martedì 3 gennaio 2023

Lettera aperta al Capo dello Stato



Egregio Sig. Presidente,

anche quest'anno ho ascoltato il tradizionale discorso che ha rivolto agli italiani, ai giovani e alle persone che gli italiani hanno accolto con favore, con amore e talvolta con deplorevole collera.

Come me, Lei sostiene che le differenze legate alle svariate diversità che caratterizzano il nostro Paese creano ingiustizie, disuguaglianze e disagi, per il Nord e per il Meridione, perchè "feriscono il diritto all'uguaglianza".

Se la Costituzione prescrive che "la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti e la piena realizzazione delle persone", la Repubblica è tenuta a rimuovere gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono l'effettiva partecipazione dei lavoratori alla vita dello Stato, al benessere collettivo e alla realizzazione di un'Europa unita e solidale.

"Rimuovere gli ostacoli è un impegno che tutti dobbiamo condividere, perchè lo Stato siamo noi".

Se però gli Amministratori comunali del mio paese, il Prefetto di Benevento, il Ministro dell'Interno e persino i magistrati non rimuovono gli ostacoli che da 25 anni impediscono il diritto ad esercitare una libera attività produttiva, il diritto ad usufruire di una strada comunale e il diritto-dovere a creare benessere per la mia famiglia e per la collettività, suppongo sia compito del Presidente della Repubblica garantire i principi fondamentali della Costituzione e il corretto funzionamento delle Istituzioni, al fine di consentire l'iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione.

Riassumo in due sole immagini i diritti che mi sono negati e lo stalking giudiziario a cui sono stato sottoposto dagli Amministratori comunali, dalla Questura e dalle Procure di Benevento, Napoli e Roma, dal 2009 al 2 dicembre scorso, quando ho trasmesso anche a Lei la 45ma  denunzia-querela.

(clicca sulle immagini per ingrandirle)


Le sono molto grato se potesse concedere l'attenzione che merita un cittadino italiano che ha servito lo Stato con fedeltà, dignità e onore, senza mai commettere follie, anche quando sono stato offeso, strapazzato, vessato e posto sotto pressione dallo Stato.

Buon prosieguo di mandato e buon anno, Sig. Presidente!

Sant'Angelo a Cupolo, 3 gennaio 2022

Attilio Paradiso

attilio.paradiso@pec.it


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