giovedì 14 maggio 2020

Sequestro, denunzia e richiesta di riesame.
IL FATTO:
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Premesso che il PM ha convalidato il sequestro dei manifesti operato dalla DIGOS, ho così impugnato il provvedimento:

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Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore (….) indagato nel procedimento contraddistinto in oggetto e proprietario del pannello di multistrato con due manifesti attaccati su entrambi i lati, con la presente impugno il Verbale e il Decreto di convalida del sequestro  e denunzio le seguenti irregolarità, anomalie comportamentali e illegalità.

Quella del 5.3.2020 non è la prima, ma è una delle numerose volte che gli agenti della Digos - con le buone maniere o con quelle non consentite dalla Legge e dal Codice Etico Europeo per la Polizia -  limitano l'esercizio del diritto di espressione, mi tolgono i manifesti e mi portano in caserma, pur conoscendomi e sapendo che non disturbo la quiete pubblica, sono rispettoso dei diritti e della libertà di tutti e non sono mai stato minaccioso con i magistrati, gli impiegati pubblici e i poliziotti, nemmeno quando quelli più irrequieti allungano le mani sul mio corpo, prendono a calci i manifesti, mi strappano il cellulare o la telecamera protettiva dalle mani, mi afferrano e mi trascinano in questura come un terrorista, al cospetto di centinaia di spettatori, autorità e giornalisti divertiti e ammutoliti, danneggiando irreversibilmente il mio decoro e facendo intendere che io stia facendo azioni proibite dalla legge.

E' offensivo rinfacciare l'operato di funzionari della Digos e dello Stato col seguente manifesto?
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Non domandate a me, perchè sarebbe inutile e piuttosto scontata la risposta. Ma, tanto per acquisire quella degli agenti, chiedete agli Ispettori Lollo, Porreca e alla Dr.ssa Giovanna Salerno da chi avevano ricevuto gli ordini e quali ragioni avevano per strapparmi due poster dal collo, afferrarmi per le braccia, trascinarmi per oltre 20 m. come un sacco di spazzatura e portarmi in Questura con autoambulanza al seguito, per sequestrare me e i manifesti, fino a quando l'ex Ministro di Giustizia Orlando andava via dall'Hotel President e da BN.
Per quali ragioni la Dr.ssa Salerno non impedì che i suoi sottoposti mi trattassero come un criminale? Per quali ragioni il 5 u.s. la Vicaria del Questore ha sequestrato solo 2 manifesti, ma non ha voluto sequestrare quelli che incollo al seguito e quello innanzi riprodotto, dove compare lei e gli agenti più gradassi della Digos?
Prende decisioni da sola, esegue ordini conferiti dal Questore, dal Prefetto o dal palazzo di Giustizia?

Nel manifesto incriminato, in quello riprodotto nella pagina precedente e in quelli che incollo al seguito, che non ha portato via, ho sintetizzato le cause delle mie contestazioni, non solo per i reati che addebito ai Prefetti, ma soprattutto per i comportamenti abnormi del Procuratore Generale della Repubblica di NA, del Presidente del Tribunale, del Dr. Aldo Policastro e del Procuratore Aggiunto di Benevento.

Se sono offensivi i volti anonimi di 2 Prefetti inerti, che rifiutano atti d'ufficio e non assumono decisioni come Ponzio Pilato, perchè non sono offensivi i volti di 4 autorevoli Magistrati che fanno stagionare le mie querele nei due palazzi di giustizia, che decidono la mia sorte in camera oscura e mi infliggono una misura restrittiva, senza  nemmeno notificarmi il provvedimento, come invece ha immediatamente fatto il PM che ha convalidato il sequestro?

E poi, se i manifesti sono offensivi, chi giudica e mi deve querelare: un poliziotto o le persone offese?

Patisce più una persona afferrata, trascinata e arrestata dai poliziotti o fa più danni  un pezzo di carta?
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Sono offensive, minacciose e pericolose una sedia pieghevole e le parole scritte nei manifesti? Per contestare l'operato del Sindaco, del  Prefetto e dei Magistrati occorre chiedere il consenso al CSM, alla Giunta per l'Autorizzazione a Procedere o ai Dirigenti dello Stato che contesto?

Gli agenti ritengono che i nostri padri costituenti hanno concesso la facoltà di esprimerci liberamente o in misura restrittiva, per prendere in giro il popolo, per reprimere le parole contrarie di Erri De Luca, le sferzate di Crozza,  le narrazioni storiche di Pino Aprile e perchè le vignette sataniche di Forattini fossero represse dal più ricco, dal più votato, da chi governa su nostro mandato o da chi ha il potere di decidere sulla sorte e sulla libertà dell'imputato?

Dopo aver compreso le vicissitudini umane dei poliziotti rispettosi e scrupolosi, dopo aver tollerato ed altresì perdonato decine e decine volte gli agenti che, per evitare di incorrere nel reato di cui all'art. 328 c.p., sono stati costretti a subire comandi che non avrebbero desiderato eseguire, il 22/8/2018 ho denunziato i fatti al Prefetto e alla Procura di BN, allorquando sono stato costretto a subire ulteriori provocazioni da una donna, mentre consultavo un fascicolo in Procura ed evidenziavo che erano spariti tutti i DVD (vai al video).

Il procedimento penale n. 5596/18 fu affidato al PM Sansobrino e dopo 19 mesi non risulta ancora concluso, contrariamente alle numerose querele di rimbalzo che dal 2009 mi hanno visto imputato da funzionari statali avvezzi alle panzane, tra le quali quelle sporte lo scorso anno dal Dr. Policastro, di cui due sono state archiviate per infondatezza dei reati denunciati, mentre quella descritta a pag. 2 ha rapidamente concluso l'istruttoria 2 mesi fa, con l'avviso di conclusioni indagini e la notifica di una nuova imputazione. Tanto, a dimostrare che alcuni magistrati e poliziotti valutano i fatti con lucidità, mentre altri "giudicano" con astio e spregiudicatezza.

Prima di completare le indagini per il reato che la Questura e la Procura mi contestano,

Ø  chiedete al Questore Bellassai perchè non adottò alcun provvedimento, magari per utilizzare in altri compiti gli agenti incompetenti (v. poster pag. 1), quando il 7 luglio 2017 gli recapitai le memorie difensive contro la querela e le false accuse concertate tra la Dr.ssa Salerno e i suoi sottoposti;

Ø  indagate e scoprite perchè l'ordinanza restrittiva della mia libertà, firmata dal Procuratore Generale l'8/8/2019, è sparita dal fascicolo istruito dal  Procuratore Capo, dagli Uffici del Presidente del Tribunale e persino dalle scrivanie degli agenti della Cosmopol, mentre al suo posto è magicamente comparsa un'ordinanza diversa, con la data del 2/10/2019 e con un testo vistosamente modificato rispetto a quella precedente. E poi, perchè la prima ordinanza (controfirmata per notifica dalla Dr.ssa Tillo) è stata staccata dalle indagini trasmesse dai Carabinieri, prima ancora che le pagine fossero numerate e scannerizzate? Quale delle due è artefatta per coprire una falla o qualche macchia?

Ø  chiedete al Procuratore Generale per quali ragioni non ha trasmesso la misura restrittiva del 8 agosto, nemmeno a seguito di richiesta stragiudiziale del 27/8/2019 e successivo esposto-denuncia;

Ø  chiedete, infine, al Presidente del Tribunale per quali ragioni non mi ha dato la medesima ordinanza, quando gliel'ho chiesta con istanza d'accesso ai sensi della L. 241/90, ben prima che scadessero i termini per difendermi dalle accuse del Procuratore Capo e del Procuratore Aggiunto. Tale inadempienza comporterà la contestazione del reato di cui all'art. 328 del c.p.? Oppure verrà prescritta, come quasi tutte le 39 denunzie-querele che ho sporto dal 2009 ad oggi?

Ø  interrogatemi, se credete, e cerchiamo alla luce del sole, al tavolo del dialogo e della riconciliazione una soluzione economica, per la collettività e per l'immagine dello Stato,  e risolutiva per tutti.

Per quanto il Prefetto fosse stato capace di muovere il primo passo con l'Ordine di sgombro, dispiace che il Dr. Cappetta non abbia poi ripristinato la legalità e la circolazione sulla via comunale ostruita da 23 anni da alberi e costruzioni abusive, che abbia ripetutamente rifiutato il dialogo e che non si sia speso per chiedere almeno il supporto dell'On.le Salvini o del Ministro Lamorgese, al fine di permetterci di lavorare in un fabbricato di 3.600 mc, regolarmente costruito a norma su suolo edificabile, ma non raggiungibile con i mezzi di lavoro.

E dispiace ancora di più aver constatato che gli ordini di limitarmi l'accesso nei palazzi di giustizia, di farmi sparire dalla strada e dalla vista dei rari curiosi non sono germogliati in Questura, ma nel palazzo di Giustizia.

Se avessimo dialogato, avrei liberato la via comunale a mie spese ed avrei ringraziato tutti con un manifesto gigantesco, anziché scomodare le Autorità di Governo ed espormi alle intemperie dei poliziotti, di essere bollato come un pazzo e di essere crocefisso dal Procuratore per un manifesto, veritiero, ponderato e giusto.





Se qualcuno volesse a tutti i costi cercare un capro espiatorio per reprimere la libertà di chi comunica e si esprime con lo scritto, come fecero gli amici di Erri De Luca quando subì un processo per una "parola contraria", non offensiva, non minacciosa e tantomeno sovversiva, oppure come gli avvocati penalisti hanno fatto nella camera penale di Milano, per contestare a torto o a ragione il Dr. Davigo,  occorrerebbe promuovere una massiccia propaganda per abrogare l'Art. 21 della Costituzione, che però difficilmente raccoglierebbe i consensi del Presidente Mattarella, del Parlamento e tantomeno degli artisti, dei vignettisti e dei giornalisti, che pubblicano sul WEB e sui giornali nazionali anche a costo di rischiare processi a raffica.

Per completezza, copio e incollo la restante parte dei manifesti non sequestrati:


Se, invece, qualcuno cerca un pretesto per processare la verità e smacchiare l'inerzia, le malefatte e le responsabilità penali dei 6 volti anonimi da me imputati con querele e tantissimi manifesti, gli sono grato, perchè forse meriterò un aumento della pena per i peccati da scontare sulla terra, prima che mi venga cucita la bocca, mi venga tolta la cittadinanza italiana e venga ritirato il permesso di soggiorno pure alla mia famiglia.

Perciò, se volete, consegno tutti i poster che ho stampato, i filmati e le 30.000 pagine che nei decorsi anni ho scritto ai Funzionari dello Stato e ai Magistrati, prima per persuaderli cristianamente ad assumere le proprie responsabilità e fare il proprio dovere nel rispetto della Legge, poi per invitarli ad ottemperare e infine per denunziare le sparizioni, le falsificazioni, le omissioni, le azioni corruttive e i depistaggi del Prefetto Galeone, i ritardi, gli eccessi di potere, gli abusi e i molteplici reati commessi da loro stessi, oltre quelli che da 23 anni addebito agli impuniti Amministratori comunali di Sant'Angelo a Cupolo.

Non ho altro da rendere, se non quanto ho già dichiarato con il Verbale di sequestro del 5 marzo u.s.
al Dr. Antonio Feleppa, uno dei tanti commissari premurosi e cortesi che onorano la Polizia di Stato.

Serenamente attendo di sapere se costituisce reato scrivere la verità e liberamente ciò che penso e che ho già denunziato da 11 anni con 39 querele, nonché di aver dipinto un'immagine simbolica e anonima, che, pur senza parole, racchiude tutto il significato di quanto scritto accanto, proprio per non lasciare spazio ad interpretazioni infelici, utili solo a chi cerca un pretesto per condannarmi, mettermi fuori causa, colpire chi teme e trema per me ed affermare un principio contrario alla Costituzione italiana.

Vale la pena evidenziare che gli accadimenti giudiziari e i manifesti erano già stati da me trasmessi al Presidente della Repubblica e alle Autorità di Governo del Paese, attraverso la mail certificata del 2.3.2020, contenente in prima pagina un recente video messaggio registrato davanti alla Prefettura, più  un blogspot nel penultimo paragrafo.

Alla luce di quanto sin qui esposto

CHIEDO

l'annullamento del decreto impugnato e la restituzione del materiale sequestrato, anche perchè non sussistono nemmeno i presupposti del sequestro cautelativo, in quanto i manifesti sono stati fotografati dagli agenti, prima e dopo il sequestro, sicché viene meno la necessità  "di salvaguardare l'integrità della res scongiurandone il pericolo di dispersione, di modificazione o di manomissione e di alterazione di stato ...", come invece scrive il PM nel decreto di convalida del sequestro.

Il CSM, i Ministri dell'Interno e di Giustizia valuteranno le responsabilità delle persone e dei fatti che ho  riferito, per onorare un dovere civico,  per reprimere la tentazione di non denunziare più e per dare una volta tanto ragione a mia moglie e a tutti quelli rassegnati, che mi hanno sempre detto pressappoco così: "molla, ca senza soldati valorosi nun serve a niente combattere contro  somari, ascari e mulini a vento".

Benevento, 12 marzo 2020
Attilio Paradiso """





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