far capire alle autorità come si risolvono i problemi, per meglio qualificare le responsabilità vostre, i pericoli riscontrati da altri ingegneri e da altri esperti, privati o stipendiati dallo Stato: vedasi atto di impugnazione a firma del Dr. Giacomo Iannella.

Informo il Prefetto, il Presidente della Provincia, il Ministro Salvini e il Procuratore della Repubblica di BN, prima che il PM incaricato di esaminare le mie querele debba affidare ad altri CTU l’incarico che meglio di qualunque ingegnere privato potete fare voi.

Clicca sulla foto per leggere i dettagli

Distinti saluti.
Sant’Angelo a Cupolo, 7 marzo 2025
attilio.paradiso@pec.it

sabato 1 marzo 2025

 

Avviso di contestazione pubblica

 

Ø  Al Primo Garante della Costituzione, Sergio Mattarella

Ø  Al Garante di tutti i Ministri, Giorgia Meloni

Ø  Al Garante della Giustizia, Carlo Nordio

Ø  Al Garante dell’Ordine Pubblico, Matteo Piantedosi

Ø  Al Garante delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini

Ø  Al Presidente del Tribunale di Benevento

Ø  Al Procuratore Aggiunto di Benevento

 

Sono 17 anni che denunzio reati a carico di molteplici funzionari dello Stato, prefetti, comandanti di polizia e magistrati. Ma, anziché ricevere avvisi di cortesia a carico di coloro che denuncio, sono stato colpito da 17 avvisi di garanzia e condannato ad essere processato per reati montati sulla base di vergognose cattiverie e di squallide menzogne.

Vero è che sono stato sempre assolto dai giudici del Tribunale, ma i magistrati inquirenti mi hanno spennato, ripulito e mobbizzato, senza mai pagare un centesimo per i loro 15 anni di stalking. 

Comunico pertanto che contesterò l’operato del Commissario Prefettizio del paese di mia residenza, le responsabilità della Procura della Repubblica, la persistente inerzia del Prefetto di Benevento e quella non meno delittuosa dei Garanti che non garantisco la Costituzione, né la Giustizia, né la sicurezza delle infrastrutture, né l’ordine pubblico.

Come di consueto, le manifestazioni saranno itineranti, a schema libero, rispettose dei diritti dei cittadini, rispettose delle forze dell’ordine e dell’ambiente.

Sant’Angelo a Cupolo, 1 marzo 2025 
Attilio Paradiso