Richiesta di revisione procedimento penale n.
3973/18
ed invito ad agire in autotutela.
Al PM, Dr. Francesco Sansobrino
Al GIP, Dr. Vincenzo Landolfi
In ordine al procedimento
contraddistinto in oggetto, il Dr. Landolfi è addivenuto alle stesse conclusioni del PM, talché ha disposto "l'archiviazione del
procedimento penale per infondatezza della notizia del reato, avendo
ritenuto che gli elementi acquisiti non sono idonei a sostenere l'accusa in
giudizio nei confronti dell'indagata Galeone Paola, ex Prefetto di Benevento,
per le ragioni analiticamente esposte dal P.M. nella richiesta di
archiviazione, che meritano di essere integralmente condivise. Pertanto ha
ritenuto che le indagini suppletive indicate da parte opponente sono superflue." (cliccare sul testo sottolineato per aprire la
disposizione del GIP)
In tal modo ha scagionato
da tutti i reati sia il Prefetto Galeone che il CTU Di Matteo, il Comandante di
PS Alfano, il Sindaco D'Orta, il Geom. Maioli, il Geom. Iannazzone, il CTP
Forgione e i 3 confinanti che hanno di fatto annesso alle loro proprietà la via
comunale, perchè ha "condiviso integralmente le ragioni esposte dal PM" e conclude con 3 affermazioni che né voi, né tutti
quelli che vi hanno raggirato e riempito di falsità, potrete in alcun modo
sostenere davanti ad altri Magistrati, al Ministro di Giustizia e al CSM.
Ovvero:
1) che il primo
incrocio tra la SP18 e Via Vallone San Nicola non sia mai di fatto esistito;
2) che il secondo incrocio tra
le due stesse strade non è pericoloso per la
circolazione stradale e che sia conforme, per ovvia deduzione, ai primi 20
artt. del Codice della Strada;
3) che il GIP, avendo condiviso integralmente le deduzioni del
PM, ha ritenuto attendibile la perizia redatta dall'ex Comandante della PS, per
scagionare dalla prima querela e dalle responsabilità penali il superiore Prefetto.
Infatti, il PM, forse dimenticando che ha visto 16 perizie totalmente opposte,
un solo ferito e purtroppo nessun morto, prende per buona la perizia del Comandante
e replica le sue stesse parole: "... che nonostante la
peculiare conformazione critica dell'intersezione viaria oggetto della
valutazione, non si ritengono sussistenti profili di pericolosità per la
circolazione stradale tali da indurre l'adozione di provvedimenti straordinari
ed urgenti" (cliccare sul testo e leggere a pag. 3, ultime 4
righe).
Circa l'esistenza del primo incrocio
Se le certificazioni
catastali storiche e recenti, le planimetrie del Piano Regolatore Generale, la
certificazione dell'Ufficio Tecnico Comunale tratta dal pubblico stradario e le
3 planimetrie allegate alle 3 concessioni edilizie autorizzate dal Comune lungo
i primi 150 m. di via Vallone San Nicola, dal 1990 al 2004, non sono bastate a farvi
comprendere che la strada è sparita perchè è stata rubata, occupata e integrata
dai trasgressori alla loro proprietà; se non sono bastate la Consulenza Tecnica
d'Ufficio redatta nel 2011 dall'Ing.
Faraone e nemmeno le testimonianze di tre periti e dell'ex Comandante dei VVUU
di Sant'Angelo a Cupolo, vuol dire che non avete voluto spalancare gli occhi,
oppure che siete stati artificiosamente bendati e imbottigliati da una banda di
spregiudicati, contrariamente ad altri vostri colleghi, che invece hanno acceso
il microscopio e il cannocchiale, come Antonio Clemente, Giacomo Iannella, Sergio
Pezza, etc. etc.
Circa la pericolosità del secondo incrocio
e l'inaccessibilità della
via comunale
Senza stare a ripetere e a mostrarvi i 16 certificati
attestanti la pericolosità del secondo incrocio tra la SP18 e la via comunale,
mi limito a richiamare solo 3 elementi probatori che avete già visto, atti a dimostrare
che la Galeone è responsabile non solo di falsità, corruzione e depistaggio
(essendo riuscita ad ingannare anche le SS.LL.), ma ancor più per aver
rifiutato di emettere ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art. 328
cp e dell'art. 54 del TUEL, in quanto:
A.
per 4 lunghi anni la Galeone non ha voluto emettere ordinanze contingibili e urgenti, come il 22.11.2018 ha invece fatto il suo successore, Dr. Cappetta, che ha ordinato al Sindaco D'Orta di rimuovere tutte le opere abusive e mettere in sicurezza la strada. (clicca qui e vali all'Ordinanza del Prefetto)
per 4 lunghi anni la Galeone non ha voluto emettere ordinanze contingibili e urgenti, come il 22.11.2018 ha invece fatto il suo successore, Dr. Cappetta, che ha ordinato al Sindaco D'Orta di rimuovere tutte le opere abusive e mettere in sicurezza la strada. (clicca qui e vali all'Ordinanza del Prefetto)
(clicca sull'immagine per ingrandire)
.
B.
Nel mese di aprile 2014, mentre erano in corso i due processi contro l'ex Sindaco Bosco e il Capo dell'Ufficio Tecnico Comunale, fu operato un lavoro di adeguamento dell'incrocio pericoloso alle reali dimensioni della mappa catastali. Alla fine dei lavori chiesi, ma non ottenni, il certificato di agibilità al Comandante dei VV.UU. e agli ingegneri responsabili del Servizio Viabilità della Provincia, così scrivevano: (clicca qui e vedi documento intero)
Nel mese di aprile 2014, mentre erano in corso i due processi contro l'ex Sindaco Bosco e il Capo dell'Ufficio Tecnico Comunale, fu operato un lavoro di adeguamento dell'incrocio pericoloso alle reali dimensioni della mappa catastali. Alla fine dei lavori chiesi, ma non ottenni, il certificato di agibilità al Comandante dei VV.UU. e agli ingegneri responsabili del Servizio Viabilità della Provincia, così scrivevano: (clicca qui e vedi documento intero)
Forse a voi è sfuggito, ma se i due ingegneri della Provincia,
al fine di eliminare "completamente i rischi dell'intersezione in curva",
consigliano di spostare l'incrocio "in zona di maggiore visibilità a vantaggio anche della
circolazione", significa non solo che l'incrocio è ancora
pericoloso, non è conforme al C.d.S. e che perciò rifiutano di concedere
l'agibilità, ma significa che sanno benissimo che sul cimitero c'è il primo
sbocco, che è ostruito da un illecito muretto e che, se fosse riaperto dal
Comune, eliminerebbe ogni pericolo, ogni disagio e ogni intralcio alla
circolazione stradale.
Può succedere a tutti, specie quando ci sono troppi documenti
discordanti da analizzare, mettere a confronto e ricordare; ma appare un po'
difficile supporre che entrambi avete perso di vista due elementi così
importanti. che attestano la pericolosità, le opere abusive e le condizioni
pietose della via comunale. Condizioni per le quali, pochi mesi dopo il
trasferimento della Galeone, il nuovo Prefetto di Benevento si è tutelato ed ha
fatto ciò che nessuno ha voluto fare prima.
Tanto ed altre 14
certificazioni che avreste dovuto vedere sui DVD non sono bastate a non farvi
abbagliare dalla Galeone, dal Sindaco D'Orta, dal Comandante Alfano e da tutta
la banda dei corrotti, per spiegare che l'incrocio è tuttora pericoloso?, che la
strada comunale è inagibile?, che essa e l'incrocio non sono conformi alle
norme di sicurezza statuite dal Codice della Strada?, che Via Vallone San
Nicola è impercorribile al transito simultaneo di due utilitarie?, sebbene sia
larga 8 m. lungo la recinzione di casa mia, più di 10 metri sugli incroci ed è inaccessibile
ai TIR, non perchè "di fatto non è mai esistita", ma perchè di fatto è stata abbandonata, rubata, coperta da
alberi, opere abusive e fatta sparire da 3 delinquenti protetti dagli
amministratori comunali.
Vi pare giusto che, pur
avendo pagato gli oneri di urbanizzazione 27 anni fa, pur avendo realizzato un
fabbricato nel rispetto di tutte le leggi, pur avendo civilmente ceduto 150 mq
di terreno edificabile alla via comunale per renderla più larga e più sicura,
pur continuando a pagare le tasse, le imposte e 2.200 € di IMU annue al Comune,
pur avendo perduto una florida attività produttiva e 23 anni di lavoro, noi
dovremmo pagare e tollerare gli sconfinamenti, le prepotenze e i soprusi degli
indigeni, lo stipendio e gli abusi edilizi del Sindaco, le corruttele del Prefetto,
degli Amministratori dello Stato e dei loro adepti, le omissioni e le falsità
di spregiudicati delinquenti, mentre i loro delitti vengono sistematicamente
prescritti, archiviati e restano impuniti per colpa dei magistrati?
Immagino che sappiate che ho studiato molteplici
discipline, ma non per esercitare il vostro mestiere. Perciò, non so se a voi giudici é permesso di sbagliare
ed eventualmente correggere i vostri errori. Ma so che l'istituto
dell'autotutela e del ravvedimento è valido, tollerato e vivamente suggerito in
tutte le amministrazioni pubbliche, nel privato, nei confessionali delle chiese
e persino incentivato dallo Stato, per chi rischia il 41/bis o per chi ammette
le sue colpe al fine di avere l'assoluzione o la riduzione della pena, perchè,
in qualunque nazione civile, democratica e garantista, chi sbaglia e persino
chi ha dolosamente ammazzato suo padre deve avere la possibilità di rimediare al
proprio errore, alla svista, alla colpevole o non colpevole distrazione,
altrimenti chiunque rimane accecato dalle balle o dai fari abbaglianti degli
altri conducenti della strada, perde il controllo del proprio mezzo ed esce
fuori strada, ammazzando però un'incolpevole padre di famiglia che staziona ai
bordi di una via dissestata, dovrebbe essere condannato a morte, o quantomeno
alla segregazione eterna, al pari di chi aveva l'obbligo di mettere in
sicurezza la via, adeguarla ai criteri dettati dal Codice della Strada e non ha
fatto il suo dovere, non per 30 gg, ma per 4 anni.
Detto questo, vi invito a riesaminare il fascicolo e a
rivalutare serenamente le vostre deduzioni entro 20 gg, non uno di più, perchè
non mi darò pace, finché la Giustizia accenderà i riflettori su tutte le falsità, non solo quelle della
Galeone, del Comandante Alfano e dei loro sottoposti.
Distintamente saluto, ringrazio e resto in attesa di
cortese risposta, verbale o scritta.
Sant'Angelo a Cupolo, 25 giugno 2020