ULTIMA LETTERA
ai garanti della legalità.
Egregi Garanti,
mi rincresce informare che non riesco a comunicare col Prefetto Torlontano, non dal mese scorso, ma da 2011, da quando gli abbiamo offerto l'alloggio a Benevento.
Dopo
aver provato a colloquiare con numerose mail e non pochi videomessaggi
certificati, ho l'impressione di scrivere sull'acqua e di parlare con una
persona timorosa, forse perchè gli hanno fatto credere che io sia un
delinquente. Perciò, a me sembra che il Governatore agisca come se volesse
difendersi da uno psicotico o come se volesse proteggere i suoi predecessori.
Infatti, ogni volta che vado a bussare al suo portone, fa chiamare subito la
DIGOS, come hanno fatto tutti gli altri Prefetti, oppure fa chiamare la Polizia
municipale, per impedirmi di contestare l'operato suo e delle autorità
superiori, facendomi sanzionare e facendomi sequestrare i manifesti.
Questo
poster mostra in modo sintetico e preciso le ragioni per le quali contesto e
denunzio da 25 anni. Se i manifesti non fossero supportati da elementi
probatori indiscutibili o falsi e inattendibili, oggi non sarei incensurato e
non sarei rispettato nemmeno dai miei figli.
(clicca sulle foto per leggere i dettagli)
C'è da dire, però, che il Dr. Torlontano ha riferito notizie false al Ministro dell'Interno, in modo da fargli intendere fatti che non sono affatto veri. Ma il Dr. Piantedosi e il Ministro Salvini sono stati ripetutamente informati e sono stati pure querelati.
Esattamente come fece la Dr.ssa Paola Galeone, il Dr. Carlo Torlontano ha conferito una macroscopica falsità all'autorità superiore. Infatti, servendosi di una perizia accomodata da un suo sottoposto, ha fatto credere che la strada comunale sia del tutto normale, che non presenta problemi di pericolosità, né di transitabilità. In breve sintesi, ha fatto credere al Ministro che la sede stradale non sia stata abusata dai confinanti e che la via sia interamente percorribile.
Ciò che avreste già dovuto
vedere in passato e che ora mostro in foto, invece dimostra che lo sbocco secondario
è ostruito da una casa e da una recinzione abusiva, mentre fino al cimitero la via
comunale è invasa da alberi abusivi della sede stradale, reticolati ostruttivi
della via e relitti d'ogni genere..
Invece di tutelare la sicurezza sulle strade e le attività produttive, appare evidente che in Prefettura, al Ministero dell'Interno, al Ministero dei Trasporti e negli uffici di Giustizia proteggono i criminali che rubano il pubblico demanio e poi costruiscono palazzine sulla sede stradale, non con i soldi propri, ma con i contributi del terremoto elargiti dai faccendieri comunali (funzionari tecnici, sindaci e assessori)
Sebbene le ruberie siano state accertate dagli stessi funzionari comunali che hanno dato i contrinuti pubblici e le autorizzazioni edilizie, nessuno ha subito condanne dal Tribunale; né il Comune è stato commissariato dal Prefetto, nonostante siano trascorsi 25 anni e quantunque abbia scritto 53 querele ipertestuali, corredate da filmati, foto, registrazioni vocali e una marea di perizie, dalle quali emerge con indiscutibile chiarezza che la via è fuori norma norma, è pericolosa sull'unico sbocco sulla SP18 ed è tuttora impercorribile da un incrocio all'altro, perchè è ostruita da un muretto abusivo, che non è stato demolito dal Comune, come tutte le altre opere invasive di Via Vallone San Nicola.
Se il Presidente della Repubblica e l'On.le Presidente del Consiglio non dovessero ricevere pure questa lettera, verrò a mostrare il documento su due maxi manifesti al Ministro Piantedosi, per 5 giorni consecutivi. Se non subirò molestie e non sarò colto da un malanno, verrò anche al Quirinale, a Palazzo Chigi e nei due rami del Parlamento.
Cimitero di Pastene, 10 marzo 2024
Attilio Paradiso