giovedì 17 gennaio 2019



Lettera aperta
al PROCURATORE DELLA REPUBBLICA di BENEVENTO
e p.c. al Ministro dell'INTERNO, di GIUSTIZIA e della FUNZIONE PUBBLICA


Egr. Dr. Policastro,
la presente muove non da rancore, ma da profonda insoddisfazione per tutto ciò che da 10 anni è accaduto e sta succedendo in Procura e in Tribunale, tanto a livello locale che nei Palazzi più autorevoli della capitale.
Tuttavia, continuo a fare il mio dovere di cittadino, costi quel che costi, perché, se vero è che non ho mai avuto fiducia della giustizia italiana, è altrettanto vero che credo nelle donne e negli uomini di buona volontà, altrimenti non avrei sporto 36 querele in poco meno di 10 anni.
Se ricorda, tempo fa, a dichiarazioni spontanee e per iscritto, le ho rappresentato più di una volta il mio disappunto per l'operato di alcuni magistrati, militanti nella Procura e nel Tribunale di Benevento, non solo per l'eccessiva dilatazione delle indagini, per gli errori, gli orrori, le alterazioni dei documenti e per il continuo via vai dei  fascicoli processuali, ma soprattutto per il diniego di diritti protetti dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, dal Codice penale e dalla Costituzione: equa giustizia, sicurezza, lavoro, libera espressione e libera circolazione.
Nella mattinata di ieri avrei voluto assicurare la mia presenza presso l'Ufficio del GIP, presso la prima sezione penale della Corte di Appello di Napoli e presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Benevento. Ma, essendo uno e non trino, ho delegato un giovane avvocato a rappresentarmi in giudizio a Napoli e, grazie alla gentile posticipazione dell'Udienza fissata dal GIP, è stato possibile onorare sia l'indifferibile impegno familiare, sia la presenza in Tribunale.
Corre il dovere di segnalare che, dopo 28mila pagine dattiloscritte e circa 2 lustri di tempo, lavoro e contante sprecato, il Dr. Flavio Cusani ha ritenuto di accogliere la mia settima istanza in opposizione a richiesta di archiviazione ed ha restituito alla Dr.ssa Palumbo il pesante faldone, dove però mancano quasi tutti i DVD, contenenti le querele, le memorie aggiuntive e le opposizioni, senza dei quali è impossibile visionare gli elementi probatori, per l'appunto prodotti in formato ipertestuale e in conformità al Codice di Amministrazione Digitale.
A seguito della mio primo esposto/denuncia del 24 giugno 2009, fui destinatario della prima querela di contro balzo, per calunnia e diffamazione a mezzo stampa. Poi, ho scontato 5 fermi e altrettante traduzioni in questura, un'ardita querela dalla DIGOS (poi finita di corsa in archivio), un maldestro Accertamento Sanitario Obbligatorio (disposto dalla Questura in "perfetto" abuso d'ufficio) e dovrò difendermi da altre 5 querele, di cui alcune sporte dalla S.V.
La prima querela di rimbalzo (proc. penale 5057/09/ MOD. 21) fu oggetto di richiesta di archiviazione, in quanto il PM ritenne che non vi fossero "condotte palesemente rilevanti difettando il dolo di voler diffamare la persona del Sindaco di Sant' Angelo a Cupolo trattandosi di una protesta circa la chiusura di un svincolo risalente tra l'altro al 1997". In breve tempo il GIP, nella persona della Dr.ssa Maria Di Carlo, fissò l'Udienza camerale, dispose l'imputazione coatta e mi rinviò a giudizio, mozzando la parola al mio difensore e rifiutando l'acquisizione di un DVD, come mezzo di prova a mia discolpa.
Dopo circa anno fui assolto dall'accorto  Giudice monocratico, Dr. Sergio Pezza, nonostante 8 testimonianze false, tra le quali quelle del querelante sindaco, dei due successori e del funzionario capo dell'ufficio tecnico di Sant'Angelo a Cupolo, che tuttavia non hanno subito alcunché per il reato di falsa testimonianza e per la produzione della querela temeraria.
Più avanti sono stato querelato due volte dal funzionario capo dell'UTC.
Ne sono uscito pulito, almeno fino a questo momento, ma ammaccato e col portafoglio ripulito.
Domando: le sembra giusta, le sembra starata o la "bilancia" della giustizia beneventana le sembra ammanettata?
Tanto le ho scritto per evidenziare che, nonostante lo zelo e la buona volontà a tenere informata la S.V. e valenti magistrati, non è cambiato niente! Anzi, la situazione è diventata pietosa per me e mortificante per chi lavora e produce, in Procura,  in Tribunale e in Questura, nonché per coloro che seguono il lungometraggio attraverso i network, più che attraverso la stampa e le TV locali, che invece sembrano essere stati azzittiti e accucciati.
Ancora qualche domanda:

  • E' lei che dirige, il suo predecessore, oppure la Procura è ammaestrata dall'Uomo Invisibile, dalle Streghe di Benevento o dagli stregoni con fissa dimora in Parlamento?
  • Le pare giusto che coloro i quali menano ... a passar tempo, che sbagliano ripetutamente le notifiche (anche in Corte d'Appello), coloro i quali chiedono proroghe senza avere avviato le indagini, che steccano e sbucciano le palle a ripetizione, che giocano a pingpong col GIP come se io fossi il pallino, o i cancellieri che fanno sparire gli elementi probatori non debbano essere soggetti a controllo e ad alcuna sanzione, come i dipendenti dello Stato che timbrano in mutande?
  • E' stata una libera scelta dello scrupoloso, solerte Procuratore Aggiunto, quella di delegare (9 giugno 2017) le indagini concluse in soli 2 mesi e i procedimenti penali riuniti, tuttora in fase di indagini, alle competenze di un altro PM, oppure è stata l'autorità superiore a dare disposizioni in tal senso?
  • Come mai presso la Procura Generale di Roma non risultano acquisiti gli allegati prodotti dal Procuratore Aggiunto, atteso che il Dr. Conzo li ha trasmessi alla S.V. il 9 giugno 2017, prot. n. 543/INT del 23.6.2017?
Domattina non si guardi allo specchio per raddrizzare la barba, ma indaghi, interroghi il superego e decida se procedere in salita o muovere i prossimi passi in discesa. E se crede fosse dovuto, mi risponda.
Buon lavoro e sinceri, misericordiosi auguri per un'agevole risalita.
Sant'Angelo a Cupolo, 17 gennaio 2019
Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it


lunedì 17 dicembre 2018

giovedì 22 novembre 2018


Lettera aperta al Presidente della Repubblica e del CSM, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro di Giustizia - 
Il 12 novembre scorso, per difetto di notifica, la Procura presso la Corte di Appello di Napoli ha rinviato per terza volta l'udienza, come se la lunga stagionatura del processo n. 3561/2009/21 RGNR e le 4 cause di nullità, generate dalla Procura di Benevento prima della fase dibattimentale, non fossero bastate a colmare la misura, oltre che a favorire la prescrizione dei reati addebitati al Funzionario Capo dell'Ufficio Tecnico e all'ex Sindaco del Comune di Sant'Angelo a Cupolo.

E ancora: il 16 gennaio prossimo, presso il Tribunale di Benevento, si terrà la VIa udienza in Camera di Consiglio, dopo 8 anni e 6 mesi di gioco a squadre, dove al tavolo da pingpong si sono alternati 3 PM e 3 GIP, che per ben 6 volte hanno fatto regredire il "pallino" in Procura.

On.li Ministri dello Stato, di questo passo tutti i giocolieri vivranno felicemente più a lungo, il migliore di tutti vincerà il primo premio e salirà sul podio più alto, mentre il mio pallino, a furia di essere schiacciato da un campo all'altro, non vivrà tanto a lungo da provare almeno il  "piacere" di vedere la fine del  lungometraggio, chi vince la medaglia e chi perde la coppa di paglia, la testa e la famiglia.
Rientrate in campo e riprendete subito in mano la partita, prima che la CEDU e l'Europa Unita squalifichi l'Italia per l'intera vita!

Benevento, 22 novembre 2018

Attilio Paradiso

attilio.paradiso@pec.it


mercoledì 21 novembre 2018


Lettera aperta al PREFETTO di BENEVENTO 

Come immagino Le abbia riferito la Dr.ssa De Feo, ho preso visione ed estratto copia della nota n. 8946, che il Sindaco del Comune di Sant'Angelo a Cupolo Le ha trasmesso il 25.10.2018.

Da tale nota prendo atto che il Sindaco ritiene, dopo 18 anni di inerzia, di aver messo in sicurezza l'incrocio tra le due strade comunali "in modo da eliminare qualsiasi situazione di pericolosità per il transito veicolare e pedonale", quando entrambe le strade sono notevolmente al di sotto delle misure regolamentari, si incrociano in una doppia curva e sono prive di marciapiedi, come invece prescrive l'art. 2, comma 2, lettera E, del D.Lgs. n. 285/1992 (meglio conosciuto come "Codice della Strada", perciò sono di fatto pericolose sia per il transito veicolare che pedonale. Senza contare il fatto che il Sindaco nulla riferisce in ordine alle condizioni di Via San Nicola, che ancora oggi è impercorribile, in quanto ostruita da opere abusive, dall'incrocio al cimitero di Pastene.


Se il Sindaco trova rifugio e supporto nella Consulenza Tecnica d'Ufficio redatta dall'Ing. Luigi Di Matteo, è perché quella consulenza non contiene le informazioni relative alle occupazioni abusive su via Vallone San Nicola, né alla transitabilità e all'impercorribilità di tale strada, né alla carenza di marciapiedi, né, infine, contiene indicazioni sulla pendenza e sulla ridotta visibilità in uscita da Via San Nicola, ogni volta che piove o che cala la nebbia. Ed ancora, il Consulente nulla dice sulla larghezza della SP 18 (cd. Via Regina Elena), che nel punto di intersezione risulta di 70 cm più stretta della sua reale dimensione, perché quei 70 cm risultano integrati nella proprietà dei confinanti, ovvero le stesse persone che non hanno demolito il fabbricato, né la recinzione abusiva, né hanno restituito al demanio il terreno occupato sulle due strade.

Egr. Sig. Prefetto, io non le ho chiesto di essere creduto, ma le ho esibito tutte le prove documentali per eseguire un accertamento oculato e sbrigativo. Perciò Le ho chiesto di venire sul posto, di rendersi conto di persona e di stare in guardia da chi mistifica la verità e insaporisce la pasta scotta nel sugo di pomodori.

Se la S.V. "ritiene che il Comune di Sant'Angelo a Cupolo abbia già adottato tutti gli opportuni provvedimenti di propria competenza necessari a garantire le prescritte condizioni di sicurezza per il transito in prossimità dello sbocco della strada comunale denominata Via Vallone San Nicola sulla Strada Provinciale n. 18 (c.d. Via Regina Elena), dovendosi pertanto escludere che sussistano attualmente condizioni di pericolosità per il transito e per la pubblica e privata incolumità in prossimità di tale incrocio", non deve fare più niente, perché resta a me il compito di dimostrare che non ha operato nel giusto e che non si è avvalso della consulenza di tecnici più affidabili, né delle indagini svolte dalla Procura della Repubblica (Proc. Unificato n. 3849/18/21, Dr.ssa Assunta Tillo, ex Proc. n. 4015/17 Dr. Giovanni Conzo).

Distintamente saluto e ringrazio per la cortese attenzione.

Benevento, 19 novembre 2018

Attilio Paradiso

mercoledì 7 novembre 2018

Mail certificata al Ministro di Giustizia, On.le Alfonso Bonafede.


     Egr. Sig. Ministro,

apprezzo l'impegno da Lei profuso per velocizzare i procedimenti giudiziari, limitare la prescrizione ed assicurare la giustizia nel rispetto dell' Art. 111 della Costituzione, non solamente nei confronti dell'imputato, ma per tutelare i diritti di coloro che subiscono reati ed accusano danni, talvolta irreversibili come per il defunto Stefano Cucchi, specie quando gli imputati svolgono mansioni pubbliche alle dipendenze dello Stato.

Nei decorsi 9 anni ho sporto ben 35 denunce-querele, tutte contro amministratori locali e pubblici funzionari dello Stato. Ma, per nessuna di esse l'azione obbligatoria della Procura è stata conclusa nei termini del C.p.p.

Laddove è successo, i fascicoli sono passati da un PM all'altro, addirittura tre volte, come per le tre querele sporte dal 2010 al 2012 (che in 8 anni hanno visto regredire i fascicoli 6 volte in Procura, da 3 GIP a 3 PM, e come  ad esempio sta succedendo per la denuncia del 14.3.2017, che in soli 18 mesi ha già cambiato 3 volte il PM.

Nel corso di 21 anni, ovvero da quando la mia famiglia è limitata nell'esercizio di diritti fondamentali dell'uomo, riconosciuti dalla CEDU e dalla Costituzione italiana, non ho mancato di informare la Presidenza della Repubblica, il CSM, la Procura Generale e i vari Ministri che hanno preceduto il Suo Mandato. Ma lo Stato non risponde, e nemmeno il Ministro Salvini (v. diffida, poi trasmessa anche al PCM, Prof. Conte).

Nel 2015 ho adito anche la Corte Europea, ma il ricorso è stato dichiarato "inammissibile", perché devono finire prima i processi in Italia. Giacché i reati denunziati il 24 giugno 2009 saranno verosimilmente prescritti in appello, il 12 p.v. presso la Procura di Napoli, non resta che ritentare la sorte con un altro ricorso alla CEDU ed aspettare altri 2 anni e 7 mesi.

L'allegata foto riassume, in breve sintesi e per quanto possibile, la vicenda che ha originato le 35 querele.

Se volesse concedermi l'ascolto nella settimana successiva alla prossima, Le sarei molto grato.

Distinti saluti,
Attilio Paradiso

domenica 21 ottobre 2018



Lettera aperta al nuovo Prefetto di Benevento.
 
 Al Sig. PREFETTO di BENEVENTO
e per conoscenza:
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al MINISTRO DELL'INTERNO
AL MINISTRO di GIUSTIZIA


Ringrazio per la sollecita risposta, con la quale mi pare di aver compreso che avrei tradotto in diversi termini il significato delle Sue parole. Se avessi malinteso, Le chiedo scusa.

Contrariamente a quanto è accaduto con i Dirigenti che da 5 lustri hanno preceduto il Suo mandato, sono soddisfatto per aver attenzionato il Sindaco in ordine alla situazione legata alla pubblica e privata incolumità, anche se non mi è stata conferita la missiva n. 34521 del 15.10.2018, che, ove Le paresse conveniente, cortesemente chiedo di farmi pervenire in copia.

Qualora avesse convocato pure me, sono piuttosto certo che, nell'interesse della comunità, insieme alla S.V. e al Sindaco D'Orta avremmo risolto pacificamente non solo il problema dell'incrocio pericoloso, mettendo la parola fine ad una corposa, penalizzante ed onerosa lite giudiziaria, ma avremmo disimpegnato le Autorità di Governo del Paese e avremmo già risolto i problemi legati all'intransitabilità di Via Vallone San Nicola, sia sotto i profili tecnici e della sicurezza pubblica, che sotto gli aspetti economici più vantaggiosi, per l'Ente e per i cittadini. Se volesse, sono onorato di aderire all'invito.

Mi pare doveroso evidenziare, infine, che non Le ho chiesto di adottare poteri sanzionatori, perché so che non rientrano trai Suoi compiti di istituto, ma solamente di esercitare l'azione sostitutiva, laddove il Sindaco, la Giunta, i Funzionari Responsabili della Sicurezza e dell'Ufficio Tecnico Comunale rifiutassero per l'ennesima volta di operare secondo Giudizio, Legge e Coscienza.

Colgo l'opportunità per mostrare un brevissimo reportage del 2012, che probabilmente non ha visto, e farle ascoltare il commento di un giovanissimo ed impeccabile cronista: Emilio Spiniello.

Ringrazio e saluto cordialmente. 
Benevento, 20 ottobre 2018
Attilio Paradiso


domenica 14 ottobre 2018




Denunzia/querela contro Matteo Piantedosi e Ministro Salvini

Ill.mo PROCURATORE della Repubblica
presso il TRIBUNALE di BENEVENTO


Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore il 18.2.1951 e residente nel comune di Sant'Angelo a Cupolo (BN), in Via Vallone San Nicola n. 2,

premesso che

1.         con lettera ipertestuale del 6 giugno 2018 informavo il Ministro, On. Matteo Salvini, sulle inadempienze dell'ex Ministro, del suo Capo di Gabinetto e di altri funzionari ministeriali, nonché sui fatti concernenti una travagliata vicenda giudiziaria, iniziata con una denuncia del 24 giugno 2009, contro il Comune di Sant'Angelo a Cupolo, e poi esplosa in parecchie querele per reati decisamente più gravi, commessi non solo dagli Amministratori passati e recenti dello stesso Comune, ma da vari Prefetti e Funzionari della Prefettura di Benevento;

2.      con mail certificata del 1 luglio 2018 informavo nuovamente il Ministro, il Capo di Gabinetto e il Presidente del C.M. sulle mancate risposte e chiedevo di essere ricevuto dall'On.le Salvini, senza tuttavia ricevere riscontro, né parlato, né scritto;

3.      con istanza del 17 agosto 2018 ai sensi della L. 241/90, non solo rappresentavo al Ministro la necessità di rispondere e di comunicare almeno il nominativo del "Responsabile del Procedimento", ma recapitavo la denuncia-querela contro l'ex Prefetto di Benevento, sporta per reati di depistaggio, reiterate omissioni e falso in atti di pubblico ufficio;

4.      con diffida del 19 settembre 2018 invitavo il Ministro a rispondere ai sensi della L. 241/90 e a riferire sulle eventuali attività amministrative intraprese nel frattempo. Inoltre, mi rendevo ancora una volta disponibile per un colloquio, proprio al fine di evitare la presente querela;

5.      al fine di scongiurare la presente azione penale, il primo di ottobre scorso mi sono recato per la quinta volta al Viminale, per tentare di essere ricevuto dal Capo di Gabinetto o da un funzionario delegato. Ma dopo un'ora di vani colloqui tenuti con due gentilissime agenti, ho dovuto desistere, atteso che ogni sforzo, volto almeno a sapere se il Dr. Piantedosi avesse conferito le informative di cui sopra al Ministro, si è rivelato del tutto inutile.

TANTO PREMESSO, CHIEDO

che venga accertata la verità e individuate le colpevolezze delle persone responsabili di aver rifiutato ogni risposta entro i limiti previsti dalla L. 241/90, attraverso l'escussione del Ministro dell'Interno e del Dr. Matteo Piantedosi, nella qualità di funzionario destinatario delle mail certificate trasmesse all'On.le Ministro Matteo Salvini e al Capo di Gabinetto stesso.

Il presente documento è depositato presso codesta Procura in cartaceo e su DVD, contenente questo testo (il cui nome e lo stesso di quello indicato a pie di pagina) e due filmati, raggiungibili anche attraverso i seguenti link: VIDEO 1 (26 min), attraverso il quale mostro i fatti accaduti dinanzi al Viminale, dal 26 al 28 giugno 2018,  e  VIDEO 2 (2 min), ove mostro il video messaggio registrato prima di lasciare il Ministero.

Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti in conseguenza della condotta dei due imputati, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e mi riservo, ove fosse necessario, di produrre ulteriori elementi probatori a sostegno della presente denuncia-querela.

Qualora fossero accertate responsabilità a carico del Ministro Salvini, chiedo che venga richiesta l'autorizzazione a procedere al Parlamento, nel più breve tempo possibile, in quanto la reiterata azione omissiva dei Ministri che si sono succeduti nel tempo preclude diritti fondamentali, tutelati dalla Costituzione Italiana, a me e alla mia famiglia. Diritti per quali ho prodotto un numero ragguardevole di querele, tuttora al vaglio di codesta Procura, di vari GIP e della Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli.

Chiedo che siano condotte le indagini nel più breve tempo possibile, anche al fine di evitare ulteriori conseguenze dei reati.

Chiedo, infine, che Il PM mi dia avviso in caso di richiesta di archiviazione al GIP.

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Nota tecnica: ai sensi del Codice di Amministrazione Digitale e della disciplina europea, il presente testo è depositato in cartaceo con allegato DVD, contenente 2 filmati e solo questo file, atto a permettere la visualizzazione dei prodotti multimediali attraverso un PC collegato a Internet, tramite l'attivazione dei collegamenti ipertestuali (link) contenuti in questo documento.
Dichiarazione di responsabilità: consapevole delle responsabilità civili e penali che assumerei in caso di esibizione di documenti, foto e filmati non corrispondenti al vero, dichiaro che tutti i prodotti linkabili corrispondono esattamente agli originali.
Sant'Angelo a Cupolo, 5 ottobre 2018
Attilio  Paradiso
attilio.paradiso@pec.it