domenica 27 ottobre 2019


Mail recapitata ai parlamentari pentastellati
campani + domanda + quesito agli elettori. 
(clicca sull'immagine per ingrandire)
Nel trasmettere questa foto e questo video di soli 3 minuti, con i quali racconto, sintetizzo e mostro una vicenda giudiziaria che dopo 22 anni e 39 querele non è giunta ancora a fine, rendo noto che per le medesime ragioni ho scritto a "TUTTI" i parlamentari della scorsa legislazione, ricevendo risposta solamente dall'ex deputato Massimiliano Bernini.
Non appare vano evidenziare che ho ripetutamente scritto e inutilmente chiesto una risposta ai sensi della Legge 241/90 a Luigi Di Maio, al Ministro Bonafede, all'ex Ministro Salvini e al Presidente Conte.
Al di là del fatto che ho convintamente votato e fatto votare per il M5S, rendo noto che la mancanza di risposta di un qualsiasi dipendente dello Stato e, quindi, anche di un deputato e un senatore, non solo si qualifica al pari di una qualunque carenza educativa o come  becero menefreghismo, ma per la legge italiana è un reato penalmente perseguibile ai sensi degli artt. 110 e 328 del c.p.
Se l'anno scorso ho sporto querela contro Salvini e il suo Capo di Gabinetto, non vorrei querelare i parlamentari campani a 5S che fino a ieri non hanno inteso rispondermi, nemmeno attraverso Messenger, specie in un momento delicato, quando occorrerebbe ad ogni costo tamponare l'inarrestabile emorragia.
Questa mail non raggiungerà, come noterete, alcuni deputati e senatori, semplicemente perchè non meritano più alcuna considerazione.
Sperando in un cortese cenno di riscontro, comunico che nella mattinata di martedì prossimo, 29/10/2019, sarò al Ministero dell'Interno e, se non mi lasceranno entrare e parlare col Ministro o con uno dei due sottosegretari, terrò 2 comizi: il primo al Viminale e l'altro a Palazzo Chigi. 

Chi volesse, potrà sostenere i miei diritti venendo a manifestare la propria vicinanza al Ministero dell'Interno. Chi non può, chieda almeno a Carlo Sibilia, a Luigi Di Maio, a Gigi Maraia e ai 4 parlamentari di Benevento per quali ragioni non hanno presentato una semplice interrogazione parlamentare.
Distinti saluti e buon lavoro.

DOMANDA: Se hai rappresentato un tuo problema a un parlamentare e glielo hai pure scritto, lui o lei te lo ha risolto o almeno ti ha risposto?
QUESITO: osserva la seguente foto, cerca le differenza e descrivi se e quante ne hai trovate.




venerdì 4 ottobre 2019


Esposto/denuncia

  • AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  • AL MINISTRO DI GIUSTIZIA
  • AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
  • ALLA PROCURA GENERALE DI ROMA
  • al Sostituto Procuratore di BN, Dr. F. Sansobrino

Oggetto: Esposto/denuncia contro il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli ed altre autorità di Benevento di cui è non stato possibile accertare l'identità.



Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore (AV) il 18/02/1951, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), in Via Vallone San Nicola 2, denunzio quanto segue.

P R E M E S S O

CHE il 26 agosto 2019 gli agenti della Cosmopol mi negavano l'accesso agli uffici del Tribunale e della Procura di Benevento, in quanto riferivano che ero stato colpito da una misura restrittiva emessa dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, ma verosimilmente sollecitata da ignote autorità di cui ancora oggi non conosco le generalità, né le cause e le motivazioni poste a base della limitazione di libertà che mi è stata inflitta;

CHE, a seguito di mia istanza stragiudiziale del 27/8/2019, il suddetto provvedimento non mi è stato notificato dal Procuratore Generale, nemmeno entro i 30 giorni previsti dalla Legge n. 241/90, né l'autorità ha spiegato le ragioni per le quali ha emesso il provvedimento e neppure le generalità del funzionario o dei funzionari pubblici di Benevento  che ne hanno avanzato richiesta;

CHE l'inadempienza comporta non solo violazione penalmente rilevante ai sensi degli artt. 110 e 328 del C.p., ma anche violazione dei diritti più elementari di difesa dell'imputato, protetti dal Codice Penale, dalla Costituzione Italiana e dalla "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea";

CHE l'azione certamente promossa dai Funzionari pubblici di BN va a sommarsi alle molteplici restrizioni di diritti fondamentali e di libertà personali poste in essere nel corso di 10 anni dagli agenti delle forze dell'ordine, funzionari e Dirigenti dello Stato, attraverso maltrattamenti e ingiustificati arresti con traduzione in caserma per diverse ore, tignosi dinieghi e ritardate limitazioni di accesso agli atti, falsificazione di documenti pubblici e protocolli elettronici, vistosi ritardi nell'espletamento di numerosissimi procedimenti penali (in Procura e in Tribunale), alterazioni e sparizioni di documenti e DVD dai fascicoli processuali, querele temerarie poste in essere da agenti della DIGOS e dalla Questura, falsità denunciate dagli agenti e persino un ordine di Accertamento Sanitario Obbligatorio del 13/7/2018, ingiunto dal Vice Questore di Benevento in manifesto abuso d'Ufficio ed eccesso di potere, atteso che tale provvedimento - come il TSO - è di esclusiva competenza del Sindaco ove risiede abitualmente l'ammalato;

CHE le intemperanze e gli arresti operati dagli stessi poliziotti, le provocazioni, le aggressioni e l'ASO disposto dal Vice Questore Marino, sebbene siano stati da me denunziati il 22 agosto dello scorso anno ai Carabinieri, alla Procura e al Prefetto di Benevento, non hanno prodotto alcun rallentamento delle azioni intimidatorie e mobbizzanti, perchè il mese scorso ho verificato che il Dr. Sansobrino, PM titolare del fascicolo 5596/2018/RGNR, non aveva dato corso ad alcuna indagine sulle persone querelate, in quanto si è smarrito nel cartaceo, non avendo ricevuto il DVD e nemmeno il file allegato alla mail certificata recapitata in Procura;

CHE gli arresti, gli illeciti, le violenze, le azioni destabilizzanti e la misura restrittiva, verosimilmente richiesta dal Procuratore e dal Presidente del Tribunale, comportano danni morali, biologici ed economici, nonché insidia per la mia salute e oltraggio al decoro dei miei congiunti, che da un decennio ne stanno accusando il maggior danno, perchè hanno ben capito che, con le denunce, ho scoperchiato parecchi cassonetti di spazzatura sullo spazio pubblico e, pertanto, ho messo in allarme una potente loggia massonica, più coesa e mafiosa della ndrangheta, della camorra e della sacra corona unita;

TANTO PREMESSO

presento formale esposto/denunzia con istanza di punizione nei confronti del Procuratore Generale della Repubblica presso la corte di Appello di Napoli e di tutte le autorità di Benevento che hanno chiesto la misura restrittiva nei miei confronti, senza notificarmi il provvedimento, sia da Napoli che dal Presidente del Tribunale e dal Procuratore della Repubblica di Benevento, omettendo di spiegare le cause, le motivazioni e di esibire gli atti probatori a sostegno della restrizione della mia libertà, come fossi un delinquente, una persona fuori di senno, un pericoloso provocatore delle forze dell'ordine, un aggressivo perturbatore della quiete pubblica, dei dipendenti pubblici e delle c.d. persone normali, come peggio ancora mi analizzò e dipinse il Vice del Questore Bellassai, che non chiese informazioni al medico di base, né altresì ebbe l'accortezza di studiare la L. n. 180/1978, prima di ubbidire cecamente all'istinto o più probabilmente ai superiori. (Clicca qui e vai all'ordinanza)

Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti e subenti in conseguenza della condotta sopra descritta, resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento dovesse rendersi necessario.  Ciò detto,

C H I E D O

l'imputazione e l'adozione di misure idonee urgenti nei confronti dei responsabili e l'annullamento immediato della misura restrittiva;

che siano punite tutte le persone che a vario titolo si sono rese responsabili dei reati denunziati e di quelli che dovessero emergere nel corso delle indagini a seguito del presente esposto, con riferimento ai fatti anzidetti e ancora meglio provati nel documenti rinvenibili attraverso i precedenti e i seguenti link, che costituiscono parte integrante e ineludibile della presente denuncia.

di essere avvertito in caso venga richiesta proroga delle indagini e dell’eventuale richiesta di archiviazione della presente notizia di reato, al fine di poter esercitare la facoltà di opposizione di cui al vigente codice di procedura penale;

Con riserva di ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, nonché di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni subiti in conseguenza della condotta sopra descritta, resto a disposizione per essere interrogato, per fornire ulteriori prove, qualsiasi chiarimento dovesse rendersi necessario e chiedo che le SSLL intervengano nella maniera più celere possibile, sia per limitare i danni, sia per frenare le malversazioni e restituirmi la tranquillità e gli spazi di libertà che oggi mi sono preclusi, anche se volessi ascoltare un processo.

Per dare modo alla SSLL di comprendere quali persone e quante pubbliche autorità hanno l'interesse di chiudermi di spazi di libertà, di provocarmi, di spingermi a commettere una qualunque leggerezza e farmi passare per un pericoloso psicopatico, a sostengo di quanto dichiarato esibisco:

  1. Lettera aperta del 19/1/2019, trasmessa al Procuratore della Repubblica di BN e a 3 Ministri,
  2. Seconda lettera aperta del 9/8/2019, indirizzata alle massime autorità dello Stato e agli stessi Ministri;
  3. integrazione alla denunzia/querela del 22/8/2018 (proc. penale  n. 5596/2018/RGNR, PM Sansobrino); 
  4. video ridotto da 2 ore e mezza a poco più di 15 minuti, costituiti solo da pochi episodi, recenti e più remoti;
  5. Ultimo episodio filmato davanti al Tribunale, quando sono riuscito a divincolare le braccia dalla presa dell'agente e ad estrarre lo smartphone dalla tasca del pantalone;

Benevento, 5 ottobre 2019

Alla salute dei compari Pisciotto, Susy, Teresina e Pippotto Quaranta

A distanza di circa 9 anni dalla produzione di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, 18 pagine ipertestuali tese ad invalidare una procedura concorsuale interna,  pregna di gravi irregolarità e di palesi illeciti amministrativi, il Ministero dell’Istruzione stesso comunica l’esito al ricorrente, Attilio Paradiso, congiuntamente al parere espresso dal Consiglio di Stato, secondo il quale il ricorso “è in parte respinto e in parte inammissibile”.


Se il responso palesemente ambiguo del Consiglio di Stato fa “in parte” capire che il ricorso doveva necessariamente morire, da un’altra angolazione, letteralmente più logica e matematicamente più compiuta, non dà modo di comprendere quale e quanto peso avrebbe avuto la rimanente parte del ricorso che, essendo ammissibile e congrua, avrebbe consentito l’annullamento del concorso e la condanna dei funzionari responsabili del procedimento al pagamento di tutte le spese sostenute dallo Stato, sia per le prove scritte che per quelle orali (svariati milioni di €).


Il Presidente della Repubblica, che verosimilmente non ha letto neanche un rigo del ricorso, firma, convalida il parere del Consiglia di Stato e condanna a morte la verità, la giustizia amministrativa e i cittadini, onesti e meritevoli servitori dello Stato.

A distanza di 9 anni, Papa Francesco nomina l'ex Procuratore Giuseppe Pignatone, che invece ammazzò la querela contro il MIUR, senza darmi nemmeno la possibibilità di vedere il fascicolo processuale ed impugnare l'archiviazione.

Caro Ciccio 'o Vaticano, hai sicuramente dormito a testa in giù piegata, sei caduto, hai preso una testata ed hai investito la Pignata!

venerdì 27 settembre 2019


Intransitabilità e pericolosità Via Vallone San Nicola.

Al MINISTRO DELL'INTERNO
Al PREFETTO di BENEVENTO
All'On.le CARLO SIBILIA e al Dr. PAOLO FORMICOLA
presso il Ministero dell'Interno

On.le Sig. Ministro,
La prego cortesemente di non leggere questo testo su cartaceo, ma sul monitor di un PC connesso a Internet, altrimenti non potrà visionare i link e non potrà ingrandire a suo piacimento le mappe, le foto e quant'altro.

Intanto, spero abbia visionato il fascicolo intestato a mio nome, come Le ho chiesto con lettera del 11.09.2019 (quartultimo capoverso), perchè comprenderà che la presente non muove per denunciare gli stessi fatti, ma le inadempienze del Prefetto di Benevento in ordine all'annoso problema concernente l'oggetto, a fronte del quale sono stato costretto a querelare  Il Dr. Cappetta, altri Prefetti, il Ministro Salvini e il Dr. Piantedosi, per omissioni e rifiuto d'Ufficio in ordine a problemi legati alla pubblica sicurezza, all'impossibilità di esercitare un'attività produttiva in un fabbricato appositamente costruito e alla libera circolazione sulla strada comunale indicata in oggetto, perchè da 22 anni è occupata da opere abusive, di cui un muretto è stato eretto proprio dagli Amministratori comunali.

Senza costringerla a visionare filmati e centinaia di link, comunque presenti nel fascicolo che suppongo abbia preso in consegna il Dr. Paolo Formicola,  Le mostro una mappa di Google, corredata di apposite etichette e due foto, attraverso le quali sintetizzo i fatti, i pericoli e mostro la situazione della strada comunale allo stato attuale:
(Clicca sulla mappa per ingrandire)

Vero è che il Dr. Cappetta, dopo 5 messi di corrispondenza intensiva, l'anno scorso ordinò al Sindaco pluriquerelato del mio paese di sgombrare la strada comunale, di metterla in sicurezza e di restituirla immediatamente all'uso pubblico, come del resto prevedono le leggi comunitarie, l'art. 54 del TUEL, le leggi sugli abusi edilizi e il Codice della Strada; ma è pur vero che successivamente non ha fatto più nulla, se non chiedere il parere all'Avvocatura distrettuale dello Stato, solamente quando ha saputo che lo avrei querelato per omissione e rifiuto d'Ufficio, come il Prefetto che lo ha preceduto. 

Se vuole approfondire e prendere contezza pure degli atti probatori posti a sostegno, deve solo cliccare sul seguente link:  denunzia-querela contro il Dr. Cappetta.

Tenga presente che l'Avvocatura non ha ancora risposto e che il Prefetto, né il Capo di Gabinetto hanno avuto almeno l'accortezza di chiedere un sollecito, almeno fino a ieri, quando mi sono recato in Prefettura, per controllare quanto tempo intendono lasciar passare per assumere una decisione, senza scomodare nessuno.

Tuttavia, il fatto più grave non è quello che non ha chiesto il parere al Ministro, ma che con prot. n. 35343/2019, il Prefetto  ha fornito  notizie inesatte  all'Avvocatura e comunque assolutamente non corrispondenti al vero, avendo fatto, con dolo o con colpa grave, una gran confusione tra quelle falsamente esposte dal Sindaco e quelle che invece ben conosceva prima ancora di emettere l'Ordinanza del 22.11.2018, quando aveva già avuto modo di visionare le foto, i filmati e le decine di certificazioni di pubblica fattura, rilasciate dai Carabinieri, dal CTU nominato dal Tribunale, indagini della Procura, certificazioni di rischio di pubblica incolumità controfirmate da 3 ingegneri del Servizio Viabilità della Provincia di Benevento, dal Comandate della Polizia Municipale e dagli stessi tecnici del Comune di Sant'Angelo a Cupolo.

Al fine di non sottrarle tempo prezioso, per fatti e responsabilità penali che poi dovrà valutare il Sostituto Procuratore, credo sia opportuno evidenziare, tra le tante, solo alcune palesi inesattezze e altrettante verità:
1.  Il Prefetto definisce la via é una "strada in piena campagna", quando dalla certificazione redatta dai Funzionari dell'UTC  Via Vallone San Nicola inizia in pieno centro Urbano ed è una strada di interesse generale, anche se abbandonata e in condizioni pietose.
(Clicca sulla foto per ingrandire)

2.  Il Prefetto riferisce all'Avvocatura: "Nel caso di specie non è stato accertato il rifiuto del Comune di dare esecuzione alle ordinanze di demolizione ma solo una scelta prudenziale di attendere l'esito del giudizio innanzi al Consiglio di Stato".  Ebbene, per sgombrare la strada basterebbe abbattere un minuscolo muretto, spianare 25 metri di terra  e recidere una trentina di alberelli.
(Clicca sulla foto per ingrandire)
            .
Perciò, anche se le leggi italiane, le svariate sentenze della Corte Suprema e le copiose sentenze dei TAR prevedono la demolizione immediata del manufatto quando - come nella fattispecie - 2 metri di un seminterrato sono stati costruiti sulla via pubblica, non occorre affatto abbattere il fabbricato abusivo. Tale lavoro lo avrei già fatto a mie spese, come ben sa il Prefetto Cappetta, ma il Sindaco non ha autorizzato, continua a mentire e ad arrampicarsi sugli specchi,  trascinando anche il Prefetto, l'Avvocatura e il Ministero dell'Interno nello scivolone.


3.  Il Dr. Cappetta, assumendo non poche responsabilità per ciò che scrive, sostiene infine che "Tale situazione dei luoghi non è riconducibile a parere dello scrivente né ad una minaccia per l'incolumità pubblica né per la sicurezza urbana", quando in ordine allo sbocco che cala su Via Regina Elena, trasversalmente e in forte pendenza in una doppia curva, priva di visibilità, senza marciapiedi, senza semaforo, senza strisce pedonali e senza dossi di rallentamento, il Prefetto ha visto le numerose certificazioni delle autorità sopra citate, compresa la perizia dagli Ingegneri dell'Ufficio Viabilità, eseguita dopo un inutile intervento di somma urgenza, costato gli stessi soldi e realizzato dal Comune dopo 18 anni di querele e di segnalazioni ai Prefetti, ai vari Ministri dell'Interno, di Giustizia e ai Presidenti del C.d.M.

Non occorre aggiungere altro. Le chiedo solo di ricevermi al più presto possibile e di mandare gli Ispettori a Benevento, magari assieme al Sottosegretario, On.le Ing. Carlo Sibilia, che ben conosce la storia da circa 7 anni.
Sant'Angelo a Cupolo, 26 settembre 2019

mercoledì 18 settembre 2019





Integrazione denunzia/querela n. 5596/2018 RGNR.

Al Ministro dell'Interno
Al  Dr. FRANCSECSO SANSOBRINO
Sostituto Procuratore della Repubblica di BENEVENTO
Al Questore di BENEVENTO
Al Dirigente del Comando Stazione Carabinieri di BENEVENTO


Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore il 18.2.1951 e residente nel comune di Sant'Angelo a Cupolo in Via Vallone San Nicola n. 2, rendo noto e denunzio alle SSLL quanto segue.

PREMESSO

CHE ho elaborato questo testo in formato multimediale universale e che  tutti i collegamenti ipertestuali contenuti in questo documento aprono documenti sicuri e filmati residenti sul WEB, di cui ne assicuro l'autenticità, consapevole delle responsabilità civili e penali che assumerei in caso di produzioni non corrispondenti al vero;

CHE in data 8 luglio 2019 ho trasmesso una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Al Presidente del C.d.M. e ad altri Ministri, sperando invano di avere almeno un riscontro scritto, oltre che assicurazione di eventuale adempimento in ordine a quanto richiesto;

CHE in riferimento al procedimento penale indicato in oggetto, intentato il mese di agosto dello scorso anno contro vari funzionari del Comune di Sant'Angelo a Cupolo, ma soprattutto per arginare le azioni vessatorie commesse da svariati agenti delle forze dell'ordine contro la mia persona;

CHE il 9 settembre u.s. ho già trasmesso un'integrazione alla medesima denuncia al PM destinatario della presente;

RAPPRESENTO

che questa mattina, poco dopo le ore 8,00, sotto i portici del Tribunale sono stato preso per le braccia da un carabiniere e ripetutamente strattonato verso l'esterno del cancello d'ingresso del palazzo, alla presenza di un suo collega, di alcuni agenti della Cosmopol, di altra gente e del corrispondente del giornale telematico locale www.ottopagine.it. Non sono in grado di provare l'accaduto, però suppongo che le telecamere fisse del Tribunale abbiano ripreso ciò che è avvenuto, perchè in genere sto sempre nel loro raggio d'azione, proprio per evitare comportamenti analoghi, come sovente è accaduto, anche dinanzi alla Prefettura o lungo le strade di Benevento.

Sono solo in grado di mostrare l'ultima fase dell'increscioso episodio, attraverso un breve filmato, che ho potuto registrare solo quando mi è stato possibile estrarre lo smartphone e un fonoregistratore vocale dalle tasche del pantalone. Naturalmente, sono riuscito a a mala pena a controllare anche il volume della voce, fino a quando le spinte e le insistenze del solo agente anziano sono diventate irritanti.

L'agente, che non ho mai visto prima di stamattina, ma che vedrete nel filmato, appena mi ha visto, è uscito dall'interno del palazzo e mi è venuto addosso, bloccando le mie braccia, senza permettermi di spiegare e di raggiungere l'agente Albano Tommaso della Cosmopol, ove normalmente mi reco per spiegare cosa devo fare, dove devo andare, domandare se il funzionario o il Magistrato che cerco mi può ricevere e chiedere di essere accompagnato dagli agenti, rispettando la misura restrittiva inflitta dal Procuratore Generale della Corte d'Appello di Napoli, sia in Tribunale che in Procura, come del resto potranno confermare gli agenti della Cosmopol addetti ai transiti, al metal detector e al rilascio dei passi.

Intendo sottolineare, altresì, che solitamente incontro agenti capaci di controllare l'istinto e osservare le norme fondamentali di comportamento e il Codice Militare, più che il Codice Etico Europeo per la Polizia, che quasi nessuno conosce. Agenti corretti e rispettosi, come i 4 carabinieri e i 4 agenti della questura e della Digos, che nella mattinata di ieri sono stati chiamati per filmare, per controllare cosa stessi facendo e per fotografare i manifesti, con i quali da molti anni intendo sensibilizzare le autorità dello Stato e quei magistrati autori di perditempo interminabili, inosservanza dei regolamenti e svariate cause di nullità, che in 10 anni hanno dato luogo ad incresciosi ritardi, archiviazioni e prescrizioni di reati intollerabili. Fatti che non ho mancato di rappresentare ai Ministri di Giustizia, ai Presidenti della Repubblica che si sono susseguiti nel tempo e al CSM, senza mai ottenere una risposta.

Esibisco, pertanto, 2 registrazioni: una vocale e l'altra filmata, e chiedo che siano acquisite quelle registrate dalle telecamere fisse del Tribunale, atteso che le prepotenze e le molestie si susseguono senza sosta, nonostante la querela n. 5596/2018 RGNR, affidata al Sostituto Procuratore, Dr. Francesco Sansobrino, e nonostante le memorie difensive recapitate al GIP e all'ex Questore Bellassai, ove Informavo il Dirigente sul comportamento scorretto e su una denunzia temeraria, sporta contro di me dai alcuni suoi agenti ed altri Enti (prego di azionare il link, per leggere con attenzione il chiaro documento).

Vale la pena evidenziare che nei giorni precedenti ho avuto a che fare con agenti rispettosi, diligenti e competenti, come ad es. tale Giorgio e Vittoria dei Carabinieri, oppure Giovanni Nardone della Digos, che invece mi conosce da parecchi anni. I carabinieri succitati ed altri hanno avuto il buon senso di ascoltarmi, di accompagnarmi al bar, poi nella cancelleria dei GIP e infine dal Magistrato, allorquando la Dr.ssa Giuliana Giuliano mi ha gentilmente e molto signorilmente consentito di parlare con Lei, circa la fissazione dell'udienza camerale relativa al procedimento penale n. 1742/16 RGNR.

Evidenzio, ancora, che successivamente sono stato identificato da altri 2 carabinieri, evidentemente chiamati a rinforzo e giunti sul posto in autovettura di servizio, forse per portarmi in Caserma o alla vicina Questura. Poi hanno parlato col Comando e sono andati via. Verso le ore 10, dopo aver pazientemente atteso fuori dal cancello, giusto per non irritarmi più di tanto, sono stato finalmente in grado di parlare con l'agente Albano della Cosmopol, che ha chiamato la  Cancelliere, la quale mi ha autorizzato a salire con i due carabinieri, come di consueto succede da quando mi è stata inflitta l'interdizione, sebbene ritengo non solo che sia anomala e ingiustificata, ma è carente di 3 requisiti essenziali per la sua validità giuridica: mancata notifica dell'ordinanza, mancata motivazione della restrizione, mancata segnalazione dell'autorità richiedente e mancata comunicazione degli atti posti a base della richiesta. Sta di fatto che, il giorno successivo a quello in cui mi è stato detto dagli agenti della misura restrittiva, con istanza stragiudiziale del 27.08.2019 ho chiesto al Procuratore Generale di essere ragguagliato in ordine alla carenze di cui innanzi, senza però avere sollecita risposta, atteso che la limitazione di libertà comporta danni morali e materiali, aggravamento della mia precaria salute fisica, al sistema nervoso e grave violazione dei diritti fondamentali dell'uomo, protetti dalla Costituzione Italiana e dalla CEDU, perché qualunque persona, specie se logorata da tali episodi, affaticata ed ammalata ha diritto ai riguardi che ogni cittadino e tenuto ad avere nei confronti di un animale o di qualunque cosa, come ad esempio può essere una statua, un crocefisso o lo spazio pubblico antistante il tribunale. Tanto è vero che denunzio ogni illegalità, pur sapendo che sarò costretto a pagare un caro prezzo!

Per la particolare attenzione dell'On.le Ministro dell'Interno, devo infine segnalare che il 7 luglio scorso ho trasmesso una lettera aperta al Presidente della Repubblica, al Presidente del C.d.M., al querelato ex Ministro dell'Interno ed altri Ministri a vario titolo coinvolti per la parte di competenza.

All'On.le Dr.ssa Lamorgese chiedo di leggere questo documento, la querela contro l'ex Ministro Salvini e il Capo di Gabinetto, di chiedere ai funzionari il fascicolo intestato a mio nome e di valutare l'esigenza di nominare gli ispettori, esaltando quelle doti di sensibilità che il più delle volte la donna esprime meglio dell'altro genere.

Chiedo che il Sostituto Procuratore in indirizzo acquisisca la presente integrazione agli atti del procedimento penale indicato in oggetto, trattandosi di fatti ripetitivi,  consequenziali a quelli già denunciati, immaginando che stia per dare corso alle indagini, atteso l'anno scorso la Procura non Le aveva recapitato la denuncia in formato elettronico. Chiedo, inoltre, di essere ragguagliato in caso di archiviazione e di eventuale richiesta di proroga delle indagini.

Attivando i seguenti link, le SSLL potranno vedere la registrazione filmata con lo smartphone e la registrazione vocale effettuata questa mattina.

Sant'Angelo a Cupolo, 11 settembre 2019

mercoledì 28 agosto 2019

Istanza stragiudiziale ai sensi della Legge 241/90.

Al PROCURATORE GENERALE
presso la CORTE di APPELLO di NAPOLI
e p.c. Al MINISTRO di GIUSTIZIA ROMA

Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore (AV) il 18.2.1951 e residente nel comune di Sant'Angelo a Cupolo (BN), in Via Vallone San Nicola 2,

PREMESSO

CHE la S.V. ha disposto una misura restrittiva nei miei confronti sulla base, suppongo,  di un'analoga richiesta avanzata da ignote autorità,  di cui non si conosce l'Ufficio,  l'autore, né le cause e le motivazioni poste a base della limitazione che mi è stata inflitta.

CHE il suddetto provvedimento non mi è stato notificato dalla S.V.,  né dalle autorità che ne hanno avanzato richiesta e che l'inadempienza comporta non solo violazione dei principi di trasparenza, ma anche violazione al Codice Italiano di Comportamento e dal Codice Etico Europeo di Polizia.

CHE, l'azione promossa dai Funzionari Pubblici di Benevento va a sommarsi alle molteplici restrizioni di libertà personali e di diritti fondamentali protetti dalla Costituzione Italiana, poste in essere nel corso di 10 anni dagli agenti delle forze dell'ordine, funzionari pubblici e Dirigenti dello Stato, attraverso numerosi fermi con traduzione in Questura o dai Carabinieri, diniego o prolungata resistenza ad accesso agli atti, disguidi e vistosi ritardi nell'espletamento dei procedimenti penali (in Procura e in Tribunale), alterazioni e sparizioni di documenti e DVD dai fascicoli processuali, querele temerarie poste in essere da agenti di P.G., dalla DIGOS e dalla Questura, falsità denunciate dagli agenti e persino un ordine di Accertamento Sanitario Obbligatorio,  illecitamente emesso dal vice Questore di Benevento;

CHE tali ed altre limitazioni comportano danni morali,  biologici, fisiologici e al decoro della mia persona, nonché oltraggio alla mia famiglia, che ancor più di me ne risente gli effetti e le conseguenze;

CHIEDO

ai sensi della Legge 241/90 e del Codice di Amministrazione Digitale, che mi siano trasmessi i seguenti atti in risposta alla presente, tramite PEC,  attraverso la scansione degli originali:

1)         Provvedimento restrittivo, ricevuto il 7 agosto ed emesso in data 8/8/2019, con il quale la S.V. ordina che mi sia impedito il libero accesso negli uffici di giustizia e che sia scortato dagli agenti della Cosmopol o di PG, solo in caso di comprovata necessità;

2)         Le motivazioni che hanno indotto la S.V. ad emettere l'ordinanza, senza ascoltare lo scrivente;

3)         la disposizione di cui si fa cenno in premessa e tutti gli atti probatori posti a corredo della richiesta  avanzata dall'autorità proponente.

L'On.le Ministro valuterà la necessità di nominare gli ispettori per l'accertamento della verità, anche in base ad analoghe segnalazioni trasmette nel corso degli anni pregressi e mai prese in considerazione dai Ministri (attivare il seguente link per aprire la più recente lettera del 7/8/2019).

Prego di rispondere sollecitamente, come speditamente è stata adottata la misura restrittiva.

Sant'Angelo a Cupolo, 27 agosto 2019

lunedì 26 agosto 2019


MEMORIE DIFENSIVE A SEGUITO RICHIESTA di ARCHIVIAZIONE
Proc. n. 3040/16/21 RGNR - P.M. Dr.ssa Assunta Tillo
il sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore il 18/02/1951, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), fraz. Pastene, in Via Vallone San Nicola, in ordine alla richiesta di archiviazione del Procedimento suindicato,
espone quanto segue
La denuncia prodotta dalla Questura di Benevento trova fondamento da notizie artificiosamente gonfiate, contraddittorie e non aderenti alla verità,  ad eccezione delle dichiarazioni rese dagli Agenti di P.G., N. Salomone e M. Tronca, i quali affermano: "abbiamo invitato il Paradiso a togliere quella sorta di passamontagna e l'uomo, ad onor del vero, immediatamente vi provvedeva".
Nulla quaestio in ordine alla richiesta di archiviazione, se non per le motivazioni,  secondo le quali il PM individua la tenuità di un reato, che invece non sussiste e/o non è stato commesso.

Il PM  ha indubbiamente operato nel giusto, ma ha deciso sulla base di dichiarazioni artificiose, contraddittorie e non veritiere, descritte peraltro con analoga terminologia, lo stesso passo e persino gli stessi incisi dall'Agente di Polizia Municipale,  R. Signoriello, dell'Ispettore Capo della DIGOS, F. Porreca, e dal Vice Questore Aggiunto, Dr.ssa G. Salerno, che descrive i fatti senza averli vissuti  in diretta, ma che tuttavia li riassume sulla base delle dichiarazioni non veritiere dei due agenti, quando invece mi conosce, sa bene come mi comporto e quali accortezze ho sempre avuto per lei e per tutti gli operatori delle forze dell'ordine, specie quelli che osservano gli ordini senza ledere i diritti dei cittadini.

L'Ispettore Porreca pone in evidenza che sono ben conosciuto, a lui e alle forze dell'ordine. Infatti, prima dichiara di avermi identificato e poi che non sono "nuovo a queste forme di protesta estrema, non solo davanti alla Prefettura, ma anche al Palazzo di Giustizia".  Per di più  dichiara,  falsamente, che "non ottemperavo a numerosi inviti ...". Quando invece al suo primo invito ho scoperto il viso ed ho consegnato la carta di identità, quantunque sapeva chi fossi prima ancora di arrivare sul posto e che ero seduto pacificamente sulla mia sedia, non certo in azione di guerriglia, ma semplicemente in attesa di ricevere il passi per conferire col capo di gabinetto, col vice o col Prefetto.

Se le proteste fossero state "estreme", sconvenienti, pericolose, oscene e penalmente rilevanti, i Magistrati della Procura e del Tribunale mi avrebbero fatto prima arrestare e poi avviato a giudizio per direttissima, non dall'anno scorso, ma  8 anni fa.

Anche l'Agente Signoriello conosce da tempo le mie generalità. Infatti, dichiara che sono un "personaggio molto noto a questi Uffici". Ma non dice che dalle 13,15 alle 16,30 sono stato tranquillamente seduto sulla mia sedia, a viso scoperto, e che  prima di indossare il copricapo gliel'ho detto a viva voce, così come gli ho detto che avrei tenuto il "passamontagna" solo per pochi minuti, ossia il tempo occorrente per verificare la consueta indifferenza dei passanti e quello necessario per attendere l'autorizzazione a scalare la gradinata che separa il suolo pubblico con i pubblici uffici della Prefettura. Falsa, quindi, è la dichiarazione secondo la quale mi avrebbe visto "fulmineamente" indossare il copricapo attraverso la telecamera.

Occorre evidenziare che il Porreca è stato artefice di non pochi episodi incresciosi, con i quali non solo si è qualificato con generalità non corrispondenti al suo vero cognome e nome (tanto a dire che è avvezzo alle panzane pure al cospetto della Dr.ssa Salerno e di altri suoi colleghi), ma insieme ad un agente dello stesso stampo mi ha condotto in Questura, una volta con un miserabile inganno e altre due volte con prepotenza e senza alcun motivo che potesse giustificare l'arbitraria condotta abusiva, se non al palese scopo di ubbidire agli ordini dei superiori e di impedirmi l'esercizio del diritto di espressione, tutelato non da una legge qualunque, ma dall'Art. 21 della Costituzione.

La denunzia della Questura di Benevento non prende spunto da fatti oggettivamente accaduti o da episodi mirati a provocare pericoli e/o a sovvertire la quiete pubblica, ma da una sola necessità: quella di costringermi a subire una condanna penale,  al fine di togliermi una volta per sempre dalla strada, per non avere più fastidi e per non subire ordini mortificanti da funzionari a loro volta allertati dalle autorità contro le quali sporgo querele e poi muovo proteste, per denunciare reati e diritti lesi o negati.

Vero è che gli agenti della DIGOS sono perlopiù attenti, bene istruiti e capaci di svolgere le funzioni con tatto e diligenza. Ma è altrettanto vero che le aggressioni e le provocazioni di pochi, sprovveduti agenti si sostanziano in atti non più tollerabili e  non consentiti, né dalla Legge, né dal buon costume.

Vale la pena evidenziare che l'ultimo arresto operato dal Porreca e dall'Ispettore G. Lollo, dinanzi all'Hotel President, è avvenuto alla presenza della Dr.ssa Salerno, di numerosi funzionari "sorridenti", della Questura e della DIGOSuestura, della DIGO. In buona sintesi, solo perchè portavo 2 fotoriproduzioni appese al collo, sono stato strattonato e condotto in questura come un comune delinquente, con autoambulanza a seguito, e poi piantonato per 3 ore al pronto soccorso, dal Porreca e dal un altro collaboratore, visibilmente contrariato e mortificato per l'accaduto, fino a quando l'On.le Orlando andava via.

Tutto si realizzava in pochi secondi, al cospetto di tantissimi giornalisti, fotoreporter, cineamatori e della gente in attesa del Ministro di Giustizia, al quale non mi è stato permesso di consegnare un DVD , contenente l'ultimo procedimento penale preso in cura dal Dr. Giovanni Conzo, e di far conoscere cosa sta succedendo nel Comune di Sant'Angelo a Cupolo, in Prefettura e nel Tribunale di Benevento. 

La foto qui accanto è l'unico documento apparso sui media beneventani, come di consueto spogli di notizie, di commenti e delle riprese filmate dell'accaduto, eseguite dallo stesso corrispondente di ottopagine.it e da numerosi altri cameraman.

Consapevole che le mie dichiarazioni non potrebbero mai valere quanto quelle degli agenti delle forze dell'Ordine, se non attraverso prove incontestabili, mi riservo la facoltà di esibirle ove ne ricorresse la necessità e di querelare gli agenti per i danni subiti e subenti, per falso, abuso d'ufficio e violazione al Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013).

Benevento, 06 luglio 2017

Attilio Paradiso

venerdì 23 agosto 2019

Le microcamere e i microfoni di Attilio Paradiso.


A seguito di misure restrittive illecite disposte dal Procuratore Generale della Repubblica di Napoli, ma certamente spinte da codardi dirigenti pubblici di Benevento, il 22 agosto scorso sono ritornato al Ministero dell'Interno e al Quirinale, con il proposito di riferire all'On.le Salvini e al Presidente della Repubblica non solo in ordine  a questa ennesima vigliaccata beneventana, ma anche per tentare di chiudere diplomaticamente tre vertenze giudiziarie in corso:
  1. querela per abuso d'ufficio, violenze, vessazioni ed eccessi di potere commessi da agenti ed alti funzionari della Questura;
  2. querela del 5 ottobre 2018, per omesse azioni di controllo e di pubblica sicurezza dello stesso Ministro e il suo capo di Gabinetto;
  3. querela del 8.luglio 2019, per omissioni in atti d'ufficio del Prefetto di Benevento.
Consapevole che difficilmente mi avrebbero permesso di parlare col Ministro, col Capo di Gabinetto, con il sottosegretario Carlo Sibilia o con altri funzionari del Ministero, ho esperito non solo il tentativo, ma sono andato pure al Quirinale per consegnare la ruggente lettera del 7 agosto 2019, visto che nessuno dei Ministri destinatari ha dato risposta.

Per comprensibili ragioni di tutela, ho tagliato le scene più scabrose, perché avrebbero solo danneggiato il decoro del nostro paese e l'immagine degli agenti di polizia, che perlopiù sono attenti e rispettosi, ma che molto spesso si comportano come i nostri peggiori nemici.

Senza dilungarmi più di tanto, mostro ciò che ho registrato dinanzi al Viminale e al Quirinale, giusto per farti vedere come stiamo messi male, per farti prendere consapevolezza del nostro grado di inciviltà e per farti sentire ciò che raramente ci è permesso di vedere in TV.

Se non hai perduto la curiosità, il coraggio e la voglia di fare qualcosa per i tuoi figli e per il nostro paese, clicca sulla seguente immagine e vai al video.
Buona visione, buona lettura, buon prosieguo di vita e impara a farti rispettare.

https://www.youtube.com/watch?v=QjFtWXdTqss

Attilio Paradiso