lunedì 20 novembre 2023

Ricorso al Giudice di Pace in opposizione ad
Ordinanza di ingiunzione della Prefettura di Benevento
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Io sottoscritto PARADISO Attilio, codice fiscale PRDTTL51B18B866Q, nato a Casalbore (AV) il 18/02/1951 e residente a Sant'Angelo a Cupolo (BN) in via Vallone San Nicola n. 2, mail certificata attilio.paradiso@pec.it,

ricorro contro

la Prefettura di Benevento, in persona del suo Prefetto p.t., Dr. Torlontano Carlo, codice fiscale TRLCRL59P21G482H, nato a Pescara il 29/09/1959, attualmente in servizio  a Benevento, in Corso Garibaldi 1,

avverso

l’ordinanza di ingiunzione prot. n. 83169 del 13/10/2023, notificatami dal Comando della Polizia Municipale di Benevento, tramite raccomandata cartacea n. 78515990155-5, recapitatami da Poste Italiane il 23/10/2023;

per i seguenti motivi

la Dr.ssa DE FEO Maria, nella qualità di Capo Gabinetto e Funzionario Responsabile dell'Ufficio Contenzioso della Prefettura di BN, in quanto, con il provvedimento ingiuntivo sopra linkabile ha rigettato il mio ricorso ed ha convalidato il verbale n. 180089O del 31/05/2023, quantunque sia stato impropriamente comminato ai sensi dell'art. 20 del Codice della Strada, dopo avermi sequestrato il manifesto sotto indicato per impedirmi di contestare pacificamente l'inerzia del Prefetto. Infatti, la foto mostra che non "occupavo la carreggiata di strada di tipo F senza autorizzazione", come falsamente mi contestano la De FEO e il Comandante della Polizia Municipale, Dr. Bosco Fioravante, ma siedo fuori dalla sede stradale, dove non è possibile  ostacolare il transito degli autoveicoli e dei pedoni. Inoltre, per manifestare quietamente un malcontento su suolo pubblico, l'Art. 17 della Costituzione non obbliga il singolo manifestante ad avvisare il Questore, né altre autorità.

La sanzione è pertanto nulla e/o da annullare, perchè contesta una violazione infondata, un'infrazione fasulla e un'ingiunzione fondata su due contestazioni non veritiere, in netto contrasto con le norme Costituzionali e non coerenti alle violazioni contemplate dal Codice della Strada.

Il ricorso terminerebbe qua, ma l'ingiunzione e le contestazioni poggiano su motivazioni più gravi delle falsità.

IL FATTO

Come accade ogni anno per la Festa della Repubblica, il 31 maggio 2023 i Vigili del Fuoco di Benevento transennarono il marciapiede e parte della carreggiata di Corso Garibaldi, dovendo stendere la Bandiera italiana sulla facciata del Palazzo del Governo.

Perciò, poggiai la sedia e il manifesto contro il palo di un lampione, ossia fuori dalla carreggiata della Zona a Transito Limitato, dove non avrebbero dato fastidio a nessuno e non avrebbero provocato alcun pericolo.


Dalle foto e dai filmati che pubblico dal 2009 sui network e su YouTube, si evince con chiarezza che le mie contestazioni sono sempre rispettose dei diritti altrui, non sono mirate ad infastidire i cittadini e non sono invasive della sede stradale, come invece mi contestano i Vigili Urbani non solo il 31 maggio, ma anche nei mesi successivi, quando mi verranno comminate altre multe per "occupazione di sede stradale", ai sensi dell'art. 20 e dell'art. 21 del Codice della Strada, come se fossi di ostacolo al traffico dei veicoli e dei pedoni.

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Attraverso le foto che mostro  e il Video 1  concernente la contravvenzione  di un altro sequestro, l'Ill.ma S.V. potrà verificare che non sto seduto sulla sede stradale. Ma potrà accertare la verità anche attraverso gli Ispettori della Digos, la Polizia di Stato e gli stessi agenti di Polizia Municipale, perchè in 14 anni di contestazioni composte, non ho commesso alcun illecito, né infrazioni al Codice della Strada, tanto a Benevento che sulla piazza del Quirinale, a Montecitorio, sul marciapiedi di Palazzo Chigi o sulla piazza del Viminale  Video 2.

 Il Comandante della Polizia Municipale mi contesta illeciti insussistenti ed obbliga i suoi dipendenti a
 contestare infrazioni inesistenti.
Tanto fa, al verosimile scopo di compiacere il Prefetto, di cercare un pretesto per scoraggiare altre manifestazioni, per togliere i manifesti dalla vista delle autorità e dei passanti, per strapazzarmi con contravvenzioni illecite, per sottrarmi i manifesti con abusi d'autorità e per impedirmi di denunziare a cielo aperto reati ben noti al Prefetto, al Questore, ai Magistrati, alla Polizia Municipale ed alla Procura della Repubblica di Benevento. Il Comandante Bosco, infatti, non avviserà  i Magistrati dei suoi sequestri, come invece prescrive l' Art. 13 della Costituzione Italiana.


Da 15 anni denunzio vanamente l'occupazione della via comunale che porta a casa mia, alla Procura,  al Prefetto, al Ministro dell'Interno e persino al Capo dello Stato, perchè le ostruzioni della sede stradale sono state causa della chiusura del negozio di famiglia, in quanto non permettono il transito di qualsiasi veicolo dal primo al secondo sbocco sulla SP18. Nonostante abbia sporto 51 querele e mostrato al Prefetto centinaia di manifesti, la via comunale versa tuttora in condizioni pietose, perchè l'imbocco primario è tappato da un muro abusivo, mentre la restante strada è ostruita da recinzioni abusive e da un fabbricato costruito sulla sede stradale. Tutto ciò accade, mentre il Prefetto guarda da vicino e dalle finestre, ma non si adopera e non comunica le illegalità alla Procura, sebbene abbia sempre visto i manifesti in zone libere, non pericolose e non intralcianti per nessuno.

Non appare vano precisare che ho invitato il Comandante Fioravante Bosco ad annullare il verbale in autotutela, con istanza del 1/6/2023, trasmessa pure al Prefetto e al Sindaco di Benevento. Ma, invece di avere risposte dai tre, l'istanza ha sortito altre sanzioni. Cosicché, con successiva diffida del 13/6/2023, ho invitato nuovamente il Sindaco Mastella e il Prefetto Torlontano ad assumere determinazioni in ordine alla reiterata attività vessatoria condotta dal Comandante della Polizia Municipale di Benevento.

Ma, nemmeno la diffida indurrà il Prefetto e il Sindaco a scrivere due righe e ad entrare nel merito della questione. Sicché, il Comandante non risponderà per quanto gli ho contestato con istanza del 1/6/2023, ma 20 giorni dopo elude la risposta e suggerisce di produrre ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace (vedasi PEC Comandante Bosco del 21/6/2023).

Quindi, ho chiesto l'annullamento della contravvenzione al Prefetto, con ricorso del 26 giugno 2023, senza avere avuto la possibilità di leggere le deduzioni del Dr. Fioravante Bosco, del Sindaco Mastella, del Prefetto Torlontano e senza essere stato ascoltato dalla Dr.ssa Maria De Feo, la Funzionaria Responsabile dell'Ufficio Depenalizzazione che ha poi rigettato il ricorso con provvedimento del 13/10/2023.

Occorre infine evidenziare che la Dr.ssa De Feo scrive che "occupavo la carreggiata di strada tipo F senza chiedere l'autorizzazione all'Ente proprietario della Strada", anche se è stata informata da me per iscritto, anche se conosce tutti i filmati trasmessi in Prefettura, perchè sa che sono rispettoso delle leggi, perchè mi vede dalla finestra e sa che sto sempre sui marciapiedi o sulle panchine, ma mai sulla sede stradale.

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Infine, occorre evidenziare che, subito dopo aver ricevuto la raccomandata con cui il Comando dei VVUU mi ha notificato la decisione del ricorso, il 27 ottobre scorso ho trasmesso una istanza alla Dr.ssa De Feo, per chiederle gli atti prodotti dal Comandante e per impugnare il provvedimento ingiuntivo. Non avendo ricevuto risposta, con mail certificata dell'1/11/2023 ho chiesto al Prefetto la revisione del provvedimento disposto dalla sua delegata, per evitare il presente ricorso ed ulteriori oneri a carico mio e dello Stato. Ma, come di consueto, nemmeno il Prefetto ha inteso concedere risposta scritta.

Tutto ciò che ho riferito è ampiamente documentato attraverso le foto, i collegamenti ipertestuali ai filmati ed altri documenti visionabili attraverso i link, di cui ne assicuro l'autenticità, consapevole delle responsabilità civili e penali cui andrei incontro in caso di esibizione di atti non veritieri.

La Dr.ssa DE FEO Maria, in quanto delegata dal Prefetto, avrebbe dovuto decidere anche in ordine ai sequestri ordinati dal Comandante Bosco, perchè gli oggetti mi sono stati sottratti in violazione della libertà personale e dell' Art. 13 della Costituzione, senza che vi fosse una ragione di pubblica sicurezza, o di pericolo immediato; talché sono tuttora trattenuti dal Comandante come fossero pericolosi al pari delle pistole e dei coltelli.

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L'Ill.ma S.V. Voglia tener conto che, se negli anni pregressi avessi violato una sola norma di buona educazione, sia davanti alla Prefettura che sui marciapiedi antistanti il Palazzo di Giustizia, e se avessi scritto fandonie sui manifesti, i Prefetti, i Ministri e i Magistrati mi avrebbero sicuramente querelato, il Procuratore della Repubblica mi avrebbe citato in Giudizio per direttissima e i Giudici del Tribunale non mi avrebbero assolto, ma mi avrebbero certamente condannato per  vilipendio, per falsità, per ingiurie e per calunnie a mezzo stampa e a mezzo network. Infatti, se le illegalità e i reati contestati col manifesto qui accanto o con quello sequestrato il 31 maggio scorso non fossero veri,  avrei già subito una cocente condanna.

In 14 anni ho invece subito 13 denunzie temerarie, ma nessuna di esse è stata sporta dai Prefetti. Sta di fatto che fino ad oggi sono stato assolto sempre con formula piena, perchè le querele fondano sempre su becere menzogne, che ho sistematicamente messo a nudo con foto, fonoregistrazioni e video dei fatti accaduti.

Tanto premesso,

ricorro in opposizione avverso la summenzionata ordinanza di ingiunzione e

chiedo

che l'adito Giudice di Pace voglia fissare, se lo ritenesse opportuno, l’udienza di comparizione delle parti, assegnando il termine per la costituzione dei convenuti, che dovrà avvenire non oltre dieci giorni prima dell'udienza, con avvertimento;

che la mancata costituzione o la costituzione oltre i termini comporterà le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 cpc;

che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall’articolo 86 o da leggi speciali;

che in caso di mancata costituzione si procederà in Sua legittima e dichiaranda contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti conclusioni.

conclusioni

Voglia l’adito Giudice di Pace dichiarare nulla e/o annullare la opposta ordinanza di ingiunzione, con vittoria di spese e competenze.

Se l'Ill.ma S.V. ritenesse che possa essere accolta la seguente richiesta, chiedo di ordinare al Sindaco e/o al Prefetto di Benevento la restituzione degli oggetti di mia proprietà, perchè la Dr.ssa DE FEO, non ha dato alcun credito alle mie dichiarazioni, ma, con consapevolezza e dolo, ha ripetuto esattamente le  falsità dichiarate dal Comandante dei VVUU, perchè un marciapiede non è certo la carreggiata di una strada.

Tanto chiedo all'Ill.ma S.V., perchè la delegata del Prefetto non ha tenuto conto delle mie dichiarazioni scritte, dei riferimenti normativi alle Leggi Costituzionali sul diritto di espressione e sull'inviolabilità del diritto di proprietà, né agli elementi probatori prodotti col ricorso del 26/6/2023.

Sottolineo che in tale ricorso ho dichiarato che non ho mai occupato la sede stradale e che, ai sensi dello  Art. 17  e dell' Art. 21 della Costituzione, non è necessario chiedere l'autorizzazione al Sindaco, per denunciare le illegalità commesse su una via comunale con un manifesto, oppure con un brevissimo  filmato dal titolo "Delitti protetti dallo Stato".

Dichiaro che il valore della sanzione amministrativa è pari ad € 346,00 e che pertanto ho versato € 43,00, come da ricevuta allegata, ai fini del pagamento del contributo unificato di cui al D.P.R. n. 115/02.

Dichiaro che dispongo di altri mezzi di prova, quali foto e numerosi filmati, del tutto analoghi ai video esibiti in questa pagina e a pagina 2.

Auguro buon lavoro e ringrazio.

Belluno, 20 novembre 2023

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