IL VETO del Presidente Mattarella
Secondo lo scrivente, porre il veto sulla nomina di qualsiasi cittadino
italiano incensurato, competente, sano di corpo e di mente e perciò libero di
manifestare il proprio pensiero e quello incarnato da 17 milioni di italiani, è
un atto contrario alle fondamentali regole della democrazia.
I motivi posti a base del veto appaiono peraltro vaghi, generici e piuttosto personali. Inoltre, sono
sorretti da giustificazioni legittime, ma non sostenibili, se non da quelle
poste in essere all'apparente scopo di sbarrare la strada al Prof. Conte, al M5S e, forse più di tutti, alla Lega e a Matteo Salvini.
La c.d. coalizione gialloverde, infatti, è nata da una pessima legge elettorale, ossia una mela marcia proposta
da Renzi, scritta da Rosato per sostituire il Matterellun e battezzata dallo stesso Mattarella, all'apparente
fine di mettere fuori gioco il M5S e costringere gli eletti a costruire nuovi
inciuci, ad elezioni avvenute. Resta però il fatto che l'alleanza gialloverde è legittima, perché ha
preso vita ed è cresciuta sulla base di un forte consenso popolare, nonché sull'esigenza di dare vita al
nuovo governo, ossia quello espresso dalla maggioranza degli elettori.
In breve sintesi, il veto posto sulla nomina di un Ministro non ha sfiduciato solo il Prof. Conte e il Prof. Savona, ma l'alleanza di maggioranza, il
contratto di governo e il popolo sovrano. Tutto ciò è stato fatto, peraltro, quando
il Presidente della Repubblica ben sa che Cottarelli e il Governo tecnico saranno verosimilmente battuti in
Parlamento, così come ben sa che, se si tornasse subito alle urne, potrebbe accadere che Salvini vada a governare con i soli voti del centrodestra ed ovviamente col Prof. Savona, fatti salvi i veti della riabilitata ditta Renzusconi.
Allora domanderei: "perché, Sig. Presidente, ha posto il veto sul Ministro condiviso
da Lega, M5S e ha deluso le legittime aspettative degli elettori ?"
Alla luce delle considerazioni su esposte, ritengo che Lei abbia operato contro le regole di
buon senso e contro la nosta volontà, all'apparente fine di impedire
la nascita di un governo dotato di sufficiente maggioranza, composto
da persone degne e perciò rappresentative del popolo sovrano.
Non esprimo giudizi sull'opportunità di mettere sotto
accusa il Presidente e svalutare oltremodo il prestigio del nostro Paese, ma valuterei saggia l'opportunità che Mattarella si
dimettesse di sua spontanea volontà, al fine di permettere che il nuovo Parlamento esprima un Presidente votato dal popolo, non da chi ha sonoramente perso la fiducia degli italiani e la competizione del 4 marzo.
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