- I fanciulli
generati in India ed amati in Italia
devono chinare il capo, ammainare i manifesti e la bandiera italiana, devono
smarrire il senso civico, emigrare al Nord e subire le illegalità di una
minoranza etnica residente a Benevento e
dintorni?
- Noi e i nostri figli dobbiamo ammutolire e subire le intimidazioni della Polizia di Stato, gli accertamenti sanitari disposti abusivamente dalla Questura, i sequestri della libertà di espressione, i sequestri dei manifesti del Comandante Fioravante Bosco, le falsità certificate da due corrotti Comandanti della Polizia Stradale, le ruberie, le collusioni e le falsità dei Amministratori comunali eletti a Sant'Angelo a Cupolo e l'altezzosità, le truffe, l'arroganza e la strafottenza delle persone pagate da noi stessi?
Avendo posto facili domande, e non avendo ricevuto risposte dal Prefetto Torlontano, né dal Ministro Nordio,
CHIEDO che il Comune di Sant'Angelo a Cupolo sia commissariato e mostro solamente 2 dei 400 manifesti portati in giro per l'Italia, attraverso i quali potrete rapidamente comprendere le ragioni per le quali non sono gradito alla maggioranza, né alle minoranze consiliari, né ai magistrati, né alla SSLL.
Le foto ed i dettagli scritti nelle mappe mostrano un efferato crimine contro l'attività produttiva di mia moglie, le collusioni e gli scambi con gli indigeni che vanamente ho denunziato ai Prefetti e ai Magistrati, a partire dalla prima denuncia del 2009, poi freddata dai Giudici collegiali con sentenza assolutoria da condannare per oltraggio a Dio, al popolo sovrano e al Garante che non garantisce nemmeno i figli adottati dai CITTADINI ITALIANI.
CHIEDO al Ministro di Giustizia di nominare un Commissario come Nicola Gratteri o Sabino Cassese, che accerti le responsabilità della Procura, del Tribunale, dei Prefetti di Benevento e di tutti gli Amministratori comunali di Sant'Angelo a Cupolo, perchè tutti sono stati informati, tutti sono stati diffidati, tutti hanno ascoltato questo V I D E O e perchè tutti hanno visto i manifesti dinanzi al Municipio, alla Prefettura, al Tribunale, al Viminale e al Quirinale.
(clicca sui manifesti per leggere i dettagli)
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