Seconda diffida al Sindaco di Sant'Angelo a Cupolo.
Il 24 ottobre scorso la S.V. comunicava di aver conferito
l'incarico di effettuare visure, verifiche tecniche ed accertamenti ai
Responsabili del III e del V Settore, allo scopo di valutare se vi fossero provvedimenti di competenza del
Sindaco, degli Assessori oppure vi fossero adempimenti di competenza esclusiva
del Funzionario Responsabile dell'Ufficio Tecnico e del Funzionario addetto
alla vigilanza stradale.
Sta di fatto che nessuno ha preso decisioni in ordine
alle opere abusive che tuttora ostruiscono Via Vallone San Nicola e la rendono
impercorribile dal primo al secondo incrocio con la SP18, quantunque abbia
informato l'ing. Maioli, la S.V. e i vecchi amministratori da tempi remoti.
Premesso che il primo responsabile della sicurezza,
della pubblica incolumità e del diritto dei cittadini ad usufruire delle strade
comunali è il Sindaco di Sant'Angelo a Cupolo, non si comprendono quali
perplessità inducono la S.V. a non pretendere che i dipendenti comunali
facciano celermente il proprio dovere, tenuto conto che l'ing. Maioli, insieme
ai vecchi amministratori, è penalmente responsabile delle illegalità denunziate
al Prefetto e all'autorità giudiziaria, non dallo scorso anno, ma da quando il Sindaco
Vicerè, il vice Sindaco Bosco e il Consigliere di maggioranza Mario De Lorenzo
permettevano la chiusura illecita di Via Vallone San Nicola con una cabina
dell'ENEL, con un muretto, con l'occupazione abusiva del pubblico demanio e con
l'illecita cessione della via comunale alla proprietà dei De Lorenzo e dei
fratelli Pastore.
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Rendo noto che per le concessioni edilizie illecite, per
le mancate demolizioni, per le mancate assunzioni di responsabilità e per i
rifiuti di atti obbligatori per legge sono state già informate le autorità
superiori dello Stato, la Procura della Repubblica e il Prefetto di Benevento.
Con la presente diffida, invece, evidenzio che l'ing.
Maioli ha permesso la realizzazione di
ville su aree agricole, tra le quali quella non ancora demolita dall'ex sindaco
D'Orta. l'ing. Maioli ha costruito una variante stradale di circa 1 Km per
meglio raggiungere la sua villa di campagna, senza attraversare le strettoie di
Pastene, ed ha rifiutato atti pretesi da me e dalla S.V., adducendo motivi ingannevoli,
falsi e spudoratamente contraddittori, perchè
dagli atti firmati dallo stesso Maioli risulta che:
1) Via Vallone
San Nicola esiste catastalmente, ma di fatto "non
è mai esistita";
2) Via Vallone
San Nicola è regolarmente censita sullo "stradario
comunale" da epoca antecedente all'approvazione del Piano
Regolatore Generale e, quindi, alla Concessione Edilizia del mio e di altri fabbricati,
primo fra tutti quello del Prof. Michele Villanacci.
Ciò che il
Maioli rifiuta di certificare è che la realizzazione dei muretti perimetrali dello
spiazzo fiancheggiante il cimitero è
illecita, perchè buona parte
della via comunale è stata incorporata nella proprietà dei De Lorenzo e dei
Pastore, perchè, contrariamente a quanto hanno dichiarato ai Magistrati il
Maioli e l'ex Sindaco D'Orta, agli atti del Comune non esiste alcuna
dismissione o cambio di destinazione d'uso del tratto iniziale di via Vallone
San Nicola, non esiste alcun progetto del parcheggio, non
esiste alcuna spesa sostenuta dall'Ente per realizzare la zona di sosta
e non
esiste alcuna delibera approvata dal Consiglio comunale per costruire l'area
di parcheggio accanto al cimitero di Pastene. Lo spiazzo, invece, ha ospitato
la spazzatura del paese per 14 anni, fino a quando la cabina dell'ENEL è stata
rimossa dalla sede stradale, perchè il Maioli e l'ex sindaco l'11 maggio 2011
hanno sottoscritto che la cabina "insiste
sull'imbocco di una vecchia strada comunale in disuso e che il Comune prevede
si riaprire la stessa per venire incontro alle richieste avanzate dai
proprietari dei fondi limitrofi ".
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Esistono, però, i verbali di udienza, gli atti
processuali e le menzogne raccontate ai Giudici da un consorzio di impostori. Ed
esiste una planimetria dell'area cimiteriale allegata alla "Delibera
n. 69/1995", con la quale
il Sindaco Vicerè, il vice Sindaco Bosco e gli Assessori non autorizzavano l'ENEL a collocare una cabina sulla strada
comunale, ma in prossimità del cimitero, nella particella n. 362.
Se le menzogne di numerosi ciarlatani, istruiti dagli imputati Egidio Bosco e Nicola Maioli, hanno disorientato i Giudici fino al punto
di concedere l'assoluzione a chi ha testimoniato il falso, non confonderanno
tutti i magistrati del Tribunale di Benevento, della Corte d'Appello e della
Corte di Cassazione.
(omissis)
Sant'Angelo a
Cupolo, 27 dicembre 2022
Attilio Paradiso