giovedì 22 novembre 2018


Lettera aperta al Presidente della Repubblica e del CSM, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro di Giustizia - 
Il 12 novembre scorso, per difetto di notifica, la Procura presso la Corte di Appello di Napoli ha rinviato per terza volta l'udienza, come se la lunga stagionatura del processo n. 3561/2009/21 RGNR e le 4 cause di nullità, generate dalla Procura di Benevento prima della fase dibattimentale, non fossero bastate a colmare la misura, oltre che a favorire la prescrizione dei reati addebitati al Funzionario Capo dell'Ufficio Tecnico e all'ex Sindaco del Comune di Sant'Angelo a Cupolo.

E ancora: il 16 gennaio prossimo, presso il Tribunale di Benevento, si terrà la VIa udienza in Camera di Consiglio, dopo 8 anni e 6 mesi di gioco a squadre, dove al tavolo da pingpong si sono alternati 3 PM e 3 GIP, che per ben 6 volte hanno fatto regredire il "pallino" in Procura.

On.li Ministri dello Stato, di questo passo tutti i giocolieri vivranno felicemente più a lungo, il migliore di tutti vincerà il primo premio e salirà sul podio più alto, mentre il mio pallino, a furia di essere schiacciato da un campo all'altro, non vivrà tanto a lungo da provare almeno il  "piacere" di vedere la fine del  lungometraggio, chi vince la medaglia e chi perde la coppa di paglia, la testa e la famiglia.
Rientrate in campo e riprendete subito in mano la partita, prima che la CEDU e l'Europa Unita squalifichi l'Italia per l'intera vita!

Benevento, 22 novembre 2018

Attilio Paradiso

attilio.paradiso@pec.it


mercoledì 21 novembre 2018


Lettera aperta al PREFETTO di BENEVENTO 

Come immagino Le abbia riferito la Dr.ssa De Feo, ho preso visione ed estratto copia della nota n. 8946, che il Sindaco del Comune di Sant'Angelo a Cupolo Le ha trasmesso il 25.10.2018.

Da tale nota prendo atto che il Sindaco ritiene, dopo 18 anni di inerzia, di aver messo in sicurezza l'incrocio tra le due strade comunali "in modo da eliminare qualsiasi situazione di pericolosità per il transito veicolare e pedonale", quando entrambe le strade sono notevolmente al di sotto delle misure regolamentari, si incrociano in una doppia curva e sono prive di marciapiedi, come invece prescrive l'art. 2, comma 2, lettera E, del D.Lgs. n. 285/1992 (meglio conosciuto come "Codice della Strada", perciò sono di fatto pericolose sia per il transito veicolare che pedonale. Senza contare il fatto che il Sindaco nulla riferisce in ordine alle condizioni di Via San Nicola, che ancora oggi è impercorribile, in quanto ostruita da opere abusive, dall'incrocio al cimitero di Pastene.


Se il Sindaco trova rifugio e supporto nella Consulenza Tecnica d'Ufficio redatta dall'Ing. Luigi Di Matteo, è perché quella consulenza non contiene le informazioni relative alle occupazioni abusive su via Vallone San Nicola, né alla transitabilità e all'impercorribilità di tale strada, né alla carenza di marciapiedi, né, infine, contiene indicazioni sulla pendenza e sulla ridotta visibilità in uscita da Via San Nicola, ogni volta che piove o che cala la nebbia. Ed ancora, il Consulente nulla dice sulla larghezza della SP 18 (cd. Via Regina Elena), che nel punto di intersezione risulta di 70 cm più stretta della sua reale dimensione, perché quei 70 cm risultano integrati nella proprietà dei confinanti, ovvero le stesse persone che non hanno demolito il fabbricato, né la recinzione abusiva, né hanno restituito al demanio il terreno occupato sulle due strade.

Egr. Sig. Prefetto, io non le ho chiesto di essere creduto, ma le ho esibito tutte le prove documentali per eseguire un accertamento oculato e sbrigativo. Perciò Le ho chiesto di venire sul posto, di rendersi conto di persona e di stare in guardia da chi mistifica la verità e insaporisce la pasta scotta nel sugo di pomodori.

Se la S.V. "ritiene che il Comune di Sant'Angelo a Cupolo abbia già adottato tutti gli opportuni provvedimenti di propria competenza necessari a garantire le prescritte condizioni di sicurezza per il transito in prossimità dello sbocco della strada comunale denominata Via Vallone San Nicola sulla Strada Provinciale n. 18 (c.d. Via Regina Elena), dovendosi pertanto escludere che sussistano attualmente condizioni di pericolosità per il transito e per la pubblica e privata incolumità in prossimità di tale incrocio", non deve fare più niente, perché resta a me il compito di dimostrare che non ha operato nel giusto e che non si è avvalso della consulenza di tecnici più affidabili, né delle indagini svolte dalla Procura della Repubblica (Proc. Unificato n. 3849/18/21, Dr.ssa Assunta Tillo, ex Proc. n. 4015/17 Dr. Giovanni Conzo).

Distintamente saluto e ringrazio per la cortese attenzione.

Benevento, 19 novembre 2018

Attilio Paradiso

mercoledì 7 novembre 2018

Mail certificata al Ministro di Giustizia, On.le Alfonso Bonafede.


     Egr. Sig. Ministro,

apprezzo l'impegno da Lei profuso per velocizzare i procedimenti giudiziari, limitare la prescrizione ed assicurare la giustizia nel rispetto dell' Art. 111 della Costituzione, non solamente nei confronti dell'imputato, ma per tutelare i diritti di coloro che subiscono reati ed accusano danni, talvolta irreversibili come per il defunto Stefano Cucchi, specie quando gli imputati svolgono mansioni pubbliche alle dipendenze dello Stato.

Nei decorsi 9 anni ho sporto ben 35 denunce-querele, tutte contro amministratori locali e pubblici funzionari dello Stato. Ma, per nessuna di esse l'azione obbligatoria della Procura è stata conclusa nei termini del C.p.p.

Laddove è successo, i fascicoli sono passati da un PM all'altro, addirittura tre volte, come per le tre querele sporte dal 2010 al 2012 (che in 8 anni hanno visto regredire i fascicoli 6 volte in Procura, da 3 GIP a 3 PM, e come  ad esempio sta succedendo per la denuncia del 14.3.2017, che in soli 18 mesi ha già cambiato 3 volte il PM.

Nel corso di 21 anni, ovvero da quando la mia famiglia è limitata nell'esercizio di diritti fondamentali dell'uomo, riconosciuti dalla CEDU e dalla Costituzione italiana, non ho mancato di informare la Presidenza della Repubblica, il CSM, la Procura Generale e i vari Ministri che hanno preceduto il Suo Mandato. Ma lo Stato non risponde, e nemmeno il Ministro Salvini (v. diffida, poi trasmessa anche al PCM, Prof. Conte).

Nel 2015 ho adito anche la Corte Europea, ma il ricorso è stato dichiarato "inammissibile", perché devono finire prima i processi in Italia. Giacché i reati denunziati il 24 giugno 2009 saranno verosimilmente prescritti in appello, il 12 p.v. presso la Procura di Napoli, non resta che ritentare la sorte con un altro ricorso alla CEDU ed aspettare altri 2 anni e 7 mesi.

L'allegata foto riassume, in breve sintesi e per quanto possibile, la vicenda che ha originato le 35 querele.

Se volesse concedermi l'ascolto nella settimana successiva alla prossima, Le sarei molto grato.

Distinti saluti,
Attilio Paradiso