domenica 25 maggio 2025

 Memorie di Attilio Paradiso


Tribunale di Roma

Procedimento penale n. 20130/21


Sono stato processato per calunnia da due magistrati sconosciuti, ma colpevoli di avermi ridotto la libertà di circolare negli uffici di giustizia di Benevento per comportamenti illeciti non commessi, avendomi altresì privato del diritto di difesa, perché non mi hanno notificato l’ordinanza interdittiva. Tanto è accaduto perché, nel corso di un processo dove sono stato accusato di aver violato l’ordinanza dei due magistrati, ho prodotto due memorie difensive ipertestuali, con le quali ho dimostrato al Giudice che i capi di imputazione fondavano su tre misure restrittive sostenute con notizie di reato infondate, taroccate con gli stessi protocolli informatici e subdolamente concepite dal Procuratore della Repubblica di Benevento, Dr. Aldo Policastro.

Ovviamente, non ripeto le memorie difensive che scrissi con la controquerela del 18.12.2021, ma dimostrerò che i miei accusatori hanno agito con consapevolezza e dolo, in quanto hanno fondato le loro accuse sulla base di una ennesima azione vessatoria concepita dal Dr. Policastro, che ha travisato le memorie difensive: la prima prodotta su DVD, in udienza, e la seconda trasmessa il giorno successivo al Giudice Monocratico con una mail.

Con le memorie difensive spiegai che il Dr. Policastro aveva condotto svariate azioni vessatorie a mio danno. Terminato il processo, il Giudice consegnò le memorie difensive in Procura, in quanto contenevano notizie di reato a carico del Dr. Policastro e dei magistrati napoletani. Cosicché, il Dr. Policastro iscrisse il mio nome sul RGNR per calunnie contro i suoi colleghi di Napoli e trasferì il fascicolo a Roma.

Dalla richiesta di interdizione, poi rinvenuta nel fascicolo della Procura di Roma, emerge nitidamente che il provvedimento è stato concepito dal Dr. Policastro sulla base di fatti non veritieri e mai accaduti, perchè Il Giudice mi ha infatti assolto perché il fatto non sussiste” e perché tutti gli agenti di Polizia interrogati dal Giudice hanno riferito che contesto le autorità sempre da solo, in maniera disciplinata e rispettosa dei diritti di tutti.

Pongo in evidenza che sono stato rinviato a giudizio e processato per fatti insussistenti 16 volte e 16 volte sono stato assolto con formula piena. Inoltre, giova evidenziare che tutte le sentenze assolutorie sono irrevocabili e che questo è il 17mo supplizio che subisco sulla base di denunzie non veritiere, di indagini malsane, di capi d’accusa infondati e di narrazioni sostenute con infantili, puerili menzogne.

Ciò premesso, riassumo in 3 paragrafi 15 anni di stalking giudiziario e di vessazioni condotte dalla Procura di BN e da altri funzionari dello Stato, perché solamente in tal modo potrò spiegare come e perché il Dr. Policastro condiziona i suoi Sostituti e prova a fiaccarmi con l’uso spregiudicato dei suoi poteri.

Avendo denunziato reati abusivi di suolo demaniale e reati molto più gravi a carico della Procura e della Prefettura di BN, con manifesti e con l’ausilio di documentari filmati incontrovertibili, sono diventato bersaglio dei funzionari comunali del mio paese, della Prefettura, della Polizia e del Dr. Aldo Policastro, perché ho dimostrato che la Procura di BN ha permesso l’archiviazione di tutte le querele sporte contro gli amministratori comunali, contro i Prefetti, il Ministro dell’Interno, il Ministro dei Trasporti e contro due comandanti della Polizia Stradale corrotti dai Prefetti.

Per tali denunzie e per una lettera aperta trasmessa al Dr. Policastro e al CSM, ho subito 7 deportazioni in questura, 17 rinvii a giudizio, aggressioni della Digos e svariate multe della Polizia Municipale di BN, poi tutte annullate con Sentenza del Giudice di Pace. Ho subito un processo a seguito della denuncia di un’ispettrice di PG operante al servizio del Dr. Policastro, un ricovero al pronto soccorso, svariati sequestri di manifesti, sedie pieghevoli, cellulare e persino di un ombrello. Ho altresì subito un accertamento sanitario abusivo ad opera di un vice questore, anziché dall’autorità preposta dalla legge, e un’odiosa interdizione della libertà personale, ordinata dal Dr. Policastro e sterilizzata con la Sentenza assolutoria emessa dal Presidente della Camera Penale di BN, Dr. Sergio Pezza.

Non ho mai violato la restrizione di libertà commissionata dal Dr. Policastro ed inflitta dai suoi colleghi di Napoli, per quanto fosse nulla, in quanto il Procuratore Generale Luigi Riello e l’Avvocato Generale Antonio Gialanella non mi hanno notificato l’atto restrittivo, nemmeno a seguito di istanza ex L.241/90, né a seguito di mio esposto-denuncia.

Né il PM di Roma ha ritenuto di archiviare il procedimento penale dopo aver ricevuto le mie memorie difensive con contestuale querela del 18.12.2021, pur avendo bene evidenziato che La Costituzione italiana prescrive che l’atto interdittivo della libertà personale va notificato entro le 48 ore.

Ho spiegato, con ogni dovizia di prova, che l’interdizione è stata concepita dal Dr. Policastro e poi è stata consegnata alla sua Sostituta, Dr.ssa Assunta Tillo, che ha eseguito l’ordine del Capo ed ha perciò informato I Carabinieri, la Questura e il Tribunale, ma non ha informato me, perché dal fascicolo della Procura di BN è sparita l’informativa diramata dalla Tillo e pure l’ordinanza che, secondo la Tillo, il Procuratore Generale avrebbe firmato il 2.8.2019.

Ho pertanto querelato il Procuratore Policastro, il Procuratore Riello e l’Avvocato Gialanella, per questi motivi:

  1. perché mi hanno inflitto la stessa restrizione, con lo stesso protocollo, la stessa data e la stessa motivazione;
  2. perchè il decreto del Dr. Riello del 2/8/2019 non esiste agli atti processuali della Procura e del Tribunale di BN, infatti non è stato prodotto in processo, nemmeno su esplicita richiesta del Giudice, che infatti mi ha assolto perché il fatto non sussiste e perché il PM ha esibito il provvedimento dell’Avv. Gialanella, anziché quello del Dr. Riello;
  3. perché il Provvedimento del Procuratore Generale rinvenuto nel fascicolo della Procura non reca la data del 2 agosto 2019, come scrive il Dr. Sergio Pezza nella Sentenza e come scrive la Dr.ssa Tillo nell’informativa diramata ai Carabinieri, ma è datato 2 ottobre 2019 (clicca qui e controlla la data);
  4. perchè nessun Magistrato mi ha notificato l’atto, nemmeno la Sostituta che ha informato le autorità di Polizia;
  5. perchè i decreti del Dr. Riello e del Dr. Gialanella sono sostanzialmente simili, ma hanno lo stesso numero e la stessa data del protocollo e recano eclatanti contraddizioni, in quanto agli atti manca quello indicato nell’informativa diramata dalla dr.ssa Assunta Tillo per conto del Capo che le ha passato le carte.
  6. perché le autorità della Procura Generale di Napoli e il Procuratore di BN mi hanno condannato ad essere scortato dai poliziotti come un ergastolano, senza concedermi la possibilità di difendermi dai loro provvedimenti, come invece prescrive l’Art. 13 della Costituzione.

Sono stato infatti assolto dalle accuse del Dr. Policastro e dei suoi colleghi di Napoli con Sentenza irrevocabile n. 989/2021, recante le seguenti motivazioni: “Va rilevato che il Paradiso non è mai entrato nel Palazzo di Giustizia in dispregio del provvedimento emesso dal Sig. Procuratore Generale in data 2 agosto 2019. Egli si limitava ad esporre i suoi cartelli di protesta nell’area antistante il Palazzo di Giustizia, rimanendo seduto nei pressi. Tanto hanno riferito tutti i testi escussi. Pare quindi evidente che il Paradiso debba essere assolto. P.Q.M. il Tribunale, letto l’art. 543 del c.p.p., assolve Paradiso Attilio dai reati a lui ascritti perché il fatto non sussiste

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Semmai fossi chiamato a confessare prima del 24 ottobre, lascio questa testimonianza ai miei figli e a chi, da Roma Quirinale e Tribunale, giudicherà questa schifosa storia all’italiana.

Belluno, 25 maggio 2025



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