Io
sottoscritto PARADISO Attilio, codice fiscale
PRDTTL51B18B866Q, nato a Casalbore (AV) il 18/02/1951 e residente a Sant'Angelo
a Cupolo (BN) in via Vallone San Nicola n. 2, mail certificata attilio.paradiso@pec.it,
ricorro contro
la Prefettura di Benevento, in persona del suo Prefetto p.t., Dr. Torlontano Carlo, codice fiscale TRLCRL59P21G482H, nato a Pescara il 29/09/1959, attualmente in servizio a Benevento, in Corso Garibaldi 1,
avverso
l’ordinanza
di ingiunzione prot. n. 83169
del 13/10/2023, notificatami
dal Comando della Polizia Municipale di Benevento, tramite raccomandata
cartacea n. 78515990155-5, recapitatami da Poste Italiane il 23/10/2023;
per
i seguenti motivi
la
Dr.ssa DE FEO Maria, nella qualità
di Capo Gabinetto e Funzionario Responsabile dell'Ufficio Contenzioso della
Prefettura di BN, in quanto, con il provvedimento ingiuntivo sopra linkabile ha
rigettato il mio ricorso ed ha convalidato il verbale n. 180089O del
31/05/2023, quantunque sia stato impropriamente comminato ai sensi dell'art. 20
del Codice della Strada, dopo avermi sequestrato il manifesto sotto indicato per
impedirmi di contestare pacificamente l'inerzia del Prefetto. Infatti, la foto mostra che non "occupavo la
carreggiata di strada di tipo F senza autorizzazione", come
falsamente mi contestano la De FEO e il Comandante della Polizia Municipale, Dr.
Bosco Fioravante, ma siedo
fuori dalla sede stradale,
dove non è possibile ostacolare il transito
degli autoveicoli e dei pedoni. Inoltre, per manifestare quietamente un
malcontento su suolo pubblico, l'Art.
17 della Costituzione non obbliga il singolo manifestante ad avvisare il
Questore, né altre autorità.
La
sanzione è pertanto nulla e/o da annullare, perchè contesta una violazione infondata,
un'infrazione fasulla e un'ingiunzione fondata su due contestazioni non
veritiere, in netto contrasto con le norme Costituzionali e non coerenti alle
violazioni contemplate dal Codice della Strada.
Il
ricorso terminerebbe qua, ma l'ingiunzione e le contestazioni poggiano su
motivazioni più gravi delle falsità.
IL FATTO
Come accade ogni anno per la Festa
della Repubblica, il 31 maggio 2023 i Vigili del Fuoco di Benevento transennarono
il marciapiede e parte della carreggiata di Corso Garibaldi, dovendo stendere
la Bandiera italiana sulla facciata del Palazzo del Governo.
Perciò, poggiai la sedia
e il manifesto contro il palo di un lampione, ossia fuori dalla carreggiata della Zona a Transito Limitato, dove
non avrebbero dato fastidio a nessuno e non avrebbero provocato alcun pericolo.
Dalle foto e dai filmati che pubblico
dal
2009 sui network e su YouTube, si evince con chiarezza che le mie
contestazioni sono sempre rispettose dei diritti altrui, non sono mirate ad
infastidire i cittadini e non sono invasive della sede stradale, come invece mi
contestano i Vigili Urbani non solo il 31 maggio, ma anche nei mesi successivi,
quando mi verranno comminate altre multe per "occupazione di sede stradale",
ai sensi dell'art. 20 e dell'art. 21 del Codice della Strada, come se fossi di
ostacolo al traffico dei veicoli e dei pedoni.
Attraverso
le foto che mostro e il Video 1 concernente la contravvenzione di un altro sequestro, l'Ill.ma S.V. potrà verificare che non sto seduto
sulla sede stradale. Ma potrà accertare la verità anche attraverso gli
Ispettori della Digos, la Polizia di Stato e gli stessi agenti di Polizia
Municipale, perchè in 14 anni di contestazioni composte, non ho commesso alcun
illecito, né infrazioni al Codice della Strada, tanto a Benevento che sulla
piazza del Quirinale, a Montecitorio, sul marciapiedi di Palazzo Chigi o sulla
piazza del Viminale Video 2.
Il Comandante della Polizia Municipale mi contesta
illeciti insussistenti ed obbliga i suoi
dipendenti a
contestare
infrazioni inesistenti. Tanto fa, al verosimile scopo di compiacere il
Prefetto, di cercare un pretesto per scoraggiare altre manifestazioni, per
togliere i manifesti dalla vista delle autorità e dei passanti, per strapazzarmi
con contravvenzioni illecite, per sottrarmi i manifesti con abusi d'autorità e
per impedirmi di denunziare a cielo aperto reati ben noti al Prefetto, al
Questore, ai Magistrati, alla Polizia Municipale ed alla Procura della
Repubblica di Benevento. Il Comandante Bosco, infatti, non avviserà i Magistrati dei suoi sequestri, come invece
prescrive l' Art.
13 della Costituzione Italiana.
Da
15 anni denunzio vanamente l'occupazione della via comunale che porta a casa
mia, alla Procura, al Prefetto, al Ministro
dell'Interno e persino al Capo dello Stato, perchè le ostruzioni della sede stradale
sono state causa della chiusura del negozio di famiglia, in quanto non permettono
il transito di qualsiasi veicolo dal primo al secondo sbocco sulla SP18. Nonostante
abbia sporto 51 querele e mostrato
al Prefetto centinaia di manifesti, la via comunale versa tuttora in condizioni
pietose, perchè l'imbocco primario è tappato da un muro abusivo, mentre la
restante strada è ostruita da recinzioni abusive e da un fabbricato costruito
sulla sede stradale. Tutto ciò accade, mentre il Prefetto guarda da vicino e
dalle finestre, ma non si adopera e non comunica le illegalità alla Procura, sebbene
abbia sempre visto i manifesti in zone libere, non pericolose e non
intralcianti per nessuno.
Non
appare vano precisare che ho invitato il
Comandante Fioravante Bosco ad annullare il verbale in autotutela, con istanza
del 1/6/2023, trasmessa pure al Prefetto e al Sindaco di Benevento. Ma,
invece di avere risposte dai tre, l'istanza ha sortito altre sanzioni.
Cosicché, con successiva diffida
del 13/6/2023, ho invitato nuovamente il Sindaco Mastella e il Prefetto Torlontano
ad assumere determinazioni in ordine alla reiterata attività vessatoria
condotta dal Comandante della Polizia Municipale di Benevento.
Ma,
nemmeno la diffida indurrà il Prefetto e il Sindaco a scrivere due righe e ad
entrare nel merito della questione. Sicché, il Comandante non risponderà per
quanto gli ho contestato con istanza
del 1/6/2023, ma 20 giorni dopo elude la risposta e suggerisce di produrre
ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace (vedasi PEC
Comandante Bosco del 21/6/2023).
Quindi,
ho chiesto l'annullamento della contravvenzione al Prefetto, con ricorso
del 26 giugno 2023, senza avere avuto la possibilità di leggere le
deduzioni del Dr. Fioravante Bosco, del Sindaco Mastella, del Prefetto Torlontano
e senza essere stato ascoltato dalla Dr.ssa Maria De Feo, la Funzionaria Responsabile
dell'Ufficio Depenalizzazione che ha poi rigettato il ricorso con provvedimento
del 13/10/2023.
Occorre infine evidenziare che la
Dr.ssa De Feo scrive che "occupavo la carreggiata di strada tipo F senza chiedere
l'autorizzazione all'Ente proprietario della Strada", anche se è
stata informata da me per iscritto, anche se conosce tutti i filmati trasmessi
in Prefettura, perchè sa che sono rispettoso delle leggi, perchè mi vede dalla
finestra e sa che sto sempre sui marciapiedi o sulle panchine, ma mai sulla
sede stradale.
Infine, occorre evidenziare
che, subito dopo aver ricevuto la raccomandata con cui il Comando dei VVUU mi ha
notificato la decisione del ricorso, il 27 ottobre scorso ho trasmesso una istanza
alla Dr.ssa De Feo,
per chiederle gli atti prodotti dal Comandante e per impugnare il provvedimento
ingiuntivo. Non avendo ricevuto risposta, con mail
certificata dell'1/11/2023 ho chiesto al Prefetto la revisione del provvedimento disposto dalla sua
delegata, per evitare il presente ricorso ed ulteriori oneri a carico mio e
dello Stato. Ma, come di consueto, nemmeno il Prefetto ha inteso concedere risposta
scritta.
Tutto ciò che ho riferito è
ampiamente documentato attraverso le foto, i collegamenti ipertestuali ai filmati
ed altri documenti visionabili attraverso i link, di cui ne assicuro
l'autenticità, consapevole delle responsabilità civili e penali cui andrei
incontro in caso di esibizione di atti non veritieri.
La Dr.ssa DE FEO Maria, in quanto
delegata dal Prefetto, avrebbe dovuto decidere anche in ordine ai sequestri
ordinati dal Comandante Bosco, perchè gli oggetti mi sono stati sottratti in
violazione della libertà personale e dell' Art.
13 della Costituzione, senza che vi fosse una ragione di pubblica
sicurezza, o di pericolo immediato; talché sono tuttora trattenuti dal
Comandante come fossero pericolosi al pari delle pistole e dei coltelli.
L'Ill.ma S.V. Voglia tener conto
che, se negli anni pregressi avessi violato una sola norma di buona educazione,
sia davanti alla Prefettura che sui marciapiedi antistanti il Palazzo di
Giustizia, e se avessi scritto fandonie sui manifesti, i Prefetti, i Ministri e
i Magistrati mi avrebbero sicuramente querelato, il Procuratore della
Repubblica mi avrebbe citato in Giudizio per direttissima e i Giudici del
Tribunale non mi avrebbero assolto, ma mi avrebbero certamente condannato per vilipendio, per falsità, per ingiurie e per
calunnie a mezzo stampa e a mezzo network. Infatti, se le illegalità e i reati contestati
col manifesto qui accanto o con quello sequestrato il 31 maggio scorso non
fossero veri, avrei già subito una cocente
condanna.
In 14 anni ho invece subito 13
denunzie temerarie, ma nessuna di esse è stata sporta dai Prefetti. Sta di
fatto che fino ad oggi sono stato assolto sempre con formula piena, perchè le
querele fondano sempre su becere menzogne, che ho sistematicamente messo a nudo
con foto, fonoregistrazioni e video dei fatti accaduti.
Tanto
premesso,
ricorro
in opposizione avverso la summenzionata ordinanza di ingiunzione e
chiedo
che
l'adito Giudice di Pace voglia fissare, se lo ritenesse opportuno, l’udienza di comparizione delle parti,
assegnando il termine
per la costituzione dei convenuti, che dovrà avvenire
non oltre dieci giorni prima dell'udienza, con avvertimento;
che
la mancata
costituzione o la costituzione oltre i termini
comporterà le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 cpc;
che la difesa tecnica mediante
avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti
al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall’articolo 86 o da
leggi speciali;
che in
caso di mancata
costituzione si procederà in Sua legittima
e dichiaranda contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti
conclusioni.
conclusioni
Voglia l’adito Giudice di Pace
dichiarare nulla e/o annullare la opposta ordinanza di ingiunzione, con
vittoria di spese e competenze.
Se l'Ill.ma S.V. ritenesse che possa
essere accolta la seguente richiesta, chiedo di ordinare al Sindaco e/o al
Prefetto di Benevento la restituzione degli oggetti di mia proprietà, perchè la
Dr.ssa DE FEO, non ha dato alcun credito alle mie dichiarazioni, ma, con
consapevolezza e dolo, ha ripetuto esattamente le falsità dichiarate dal Comandante dei VVUU,
perchè un marciapiede non è certo la carreggiata di una strada.
Tanto chiedo all'Ill.ma S.V., perchè
la delegata del Prefetto non ha tenuto conto delle mie dichiarazioni scritte, dei
riferimenti normativi alle Leggi Costituzionali sul diritto di espressione e
sull'inviolabilità del diritto di proprietà, né agli elementi probatori prodotti
col ricorso
del 26/6/2023.
Sottolineo che in tale ricorso ho
dichiarato che non ho mai occupato la sede stradale e che, ai
sensi dello Art.
17 e dell' Art.
21 della Costituzione, non è necessario chiedere l'autorizzazione al
Sindaco, né per denunciare le
illegalità commesse su una via comunale con un manifesto, oppure con un
brevissimo filmato dal titolo "Delitti
protetti dallo Stato".
Dichiaro che il valore della sanzione amministrativa è pari ad € 346,00 e che pertanto ho versato € 43,00, come da ricevuta allegata, ai fini del pagamento del contributo unificato di cui al D.P.R. n. 115/02.
Dichiaro che dispongo di altri mezzi
di prova, quali foto e numerosi filmati, del tutto analoghi ai video esibiti in
questa pagina e a pagina 2.
Auguro buon lavoro e
ringrazio.
Belluno, 20
novembre 2023
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