LETTERA APERTA del 28.07.2015
Al SEGRETARIATO GENERALE
DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
servizio.gabinetto.segretariatogenerale@pec.quirinale.it
Oggetto:
Riferimento Vs. Prot. n. 30968 del 16.3.2015.
Lo
scrivente Attilio Paradiso, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), alla Via
Regina Elena 75, in data 14.02.2015 ha trasmesso una lettera aperta al Presidente della Repubblica, congiuntamente a un DVD.
Presumendo
che codesto Segretariato avesse chiesto notizie al Prefetto di Benevento, nello
scorso mese di aprile effettuavo il XIII
accesso agli atti. Tra non poche resistenze e difficoltà, visionavo il mio fascicolo
e, come avevo presunto, reperivo la nota contraddistinta in oggetto, ma non la risposta del Prefetto!
Verso
la fine del mese di maggio scrivevo una mail attraverso il portale del Quirinale, dopo aver accertato che la
Prefettura se la stava prendendo con comodo.
La
settimana scorsa, dopo circa 40 giorni di calvario per visionare il fascicolo con le consuete buone maniere, mi sono
visto ancora una volta costretto a "svegliare" la Prefettura e ad alzare la voce
sull'antistante piazza, riscaldata dal sole e dalla mia forte indignazione.
Dopo due mattinate consumate per superare le difese, le resistenze e i tornelli di protezione, il Prefetto mi consentiva l’acceso e mi affidava alle isteriche provocazioni di un'impiegata. Solo così mi è stato possibile acquisire la tardiva, lunghissima risposta, accuratamente orchestrata dalla Redattrice di Gabinetto e dal Prefetto con indecente ritardo.
Alla luce di quanto premesso, spero che la S.V. possa tollerare non solo il mio risentimento, ma comprendere le ragioni che hanno indotto i Funzionari a dipingere la narrazione dei fatti con un pletorico resoconto, costituto da 38 allegati e 7 pagine, visibilmente mirate ad affogare la S.V. di carte e a farmi apparire come persona "insistente", testarda, malata o dura di mente, anziché motivare le ragioni che tuttora impediscono al Prefetto di assumere i poteri sostitutivi, alla luce dei certificati rischi e delle comprovate inadempienze del Sindaco.
Se l'art. 54 del D.Lgs 267/2000 recita:
§ 2. "Il sindaco,
quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei
principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e
urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano
l'incolumità dei cittadini ...
";
§ 8. "Ove il
sindaco o chi ne esercita le funzioni non adempia ai compiti di cui al presente
articolo, il prefetto può nominare un commissario per
l'adempimento delle funzioni stesse";
significa
che il prefetto, una volta accertata l’inadempienza del sindaco,
"può nominare", ha facoltà,
ha
il potere, ha l'obbligo di nominare un
commissario, il quale farà ciò che i
Sindaci e i funzionari imputati non hanno fatto da 18 anni ad oggi, ossia eliminare
i pericoli che hanno causato la morte di una limpida attività produttiva, che
minacciano i cittadini e che, in un fabbricato appositamente costruito, non ancora
permettono di lavorare a un’intera famiglia. Se il Prefetto dovesse ancora persistere
nella posizione omissiva, la mia famiglia continuerà a subire lesioni di
diritti inviolabili, danni patrimoniali, biologici e danni morali, che, una
volta riconosciuti, andranno a carico dell’Erario, della collettività e di
chiunque sapeva, poteva e non ha fatto ciò che doveva.
Se
da 18 anni i Prefetti di Benevento non hanno agito secondo la prescrizione di
legge, hanno commesso reato, perciò li ho querelati e perciò sono complici dell’ex
Sindaco e il Responsabile dell'U.T. del Comune di Sant’Angelo a Cupolo, in
quanto sottoposti a giudizio per omissione di atti ineludibili previsti per
legge, che "per ragioni
di sicurezza pubblica dovevano essere compiuti senza ritardo"
(clicca qui e
vai al capo di imputazione)
Se
le massime autorità dello Stato sul territorio si espongono a tale rischio, fanno
comprendere:
a)
che non sono capaci di comprendere e di tradurre in
essere ciò che sottoscrivono: “esclusivamente
nel caso di omessa adozione da parte del sindaco … di un atto che … avrebbe
dovuto essere emanato, si radica nel Prefetto il potere di provvedere in veste sostituiva
a tutela della pubblica incolumità”;
b)
oppure che la loro poltrona è legata al guinzaglio di
un padrone che non permette di agire.
So
bene che il Presidente della Repubblica non ha i poteri del Prefetto e non può
intervenire in sua vece. Ha però l’onere di difendere i diritti protetti dal Titolo
I della Costituzione. Talché, potrebbe dare impulso al Presidente del C.M., al
C.S.M. e al Ministro dell’Interno, perchè mettano fine alla restrizione dei
diritti, tra i quali si è aggiunto anche quello mirato ad ottenere un giusto
processo (Art. 111 della Costituzione e Art. 6 della CEDU), avuto riguardo che,
dopo oltre 6 anni dalla prima denuncia, la Magistratura non ha concluso il
primo grado di giudizio, mentre per il Governatore De Luca ha chiuso la
vertenza in pochissimi giorni.
Per
dare modo di comprendere che la mia caparbietà e le mie proteste muovono non
solo da giustificate ragioni, ma da una lunga inerzia e da una faticosa corsa a
ostacoli posta in essere dalle Istituzioni locali e centrali dello Stato, prego visionare un filmino diviso in
tre parti (Parte 1 - Parte 2 - Parte 3), dove mostro alcuni episodi recentemente occorsi in
Prefettura ed alcune riprese dell'incrocio pericoloso ed. Non ho posto in
visione, almeno per il momento, gli episodi vissuti in assoluto silenzio dopo
la denunzia del 2009, quando misuravo le reazioni della Prefettura (del tutto
assenti), quelle dei politici, dei media, dei cittadini e studiavo come
abbattere il muro di omertà, l'indifferenza e la paura della gente, per non rimanere
isolato pure dalle autorità superiori che ho vanamente interpellato.
La XIX
querela ipertestuale
del 2/1/2015, che prego vivamente di leggere e di portare all’attenzione del
Presidente della Repubblica, darà modo di visionare non solo i documenti recenti
redatti dagli Organi preposti alla sicurezza, ma i pericoli e le limitazioni
che incombono sulla strada comunale; cosicché il Sig. Presidente e la S.V.
potranno agevolmente comprendere che la Prefettura avrebbe dovuto assumere i
poteri sostitutivi quantomeno 6 anni fa, quando il Sindaco imputato e il
Funzionario dell’U.T. dichiaravano il falso, il Prefetto p.t. copiava le
menzogne e le rimetteva integralmente al Presidente, ritenendo che le parole
malsane di un rappresentante dello Stato fossero più pulite di quelle scritte e
distribuite da un cittadino in una libera piazza.
Distintamente,
saluto, ringrazio e resto in attesa, al di là dei termini di legge, di
conoscere quali iniziative volesse intraprendere e se la mia causa è stata
portata o sarà condotta all’attenzione del Presidente della Repubblica, col il
quale chiedo cortesemente un incontro.
Benevento,
28 luglio 2015
attilio.paradiso@pec.it