lunedì 18 novembre 2024

 

I palloncini di Pinocchio. 

Allo scopo di prendere per i fondelli un Commissario prefettizio pieno di cazzimma, il Capo dell'Ufficio Palle e Imbrogli Comunali sforna una Delibera del 1992 e certifica che 32 anni fa mise in sicurezza “lo spiazzo antistante il cimitero". Il Pallonaro dichiara, altresì, che in illo tempore consumò circa 12milioni di Lire per realizzare un parcheggio per i vivi, visto che quelli posti nelle bare oggi non possono raccontare lo schifo che hanno visto ed annusato, specie dopo il 1992.

Si fa notare che, dopo aver speso tutti quei soldi, il parcheggio adiacente il camposanto versava in queste vomitevoli condizioni di degrado:

clicca sulle foto per ingrandirle




QUINDI, tranne il capo pallonaro pastenese, tutti hanno visto il camposanto adornato con spettacolari fioriere fumanti, colme di monnezza e di palloni variopinti, che però rivelano una verità ben diversa da quella riferita da Pinocchio Maioli al Commissario cazzimmoso, perché 5 anni dopo la delibera inventata dal Pinocchio Maioli, lo spiazzo non sembra un parcheggio per autovetture, ma è più somigliante a una discarica dell'indifferenziata, posta accanto accanto ai defunti, affinché tenessero pure il naso chiuso nella bara di noce cazzaniga di Palombi.

Tutti sanno, tranne l'ingegnere Pinocchio Maioli, che l'immondizia è stata incendiata a mesi alterni, dal 1997 al 2011, fino a quando il Commissario straordinario per la bonifica delle discariche ne dispose la rimozione, non solamente nella Terra dei Fuochi, ma anche a Pastene, a pochi passi da casa mia.

Infatti, tuttora lo spiazzo non ha i requisiti di un parcheggio, anche perché il cosiddetto "spiazzo"  è separato dalla Provinciale 18 con un cordolo e una cunetta molto profonda.

Non v’è dubbio, perciò, che Pinocchio Maioli ha pasticciato la Delibera 374/1992 qui linkabile. Tanto ha fatto non per imbrogliare lo scrivente Paradiso, ma per coglionare un  Commissario che tiene più cazzimma che palle ... di riso.



Quindi, da quest'ultima pallonata e da quelle lanciate senza ritegno a parecchi Giudici, si deduce che il burattino gonfiava le palle e le lanciava nelle aule penali pure da giovane.

Ho informato il Commissario e aspetto che l'avvocato cazzimmoso assuma decisioni o prenda ordini dal nuovo Prefetto di BN.  Pertanto, per non fargli sciupare tempo con decine di filmati, centinaia di testimoni e una valanga di elementi probatori, gli ho posto  3 domande:

  1. l’imbocco di Via Vallone San Nicola sembra un parcheggio o le pare un immondezzaio?
  2. Pinocchio Maioli scrive la verità o, a furia di gonfiare palloncini, gli è cresciuto il naso come i burattini?
  3. Ha informato la Procura della Repubblica o aspetta che lo faccia il Prefetto?


Io ho fatto il mio dovere, ma il Commissario non ha risposto e non ha fatto ancora il lavoro per cui è remunerato dal popolo e dal Ministero dell'Interno.

18/11/2024, 
Attilio Paradiso 

giovedì 31 ottobre 2024

 

TRIBUNALE DI ROMA

Procedimento penale n. 24130/21

Memorie difensive imputato

Se desideri ascoltare, clicca sulla manina. Se invece desideri approfondire, vai avanti, leggi e clicca sulle parole scritte col colore del cuore.



Semmai dovessi perdere lucidità, metto nero su bianco, leggo questo testo e posto il video su YouTube, al fine di sbriciolare i reati che mi contestano il Procuratore della Repubblica di BN, Aldo Policastro, il Procuratore Generale e l’Avvocato Generale di NA, Luigi Riello e Antonio Gialanella.

Clicca sull'immagine per ingrandirla

Tanto rendo a buona memoria di chi mi ascolta e del magistrato che mi deve giudicare.

Nel corso di un processo terminato con la mia assoluzione, il Procuratore della Repubblica di BN ha travisato ciò che ho riferito al Giudice con 2 memorie difensive. Sebbene l’ho incolpato d’aver operato in modo disonesto e di aver condotto svariate azioni vessatorie a mio danno, non mi ha querelato, ma mi ha iscritto a RGNR di BN per calunnie contro i suoi colleghi di NA, li ha informati ed ha infine trasmesso il procedimento penale a Roma, forse per caricarmi di maggiori spese.

Per la sesta volta il Dr. Policastro mi fa processare per reati non commessi e per fatti non accaduti. Infatti, i Giudici per Indagini preliminari di BN finora hanno sempre archiviato le richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Procura di BN; così come i Giudici Monocratici di BN mi hanno sempre assolto con formula piena, ogni volta che la Procura di BN ha chiesto la mia condanna.

Giova ricordare che tutte le Sentenze assolutorie sono diventate irrevocabili, perché non sono state impugnate dalla Procura di BN, né dalle parti offese. Pertanto, questo è il quindicesimo processo che subisco e l’ennesimo supplizio inflitto dal Dr. Policastro e dai suoi sostituti.

Ciò premesso, in due paginette e pochissimi minuti riassumo 17 anni di stalking giudiziario e di azioni mobbizzanti condotte dalla Procura e da altri funzionari dello Stato. Ma prima faccio capire per quali motivi il Dr. Policastro si accanisce contro di me, non da ieri l’altro, ma dal 2017.

Avendo denunziato i reati descritti in questo manifesto, sono diventato bersaglio fisso dei funzionari comunali, della Polizia, della Digos e del Dr. Policastro, perché, nonostante le contestazioni scritte sui manifesti e con lettera aperta del 17.1.2009, il Procuratore della Repubblica di BN ha permesso l’archiviazione di una valanga di querele, sporte contro gli amministratori comunali di Sant’Angelo a Cupolo, Ministri dell’Interno, Prefetti, Magistrati e due comandanti di Polizia Stradale.

clicca sull'immagine per ingrandirla

Ho infatti patito 7 arresti temporanei, intimidazioni, multe ed aggressioni della Polizia di Stato e della Polizia municipale di BN, un ricovero al pronto soccorso, svariati sequestri di sedie, oggetti e manifesti, un accertamento della salute mentale ed un’odiosa misura restrittiva della libertà a scadenza illimitata, commissionata dal Dr. Policastro e poi sterilizzata con la Sentenza Assolutoria emessa dal Presidente della Camera Penale di BN, dopo aver scontato 2 anni di condanna ingiusta.

Come ho già mostrato attraverso gli atti copiati sul DVD prodotto in udienza, il Dr. Sergio Pezza mi ha assolto e mi ha liberato dalle infondate accuse del Procuratore Policastro e dei suoi colleghi, perché mi conosce, perché sa che sono disciplinato, rispetto le leggi ed ho osservato finanche le misure restrittive, commissionate dal Dr. Policastro ed inflitte dai suoi amici di NA. Sta di fatto che il Procuratore generale e l’Avvocato Generale non mi hanno notificato l’atto restrittivo, manco a seguito di mia richiesta stragiudiziale ai sensi della Legge 241/90 e a seguito di esposto-denuncia del 7.10.2019. Né la Procura di Roma ha ritenuto di archiviare il procedimento penale dopo aver letto le mie memorie difensive e l’annessa denuncia-querela del 18.12.2021.

Contrariamente al Dr. Policastro, io denunzio chi commette reato e solamente quando sono in grado di esibire elementi probatori incontestabili, come del resto ho fatto allorché ho querelato il Procuratore di BN, il Procuratore Luigi Riello e l’Avvocato Antonio Gialanella per i seguenti motivi:

1.   perché i succitati funzionari dello Stato mi hanno inflitto lo stesso provvedimento, con lo stesso protocollo e con la stessa motivazione, come se non fosse bastata la decretazione emessa dal Dr. Luigi Riello con protocollo n. 196 del 2 agosto 2019, che è sparita da tutti gli atti processuali, perché è stata verosimilmente simulata e mistificata dal Dr. Aldo Policastro;

2.   perché nessuna Procura mi ha notificato la misura restrittiva, né mi hanno fatto fotocopiare gli atti del provvedimento chiesto dal Dr. Policastro, anzi, me li hanno negati tutti, anche il PM che mi ha rinviato a giudizio e il Presidente del Tribunale di BN;

3.   perché gli atti presentano evidenti incongruenze, superflue duplicazioni, banali contraddizioni e grossolane falsità dei protocolli informatici;

4.   perché le autorità della Procura Generale e il Procuratore Policastro, m’hanno condannato ad essere scortato dalle forze armate, come fossi un ergastolano o il delinquente che minaccia coi manifesti, senza peraltro concedermi la possibilità di difendermi dalle infondate accuse.

Infatti, sono stato assolto dalle accuse paventate dal Procuratore della Repubblica di BN e dai suoi colleghi di NA con Sentenza irrevocabile, recante queste motivazioni:

clicca sull'immagine per ingrandirla

Se non mi infossano in un diverso camposanto, conto di essere presente nella prossima udienza. Ma non parlerò più, per nessuna ragione, se non per rispondere alle domande del Giudice. Chiederò al mio avvocato di consegnare un altro DVD contenente solo questo testo, di rinunciare alla discussione e di rimettersi al verdetto del Giudice, per mia legittima volontà.

Auguro ai teleascoltatori un’Italia amministrata da persone oneste e illuminate, o quantomeno un po’ diverse da quelle che ho conosciuto da pubblico dipendente, da operaio, da artigiano e da buon contribuente dello Stato.

Benevento ZTL, 31/10/2024

Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it




lunedì 10 giugno 2024

 

Lettera aperta a un amico


Oggetto: seguito informativa del 14 .09.2023.


TENUTO CONTO che sei stato capogruppo del clan LiberaMente per parecchi anni;

TENUTO CONTO che, dopo 6 lustri, la minoranza è diventata la maggioranza del paese;

 TENUTO CONTO che non solo hai più anzianità politica di tutto il clan, ma, assai meglio del tuo sindaco e dei tuoi assessori, conosci il diritto amministrativo, il diritto civile, il diritto penale, le leggi italiane, la mia vicenda giudiziaria, il vecchio e il nuovo contenzioso concernente il PUC e le indagini del Procuratore Aggiunto della Repubblica;

PRESO ATTO che, a seguito della mia ultima istanza stragiudiziale ai sensi della Legge 241/90,  la segretaria comunale sostiene che "non è consentito alla scrivente disporre che siano eseguite notifiche per conto e/o su richiesta di soggetti privati";

PRESO ATTO che l'istanza è stata notificata solamente al Sindaco Cataffo, all'Assessore Tornusciolo e a Nicola Maioli, anziché a tutti consiglieri di minoranza e di maggioranza;


PRESA CONTEZZA  delle disarmanti risposte fornite dal Sindaco Cataffo, dall'Assessore Tornusciolo e dall'ing. Maioli; 


chiedo

di istruire la Segretaria comunale e le persone che hai posto al governo del paese, con appositi corsi di formazione pagati a vostre spese o a spese del Prefetto, atteso che la Segretaria sembra sia stata guidata dalla giovane esperienza o, come a me sembra di capire, sia stata orientata da cattivi consiglieri.

Mi permetto di suggerire le dimissioni tue e degli altri consiglieri che, alzando la mano nella sala consiliare, lasciando correre le sconcezze e permettendo la violazione sistematica delle leggi, consentono, con consapevolezza e dolo, che la nostra comunità sia governata da persone che violentano il Diritto e la Legalità.

Trasmetto i seguenti link:

1)  Istanza stragiudiziale del 5 maggio 2024;

2)  risposte della Segretaria, del Sindaco, del delegato Responsabile del PUC e dal Capo dell'UTC;

3)  mia lettera aperta, trasmessa tramite mail certificata del 6/6/2024.

Ti saluto con affetto e paterna simpatia, certo di aver fatto il mio dovere, avendoti informato già dallo scorso anno sull'ostile comportamento del Capotecnico, del Sindaco e dei suoi stretti collaboratori.

Sant'Angelo a Cupolo, 10 giugno 2024



martedì 21 maggio 2024

Istanza di scarcerazione.

     Pregiatissima Signora Giorgia,
     Carissimo Signor Antonio,

dopo aver bene utilizzato la diplomazia per riportare a casa Chico Forti e per liberare Ilaria Salis dalle catene ai piedi, non credo sia difficile liberare me da un penitenziario italiano, dopo  aver ingiustamente scontato 27 anni di vessazioni e di prigionia.

Tanto chiedo alle SS.LL., non al fine di trasferire un ultrasettantenne dagli arresti domiciliari a una casa di cura, ma per sostenere la causa di giustizia di una famiglia cristiana e di una testa dura, che non si rassegna a subire le inefficienze della Pubblica Amministrazione, né le intemperanze della Magistratura.

Vi prego di alzare il volume delle casse acustiche, di concentrare l'attenzione sul monitor e di ascoltare il seguente video: 




Fiduciosamente, saluto e ringrazio.

Attilio Paradiso

lunedì 6 maggio 2024

 

RICORSO AL GIUDICE DI PACE

Proc. n. 2761/2023

Memorie conclusive ricorrente

Nel procedimento sopra contraddistinto, il Prefetto si è costituito attraverso la Funzionaria Responsabile dell'Ufficio di Gabinetto, Dr.ssa Maria De Feo, che ritiene giusta la contravvenzione, formula le motivazioni con le stesse parole espresse dall'Organo verbalizzante e scrive così:

1.       "i manifesti opposti sul marciapiede e il tabellone (manifesto più grande)  non recavano pericolo per la circolazione stradale e né pedonale".

2.       "il Sig. Paradiso Attilio occupava il suolo pubblico senza chiedere al Sindaco di Benevento la prescritta autorizzazione".

E non poteva scrivere meglio, perchè sa che non sono stato mai multato, perchè mi conosce da tanti anni e sa che sono un uomo gentile, pacifico, rispettoso delle persone e delle leggi. E sa pure che sono stato 3 giorni continuativi a manifestare dinanzi al Quirinale, a Palazzo Chigi e al Viminale, ma nessun agente mi ha multato e tantomeno i Responsabili della Sicurezza del Ministero dell'Interno (Video).

Con apparente consapevolezza e dolo, il Comandante Fioravante Bosco e la delegata del Prefetto  hanno travisato il Codice della Strada, introducendo un articolo di legge impastato in casa, funzionale ai bisogni del Comandante e del Prefetto, al fine di giustificare la sanzione ed impedirmi di contestare, manifestare e denunziare la plateale occupazione abusiva della via adiacente il mio fabbricato, non ostruita da tabelloni, ma da recinzioni abusive, alberi ed un fabbricato invasivo della sede stradale.

clicca sulle immagini per ingrandirle


Infatti, non esiste un divieto come descritto dagli autorevoli funzionari dello Stato, cosi come non esiste una legge Bosco che vieta l'esercizio di un diritto protetto dall'Art. 21 della Costituzione. Il Prefetto e l'ex Ministro di Giustizia ben conoscono la Legge, ecco perchè non si sono espressi quando li ho chiamati a rispondere (vedasi  richiesta di annullamento della sanzione in autotutela).

Se il Sindaco o il Prefetto avessero voluto vietare il transito pedonale, avrebbero dovuto emettere un'apposita ordinanza e posizionare la segnaletica su ogni punto di accesso alla ZTL, com'è stato fatto per le biciclette, che infatti possono sostare lungo il bordo strada ed essere condotte a mani, come io porto la sedia, l'ombrello e i manifesti.

La S.V. Ill.ma dovrà pertanto valutare:

a)      se lo scrivente era tenuto a "chiedere al Sindaco di Benevento la prescritta autorizzazione" per manifestare, per sostare sui marciapiedi e/o per passeggiare lungo i bordi di una Zona riservata al transito dei soli cittadini e ai soli veicoli autorizzati.

b)      se un cittadino "occupa suolo pubblico" ogni qualvolta siede lungo i bordi di una  ZTL oppure quando passeggia lungo i marciapiedi di qualsiasi strada, senza disturbare nessuno, senza intralciare il passaggio degli altri pedoni, né il transito degli autoveicoli sulla sede stradale.

La S.V. Ill.ma dovrà infine giudicare se la sanzione del Comandante dei Vigili Urbani è legittima o se è abusiva, pretestuosa e lesiva dei diritti di tutti cittadini, perchè il Dr. Fioravante Bosco non solo ha disposto una sanzione non prevista dall'art. 20 del Codice della Strada, ma ha illecitamente disposto il sequestro della mia sedia, dei miei manifesti e persino di un ombrello, più di una volta!

Voglia pertanto condannare il Fioravante Bosco al risarcimento delle spese, per avermi gravato di lavoro, arrecato danni economici e molti danni d'immagine, per aver impedito l'esercizio di un diritto protetto dall'Art. 21 della Costituzione Italiana e per aver illecitamente espropriato oggetti non pericolosi, senza motivare le ragioni del sequestro, senza restituire la mia roba e senza comunicare il sequestro all'autorità giudiziaria, come imposto dall'Art. 13 della Costituzione.

Chiedo altresì di segnalare in Procura le responsabilità del Prefetto e del Capo di Gabinetto, perchè hanno convalidato una sanzione non contemplata dal Codice della Strada, non hanno garantito gli Artt. 13, 21 e 42 della Costituzione, non hanno protetto la mia proprietà e la libertà personale, né hanno denunziato l'abuso d'autorità commesso dal Comandante, ai sensi dell'art. 331 e seguenti del cpp.

Le motivazioni suesposte sono supportate anche dal fatto che la Dr.ssa Maria De Feo ha disposto l'archiviazione di una sanzione successiva alla prima, dove effettivamente corre l'obbligo di chiedere l'autorizzazione al Sindaco, come nei casi di trasloco, di riparazione di un palazzo, della posa di un gazebo su suolo pubblico, etc. La S.V. Ill.ma potrà leggere l'archiviazione e la singolare contraddizione della Dr.ssa De Feo attraverso questo link.

Saluto e ringrazio.

Sant'Angelo a Cupolo, 6 maggio 2024

giovedì 2 maggio 2024

 

LETTERA APERTA

al Consiglio comunale di Sant'Angelo a Cupolo

clicca sull'immagine per ingrandire il formato
 

Diventati padroni del municipio, avete perso le maschere via facendo e siete diventati più tenebrosi dei vecchi comandanti. In pochi mesi di governo del paese avete mostrato l'anima ed avete tradito la Verità', la Trasparenza e le ParolE, specie quelle che avete promesso agli elettori per 30 anni.

Avete imparato a tenere la bocca chiusa, a chiudere le porte degli armadi, a discriminare gli elettori e ad impedire l'accesso agli atti del Comune, esattamente come chi vi ha preceduto.

Il 29 aprile scorso avete tenuto il consiglio comunale in prima adunanza, ma avete spento la telecamera che consente almeno l'ascolto dei pochi parlanti ai cittadini. Cosicché, per 30 denari o per pochi gettoni di presenza, avete tradito il patto di fedeltà, avete gettato nel pozzo la VERITA' ed avete bocciato anche la proposta che vi ho fatto pervenire tramite PEC. Infatti, il Presidente Pontillo, assumendo poteri che non ha nemmeno il sindaco, non solo ha bocciato la mia proposta e non l'ha messa ai voti degli 11 Consiglieri presenti, ma ne ha traviato il contenuto con l'inganno e con la menzogna, facendo intendere che ho chiesto il consiglio comunale aperto e basta.

A telecamere spente, quindi, l'avv. Pontillo ha vietato ai cittadini di ascoltare, di aprire la bocca e di esprimersi prima, durante o dopo i Consigli comunali, come se un regolamento comunale fosse superiore all'Art. 21 della Costituzione e non potesse essere ammodernato in un piccolo paese.

La posizione di Presidente del Consiglio comunale non dà l'agio di bocciare un'interpellanza, né una proposta, né un'istanza di interesse generale, quantunque sia stata sottoscritta da un solo cittadino.

La sovranità appartiene al popolo e l'Art 21 della madre delle leggi conferisce ad ogni cittadino la facoltà di manifestare liberamente il proprio pensiero, sia davanti alla Prefettura che in consiglio comunale. Se il Presidente Pontillo restringe o azzera tale diritto, come ha fatto l'altra sera, commette illecito, perché le proposte popolari o del singolo vanno approvate o respinte per alzata di mano. Ergo, il proponente deve vedere chi alza la mano, chi esita e chi la tiene abbassata per coprire la vergogna.

Prendo atto che le miserie e gli interessi hanno prevalso sui bisogni della collettività, sul buon senso, sulla ragionevolezza e sul dovere di informare e servire i cittadini come fossero i vostri figli.


Quantunque MENZOGNA e INGANNO abbiano strappato le candide vestiti alla Verità, lei torna a galla ed appare ancora più bella di quando fu gettata nel pozzo dagli impostori e dai venditori di frottole.

Malgrado le telecamere fossero state spente per impedire di conoscere la verità e la programmazione della spesa pubblica, lo scrivente ha visto, ha sentito e ha pure messo in memoria.

Signori Consiglieri, la Verità e la Libertà sono come l'ossigeno e l'idrogeno: ci si accorge del loro immenso valore solo quando cessano o cominciano a mancare.

Pastene, 2 maggio 2024



mercoledì 17 aprile 2024

 

LETTERA APERTA del 28.07.2015

Al SEGRETARIATO GENERALE

DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

servizio.gabinetto.segretariatogenerale@pec.quirinale.it



Oggetto:  Riferimento  Vs. Prot. n. 30968 del 16.3.2015.

 

Lo scrivente Attilio Paradiso, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), alla Via Regina Elena 75, in data 14.02.2015 ha trasmesso una lettera aperta al Presidente della Repubblica, congiuntamente a un DVD.

Presumendo che codesto Segretariato avesse chiesto notizie al Prefetto di Benevento, nello scorso mese di aprile effettuavo il XIII accesso agli atti. Tra non poche resistenze e difficoltà, visionavo il mio fascicolo e, come avevo presunto, reperivo la nota contraddistinta in oggetto, ma non la risposta del Prefetto!

Verso la fine del mese di maggio scrivevo una mail attraverso il portale del Quirinale, dopo aver accertato che la Prefettura se la stava prendendo con comodo.

La settimana scorsa, dopo circa 40 giorni di calvario per visionare il fascicolo con le consuete buone maniere, mi sono visto ancora una volta costretto a "svegliare" la Prefettura e ad alzare la voce sull'antistante piazza, riscaldata dal sole e dalla mia forte indignazione.

Dopo due mattinate consumate per superare le difese, le resistenze e i tornelli di protezione, il Prefetto mi consentiva l’acceso e mi affidava alle isteriche provocazioni di un'impiegata. Solo così mi è stato possibile acquisire la tardiva, lunghissima risposta, accuratamente orchestrata dalla Redattrice di Gabinetto e dal Prefetto con indecente ritardo. 

Alla luce di quanto premesso, spero che la S.V. possa tollerare non solo il mio risentimento, ma comprendere le ragioni che hanno indotto i Funzionari a dipingere la narrazione dei fatti con un pletorico resoconto, costituto da 38 allegati e 7 pagine, visibilmente mirate ad affogare la S.V. di carte e a farmi apparire come persona "insistente", testarda, malata o dura di mente, anziché motivare le ragioni che tuttora impediscono al Prefetto di assumere i poteri sostitutivi, alla luce dei certificati rischi e delle comprovate inadempienze del Sindaco.

Se l'art. 54 del D.Lgs 267/2000 recita:

§ 2. "Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini ... ";

§ 8. "Ove il sindaco o chi ne esercita le funzioni non adempia ai compiti di cui al presente articolo, il prefetto può nominare un commissario per l'adempimento delle funzioni stesse";

significa che il prefetto, una volta accertata l’inadempienza del sindaco,
"può nominare", ha facoltà, ha il potere, ha l'obbligo di nominare un commissario, il quale farà ciò che i Sindaci e i funzionari imputati non hanno fatto da 18 anni ad oggi, ossia eliminare i pericoli che hanno causato la morte di una limpida attività produttiva, che minacciano i cittadini e che, in un fabbricato appositamente costruito, non ancora permettono di lavorare a un’intera famiglia. Se il Prefetto dovesse ancora persistere nella posizione omissiva, la mia famiglia continuerà a subire lesioni di diritti inviolabili, danni patrimoniali, biologici e danni morali, che, una volta riconosciuti, andranno a carico dell’Erario, della collettività e di chiunque sapeva, poteva e non ha fatto ciò che doveva.

Se da 18 anni i Prefetti di Benevento non hanno agito secondo la prescrizione di legge, hanno commesso reato, perciò li ho querelati e perciò sono complici dell’ex Sindaco e il Responsabile dell'U.T. del Comune di Sant’Angelo a Cupolo, in quanto sottoposti a giudizio per omissione di atti ineludibili previsti per legge, che "per ragioni di sicurezza pubblica dovevano essere compiuti senza ritardo" (clicca qui e vai al capo di imputazione)

Se le massime autorità dello Stato sul territorio si espongono a tale rischio, fanno comprendere:

a)    che non sono capaci di comprendere e di tradurre in essere ciò che sottoscrivono: esclusivamente nel caso di omessa adozione da parte del sindaco … di un atto che … avrebbe dovuto essere emanato, si radica nel Prefetto il potere di provvedere in veste sostituiva a tutela della pubblica incolumità;

b)    oppure che la loro poltrona è legata al guinzaglio di un padrone che non permette di agire.

So bene che il Presidente della Repubblica non ha i poteri del Prefetto e non può intervenire in sua vece. Ha però l’onere di difendere i diritti protetti dal Titolo I della Costituzione. Talché, potrebbe dare impulso al Presidente del C.M., al C.S.M. e al Ministro dell’Interno, perchè mettano fine alla restrizione dei diritti, tra i quali si è aggiunto anche quello mirato ad ottenere un giusto processo (Art. 111 della Costituzione e Art. 6 della CEDU), avuto riguardo che, dopo oltre 6 anni dalla prima denuncia, la Magistratura non ha concluso il primo grado di giudizio, mentre per il Governatore De Luca ha chiuso la vertenza in pochissimi giorni.

Per dare modo di comprendere che la mia caparbietà e le mie proteste muovono non solo da giustificate ragioni, ma da una lunga inerzia e da una faticosa corsa a ostacoli posta in essere dalle Istituzioni locali e centrali dello Stato, prego visionare un filmino diviso in tre parti (Parte 1 - Parte 2 - Parte 3), dove mostro alcuni episodi recentemente occorsi in Prefettura ed alcune riprese dell'incrocio pericoloso ed. Non ho posto in visione, almeno per il momento, gli episodi vissuti in assoluto silenzio dopo la denunzia del 2009, quando misuravo le reazioni della Prefettura (del tutto assenti), quelle dei politici, dei media, dei cittadini e studiavo come abbattere il muro di omertà, l'indifferenza e la paura della gente, per non rimanere isolato pure dalle autorità superiori che ho vanamente interpellato.

La XIX querela ipertestuale del 2/1/2015, che prego vivamente di leggere e di portare all’attenzione del Presidente della Repubblica, darà modo di visionare non solo i documenti recenti redatti dagli Organi preposti alla sicurezza, ma i pericoli e le limitazioni che incombono sulla strada comunale; cosicché il Sig. Presidente e la S.V. potranno agevolmente comprendere che la Prefettura avrebbe dovuto assumere i poteri sostitutivi quantomeno 6 anni fa, quando il Sindaco imputato e il Funzionario dell’U.T. dichiaravano il falso, il Prefetto p.t. copiava le menzogne e le rimetteva integralmente al Presidente, ritenendo che le parole malsane di un rappresentante dello Stato fossero più pulite di quelle scritte e distribuite da un cittadino in una libera piazza.

Distintamente, saluto, ringrazio e resto in attesa, al di là dei termini di legge, di conoscere quali iniziative volesse intraprendere e se la mia causa è stata portata o sarà condotta all’attenzione del Presidente della Repubblica, col il quale chiedo cortesemente un incontro.

Benevento, 28 luglio 2015

attilio.paradiso@pec.it