DICHIARAZIONE SPONTANEA AL MINISTRO DI GIUSTIZIA.
(per ingrandire, cliccare sulla foto dell'imputato)
Dopo essermi difeso da parecchie querele di rimbalzo, poi crollate in
giudizio o archiviate dai GIP per infondatezza dei reati denunziati dall'ex
Sindaco Michele Vicerè, dal Funzionario Capo dell'UTC di S. Angelo a Cupolo e
da alcuni agenti di Polizia, gli ultimi reati contestati dal Procuratore della
Repubblica di Benevento rappresentano l'ennesimo tentativo posto in essere dal Dr.
Policastro per sterilizzare le mie querele contro alcuni magistrati, contro le
autorità di governo locali e nazionali e per sopprimere il diritto di
espressione con l'esercizio improprio dei pubblici poteri. Il reato che invece
mi contesta ancora una volta l'Avvocato del
pluriquerelato capo dell'UTC, poggia sulle menzogne e sulle false testimonianze
di soggetti inattendibili, perchè già querelati per falsità, depistaggi,
omissioni, per occupazioni di suolo pubblico e per accertati abusi
edilizi.
Le "minacce e le intimidazioni" che mi addebitano sono
perciò accuse infondate, reazioni temerarie e piuttosto miserabili al confronto
delle pratiche illegali che da due decenni addebito ad amministratori pubblici
ed alti funzionari dello Stato, trai quali anche la Presidente del Tribunale e
il Procuratore della Repubblica di Benevento: la Dr.ssa Rinaldi,
perchè non sopporta i manifesti, non accetta il contradditorio del PM e tantomeno tollera che le sue sentenze siano strapazzate dal Dr. Giacomo Iannella, o forse
perchè non ha gradito l' esposto-denuncia che 3 anni fa ho trasmesso al CSM e alla
Procura Generale di Roma; il Dr. Policastro, perchè
non ha forse gradito le contestazioni di addebito che il 17 gennaio 2019 ho inviato
a Lui stesso e ai Ministri di Giustizia, dell'Interno e della Funzione Pubblica,
tanto è vero che ha optato per la facoltà
di non rispondere ad alcuna domanda.
Se nel corso di questi anni avessi denunziato e pubblicato frottole, anche
attraverso i network, ed avessi addebitato responsabilità penalmente rilevanti
a Sindaci, Prefetti, Comandanti delle forze dell'Ordine, agenti della DIGOS, all'ex
Ministro dell'Interno e al suo capo di Gabinetto, senza esibire adeguate prove
a sostegno degli innumerevoli esposti, diffide e denunce-querele, sarei già
stato punito e trasferito in una casa di rieducazione mentale o in una cella di riabilitazione penale. Ma, si da il caso che pure gli
specialisti del Centro di Igiene Mentale di Benevento hanno attestato che non sto
fuori di senno.
Tutte le
mie querele vengono trasferite da un PM all'altro e fatte invecchiare in Procura,
anche per 10 anni, per poi essere decapitate per superati limiti di
stagionatura dei reati, mentre quelle sporte dal Sindaco Vicerè, dalla Questura
e dal Dr. Policastro hanno viaggiato su binari ad alta velocità.
Contrariamente ad
altri soggetti meno audaci, ma sicuramente più scaltri di me, io sono sempre
presente in aula, da incriminato e come parte offesa, e non m'avvalgo della
facoltà di non rispondere come il Dr. Aldo Policastro. Sarei presente anche se davvero
fossi la persona colpevole di aver trasgredito un'ordinanza restrittiva della
libertà e di aver "minacciato" le autorità con un manifesto e una sedia
pieghevole.
Non sono uno
scrittore profondo e telegrafico come Erri De Luca, né un giornalista e nemmeno
l'aiuto vignettista di Giorgio Forattini, ma mi ritengo parte lesa di ogni
volontà di censura. Sono incriminato per aver fatto uso di eloquenti immagini,
della parola scritta e di aver trasgredito un provvedimento restrittivo, taroccato e
nullo.
Taroccato, perchè è stato riscritto, protocollato in altra data e poi fatto sparire dal fascicolo processuale, dalla segreteria della dr.ssa Rinaldi e dai cassetti degli agenti della Cosmopol, sia in Procura che in Tribunale.
Nullo, perchè non mi è stato notificato, manco a seguito di istanza stragiudiziale ai sensi della L. 241/90, come se il Procuratore Generale di NA e i Magistrati di BN fossero esonerati dal rispetto degli Artt. 111, 27 e 24 della Costituzione.
Taroccato, perchè è stato riscritto, protocollato in altra data e poi fatto sparire dal fascicolo processuale, dalla segreteria della dr.ssa Rinaldi e dai cassetti degli agenti della Cosmopol, sia in Procura che in Tribunale.
Nullo, perchè non mi è stato notificato, manco a seguito di istanza stragiudiziale ai sensi della L. 241/90, come se il Procuratore Generale di NA e i Magistrati di BN fossero esonerati dal rispetto degli Artt. 111, 27 e 24 della Costituzione.
Rendo
questa dichiarazione spontanea al Ministro Bonafede, non perchè ho dato due
volte mandato di fiducia al M5S, ma per sapere se il capo di accusa avrà il potere di abrogare
l’Art. 21 della Costituzione e per essere punito severamente per i reati che mi
sono stati contestati, sempreché non fossero sostenuti da artificiose ricostruzioni
e da puerili stregonerie, tipiche degli Uffici pubblici di Benevento, ove
spariscono DVD e interi faldoni, vengono taroccati documenti, indagini e fogli di carta, prima ancora di numerarli e
acquisirli al sistema informativo (v. "Giudici di casa nostra", di
Domenico Longo, Edizione L'Altra voce).
Non ho chiesto
l'interrogatorio, perchè i magistrati sembrano in apparente conflitto di
interesse e con se stessi. Ma, risponderò a tutte
le domande che il Ministro, i Commissari e le controparti vorranno pormi.
Le immagini contenute nel
manifesto incriminato parlano da sole e trattano di diritti preclusi di libera circolazione. Ma, mostro le parole scritte nel poster
ritenuto minaccioso dal Procuratore, ossia quello che ho esposto fuori dalla Procura,
2 mesi
prima che la Presidente Rinaldi facesse fissare sul cancello del
Tribunale il divieto di manifestare
sullo spazio pubblico antistante i palazzi di Giustizia. Ripeto:
2 mesi
prima del divieto, perchè la violazione che mi è stata contestata dal
Procuratore è accaduta il 14.5.2019, prima che fosse affisso il divieto sul cancello, quando il 3 di settembre ho registrato questo video .
(cliccare sul manifesto per ingrandire)
Non appare vano domandarsi per quali motivi il divieto non è stato
disposto per Napoli, per altri Tribunali e per gli avvocati penalisti che hanno
contestato il Dr. Piercamillo Davigo, non fuori, ma nella Camera
Penale del Tribunale di Milano. Ma questa è un'altra storia, che comunque riguarda
non solo il diritto di espressione che viene negato a Benevento, ma l'azione
discriminante di un provvedimento chiesto da Benevento e valido solo per il Tribunale e la Procura di una
mite città periferica, peraltro tranquilla, fin troppo pacifica, servile e
silenziosa.
Il Dr. Davigo ha lasciato che i penalisti
manifestassero liberamente e, seppure si fosse indispettito, non ha reagito
d'impulso, né poi ha chiesto l'imputazione dei dimostranti.
Sono incriminato per avere esternato con un manifesto ed una leggerissima
sedia di tela, peraltro nemmeno idonea a provocare un leggero mal di testa, un risentimento nei confronti di funzionari dello Stato che
delinquono e restano impuniti. Funzionari che non osservano le leggi, i
regolamenti, il Codice Etico Europeo della Polizia e non assicurano la
giustizia in tempi ragionevoli, senza frantumare vetrine, disturbare i passanti,
senza arrecare disagi ad alcuno, senza limitare in alcun modo i diritti degli
altri cittadini, né interrompere il servizio dei pubblici Dirigenti dello Stato.
Considero la libera espressione come esercitata da Gandhi, Martin
Luther King, Mandela, Matteotti un diritto nobile e imprescindibile, per un paese che voglia
definirsi civile e democratico. Rifarei perciò tutto
ciò che ho fatto altre 100 volte, anche a costo di scontare 100 volte la pena
per difendere i diritti fondamentali dell'uomo, la libera espressione e la
Costituzione. Sono pertanto disposto a subire condanna
penale per l'impiego di un manifesto, se ritenuto minaccioso, ma non a farmi censurare o ridurre lo
spazio di libertà che i nostri padri costituenti hanno inteso proteggere con
l'Art. 21.
Non c’è assoluzione
che possa risarcire diritti universali negati dallo Stato, se non la sentenza
del Giudice che condanna in modo esemplare coloro che hanno ridotto la mia
libertà, per intimorirmi e sovraccaricarmi di oneri e di spese legali, chi ha
eseguito e chi ha dato l'ordine di togliermi i manifesti e di trascinarmi in caserma
come un sacco di spazzatura, coloro che mi hanno sottoposto ad accertamento
sanitario obbligatorio senza averne titolo e che hanno limitato i diritti
protetti dalla Costituzione e dalla CEDU, solo per servire e non contrariare il
superiore.
Perciò, serenamente
attendo di sapere dal Ministro di Giustizia
se intende nominare i commissari e se costituisce reato
l'aver scritto ciò che penso.
Benevento, 14 aprile 2020