martedì 29 maggio 2018

IL VETO del Presidente Mattarella


Secondo lo scrivente, porre il veto sulla nomina di qualsiasi cittadino italiano incensurato, competente, sano di corpo e di mente e perciò libero di manifestare il proprio pensiero e quello incarnato da 17 milioni di italiani, è un atto contrario alle fondamentali regole della democrazia.

I motivi posti a base del veto appaiono peraltro vaghi, generici e piuttosto personali. Inoltre, sono sorretti da giustificazioni legittime, ma non sostenibili, se non da quelle poste in essere all'apparente scopo di sbarrare la strada  al Prof. Conte, al M5S e, forse più di tutti, alla Lega e a Matteo Salvini.

La c.d. coalizione gialloverde, infatti,  è nata da una pessima legge elettorale, ossia una mela marcia proposta da Renzi, scritta da Rosato per sostituire il Matterellun e battezzata dallo stesso Mattarella,  all'apparente fine di mettere fuori gioco il M5S e costringere gli eletti a costruire nuovi inciuci, ad elezioni avvenute. Resta però il fatto che l'alleanza gialloverde è legittima, perché ha preso vita ed è cresciuta sulla base di un forte consenso  popolare, nonché sull'esigenza di dare vita al nuovo governo, ossia quello espresso dalla maggioranza degli elettori.

In breve sintesi, il veto posto sulla nomina di un Ministro non ha sfiduciato solo il Prof. Conte e il Prof. Savona, ma l'alleanza di maggioranza, il contratto di governo e il popolo sovrano. Tutto ciò è stato fatto, peraltro, quando il Presidente  della Repubblica ben sa che Cottarelli e il Governo tecnico saranno verosimilmente battuti in Parlamento, così come ben sa che, se si tornasse subito alle urne, potrebbe accadere che Salvini vada a governare con i soli voti del centrodestra ed ovviamente col Prof. Savona, fatti salvi i veti della riabilitata ditta Renzusconi.

Allora domanderei: "perché, Sig. Presidente, ha posto il veto sul Ministro condiviso da Lega, M5S e ha deluso le legittime aspettative degli elettori ?"

Alla luce delle considerazioni su esposte, ritengo che Lei abbia operato contro le regole di buon senso e contro la nosta volontà, all'apparente fine di impedire la nascita di un governo dotato di sufficiente maggioranza, composto da persone degne e perciò rappresentative del popolo sovrano.

Non esprimo giudizi sull'opportunità di mettere sotto accusa il Presidente e svalutare oltremodo il prestigio del nostro Paese, ma valuterei saggia l'opportunità che Mattarella si dimettesse di sua spontanea volontà, al fine di permettere che il nuovo Parlamento esprima un Presidente votato dal popolo, non da chi ha sonoramente perso la fiducia degli italiani e la competizione del 4 marzo.

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