venerdì 27 settembre 2019


Intransitabilità e pericolosità Via Vallone San Nicola.

Al MINISTRO DELL'INTERNO
Al PREFETTO di BENEVENTO
All'On.le CARLO SIBILIA e al Dr. PAOLO FORMICOLA
presso il Ministero dell'Interno

On.le Sig. Ministro,
La prego cortesemente di non leggere questo testo su cartaceo, ma sul monitor di un PC connesso a Internet, altrimenti non potrà visionare i link e non potrà ingrandire a suo piacimento le mappe, le foto e quant'altro.

Intanto, spero abbia visionato il fascicolo intestato a mio nome, come Le ho chiesto con lettera del 11.09.2019 (quartultimo capoverso), perchè comprenderà che la presente non muove per denunciare gli stessi fatti, ma le inadempienze del Prefetto di Benevento in ordine all'annoso problema concernente l'oggetto, a fronte del quale sono stato costretto a querelare  Il Dr. Cappetta, altri Prefetti, il Ministro Salvini e il Dr. Piantedosi, per omissioni e rifiuto d'Ufficio in ordine a problemi legati alla pubblica sicurezza, all'impossibilità di esercitare un'attività produttiva in un fabbricato appositamente costruito e alla libera circolazione sulla strada comunale indicata in oggetto, perchè da 22 anni è occupata da opere abusive, di cui un muretto è stato eretto proprio dagli Amministratori comunali.

Senza costringerla a visionare filmati e centinaia di link, comunque presenti nel fascicolo che suppongo abbia preso in consegna il Dr. Paolo Formicola,  Le mostro una mappa di Google, corredata di apposite etichette e due foto, attraverso le quali sintetizzo i fatti, i pericoli e mostro la situazione della strada comunale allo stato attuale:
(Clicca sulla mappa per ingrandire)

Vero è che il Dr. Cappetta, dopo 5 messi di corrispondenza intensiva, l'anno scorso ordinò al Sindaco pluriquerelato del mio paese di sgombrare la strada comunale, di metterla in sicurezza e di restituirla immediatamente all'uso pubblico, come del resto prevedono le leggi comunitarie, l'art. 54 del TUEL, le leggi sugli abusi edilizi e il Codice della Strada; ma è pur vero che successivamente non ha fatto più nulla, se non chiedere il parere all'Avvocatura distrettuale dello Stato, solamente quando ha saputo che lo avrei querelato per omissione e rifiuto d'Ufficio, come il Prefetto che lo ha preceduto. 

Se vuole approfondire e prendere contezza pure degli atti probatori posti a sostegno, deve solo cliccare sul seguente link:  denunzia-querela contro il Dr. Cappetta.

Tenga presente che l'Avvocatura non ha ancora risposto e che il Prefetto, né il Capo di Gabinetto hanno avuto almeno l'accortezza di chiedere un sollecito, almeno fino a ieri, quando mi sono recato in Prefettura, per controllare quanto tempo intendono lasciar passare per assumere una decisione, senza scomodare nessuno.

Tuttavia, il fatto più grave non è quello che non ha chiesto il parere al Ministro, ma che con prot. n. 35343/2019, il Prefetto  ha fornito  notizie inesatte  all'Avvocatura e comunque assolutamente non corrispondenti al vero, avendo fatto, con dolo o con colpa grave, una gran confusione tra quelle falsamente esposte dal Sindaco e quelle che invece ben conosceva prima ancora di emettere l'Ordinanza del 22.11.2018, quando aveva già avuto modo di visionare le foto, i filmati e le decine di certificazioni di pubblica fattura, rilasciate dai Carabinieri, dal CTU nominato dal Tribunale, indagini della Procura, certificazioni di rischio di pubblica incolumità controfirmate da 3 ingegneri del Servizio Viabilità della Provincia di Benevento, dal Comandate della Polizia Municipale e dagli stessi tecnici del Comune di Sant'Angelo a Cupolo.

Al fine di non sottrarle tempo prezioso, per fatti e responsabilità penali che poi dovrà valutare il Sostituto Procuratore, credo sia opportuno evidenziare, tra le tante, solo alcune palesi inesattezze e altrettante verità:
1.  Il Prefetto definisce la via é una "strada in piena campagna", quando dalla certificazione redatta dai Funzionari dell'UTC  Via Vallone San Nicola inizia in pieno centro Urbano ed è una strada di interesse generale, anche se abbandonata e in condizioni pietose.
(Clicca sulla foto per ingrandire)

2.  Il Prefetto riferisce all'Avvocatura: "Nel caso di specie non è stato accertato il rifiuto del Comune di dare esecuzione alle ordinanze di demolizione ma solo una scelta prudenziale di attendere l'esito del giudizio innanzi al Consiglio di Stato".  Ebbene, per sgombrare la strada basterebbe abbattere un minuscolo muretto, spianare 25 metri di terra  e recidere una trentina di alberelli.
(Clicca sulla foto per ingrandire)
            .
Perciò, anche se le leggi italiane, le svariate sentenze della Corte Suprema e le copiose sentenze dei TAR prevedono la demolizione immediata del manufatto quando - come nella fattispecie - 2 metri di un seminterrato sono stati costruiti sulla via pubblica, non occorre affatto abbattere il fabbricato abusivo. Tale lavoro lo avrei già fatto a mie spese, come ben sa il Prefetto Cappetta, ma il Sindaco non ha autorizzato, continua a mentire e ad arrampicarsi sugli specchi,  trascinando anche il Prefetto, l'Avvocatura e il Ministero dell'Interno nello scivolone.


3.  Il Dr. Cappetta, assumendo non poche responsabilità per ciò che scrive, sostiene infine che "Tale situazione dei luoghi non è riconducibile a parere dello scrivente né ad una minaccia per l'incolumità pubblica né per la sicurezza urbana", quando in ordine allo sbocco che cala su Via Regina Elena, trasversalmente e in forte pendenza in una doppia curva, priva di visibilità, senza marciapiedi, senza semaforo, senza strisce pedonali e senza dossi di rallentamento, il Prefetto ha visto le numerose certificazioni delle autorità sopra citate, compresa la perizia dagli Ingegneri dell'Ufficio Viabilità, eseguita dopo un inutile intervento di somma urgenza, costato gli stessi soldi e realizzato dal Comune dopo 18 anni di querele e di segnalazioni ai Prefetti, ai vari Ministri dell'Interno, di Giustizia e ai Presidenti del C.d.M.

Non occorre aggiungere altro. Le chiedo solo di ricevermi al più presto possibile e di mandare gli Ispettori a Benevento, magari assieme al Sottosegretario, On.le Ing. Carlo Sibilia, che ben conosce la storia da circa 7 anni.
Sant'Angelo a Cupolo, 26 settembre 2019

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