Deposizione imputato Attilio Paradiso.
Questo documento è stato adattato per la lettura attraverso lo smartphone, ma riproduce esattamente la deposizione spontanea che ho reso al Giudice nella qualità di persona incriminata dal Procuratore della Repubblica di Benevento, per aver contestato l'operato dei magistrati con un manifesto ed altri reati montati sulle falsità.
Consapevole delle responsabilità civili e penali che
assumerei in caso di esibizione di documenti, filmati e dichiarazioni non aderenti
al vero, rendo questa deposizione anche in cartaceo e su DVD, in formato pdf
contenente 26 link, non solo per difendermi da chi denunzia e non specifica
quali "offese a persone e cose"
avrei commesso, ma per dimostrare che da 11 anni subisco querele temerarie, fondate sulle falsità e sulle miserie degli
uomini, e che sono stato investito da numerose aggressioni degli agenti di
Polizia ed immorali vessazioni di alti funzionari dello Stato, che invece
dovrebbero garantire i miei diritti, la sicurezza e la giustizia.
Questo procedimento penale e la restrizione di
libertà mia e del Sig. Petriella poggiano su misere falsità e fondamenta
ingannevoli, perchè mancano le indicazioni delle
cose e delle persone che avrei offeso, manca l'identità dell'autorità che hanno
chiesto la misura restrittiva prima del 2 agosto 2019 e gli elementi probatori posti
a sostegno dei provvedimenti decretati dal Procuratore Generale, visto che ne ha
emesso 2 con lo stesso protocollo, il 2 agosto e il 2 ottobre 2019. Occorre
evidenziare, altresì, che il Procuratore Generale, Dr. Luigi Riello, non mi ha permesso di prendere
visione delle informazioni trasmesse da BN, nemmeno a seguito di richiesta
stragiudiziale ai sensi della L. 241/90, di diffida
e di successiva querela per illecito rifiuto e occultamento di atti obbligatori
per legge.
Occorre, infine, che la SV conosca gli esiti improduttivi delle
denunzie temerarie sporte dagli Amministratori di Sant'Angelo a C. , dal Dr. Policastro, dalla Digos e dagli Ispettori di Polizia operanti al
servizio della Presidente del Tribunale, della Questura e del Procuratore della Repubblica di BN; perchè da loro ho incassato 12 querele, di cui la prima è stata affondata dalla
Sentenza assolutoria
della SV, perchè "il
fatto non è previsto dalla legge come reato"; questa ed altre due sono in
trattazione e ben 8 denunzie/querele sono state archiviate, perchè le accuse
dei funzionari pubblici che mi hanno denunciato
non erano sostenibili in giudizio e le dichiarazioni dei loro testimoni
non erano attendibili, come le grottesche panzane che
Le vennero a raccontare i 9 mercenari reclutati dal Sindaco Viceré e le 2 querele
temerarie del Capo dell'UTC Maioli, disinnescate con archiviazione
del GIP Cusani e archiviazione
del GIP Landolfi.
Tuttavia, se non ascolta la Sostituta del Procuratore, Dr.ssa
Assunta Tillo, la S.V. non potrà verificare che c'è un forte legame tra la
restrizione concepita dalla Presidente del Tribunale, le denunzie temerarie del
Procuratore, dei poliziotti e un Accertamento Sanitario disposto da un
sottoposto dell'ex Questore Bellassai, che, pur avendo analizzato la mia
adolescenza, i 42 anni di lavoro al
servizio dell'Istruzione pubblica e le mie residue facoltà, ha lasciato che il
suo vice mi sottoponesse ad accertamento sanitario coatto presso il Centro di
Igiene Mentale, definendomi: "anormale, farneticante, delirante, imprevedibile, minaccioso,
aggressivo e riottoso ad ogni forma di regola sociale",
in plateale abuso d'Ufficio, non tanto per la pittoresca diagnosi dello sceriffo, ma perchè
l'Accertamento Sanitario Obbligatorio può essere disposto solo dal
sindaco, su proposta motivata dello specialista o del medico di famiglia.
Pure gli anormali come me conoscono
la Legge 180/1978,
ma non gli specialisti e i più servili agenti della Questura di BN, che invece diagnosticano le alienazioni,
le nevrosi e le psicopatie con il passaparola, sequestrano i manifesti su
commissione dei superiori, reprimono la libertà di espressione, mi catturano e mi portano in caserma a strascico, come una sardina, come fossero obbligati ad
eseguire gli ordini segretamente concertati dalla Capitaneria di porto, dai
dirigenti del KGB e dal Capobastone della P2, tutti presenti, sorridenti e allietati
da Benevento Città Spettacolo.
Tre anni fa denunziai le intemperanze di alcuni poliziotti e
del vice sceriffo, dopo umilianti aggressioni subite dinanzi alla Prefettura,
al Tribunale e in Procura, alla presenza di decine di telecamere (poi oscurate),
di numerosi giornalisti (poi spenti) e di silenziosi sostenitori dell'allora Ministro
di Giustizia. Ma la mia querela invecchia da 3 anni sulla scrivania del giovane
Dr. Sansobrino, come sono invecchiate tutte le mie querele in Procura, fino
alla prescrizione per superati limiti di stagionatura, mentre quelle contro di
me corrono sulle auto di Stato e sono regolarmente assistite dal personale
armato. Infatti, il 18 ottobre andrò a giudizio per un'ennesima congiura orchestrata
da 3 ispettori di Polizia Giudiziaria alle dipendenze del Procuratore della
Repubblica di Benevento.
Con l'arrivo del Dr. Policastro lo stalking giudiziario,
le molestie e le terapie vessatorie della Questura, della Presidente Rinaldi e
del Procuratore si sono moltiplicate. Infatti, dopo aver fallito l'esito di numerosi
procedimenti penali contro di me ed aver reso inefficaci le indagini concluse
dal Procuratore Aggiunto, facendo ricominciare il lavoro prima alla Dr.ssa Palumbo e poi alla Dr.ssa Tillo, che infine ha archiviato
tutti i reati denunziati da me e magistralmente individuati dal Dr. Conzo, la Presidente
Rinaldi chiede la misura restrittiva, il Dr. Policastro mi denunzia per la 4a
e la 5a volta e mi rinvia a giudizio per disobbedienze e violazioni penali immaginarie, perchè:
1.
"non osservava un provvedimento legalmente
dato dall'Autorità per ragioni di sicurezza pubblica e di ordine pubblico";
2.
"non osservava il provvedimento di interdizione all'accesso al Palazzo di Giustizia".
Ma le due imputazioni sono anche pretestuose, ingannevoli
e non veritiere, sia perchè le autorità preposte a garantire la sicurezza e
l'ordine pubblico (ossia Prefetto, Questore e Sindaco) non hanno mai decretato misure
punitive nei miei confronti, né ho dato loro motivi per sanzionarmi, sia perché
nessun magistrato mi ha contestato, con regolare avviso di garanzia o con un
decreto limitativo della libertà di circolazione, azioni pericolose per
l'ordine pubblico o "condotte
offensive di persone e cose", come invece recita la richiesta
avanzata il 28 agosto 2019 dalla
Presidente del Tribunale, allorquando il Procuratore Generale, secondo
quanto scrive la Dr.ssa Tillo, aveva già emesso il provvedimento 26 giorni
prima. Pacco Napoletano, stregoneria beneventana o l'uno e l'altra?
Infatti, con messaggio e protocollo certificato n° 8.175/U
del 8 agosto 2019, la Dr.ssa Tillo comunica a tutte le forze dell'ordine, alla
Cosmopol e alla Presidente del Tribunale, Dr.ssa Marilisa Rinaldi, che il
Procuratore Generale ha emesso il provvedimento con prot. n° 196/Ris del 2
agosto. Quindi: 1) quale autorità ha chiesto la
restrizione mia e del Sig. Petriella prima del 2 agosto? 2) perchè è stato trattato in riservato un provvedimento pubblico che ha prodotto gli stessi effetti di una Sentenza? 3) pare possibile che la Procura Generale di Napoli abbia
registrato solo 196 protocolli contro gli 8.175 registrati a Benevento alla
data del 8 agosto?
Mi domando come abbiano fatto a commettere le stesse fesserie della Prefettura di BN, se pure un vecchio bidone come me sa che i protocolli cartacei sono stati aboliti e che le
procedure informatiche pubbliche generano un codice a barre e un numero progressivo seguito da lettere che distinguono solo la tipologia del documento protocollato: U in uscita;
E in entrata, R per protocollo riservato.
Sta di fatto che ho sempre esercitato le azioni di
contestazione in compostezza e nell'ambito dei diritti protetti dall'Art. 21
della Costituzione, come risulta da questo video
e dai numerosi episodi filmati e allegati alla
denuncia che stagiona sulla scrivania del Dr. Sansobrino da 3 anni,
senza temere gli addebiti che il Dirigente non contesta ai suoi gregari per
l'eccessiva dilatazione delle indagini.
E, contrariamente a quanto dichiara
il Dr. Policastro, non sono mai entrato in Tribunale senza chiedere
l'assistenza delle scorte armate, quantunque l'atipica "condanna" fosse
lesiva dei diritti dell'imputato e fosse viziata da svariate cause di nullità, che
peraltro ho immediatamente eccepito con istanza stragiudiziale ai sensi della L. 241/90, trasmessa il 27 agosto 2019 al Procuratore Generale e al
Ministro Bonafede, senza ottenere risposta da
Napoli, né da Roma, manco a seguito di diffida e successiva querela per le
violazioni del Dr. Riello. Tanto a dire che non solo Italia Viva, il PD, l'ex
Ministro Salvini, tutto il Senato e Ponzio Pilato, ma nemmeno un Ministro pentastellato
avverte il dovere di onorare il giuramento al Capo dello Stato e di
rispondere all'elettorato.
E' normale che il Procuratore
Generale non sia stato ancora rinviato a giudizio e manco l'ex Ministro Salvini
per analoghe violazioni?
La Legge è uguale per tutti o l'azione penale corre speditamente solo per chi lamenta
un suo diritto con un manifesto?
Perciò, varrebbe la pena di sapere dal Dr.
Riello perchè non mi ha notificato la misura restrittiva e perchè non mi ha permesso
di vedere gli atti, né di conoscere l'identità delle persone che avrei minacciato nei Uffici di Giustizia e che hanno
denunciato un mio comportamento illecito
o "condotte offensive a
persone e cose" - come ha scritto la Tillo l' 8 agosto - oppure lo sfondamento di una porta, una testata, la
rottura di una mascella e quali ferite sono state contestate a me e
al Sig. Petriella.
Se non ascoltiamo la PM che ha scritto le parole innanzi
dette e riprodotte in grassetto, non solo mi sarà negato il diritto di difesa,
ma non potremo sapere perchè la Dr.ssa Tillo ha recapitato la sola relata di
notifica a tutte le forze dell'ordine, alla Cosmopol e alla Dr.ssa Rinaldi, senza
allegare il provvedimento n° 196 del 2 agosto. Perciò, non sarà
facile dimostrare che i reati contestati dal Capo e dal Procuratore Aggiunto nascono
da un complotto architettato tra la Presidente del Tribunale e il denunziante Dr.
Policastro, perchè la relata di notifica firmata dalla Dr.ssa Tillo è stata
fatta sparire dal fascicolo processuale, dalle scrivanie della Cosmopol e dalle
indagini trasmesse dai Carabinieri in Procura. E perchè nel fascicolo maneggiato
dal Dr. Policastro è stato introdotto un secondo provvedimento, del tutto
simile al primo, che però reca la data del 2 ottobre e lo stesso protocollo
riservato n° 196/Ris, che il Dr. Riello avrebbe firmato 2 mesi prima. Ho detto avrebbe, perchè nel fascicolo non
c'è, perchè il n° 19 è troppo piccolo, perchè, nessuno ha ricevuto il primo provvedimento
e perchè nemmeno la scrupolosa Sostituta sa che fine ha fatto. Infatti, il 20 settembre
2019 chiesi una copia dell'atto e Lei mi rispose così: "io non ho nulla, ho firmato in sostituzione per il periodo feriale". E io certamente le credo.
Si pone in evidenza
che l'8 agosto la Dr.ssa Tillo scrive alle autorità addette alla pubblica
sicurezza e dice: "Si comunica che, a seguito di
condotte offensive di persone e cose, il Procuratore Generale della
Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, con nota n. 196/Riservata del
2.8.2019, pervenuta in data ieri, 7.8.2019, ha disposto la interdizione
all'accesso al Palazzo di Giustizia di ...".
Esattamente 2
mesi dopo, il Procuratore Generale scrive invece così: "in riferimento alla nota del Presidente del Tribunale n. 2352 U del
28 agosto, considerato gli atteggiamenti minacciosi e di protesta tenuti all'interno
del palazzo di Giustizia di BN dal Sig, ...".
Ma l'affermazione scritta
il 2 ottobre dal Procuratore Generale non quadra con quanto ha scritto la
Dr.ssa Tillo l' 8 agosto, ossia ben prima della "nota del Presidente del Tribunale n. 2352 U del 28 agosto",
perchè non può essere che il Procuratore Generale mi ha impedito l'accesso al Palazzo di Giustizia prima che qualcuno ne facesse richiesta scritta e protocollata a Benevento.
Ciò dimostra che il primo provvedimento è stato concepito, impastato a 4 mani e taroccato a BN, tra i due dirigenti, perchè la Dr.ssa Rinaldi non ha denunziato
i fatti prima del 2 agosto, ma il giorno successivo alla
mia istanza
stragiudiziale del 27 agosto 2019, ossia quando chiesi al Dr. Riello che mi
notificasse il decreto, mi facesse sapere quali autorità avevano
denunziato le mie "condotte offensive
di persone e cose" e mi facesse visionare
gli atti posti a sostegno della misura restrittiva.
A chi dobbiamo credere: al Dr. Riello, alla Dr.ssa Rinaldi, al Dr.
Policastro o alla raggirata Dr.ssa Tillo?
La verità, Sig. Giudice, è come l'aria trattenuta nella
pancia del pesce palla: torna sempre a
galla, appena il pesciolino apre la bocca o sgancia l'aria viziata dall'intestino.
Con la deposizione della Dr.ssa Tillo e/o del
Procuratore Generale potrò dimostrare che la restrizione è stata concepita e
taroccata dalla Presidente Rinaldi e dal Procuratore Policastro, in quanto 2 provvedimenti
simili sono irragionevoli, inconciliabili, puzzano di falsità e di accecanti
irregolarità, non solo perchè recano lo stesso protocollo e due date diverse,
ma perché è illogico che il Procuratore Generale abbia firmato un provvedimento
uguale al primo. Ecco perchè la relata di notifica della Dr.ssa Tillo e il
primo provvedimento sono scomparsi e perchè
i due provvedimenti non sono stati notificati alle forze
dell'Ordine, a me e al Sig. Petriella.
In ogni caso i due provvedimenti sono nulli e
inefficaci, perchè sono carenti di tutte le garanzie
previste dal Cpp e perchè non è possibile credere che magistrati d'alto rango non
sappiano che una misura restrittiva della libertà individuale va notificata
alla persona che la subisce, che va nominato il difensore d'ufficio e va
concessa la facoltà di visionare gli atti che hanno dato luogo alla restrizione,
che peraltro non può essere inflitta a tempo indefinito, ma per un periodo di
tempo stabilito nel provvedimento, per motivi sanitari o di sicurezza dello
Stato, come recita l'Art. 16 della
Costituzione; oppure con una sentenza del Giudice, dopo un
regolare processo.
Visto che i 370 quiz e gli esami sostenuti presso il Centro
di Igiene Mentale hanno dato segnali confortanti in ordine alla lucidità, alla
disponibilità al colloquio, alla razionalità e all'equilibrio della mia residua
mescolanza cerebrale, non vedo quali ragioni di Stato hanno avuto i magistrati e
la Questura per espropriare i poteri alle autorità sanitarie, al Sindaco e
violare dolosamente il Cpp, i diritti
fondamentali dell'uomo e ripetutamente l' Art. 16 e l'Art.
21 della Costituzione: Diritto di
circolazione e Diritto di espressione.
Appare ovvio dedurre che il secondo provvedimento, essendo sostanzialmente
uguale al precedente, sia stato confezionato per rattoppare le falsità e le
irregolarità di quello datato 2 agosto, verosimilmente non focalizzate dalla
Dr.ssa Tillo, che suppongo abbia redatto in buona fede solo la relata di notifica
per conto del Dirigente e l'ha trasmessa ai destinatari, senza però allegare
copia del decreto, forse perchè le hanno suggerito di fare così, forse
perchè l'atto del 2 agosto non esiste o forse perchè quello che ha visto era
stato artefatto con un protocollo a vanvera, aveva dei difetti d'origine e perciò
è stato fatto sparire. Da chi, se non dal pasticciere che ha messo le mani
nell'impasto e si è sporcato di uova e di farina?
Con
istanza del
5/2/2020 chiesi una copia del provvedimento alla Dr.ssa Rinaldi e con
una seconda istanza del 17/2/2020
chiesi pure ai Carabinieri, ma me la rifiutarono,
nonostante avessi prodotto motivate richieste ai sensi della
L. 241/90, con carattere d'urgenza per motivi giudiziari, e non vi fossero
motivi per rifiutare il provvedimento, atteso che restavano pochi giorni per
difendermi dalle accuse firmate dal Procuratore Aggiunto e dal Dr. Policastro con
l' avviso di conclusione
indagini.
La risposta della Dr.ssa Tillo "io non ho nulla, ho firmato in sostituzione per il
periodo feriale"
spiega pure la ragione per la quale avrà eseguito scrupolosamente
gli ordini d'autorità, senza verificare se l'atto fosse stato trasmesso agli
imputati, sicché in buona fede, vedendo un protocollo riservato, non ha notificato l'atto nemmeno a me e al Sig. Petriella.
Il rifiuto della Dr.ssa Rinaldi alla mia istanza del 5/2/2020
e l'omessa risposta del Dr. Policastro alla mail certificata del Comando Carabinieri BN,
invece, accende gli abbaglianti sulle colpevolezze della Presidente Rinaldi e del
Procuratore Capo, perchè nessuno dei due ha autorizzato, con consapevolezza e
dolo, la visione dell'atto.
Nei decorsi anni ho avuto modo di constatare che la Dr.ssa
Tillo nutre smisurata fiducia delle autorità superiori, degli agenti di PG a
cui affida le indagini, dei consulenti tecnici e dei Funzionari di Polizia
Stradale che l'hanno ingannata, in questa e ancora peggio in altre circostanze,
come quando le hanno fatto credere che la strada che porta a casa mia da un
lato non esiste e dall'altro non è pericolosa, e per questi motivi ha archiviato una marea di
reati e di querele contro gli Amministratori del mio paese, la Prefetta Paola Galeone,
il Comandante di Polizia Stradale Renato Alfano e un suo sottoposto, che,
certificando tali falsità, hanno raggirato la Dr.ssa Tillo, hanno scagionato la
Prefetta, hanno depistato i PM, hanno bendato i GIP Cusani, Melone e il Giudice
Landolfi, che ha creduto al Dr. Alfano, al Dr. Sansobrino, alla Dr.ssa Tillo, agli
agenti di PG, ai provetti impostori di Sant'Angelo a Cupolo e per ultimo ha spento
la luce sulla verità.
Tuttavia, credo nella buona fede della Dr.ssa Tillo, perchè è
una persona corretta, accogliente, laboriosa e signorile, anche se ha archiviato 3
querele corredate di 20 attestazioni
pubbliche sull'esistenza e la pericolosità della via
e recentemente mi ha rinviato a giudizio per un'ennesima denuncia-querela,
orchestrata da un'ispettrice, da 2 ispettori di PG e da testimoni governati dal
Procuratore della Repubblica (prima udienza 18/10/2021, dinanzi alla Giudice
monocratica Dr.ssa Simonetta Rotili).
Menomale che ho avuto l'accortezza di salvare
le scene della paventata aggressione su YouTube, sennò qualunque giudice, maschio o femmina
che fosse, crederebbe che un pericoloso deficiente - ripeto le sue parole - "ha minacciato, ha urlato, ha
bestemmiato e si è buttato addosso" a un'ispettrice di Polizia
Giudiziaria, in Procura, in presenza di altri due ispettori ed altre spettatrici inorridite dalle offese alla Madonna, dai tentativi di aggressione, dalle
provocazioni e dalle urla non dell'aggredita, ma dell'aggressore?
Se però mi accusano sulla base di notizie di
reato concertate trai dirigenti e pompate da testimoni selezionati tra sacrestani,
militari e dipendenti pubblici addestrati e timorosi dei dirigenti stessi, come
ad esempio il Capo dell'UTC, i suoi dipendenti e i suoi falsi testimoni, (veda archiviazione
del GIP Landolfi del 14/4/2021) devo poter dimostrare che le accuse muovono per purificare i
reati e le bolle d'aria sganciate dagli Ispettori di Polizia, dai vice questori
e dalle autorità che hanno denunziato reati inesistenti, per disinnescare le mie
querele e per coprire i soprusi di poliziotti mal governati, pressati ed
ovviamente protetti dai loro superiori.
clicca sulla foto per ingrandire
Le denunzie hanno lo scopo, altresì, di coprire le
manipolazioni dei fascicoli processuali, di mettere una toppa alle
contraddittorie sentenze della Presidente Rinaldi e di altri Collegi giudicanti,
di bendare le incresciose archiviazioni dei PM, dei GIP e del Dr. Policastro,
che pure ha chiesto di archiviare la denuncia
contro il trasferito Prefetto Cappetta perchè la via non
esiste e non è pericolosa, aggrappandosi alle stesse motivazioni
del Comandante Alfano, dei Gip, della Dr.ssa Tillo e del Dr. Sansobrino. Perchè
una menzogna ripetuta da tali e tante autorità diventa verità, se in tutti i
procedimenti penali archiviati non avessi prodotto ben 20
attestazioni pubbliche sull'esistenza e la pericolosità della via, se un CTP e due geometri dell'Ufficio Tecnico
Comunale non avessero picchettato la strada palmo a palmo, se l'intero tratto
di via comunale non fosse visibile su 3 licenze edilizie concesse dallo stesso
Capo dell'UTC, che insieme a 3 sindaci venne a testimoniare vanamente il falso
alla SV e, infine, se il Prefetto non avesse ordinato di sgombrare la via dalle
opere abusive, di metterla in sicurezza e di renderla percorribile, con Ordinanza del
22/11/2018, non ancora eseguita dal più esperto progettista e
costruttore di ville abusive, né dal migliore concessionario di licenze a costruire su terreni non edificabili: il Sindaco geometra Fabrizio D'Orta e il capotecnico Nicola Maioli.
clicca sulla foto per ingrandire
Egr. Sig. Giudice, se l'ex Prefetto di Benevento non avesse
accertato che la via comunale esiste da sempre sul Catasto, come esiste la via
Francigena e il Regio Tratturo, ed è tuttora impervia, ostruita da alberi, da una
recinzione dozzinale, da un fabbricato abusivo e invasivo della strada e da un
muro eretto in difformità a una Delibera di Giunta,
sarebbe stato così sprovveduto da emettere un'Ordinanza per imporre a un Sindaco del PD di liberarla dalle opere abusive e di metterla in sicurezza? Ed io sarei stato
così strampalato da denunziare il Dr. Cappetta perchè non ha fatto osservare
l'Ordinanza ai sensi dell'Art. 54 del TUEL, dell'Art. 16 della Costituzione e
dell'Art. 1 del
D.Lgs. 25/92, che recita: "La sicurezza delle persone, nella circolazione
stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico
perseguite dallo Stato".
Pare mai possibile che, tranne i Giudici Amministrativi (veda Sentenza TAR
Campania), tanti magistrati e vincitori di concorsi pubblici si siano fatti imbrigliare
da una banda di geometri, faccendieri e falsari addestrati a raccontare le balle? Ma,
tanto è accaduto, così sono state archiviate tutte le mie querele e così hanno
insabbiato la verità parecchi magistrati di Benevento, della Corte di Appello
Penale di Napoli, il Dr. Policastro ... e la Dr.ssa Rinaldi, al preciso scopo
di demolire ogni mio impianto accusatorio, per mettere un freno alle mie
denunzie, per impedirmi di esprimere persino un malcontento attraverso i manifesti,
per infangare la mia reputazione, per insozzare la mia fedina penale, per fiaccare
la mia tenuta fisica, economica e mentale e farmi passare per un pericoloso
psicopatico.
Ove non ritenesse di ascoltare la Dr.ssa Tillo, occorrerà
sentire il Procuratore Generale in quest'aula penale, in quanto solo attraverso
le loro testimonianze la SV potrà scagionarmi dalle accuse e incriminare i
responsabili delle denunce temerarie e dell'anomala duplicazione di un sospetto
protocollo non conforme al Codice di Amministrazione Digitale su due
provvedimenti identici, ma recanti una data diversa di 2 mesi, perchè la persona
colpevole di aver fatto sparire il primo provvedimento e pure la relata di
notifica della Dr.ssa Tillo dalle scrivanie della Cosmopol e dal fascicolo
processuale possa dar conto ad altri Giudici, al CSM, alla Ministra Cartabia e
alle Commissioni per la tutela dei Diritti dell'Uomo operanti presso il Senato
e la Corte di Strasburgo, per aver commesso abusi e atti illeciti, mirati a vessare,
a reprimere diritti inviolabili protetti dai trattati internazionali, dagli Artt.
16 e 21 della Costituzione e a delegittimarmi, con l'aggravante dell'esercizio
improprio dei pubblici poteri.
Occorre altresì capire se nel Centro e nel Nord Italia è
consentita la libera circolazione dei manifesti e degli avvocati che contestano
i magistrati, se è ammessa la libera espressione alle
sole autorità che siedono in Parlamento, ai giornalisti che riempiono i vuoti
pubblicitari delle TV o se nell'Europa del Sud fosse stato reintrodotto
il Codice Rocco, limitatamente a un cittadino che protegge i diritti delle
persone alle quali non è stata insegnata
la Legge delle leggi e che, tutelando anche i diritti suoi, contesta l'operato
dei funzionari dello Stato da solo, pacificamente, perlopiù cioncato su una
sedia, senza mandare in frantumi le vetrine, senza paralizzare le strade, senza
infastidire i passanti e senza ledere il diritto di circolazione dei viandanti,
solo con un temutissimo, ma non pericoloso mezzo di videoregistrazione e un
manifesto di media dimensione, visto che nessuno osa proiettare i miei affreschi
nelle TV di Stato e men che meno in
quelle della Curia e del beneventano sovvenzionato dallo Stato e dal privato.
E devo sapere se mi si può negare la facoltà di esprimere un'insofferenza
nei confronti delle autorità statali che non danno risposte ai cittadini, nei
confronti del Dr. Policastro e dei magistrati che archiviano i reati dopo 10
anni o che archiviano decine di procedimenti penali perchè "la via non esiste e non è pericolosa"
(veda istanza di revisione
archiviazione trasmessa al PM e al GIP Landolfi).
Tanto deve sapere pure la SV, perchè lo stalking
giudiziario ha preso maggiore vigore dopo l'esposto del
17 gennaio 2019, quando denunziai al Dr. Policastro, ai
Ministri di Giustizia, dell'Interno e della F.P. le falsificazioni di protocolli informatici in
Prefettura, reati di falso e asportazione di
documenti in Procura, corruzione, depistaggio e abuso di Ufficio a carico di funzionari
pubblici e di magistrati, le sparizioni di DVD dai fascicoli processuali, le intollerabili
lungaggini e gli interminabili errori di notifica dei PM, le contraddittorie sentenze
dei Collegi presieduti dalla Rinaldi e dalla Dr.ssa Fallarino e le cause del
mio disappunto nei confronti di quanti violano le norme, il Codice di Comportamento
dei Dipendenti Pubblici e il Codice Etico per la Polizia, senza dare conto ai
regolamenti di disciplina e agli ammonimenti
di Papa Francesco.
Aspetto quindi di sapere se a Benevento, per circolare su una
strada conforme alle norme di sicurezza, sgombra da recinzioni abusive pubbliche
e private, da palizzate, frutteti e fabbricati illecitamente autorizzati,
finanziati e protetti dall'assolto Capo dell'UTC e dagli assolti Sindaci di Sant'Angelo a Cupolo, e per avere
diritto ad equa giustizia non bastano 24 anni; mentre per reclamare il diritto
di mostrare un pacifico manifesto in luogo pubblico occorrerebbe chiedere l'autorizzazione
alle autorità che vietano il diritto di espressione, abusano dei loro poteri e mi
rinviano a giudizio sulla base di vergognose insinuazioni, perchè sarei "anormale, delirante, disobbediente, minaccioso, aggressivo
... e pericoloso" per la Questura, per la Digos, per la
Cosmopol, per il Procuratore Aldo Policastro
e persino per gli ispettori di Polizia Giudiziaria operanti ai comandi suoi e
della Presidente Marilisa Rinaldi?
"Per farsi dei
nemici non occorre dichiarare guerra, ma basta dire quel che si pensa",
diceva Martin Luther King.
Per essere deriso, mobbiżżato e combattuto dal potentato basta
denunciare la verità, uno sceriffo dello Stato o un Magistrato, aggiungo io, ricordando
Falcone, Dalla Chiesa, Borsellino, Mandela, Martin Luther King, Don Peppino
Diana, Don Pino Puglisi e le premonitrici parole di Gandhi: "prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti
combattono, poi vinci", perchè c'è sempre una persona non violenta,
un Fabrizio Quattrocchi o qualche
magistrato che non cede al capobastone e al carnefice di Stato.
In queste pagine ho riprodotto il manifesto incriminato: leggetelo
e se lo trovate minaccioso, offensivo e pericoloso, condannatami senza sconti e
senza interrogare la Dr.ssa Tillo, il Maresciallo Papadia e i meno servili
agenti di Polizia.
Benevento, 4 maggio 2021 Attilio Paradiso
DEPOSIZIONE INTEGRATIVA del 6/5/2021
Stimato Sig. Giudice,
ringrazio per aver acquisito al fascicolo processuale
la mia deposizione in ordine al processo intentato dal Procuratore della
Repubblica di Benevento contro la mia persona.
Pochi minuti prima dell'udienza di martedì scorso,
l'Avvocato Rossi mi ha sorpreso e mi ha fatto vedere il provvedimento
restrittivo non firmato dal
Procuratore Generale, come si evince nella relata di notifica della Dr.ssa
Tillo, ma un illegittimo provvedimento
firmato dall'Avvocato Generale Antonio Gialanella, che suppongo sia un
normale funzionario in servizio presso la Procura Generale di Napoli.
L'Avv. Gialanella, seppure avesse firmato nella qualità
di vicario del Procuratore Generale, ha emesso un provvedimento restrittivo
senza averne titolo, senza notificare l'atto ai due condannati e senza
osservare l'iter procedimentale prescritto dal Cpp, perchè l'atto ha già
prodotto un processo, una punizione, un danno erariale, un danno economico e
biologico a mio carico e, quindi, gli stessi effetti di una sentenza redatta da
un giudice, che in caso di assenza non può essere sostituito dal suo
cancelliere, né dal vicario.
E non solo, perchè l'Avv. Gialanella:
1) non ha notificato il provvedimento alle vittime;
2) non ha protocollato il provvedimento, perchè l'atto
non riporta il numero progressivo del protocollo informatico in uscita, né il
codice a barre della Procura Generale, ma solo quello di entrata della Procura
di Benevento, che pure un bambino saprebbe riprodurre e mistificare;
3) non ha nemmeno chiesto al Procuratore Policastro
che notificasse la misura restrittiva a me e al martoriato sig. Petriella, come
se l'alto funzionario della Procura Generale non sapesse che una misura
restrittiva della libertà individuale va notificata alla persona che la
subisce, pena la nullità del provvedimento, e come se non sapesse che non può
assumere tutti i poteri del Procuratore Generale, ma solo ridotte funzioni
vicarie;
4) infine, l'Avv. Gialanella ha
falsamente scritto che mi sarei "reso responsabile di numerosi accessi all'interno del Palazzo di
Giustizia di Benevento finalizzati a porre in essere una serie di atteggiamenti
di protesta" e che avrei "dimostrato di avere comportamenti offensivi nei confronti di persone e
cose e che ", senza indicare quali cose avrei danneggiato e
quali persone avrei offeso o minacciato, come invece ha fatto per il Sig.
Petriella, ritenuto "responsabile
di un grave episodio di minaccia nei confronti della Dr.ssa Daniela Fallarino".
Anche se non ha ascoltato la Dr.ssa Tillo, l'altro
ieri ha preso contezza - attraverso i testi di controparte - che non minaccio,
non offendo, non do fastidio a nessuno e non sono mai entrato all'interno del
Palazzo di Giustizia senza aver chiesto l'accompagnamento delle forze
dell'ordine, da quando mi è stata ingiustamente inflitta la restrizione di
libertà, quantunque illegittima. Seppure fosse stato l'Avv. Gialanella a
confezionare il dattiloscritto con lo stesso stile, la stessa impostazione del
testo e con lo stesso numero di protocollo usato dalla Dr.ssa Tillo l'8 agosto
2019 e pure dal Dr. Riello il 2 di ottobre dello stesso anno, non si spiega la
ragione per la quale il Procuratore Generale e/o l'Avvocato Gialanella abbiano
deciso di non rispondere alla mia istanza
stragiudiziale del 27 agosto 2019, né alla diffida trasmessa 40 giorni
dopo, né alla successiva querela per rifiuto d'ufficio del Luigi Riello.
L'Avv. Gialanella e/o il Procuratore Generale
avrebbero risolto rapidamente ed economicamente il problema, se mi avessero
trasmesso il provvedimento restrittivo per posta elettronica certificata e mi
avessero congiuntamente trasmesso la scansione degli atti che ancora oggi non è
dato di conoscere nemmeno a Lei:
a) la
richiesta scritta, firmata e protocollata dal Dr. Policastro prima del 2
agosto;
b) l'ingiustificata,
analoga ed irrazionale richiesta scritta, firmata e protocollata dalla
Presidente Rinaldi, il giorno dopo la mia istanza stragiudiziale, ossia quando
aveva certamente saputo che avevo chiesto al Procuratore Generale di vedere
tutto l'incartamento e di avere il provvedimento restrittivo.
Mi è parso di capire che non intende ammettere a
testimoniare la Dr.ssa Tillo e che pure il mio Avvocato abbia rinunciato senza
il mio consenso, quantunque sapesse (per iscritto) che io avrei rinunciato a
qualunque teste, tranne che ad ascoltare la Dr.ssa Tillo.
Se così fosse, Le chiedo di ripensare la decisione
sulla base di quanto ho dettagliatamente formulato con la deposizione
spontanea, che potrà rivisitare agevolmente attraverso questo
link, perchè le prove che ho documentato attraverso i collegamenti
ipertestuali porterebbero a colpevolizzare la Dr.ssa Tillo, per un imbroglio che
invece è stato commesso dai suoi superiori, perchè il documento firmato
dall'Avv. Gialanella è stato inviato al Procuratore Policastro e alla
Presidente Rinaldi, ma nessuno dei due me lo ha voluto dare, se non quando l'accorta
S.V. ha compreso che mancava un elemento fondamentale, lo ha chiesto alla PM e
il Dr. Policastro ha commesso un'altra infrazione, come del resto era
prevedibile che succedesse.
Le sono molto grato se potesse rispondermi, perchè
devo sapere fino a quando potrò portare la croce, con dignità e onore; perchè
devo decidere quale immagine di padre devo lasciare in eredità alle mie adorate
figlie e perchè devo consegnare il conto consuntivo al Padre, al Figlio, allo
Spirito Santo, a Madre Teresa e alle Missionarie della Carità, che tanti anni
ce le affidarono, contando sulla lealtà di mia moglie e quella mia.
Distinti saluti.
Sant'Angelo a Cupolo, 6 giugno 2021
Attilio Paradiso