INFORMATIVA
Dopo
aver letto il procedimento linkabile in oggetto, comprenderete che è stato concepito
dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico, ma non potrete intuire che l’azione vessatoria
di rivalsa è stata concertata in Municipio con giuristi e con volponi, per “presunti”
illeciti edilizi, né potrete sapere i motivi per i quali non sono state chiarite
le cause del trentennale disinteresse dei danneggiati dai miei “presunti”
illeciti, perché il danneggiato denuncia il fatto subito, non dopo 30 anni.
Tuttavia, se leggete attentamente, capirete alla fine.
Essendo
stato obbligato a traslare un fabbricato per rispettare i 4 confini fissati dal
defunto geom. Giovanni D’Agostino e le pretese di tutti i confinanti, domandate
all’ing. Nicola Maioli: chi è il danneggiato?
Giacché
posso rientrare tra un mese, non mancherò di interrogare il Responsabile del
Procedimento in Municipio, ma con due Agenti di PG scelti dal PM e armati di
telecamere e registratori vocali, in quanto non vorrei finire in Tribunale per
presunte minacce contro l’ing. Nicola Maioli e i suoi congiunti, oppure per
presunte calunnie e intimidazioni ad altri funzionari o per presunte
interruzioni del servizio pubblico, come realmente è accaduto, dal mio primo esposto
del 2009 fino al 3/10/2023, quando il Presidente del Consiglio Comunale,
per una brevissima domanda, mi denunciò e mi fece rinviare a giudizio immediato
sulla base di notizie di reato pompate con aria malsana, che tuttavia ho sgonfiato
in processo, come ho sgonfiato tutte le querele
velenose gonfiate dal Maioli e dal defunto Sindaco Vicerè, con
assoluzioni limpide e irrevocabili.
Non
appare vano ricordare alle SS.LL. che l’ing. Nicola Maioli, diversi funzionari
comunali e tutti i sindaci sono stati già segnalati alla Procura per numerosi
illeciti penali, depistaggio, reiterate omissioni in atti obbligatori di
pubblico ufficio e per falsità materiali, ideologiche e deposizioni non
veritiere ai magistrati.
In
merito al procedimento in oggetto, forse le SS.LL. non sanno che il Maioli ha
controllato i grafici di progetto e le volumetrie del mio fabbricato in ogni minimo
dettaglio, comprese le pozzette della rete fognaria, non il mese scorso, ma 32 anni
fa, nel 1993. Perciò, non avrebbe dovuto concedere l’autorizzazione
a costruire, se l’area fosse stata inedificabile o avesse avuto vincoli diversi
da quelli riportati nel Piano Regolatore e nel Regolamento Urbanistico di zona.
Infatti, a più breve distanza dal cimitero di Pastene, esistono altre unità
abitative, edificate in tempi recenti e remoti, come in quasi tutte le frazioni
del paese.
L’ing.
Maioli contesta anomalie che, se ci fossero state, andavano controllate prima
di farmi costruire, prima di farmi pagare gli oneri di urbanizzazione per una
strada che non è stata mai urbanizzata, o quando nel 1997 ho chiesto, con
regolare progetto, di recintare il fabbricato e di accertare i confini con la
strada comunale, dalla quale mi sono allontanato ben oltre i 60 cm. suggeriti dal
tecnico accertatore (Arch. Papa). Infatti, l’ing. Maioli sa, perché li ha
misurati, che ho donato circa 90 m2 alla via comunale ed altro
terreno ai confinanti dei fondi viciniori, pur di allargare la strada comunale da
5 a 8 metri, di generare un parcheggio esterno al fabbricato, di consentire il
transito dei TIR dal cimitero a casa e di non accendere conflitti con gli
indigeni, né con gli usurpatori di suoli pubblici e privati, che invece il
capotecnico protegge da 30 anni.
L’ing.
Maioli sa che l’edificio è conforme ai grafici di progetto e della Concessione
Edilizia.
L’ing. Maioli sa che il fabbricato è stato accatastato dal geom. Fabrizio D’Orta, regolarmente abilitato all’esercizio della professione di Assessore, Sindaco, Specialista e Pallonaro. E sa pure che ho denunziato svariate volte gli Amministratori comunali, anche perché il geom. Fabrizio D’Orta, al tempo Assessore all’Urbanistica, fece l’errore colposo, o forse doloso, di accatastare il fabbricato in difformità alla Concessione Edilizia, che invece ben conosceva insieme ai grafici di progetto; così come ha visto e misurato tutti gli ambienti interni ed esterni. Fabrizio ben sapeva, come Maioli, i Sindaci Egidio Bosco e Michele Viceré, che la “Ditta Paradiso Arredamenti di Pierro Anna” aveva cessato di esistere nel 1997, per l’oggettiva impossibilità di esercitare l’attività produttiva in magazzini non raggiungibili con gli autoarticolati, né con i camion di grande volume di carico, perché da entrambi i versi la via comunale è stata occupata e rubata, come in foto:
Avendo
già pagato il geom. D’Orta con due assegni non trasferibili, gli ho vanamente
chiesto di rettificare l’errore svariate volte, pure attraverso esposti, diffide
e querele, anche quando iniziò a raccontare agli Agenti di P.G., ai Magistrati
e al Prefetto le stesse panzane che l’ing. Maioli aveva già dichiarato alle medesime
autorità, fino a quando disonorò la sua firma e quella del suo obbediente
dipendente. (vedasi intesa sottoscritta e tradita dal Sindaco e dal Maioli
e la pinocchiesca registrazione del Sindaco in Municipio).
Infatti,
anziché riaprire la “vecchia strada comunale in disuso”, giorni
fa è stata messa una sul canale
adiacente l’imbocco in disuso, otturato e usurpato di Via Vallone San Nicola.
Il
Maioli dovrebbe sapere che nemmeno il PM può bastonare un pubblico ufficiale che
rifiuta di fare il suo dovere, ma lo può rinviare a giudizio subito,
come 17 Sostituti Procuratori hanno già fatto con me, quantunque non ho minacciato
uno scassone, né un caprone col bastone, nemmeno quando il capotecnico ha falsificato
una delibera di Giunta più remota della Concessione Edilizia, al fine di
intorbidire le acque e per compiacere il Commissario e il nuovo Prefetto, perché
pure il Commissario e l’ex Prefetto Torlontano hanno rifiutato di liberare una via
ostruita da alberi, seminterrati, palizzate e recinzioni abusive.
Se
vuole pacificare gli animi, limitare i danni e spegnere il fuoco, l’ing. Maioli
farebbe bene a cessare l’attività omissiva, a cessare la perseverante attitudine
a mistificare la verità, a riaprire il tratto iniziale di via Vallone San
Nicola e a patteggiare la pena, perché solo così chiuderò la bocca, spegnerò i brutti
ricordi, finirò di tormentare la Procura e porterò un manifesto con la sola
parola F I N E dinanzi alla Prefettura.
Prima di andare…, il Commissario potrebbe togliere la P , perché fa P iangere e ridere pure i morti.
Trasmetto la presente
informativa, perché le SSLL assumano le responsabilità che la legge prescrive per
la prevenzione dei rischi alle persone e alle cose, come ho già riferito al PM
titolare del pp. 6028/2024/RGNR.
Belluno,
22 maggio 2025
Attilio
Paradiso