AL MINISTRO MINNITI
Oggetto: Chiarificazioni a seguito
informazioni conferite a codesto Ministero dal Prefetto di Benevento, con nota
prot. n. 12535 del 10.4.2018.
prot. n. 12535 del 10.4.2018.
Io sottoscritto
Paradiso Attilio, nato a Casalbore
(AV) il 18.2.1951 e residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN) alla via Vallone San
Nicola 2, in riferimento all'oggetto, trasmetto questo documento in formato digitale,
atto a visualizzare filmati ed altri documenti di cui ne dichiaro
l'autenticità, consapevole delle responsabilità civili e penali che assumerei
in caso di esibizione di atti non fedeli agli originali e alla verità.
Le presenti informazioni sono rese al fine di mettere
chiarezza su quanto riferito dal Prefetto di Benevento.
Nelle 5 pagine della lettera del 10.4.2018, trasmessa in risposta
alla doppia richiesta avanzata dalle Ministero,
la Dr.ssa Paola Galeone narra una lunga telenovela in modo fuorviante, parziale e secondo le proprie necessità. Infatti, mistifica la verità sin dalla prima pagina e falsamente riferisce che: "Preliminarmente si evidenzia che gli elaborati progettuali agli atti del predetto Ente, la strada per raggiungere l'immobile risultava essere solo quella parte di strada comunale che dalla limitrofa strada provinciale porta al lotto dove è ubicato il fabbricato. Anche dalle aerofotogrammetrie della zona (...) si evince che la strada comunale, che conduce alla zona dove è stato realizzato il fabbricato di proprietà del Sig. Paradiso, risulta essere esclusivamente la medesima indicata nei cennati progetti. Conseguentemente la strada comunale che dal Cimitero di Pastene avrebbe portato al Fabbricato, di cui il Paradiso lamenta la chiusura, secondo quanto riferito non è mai esistita."
la Dr.ssa Paola Galeone narra una lunga telenovela in modo fuorviante, parziale e secondo le proprie necessità. Infatti, mistifica la verità sin dalla prima pagina e falsamente riferisce che: "Preliminarmente si evidenzia che gli elaborati progettuali agli atti del predetto Ente, la strada per raggiungere l'immobile risultava essere solo quella parte di strada comunale che dalla limitrofa strada provinciale porta al lotto dove è ubicato il fabbricato. Anche dalle aerofotogrammetrie della zona (...) si evince che la strada comunale, che conduce alla zona dove è stato realizzato il fabbricato di proprietà del Sig. Paradiso, risulta essere esclusivamente la medesima indicata nei cennati progetti. Conseguentemente la strada comunale che dal Cimitero di Pastene avrebbe portato al Fabbricato, di cui il Paradiso lamenta la chiusura, secondo quanto riferito non è mai esistita."
In tal modo il Prefetto pone falsamente in evidenza "quanto riferito"
non dal Sindaco D'Orta, ma 9 anni or sono dal suo predecessore
e dal Funzionario Responsabile dell'UTC (entrambi in attesa di giudizio dopo l'esposto-denunzia del 24.6.2009). Cosicché la
Dirigente, anziché informare il Ministro sulla base degli atti in suo possesso,
nasconde la verità e pone in luce l'esatto contrario.
Infatti, gli
elaborati progettuali del mio fabbricato, le mappe catastali (storiche e recenti), le planimetrie recanti
gli elaborati progettuali del mio fabbricato e quello costruito sulla strada
comunale, nonché lo "stradario
comunale" evidenziano che Via Vallone San Nicola inizia dal cimitero di Pastene e termina 1 Km e 650 m. più avanti
Se il Prefetto e i suoi consiglieri
non sono in grado di leggere un disegno geometrico non è certo colpa della
Scuola. Ma non è giustificabile che la Dirigente non abbia chiamato l'esperto o
almeno un alunno dell'Istituto Tecnico per Geometri, per "decifrare" le
mappe catastali e per "interpretare" il certificato di nascita e di esistenza in
vita di Via Vallone San Nicola, ossia il documento giacente, o forse morto, nel faldone della
Prefettura e sottoscritto dal Geom. Petrella
e dal Responsabile dell'UTC Maioli, in attesa di giudizio insieme all'ex Sindaco
Bosco. Eccone l'anteprima:
Infatti, le
mappe, il capo di imputazione dei due Funzionari rinviati a giudizio e il certificato tratto dallo "stradario
comunale" non sono bastati ad indurre il Prefetto ad assumere i
poteri sostitutivi e ad agire amministrativamente contro una grande cosca di camorristi,
mafiosi ed ignobili falsari, evidentemente protetti da una potente setta retta
dallo Stato, non certamente stupida, ma ancora più ignobile e malavitosa, perché capace di uccidere lentamente una famiglia di persone oneste, senza un minimo
di umanità e senza alcun pudore.
Non è altresì
giustificabile che il Prefetto abbia pure omesso di segnalare al Ministero le
risultanze dei numerosi rilievi effettuati dalle Forze dell'Ordine, dal
Comandante della Polizia Municipale, da un CTU nominato dal Tribunale e nemmeno
le più recenti indagini effettuate dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di
BN, dalle quali risulta chiaramente che le
aerofotogrammetrie della zona in questione sono state vistosamente alterate
dall'Assessora all'Urbanistica, dal Sindaco geometra e dai tecnici che hanno
validato il PUC, non solo per intascare il premio di produttività, ma al
palese scopo di bonificare gli illeciti edilizi, gli sconfinamenti, le
ostruzioni abusive e di cancellare il tratto di strada dichiarato inesistente
dall'ex Sindaco, da quello precedente, da quello attuale e dal Capo dell'UTC, ma
tratto dichiarato "esistente solo in
catasto" con abile, ma meschina destrezza dall'ex Sindaco Geom. Bosco,
dal Geom. Maioli, dall'attuale Sindaco Geom. D'Orta, nonché dal Prefetto Galeone al
Presidente della Repubblica, ai Magistrati e anche al Suo Ufficio di Gabinetto,
come se non bastassero le balle
già bruciate nei corso dei 4 anni,.
Ecco la parte essenziale della DICHIARAZIONE FALSA del 25.9.2009, resa dai due funzionari dello Stato
in attesa di giudizio:
In
contrapposizione, mostro il ritaglio della seconda
dichiarazione
resa nel 2011 dallo stesso Maioli e dal nuovo Sindaco D'Orta, quando
autorizzarono lo spostamento della cabina elettrica dalla strada, senza
delibera e senza protocollo, mai immaginando che la sera avanti avrei chiesto
l'accesso agli atti, che non avrebbero potuto retrodatare il protocollo informatico
e che 4 anni più avanti avrebbero dovuto testimoniare il falso in Tribunale,
per difendere se stessi e le menzogne dell'ex Sindaco Bosco e dell'ex mio
collega d'Ufficio, Michele Guglielmo Viceré, primo autore responsabile del
disastro e dei danni arrecati alle mie figlie e a mia moglie:
Il Prefetto,
quindi, ben conosce la verità, anche in ordine alle opere abusive,
all'intransitabilità e al rischio di pubblica incolumità che grava sulla strada
comunale, ma equivocamente e dolosamente ha riferito a codesto Ministero notizie
false, parziali e tendenziose, facendo maliziosamente intendere che le notizie
sono pervenute dal Sindaco che non è stato ancora rinviato a giudizio, quando
nel pesante faldone intestato a mio nome brilla tutta la verità.
La Dirigente conosce
i fatti, ha visto i documenti, i filmati e l'ultima verifica dell'UTC in data 11.9.2015 ove "resuscita"
il tratto di strada cancellato dal PUC ed emergono le menzogne e tutti gli
abusi. La Dirigente conosce la
verità, perciò è dolosamente colpevole, perché ha conosciuto la vicenda a viva
voce e attraverso gli atti contenuti nel faldone, sin dal primo giorno di
servizio a Benevento, ma anche perché convocò il Consiglio Provinciale per la
Sicurezza, pur di liberarsi di un incomodo, della mia presenza e dei video messaggi dinanzi
al suo portone.
Dei fatti
esposti in quel contesto non fu però redatto verbale (come il
Prefetto aveva detto in Consiglio, tra il 6° e il 7° minuto del seguente VIDEO 3. Ma, più verosimilmente il
verbale fu cancellato dopo la mia successiva richiesta di accesso. Tuttavia,
ciò che fu detto e mostrato in quella occasione fu ripreso dalla mia
videocamera (con la massima chiarezza e trasparenza) e poi pubblicato sui
network, così come sovente faccio per le querele, diffide ed altri accadimenti,
contrariamente all'indecoroso modo di agire del Prefetto, quando ad esempio mi costringe
a sollecitare Lei e suoi i funzionari, prima per iscritto e poi dalla strada,
sotto la neve o sotto il sole, non dopo 30, ma dopo 40 giorni di vane, pacifiche,
solitarie e sacrificanti attese.
Se la Dr.ssa
Galeone non avesse avuto troppi peccati da nascondere o l'esigenza di coprire
la vistosa opera di corruttela, anche nei confronti dell'Ex Comandante dei
Carabinieri, Col. Vasaturo, avrebbe risposto in poche righe. Di contro, ha
consumato 5 pagine per dipingere le mie azioni di legittima protesta a suo
piacimento, secondo i suoi bisogni e il suo libero arbitrio, non solamente per farmi
apparire come le aggrada, ma soprattutto al fine di trovare riparo dalla mia 28ma
pubblica denuncia del 14.3.2017, che il Prefetto ben conosce e che ha
dato luogo alle celeri indagini del Procuratore Aggiunto di BN, il quale ha dato corso a un "ulteriore"
procedimento penale per omissione, abuso e falso in atti di pubblico Ufficio.
Infatti, il
Comandante Alfano allungò il collo per avvicinare gli occhi al monitor del mio
PC e sbiancò, quando feci vedere ai convenuti un filmato, ove mostravo i rischi
per il transito pedonale, quello delle normali autovetture e dei piccoli mezzi
da trasporto a pianale basso, come un furgone o un minibus.
Tanto vale a
dire che, se il Comandante avesse visto con i suoi occhi o fosse stato
informato dal Capo Gabinetto p.t. e/o
dal Dirigente, prima di ricevere l'incarico di effettuare la perizia, difficilmente
si sarebbe prestato a relazionare ciò che faceva comodo al Prefetto, alla
Dr.ssa Maturi, al Comune e a chi prende voti dal Comune per sedere in
Parlamento e nel Ministero dei Trasporti, dove qualche anno fa 3 agenti non mi
hanno permesso di entrare, dopo aver preventivamente scritto al Ministro ed essere
stato autorizzato dal funzionario dell'URP (tutto documentabile).
Pur tenendo a
disposizione la suddetta certificazione nell'ordinatissimo faldone gestito dalla
Dr.ssa Feo, nuova Responsabile di Gabinetto, il Prefetto nemmeno ha inteso tenere in debita considerazione le indagini preliminari condotte dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Benevento, dove
nitidamente appaiono gli illeciti degli Amministratori comunali, specie nella
parte afferente l'ostruzione della strada e le falsificazioni del PUC.
Se avesse
avuto dei dubbi, il Prefetto avrebbe potuto chiedere ragguagli al Procuratore
Aggiunto o al Procuratore Policastro, perchè entrambi conoscono in ogni
dettaglio la vertenza giudiziaria. Ma così non ha inteso fare. Il Dirigente
è libero di agire come le pare. Ma, al pari del Comandante Alfano, del
Comandante Vasaturo e al sottoscritto, ha giurato fedeltà allo Stato; perciò
risponde alla Legge e ai principi di fedeltà e di onestà, anche nei confronti
degli Organi superiori, al pari di un qualsiasi funzionario statale di basso profilo
e basso rango.
On.le Sig. Ministro, mi perdoni se oso proporle il
seguente quesito: se sua moglie avesse allevato
due figlie adottive, ed avesse avuto un marito con un cervello laborioso o per
altri cervellotico come il mio, si sarebbe dovuta rassegnare? oppure avrebbe
giudiziosamente cercato riparo in una casetta più sicura di città e scappare
via dal casermone circondariale e dai custodi dell'illegalità?
Se individuo
reati non posso farmi giustizia da solo, ma li denunzio e non chino la testa,
anche a costo di essere etichettato come un rompiballe o come fossi affetto da
monomania, perché non solo ho il dovere
di tutelare i diritti della mia famiglia, ma anche l'obbligo di agire secondo quando sancito dalla Costituzione e dalle
leggi italiane. Perciò, se due mesi fa Le avevo chiesto di mandare gli
ispettori, credo di averne avuto diritto, obbligo e ragione.
La ringrazio e non aggiungo altro, perché è tutto scritto e ben rappresentato nell'ultimo esposto-denuncia del 2017 e perché confido ancora nelle rare persone di buona volontà, che militano dappertutto, anche nella Magistratura.
La ringrazio e non aggiungo altro, perché è tutto scritto e ben rappresentato nell'ultimo esposto-denuncia del 2017 e perché confido ancora nelle rare persone di buona volontà, che militano dappertutto, anche nella Magistratura.
Benevento, 23 aprile 2018
Per scaricare il documento originale CLICCA QUI
A me sembra impossibile che tante autorità cosiddette competenti In vent'anni non abbiano risolto un problemino facendolo diventare una storia kafkiana. Buon per loro che Attilio Paradiso ha una pazienza infinita ed è e resta persona seria ed equilibrata nonostante tutto.
RispondiElimina