domenica 10 marzo 2024

ULTIMA LETTERA
ai garanti della legalità.




Egregi Garanti,

mi rincresce informare che non riesco a comunicare col Prefetto Torlontano, non dal mese scorso, ma da 2011, da quando gli abbiamo offerto l'alloggio a Benevento.

Dopo aver provato a colloquiare con numerose mail e non pochi videomessaggi certificati, ho l'impressione di scrivere sull'acqua e di parlare con una persona timorosa, forse perchè gli hanno fatto credere che io sia un delinquente. Perciò, a me sembra che il Governatore agisca come se volesse difendersi da uno psicotico o come se volesse proteggere i suoi predecessori. Infatti, ogni volta che vado a bussare al suo portone, fa chiamare subito la DIGOS, come hanno fatto tutti gli altri Prefetti, oppure fa chiamare la Polizia municipale, per impedirmi di contestare l'operato suo e delle autorità superiori, facendomi sanzionare e facendomi sequestrare i manifesti. 

Questo poster mostra in modo sintetico e preciso le ragioni per le quali contesto e denunzio da 25 anni. Se i manifesti non fossero supportati da elementi probatori indiscutibili o falsi e inattendibili, oggi non sarei incensurato e non sarei rispettato nemmeno dai miei figli.  

(clicca sulle foto per leggere i dettagli)


C'è da dire, però, che il Dr. Torlontano ha riferito notizie false al Ministro dell'Interno, in modo da fargli intendere fatti che non sono affatto veri. Ma il Dr. Piantedosi e il Ministro Salvini sono stati ripetutamente informati e sono stati pure querelati. 

Esattamente come fece la Dr.ssa Paola Galeone, il Dr. Carlo Torlontano ha conferito una macroscopica falsità all'autorità superiore. Infatti, servendosi di una perizia accomodata da un suo sottoposto, ha fatto credere che la strada comunale sia del tutto normale, che non presenta problemi di pericolosità, né di transitabilità. In breve sintesi, ha fatto credere al Ministro che la sede stradale non sia stata abusata dai confinanti e che la via sia interamente percorribile.



Ciò che avreste già dovuto vedere in passato e che ora mostro in foto, invece dimostra che lo sbocco secondario è ostruito da una casa e da una recinzione abusiva, mentre fino al cimitero la via comunale è invasa da alberi abusivi della sede stradale, reticolati ostruttivi della via e relitti d'ogni genere.
.

Invece di tutelare la sicurezza sulle strade e le attività produttive, appare evidente che in Prefettura, al Ministero dell'Interno, al Ministero dei Trasporti e negli uffici di Giustizia proteggono i criminali che rubano il pubblico demanio e poi costruiscono palazzine sulla sede stradale, non con i soldi propri, ma con i contributi del terremoto elargiti dai faccendieri comunali (funzionari tecnici, sindaci e assessori)




Sebbene le ruberie siano state accertate dagli stessi funzionari comunali che hanno dato i contrinuti pubblici e le autorizzazioni edilizie, nessuno ha subito condanne dal Tribunale; né il Comune è stato commissariato dal Prefetto, nonostante siano trascorsi 25 anni e quantunque abbia scritto 53 querele ipertestuali, corredate da filmati, foto, registrazioni vocali e una marea di perizie, dalle quali emerge con indiscutibile chiarezza che la via è fuori norma norma, è pericolosa sull'unico sbocco sulla SP18 ed è tuttora impercorribile da un incrocio all'altro, perchè è ostruita da un muretto abusivo, che non è stato demolito dal Comune, come tutte le altre opere invasive di Via Vallone San Nicola.



Se il Presidente della Repubblica e l'On.le Presidente del Consiglio non dovessero ricevere pure questa lettera, verrò a mostrare il documento su due maxi manifesti al Ministro Piantedosi, per 5 giorni consecutivi. Se non subirò molestie e non sarò colto da un malanno, verrò anche al Quirinale, a Palazzo Chigi e nei due rami del Parlamento.

Cimitero di Pastene, 10 marzo 2024

Attilio Paradiso


mercoledì 6 marzo 2024

 LETTERA POPOLARE SCHIETTA
ai garanti della legalità.



Egregi Garanti,

mi rincresce informare che non riesco a comunicare col Prefetto, non dal mese di gennaio, ma da quando gli abbiamo offerto l'alloggio a Benevento.

Dopo aver provato a colloquiare con un bicchiere di vino e con un bonario VIDEOMESSAGGIO, ho l'impressione di scrivere inutilmente e di parlare con una persona timida, oppure insicura e timorosa, forse perchè gli hanno fatto intendere che sia io il criminale da arrestare. Perciò, a me sembra che il Governatore di Benevento agisca con avversione. Infatti, ogni volta che vado a bussare al suo portone, mi fa spaventare dalla DIGOS e mi fa multare dalla Polizia municipale. Infine, riferisce notizie false al Ministro dell'Interno, in modo da fargli intendere fatti che non sono affatto veri.

La notizia più pallosa che ha conferito alle autorità è stata quella di far credere che la via comunale indicata nella foto sottostante non presenta problemi di pericolosità e che la sede stradale non sia stata rubata dai confinanti, che, col tacito assenso dei facilitatori comunali, hanno costruito un fabbricato abusivo ed hanno invaso la carreggiata con frutteti, muri, reticolati, relitti e orinatoi d'ogni genere.



Invece di tutelare la sicurezza sulle strade, le attività produttive, le persone laboriose e le famiglie generose, appare evidente che in Prefettura e negli uffici di Giustizia proteggono i criminali che rubano il pubblico demanio e poi costruiscono palazzine sulla sede stradale, non con i soldi propri, ma con i contributi del terremoto elargiti dai faccendieri comunali. 

Sebbene le ruberie siano state accertate dagli stessi faccendieri dello Stato, nessuno ha subito condanne dal Tribunale, né il Comune è stato commissariato dal Prefetto.

Cosicché i prefetti, le affittacamere, i poliziotti e i magistrati sono diventati i primi protettori dei crimini e dei criminali.

Se l'On.le Giorgia Meloni dovesse sottovalutare pure questa lettera schietta ed amorevole, significa che il Governo della nazione protegge il Prefetto, il Ministro dell'Interno e il Ministro di Giustizia. Infatti, ho informato tutti, ripetutamente, ma nessuno ha messo nero su bianco, nemmeno dopo aver ascoltato un video di 3 minuti, ove ho riassunto lo stalking giudiziario e i maltrattamenti che ho subito per aver denunziato una massa di delinquenti.

Cimitero di Pastene, 6 marzo 2024

Attilio Paradiso


venerdì 1 marzo 2024

 NOTIZIE FRESCHISSIME


Sono circa 3 anni che provo vanamente a dialogare col Prefetto. Ma, dopo aver tentato il colloquio anche attraverso l'invio di videomessaggi, ho l'impressione di scrivere a una persona sorda, insicura o assai timorosa, perchè non opera secondo le regole di buon senso, ma mi tratta come un nemico. Perciò, agisce con avversione e riferisce falsità al Ministro Piantedosi, in modo da fargli intendere fatti che non sono veri.

La notizia più falsa che ha conferito al Ministero  è stata quella di far credere che Via Vallone San Nicola non presenta problemi di pericolo, né di transitabilità nelle due direzioni di marcia e che la via comunale non sia stata ostruita da opere abusive, ma sia conforme al Codice della Strada e alle norme di sicurezza.

(clicca sul manifesto per visualizzare le opere abusive)


Domando al Dr. Torlontano:

  1. quali diritti garantisce e a quale Governo obbedisce, se, non potendo più contare sulla DIGOS, ha fatto chiamare 6 vigili e il Comandante della Polizia Municipale di BN per farmi sequestrare i manifesti, per farmi multare per violazioni non contemplate dal Codice della Strada e per farmi allontanare dai militari, prima, durante e dopo la Festa della Repubblica del 2 giugno scorso?
  2. Perchè ha abusato della sua pozione di comando per scomodare gli agenti di Polizia Municipale e lasciare che i vigili urbani violassero gli Artt. 13 e 21 della Costituzione?
  3. perchè mi ha fatto rigettare il ricorso per l'annullamento delle multe dal suo Capo di Gabinetto?
  4. Avrebbe chiamato i militari, se fosse venuto a manifestare un Sindaco di Forza Italia, di Fratelli d'Italia oppure i segretari provinciali dell'ANPI e della CGIL?
  5. Avrebbe chiamato i caschi blu, se sotto la Prefettura fossero venuti a mostrare i manifesti gli studenti di Pisa o del Liceo Giannone?

Lei è complice delle illegalità che da 15 anni denunzio in Procura e metto a nudo sui manifesti, altrimenti avrebbe commissariato l'Ente 3 anni fa.

Invece di tutelare l'ordine pubblico, la legalità e la libera circolazione, appare evidente che in Municipio, in Prefettura e in Procura proteggete crimini e criminali, perchè gli abusi sulla strada comunale sono stati accertati dagli stessi funzionari comunali, ma nessuno ha subito condanne, per quanto la strada è tuttora ostruita da un muretto, da recinzioni invasive della via, da alberi e da un fabbricato edificato sul demanio.

Lei e la Procura della Repubblica siete diventati complici di crimini e criminali, perciò non mi querelate per quanto scrivo sui manifesti, ma agite d'astuzia e vi servite della Polizia, per umiliarmi e annichilirmi.

Se l'On.le Giorgia Meloni sottovaluta pure questa lettera, significa che il Governo della nazione protegge il Prefetto, il Ministro dell'Interno e il Ministro di Giustizia, perchè ho informato tutti, ripetutamente, ma nessuno ha messo nero su bianco, nemmeno dopo aver ascoltato un video, ove in 3 minuti ho riassunto lo stalking giudiziario e i maltrattamenti subiti dal 2010 ad oggi, ossia da quando denunziai le prime falsità della Prefettura e della Procura di Benevento con  denuncia del 3/8/2010, poi archiviata per prescrizione dei reati, dopo circa 8 anni di palleggiamenti e 7 regressioni del fascicolo a 4 Sostituti palleggiatori.

Allego copia della mia carta d'identità e non attendo risposte, ma solleciti adempimenti.

Sant'Angelo a Cupolo, 1 marzo 2024

Attilio Paradiso

venerdì 16 febbraio 2024

 

Mail certificata al vicario del Prefetto
al Ministro dell'Interno e al Capo del Governo.


Gent. Vicaria del Prefetto,
a me pare che lei non ha titolo per assumere decisioni che spettano al Prefetto. Quindi, non ho compreso per quali ragioni abbia voluto ricordarmi delle remote determinazioni assunte dal suo Dirigente.   

Se il Prefetto di Benevento delega le decisioni al vicario, a me pare di capire che non sa più tornare sui suoi passi, oppure non sa più come confrontarsi con la realtà che gli rappresento da 3 anni, né pare voglia rimediare l'errore di aver tollerato le illegalità degli amministratori comunali di Sant'Angelo a Cupolo, non solo dopo aver ricevuto la mia denunzia querela del 2.12.2022, ma anche dopo aver letto la mia diffida del 15 u.s. 

Le faccio notare che il Sindaco di San Nicola Manfredi applica le leggi e non fa sconti, perciò sanziona e demolisce le opere abusive. Mentre il Sindaco e il capo dell'UTC del mio paese proteggono i cittadini che costruiscono le opere abusive sulle strade comunali, falsificano il Piano Urbanistico Comunale, non rispondono ai ricorsi e rifiutano ostinatamente l'accesso agli atti.

Se il Rappresentante del Governo tollera i crimini di un'amministrazione comunale, diventa complice di chi delinque, perciò risponde al suo Ministro, al Capo del Governo e alla Giustizia.

Ascoltate il breve filmato e meditate, perchè la pacchia non durerà in eterno.

Arrivederci.

Attilio Paradiso

lunedì 12 febbraio 2024

Integrazione esposto-denuncia del 4/10/2023. 


Per meglio ricordare ciò che spiegherò più avanti, suggerisco di ascoltare un video di 3' e 22", così sarà più facile tenere a memoria ciò che vedrete attraverso le immagini e che ascolterete attraverso le narrazioni vocali del filmato.

Dopo 3 anni di vana attesa per essere ricevuto dal Prefetto di Benevento, la Dr.ssa DE FEO, Capo di Gabinetto in carica da circa 2 lustri, mi ha permesso l'accesso agli atti concernenti le occupazioni abusive, invasive ed ostruttive del tratto stradale che avete appena visto, avendo finalmente compreso che, per motivi giudiziari e di sicurezza pubblica, l'autorizzazione va concessa con celerità, evitando di arrostire il richiedente per 30 gg al sole o per 26 anni fuori dal Palazzo.

Dagli atti estratti dal fascicolo e dalla corrispondenza epistolare intercorsa tra il Prefetto Torlontano e "svariati" funzionari del Ministero dell'Interno, emerge che il Prefetto racconta inesattezze e sottoscrive falsità con indubbia maestria, perchè omette di riferire ciò che ha visto non solo attraverso il video, ma ciò che ha letto da un elenco ipertestuale di 15 certificazioni, tutte attestanti la pericolosità della via, ove persino la Giunta e i tecnici comunali attestano, dopo 16 anni di inerzia e tantissime querele, che lo svincolo di via Vallone San Nicola è pericoloso. Tanto emerge dalla Delibera n. 21/2013 per la messa in sicurezza dello svincolo di via Vallone San Nicola.

In realtà, la via è tuttora tappata da un muro sull'imbocco primario, ostruita da un fabbricato costruito sulla sede stradale e da altre recinzioni abusive, mentre l'incrocio secondario non è affatto conforme alle norme di sicurezza prescritte dal Codice della Strada. Sta di fatto che, anche dopo l'allargamento dell'incrocio, i Tecnici del Servizio Viabilità della Provincia non hanno inteso concedere il certificato di idoneità; infatti così concludono con la perizia n. 39742/2014:

Clicca sull'immagine per ingrandirla


In maniera chiara e incontestabile, pure 2 Collegi giudicanti del Tribunale, il CTU, il CTP, i Carabinieri, il Sindaco Bosco, il Capotecnico Maioli e il Comandante della Polizia Municipale di Sant'Angelo a Cupolo certificano che
l'incrocio tra la SP18 e Via Vallone San Nicola è pericoloso, non solo per il transito delle autovetture, ma per i pedoni e per gli autocarri più lunghi della larghezza della Strada Provinciale 18, che nell'incrocio è inferiore a 6 metri.

Tutti comprendono che un camion di 12 metri non può mettersi di traverso ed effettuare manovre in piena curva, su una strada larga appena m. 5,75, fatta esclusione del Prefetto, della dr.ssa DE FEO e del Comandante Vetrone, che così conclude: "...via Vallone San Nicola", nella sua configurazione attuale, non presenta particolari elementi di pericolo per la transitabilità".

Perciò, il Prefetto annebbia la verità, facendo leva sul rapporto forviante, controverso e accomodante commissionato al Comandante Vetrone. Infatti, il Prefetto racconta in modo truffaldino le vicende che da 14 anni denuncio vanamente alla Procura, al Ministro dell'Interno e al Prefetto stesso, fino al punto di scrivere così:

clicca sull'immagine per ingrandirla


Secondo le SSLL è credibile il Prefetto, la dr.ssa DE FEO e il dr. Alfano? Oppure credete a ciò che avete visto nel video e a ciò che hanno dichiarato tutte le autorità con 15 certificazioni? Credete al dr. Torlontano o all'ex Prefetto Cappetta, che un anno prima ordinò la "demolizione delle opere abusive e la messa in sicurezza della via comunale", con prot. 44134 del 22/11/2021?

Ho scritto le denunce pure su manifesti, che dal mese di maggio mi vengono sequestrati sistematicamente dal Comandante della Polizia Municipale di Benevento, dr. Fioravante Bosco, con la complicità del Prefetto e del Sindaco Mastella, perchè i sequestri avvengono dinanzi alla Prefettura, perchè tramite PEC ho ripetutamente informato il Prefetto e il Sindaco Mastella e perchè la sottrazione indebita di un ombrello, di una sedia e dei manifesti comporta violazione del Codice penale e degli Artt. 13 e 21 della Costituzione, se il sequestro non è stato comunicato all'autorità giudiziaria e, quindi, non viene notificato con atto motivato del PM entro le 48 ore.

Ecco cosa scrivo sui manifesti che il Comandante Fioravante Bosco mi sequestra:


 Tre domande e chiudo:

  1. come fa il Prefetto ad informare il Ministro Piantedosi e a fargli credere, senza commettere reato di falso e depistaggio, che via Vallone San Nicola "non presenta alcun elemento di pericolo di transitabilità", quando la strada è invasa da opere abusive, dall'imbocco primario (tappato dall'ENEL da un muro abusivo) al secondo sbocco pericoloso?
  2. Se la via comunale "non presenta particolari elementi di pericolo per la transitabilità", il Comandante Vetrone come fa ad attraversare in tutta sicurezza un incrocio posto in curva, senza invadere entrambe le corsie di marcia, non con un autocarro, ma con la gazzella della Polizia?  Dr. Gratteri, cortesemente gli fate vedere questo filmato più movimentato?
  3. Appare lecito il sequestro di un manifesto contenente una denuncia a cielo aperto? Oppure l'atto di requisizione inibisce il dovere di denunziare un'illegalità, reprime gli Art. 13 e 21 della Costituzione e pertanto andrebbe punito per abuso aggravato di autorità?

Se 50 querele non sono bastate a convincere 12 Prefetti, svariati PM, il Procuratore Aldo Policastro, 4 GIP, 2 Collegi giudicanti, svariati Questori e 2 Dirigenti della Polizia Stradale che le opere ostruttive di una via comunale vanno sanzionate subito, vanno rimosse velocemente e poi punite a norma di Legge, vuol dire che i suddetti dipendenti dello Stato si sono legati l'uno all'altro, per difendersi dai manifesti, per mettermi in ginocchio, per farmi passare per pazzo e per archiviare tutti reati denunziati, dall' esposto del 2009  al cinquantesimo esposto del 2023.

Ben sapendo che non tutti i funzionari dello Stato sono corrotti o corruttibili, ancora una volta ho ritenuto di informare il Garante della Costituzione, il Presidente del Consilio dei Ministri e il Procuratore più amato dagli italiani.

Copiando e incollando le migliaia di pagine ipetestuali scritte finora, potrei scrivere un E-book, non per recuperare ciò che ho perduto, ma per donare il ricavato a chi ha perduto la fiducia nelle Istituzioni italiane.

Chiudo questo ennesimo lavoro con una recente notizia di cronaca giudiziaria, che premia non solo l'operato dei Giudici del TAR Campania, ma dà lustro ad Arturo Leone Vernillo, il primo cittadino di un paesino viciniore al mio, che non sovverte e non interpreta le Leggi, ma le osserva.



Sant'Angelo a Cupolo, 16 ottobre 2023

 

Attilio Paradiso

attilio.paradiso@pec.it

venerdì 19 gennaio 2024

DOMANDE  IN BUSTA APERTA


  • I fanciulli generati in India  ed amati in Italia devono chinare il capo, ammainare i manifesti e la bandiera italiana, devono smarrire il senso civico, emigrare al Nord e subire le illegalità di una minoranza etnica  residente a Benevento e dintorni?

  • Noi e i nostri figli dobbiamo ammutolire e subire le intimidazioni della Polizia di Stato, gli accertamenti sanitari disposti abusivamente dalla Questura, i sequestri della libertà di espressione, i sequestri dei manifesti del Comandante Fioravante Bosco, le falsità certificate da due corrotti Comandanti della Polizia Stradale, le ruberie, le collusioni e le falsità dei Amministratori comunali eletti a Sant'Angelo a Cupolo e l'altezzosità, le truffe, l'arroganza e la strafottenza delle persone pagate da noi stessi?

Avendo posto facili domande, e non avendo ricevuto risposte dal Prefetto Torlontano, né dal Ministro Nordio,

CHIEDO che il Comune di Sant'Angelo a Cupolo sia commissariato e mostro solamente 2 dei 400 manifesti portati in giro per l'Italia, attraverso i quali potrete rapidamente comprendere le ragioni per le quali non sono gradito alla maggioranza, né alle minoranze consiliari, né ai magistrati, né alla SSLL.

Le foto ed i dettagli scritti nelle mappe mostrano un efferato crimine contro l'attività produttiva di mia moglie, le collusioni e gli scambi con gli indigeni che vanamente ho denunziato ai Prefetti e ai Magistrati, a partire dalla prima denuncia del 2009, poi freddata dai Giudici collegiali con sentenza assolutoria da condannare per oltraggio a Dio, al popolo sovrano e al Garante che non garantisce nemmeno i figli adottati dai CITTADINI ITALIANI.

CHIEDO al Ministro di Giustizia di nominare un Commissario come Nicola Gratteri o Sabino Cassese, che accerti le responsabilità della Procura, del Tribunale, dei Prefetti di Benevento e di tutti  gli Amministratori comunali di Sant'Angelo a Cupolo, perchè tutti sono stati informati, tutti sono stati diffidati, tutti hanno ascoltato questo V I D E O e perchè tutti hanno visto i manifesti dinanzi al Municipio, alla Prefettura, al Tribunale, al Viminale e al Quirinale.

(clicca sui manifesti per leggere i dettagli)

Attilio Paradiso, 19 gennaio 2024



domenica 14 gennaio 2024

 ESPOSTO DENUNCIA 24.6.2009


Io sottoscritto PARADISO Attilio, nato a Casalbore il 18.02.1951 e residente in Sant’Angelo a Cupolo (BN) - frazione Pastene,

espongo quanto segue:

Nell’anno 1990 acquistavo un’area fabbricabile, adiacente la Via Regina Elena, nella frazione di Pastene di Sant’Angelo a Cupolo (BN).

L’investimento era finalizzato alla realizzazione di un fabbricato ad uso commerciale-abitativo per trasferire l’attività commerciale, gestita da mia moglie, nonché la residenza anagrafica, sia per dare un impulso all’attività, che per riunire la famiglia nell’immediata periferia di Benevento, dove quotidianamente lavoro da circa 37 anni, di cui 35 nell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento.

L’antica attività commerciale, d’origine patriarcale, era finalizzata alla vendita al dettaglio di mobili per l’arredamento per un target medio/alto, con annessi servizi di progettazione, consegna, posa in esercizio degli arredi e di messa a norma degli impianti, che però era esercitata in locali troppo piccoli rispetto i bisogni mutevoli e crescenti della clientela e, per di più, in una zona periferica di Casalbore (AV), piccolo paese dell’entroterra Irpino.

Acquistavo l’area fabbricabile poiché la stessa poteva essere facilmente raggiunta dai nostri tradizionali/potenziali clienti di Benevento, distante 1.7 Km, nonché al fine di rendere più agevole il carico/scarico delle merci e, soprattutto, qualificare ancor più i servizi e migliorare la “comunicazione” con clienti e fornitori.

Tanto è rispondente al vero, che il terreno su cui è stato per l’appunto costruito l’immobile costeggia per circa 60 m. la strada comunale, denominata Via Regina Elena, che all’epoca tagliava con un doppio sbocco la prospiciente strada provinciale per Benevento per una lunghezza complessiva di circa 150 m.

In particolare, uno sbocco risultava e risulta pericolosissimo al transito degli autoveicoli e delle persone - in quanto il breve percorso a forte pendenza incrocia la strada provinciale in una curva priva di visuale e senza marciapiedi, mentre l’altro - grazie alla naturale conformazione d’origine - consentiva di raggiungere agevolmente la quota di calpestio su cui oggi insiste il mio fabbricato e l’antistante piazzale, appositamente progettato per agevolare le manovre dei mezzi pesanti, così come il grande cancello scorrevole, posto all’inizio del piazzale, che peraltro cede gratuitamente oltre 150 m2 di terreno di nostra proprietà al servizio pubblico.

Circa tre anni dopo l’acquisto del terreno, nel pieno rispetto dei vincoli urbanistici, assieme a mia moglie chiedevo ed ottenevo dal comune di Sant’Angelo a Cupolo l’autorizzazione amministrativa per la realizzazione dell’immobile.

Nel 1997, in procinto di completare i lavori di costruzione, l’allora Sindaco di Sant’Angelo a Cupolo, Sig. Michele Viceré, disponeva immotivatamente la chiusura di uno svincolo di Via Regina Elena, quello più agevole e sicuro per l’accesso al fabbricato, senza una benché minima ragione correlata all’interesse pubblico e/o di parte, lasciando così aperto esclusivamente lo sbocco dal lato opposto, che però risulta essere pericoloso e di difficilissima praticabilità, persino per gli autoveicoli a passo corto, che in uscita o in entrata dalla cunetta toccano e, se più lunghi, s’incastrano a terra, come ancora oggi è possibile verificare.

Immediatamente prendevo contatti con il Sindaco, chiedendo spiegazioni, ma lo stesso mi tranquillizzava dicendo che di lì a poco avrebbe riaperto lo sbarramento.

Non avendo alcun motivo per dubitare della sua parola, nei primi di agosto del 1997, effettuavo una svendita delle giacenze del vecchio magazzino e, alienati i locali commerciali nel paese d’origine, mi trasferivo con la famiglia nella nuova abitazione, nonostante le condizioni ostative, rimaste assolutamente invariate.

D’altra parte, anche se avessi voluto, come avrei potuto più tornare indietro?

A nulla valsero le numerosissime, richieste avanzate al Viceré, talché quattro mesi dopo il trasloco, proprio a causa della chiusura della strada e dell’impossibilità di raggiungere i locali commerciali, l’attività andava al collasso, ma soprattutto collassavo io, precipitando in una profonda, lunghissima depressione, in dipendenza della quale contagiavo mia moglie, che oggi - più di allora - sconta le conseguenze di quella brutta malattia.

Per tentare di salvare il salvabile, iniziavo ad inviare una fitta rete di corrispondenza al Sindaco, chiedendogli esplicitamente la riapertura del vecchio ed alternativo passaggio.

A causa della totale indifferenza, quindi, fummo costretti a chiudere definitivamente l’attività commerciale, per oggettiva impossibilità di reimpianto, accumulando pesanti disagi economici e gravissime ripercussioni sulla stabilità emotiva, che nel corso degli anni successivi hanno indotto a svendere tutta la restante proprietà, faticosamente costituita nel nostro paese d’origine, onorando tutti debiti dopo una coraggiosa partenza da zero (si tenga presente che mia moglie nel ’97 aveva già versato circa 19 anni di contributi nelle case dell’INPS, avendo solo 35 anni di età, per cui insieme a tutti i sacrifici e lo stress già accumulati per una gioventù molto travagliata, continuò a pagare i contributi volontari all’INPS, finché è stato possibile far fronte col mio reddito, per raggiungere almeno la soglia minima dei 20 anni).

E’ necessario evidenziare, altresì, che l’illegale ed immotivata disposizione di chiusura del percorso alternativo ha dato origine ad una situazione permanente di serio e grave pericolo pubblico, oltre che a determinare altri danni per la pericolosità della strada.

Si rappresenta, infatti, che a tutt’oggi, cioè dopo ben 12 anni trascorsi da quando mi sono trasferito nel comune di Sant’Angelo a Cupolo, la situazione di disagio e di pericolo è peggiorata, sia perchè è rimasta irrisolta e sia perché la cunetta è sprofondata di circa 15 cm, rendendo così ancor più lente e complicate le manovre in uscita e in entrata sulla curva chiusa della Provinciale.

Le persone che frequentano casa, io, mia moglie e le ragazze, ci vediamo costretti giornalmente a correre il rischio di essere investiti per accedere o uscire dall’abitazione, sia a causa della totale assenza di visuale dello sbocco che immette in una curva stretta e pericolosa (accentuata peraltro da folte barriere arboree lungo il bordo strada), sia per il forte dislivello tra la strada comunale e quella provinciale.

Più volte mi sono visto costretto a richiedere l’intervento delle autorità competenti al fine di veder rimossa l’anzidetta situazione, che è stata già causa nel corso degli anni di innumerevoli incidenti stradali, l’ultimo dei quali ha visto coinvolte mia moglie e la mia ultima figlia.

Le missive sono state inviate sia alla Prefettura che all’Amministrazione Provinciale di Benevento, sia al Sindaco p.t. che a quello attuale, Egidio Bosco, che non di meno continua ad osteggiare ogni funzionale intervento, facendoci perdere … tempo ed altri sette anni di salute e di vita lavorativa.

Gli organi interessati, però, non hanno inteso prendere coscienza di quanto denunziato e, nel silenzio più rimarchevole o celandosi dietro risposte evasive, hanno sempre snobbato la grave situazione, anche se ripetutamente prospettata, tanto è vero che le richieste sono rimaste per sempre prive di un benché minimo, oggettivo riscontro.

Dietro consiglio di tecnici e legali da me interpellati, in alcune missive ho persino proposto delle facili soluzioni per eliminare almeno il pericolo, senza eccessivo sperpero di danaro pubblico ed addirittura chiedendo, negli incontri presso il Comune, l’autorizzazione per anticipare l’intervento pubblico a mie spese.

Ma anche queste proposte, insieme ai suggerimenti sono rimasti costantemente privi di riscontro ed ostinatamente disattesi.

Dunque, come più volte riferito, a seguito del comportamento omissivo e commissivo degli organi preposti ed interpellati, la situazione di grave pericolo da 12 anni a questa parte non è mai stata risolta.

Tale situazione, ha fatto precipitare me e mia moglie in un forte stato depressivo, che, nonostante le attenzioni, si è ripercosso di riflesso sulle mie due figlie adottive, cresciute con la massima cura, con immenso amore e qualche sacrificio, tenendoci in uno stato costante di apprensione e di incertezza, per l’immediato e per il prossimo futuro.

Tanto detto, si chiede l’intervento immediato degli organi competenti, ognuno per le missioni di propria spettanza, affinché gli stessi, previo gli incombenti di rito, Vogliano intervenire duramente, sopprimendo l’illegittimo comportamento attuato nei confronti della mia famiglia e punendo tutti i soggetti, come per norma, che hanno ingiustamente determinato tale contesto per eventuali reati concretizzatisi nel tempo.

A tal fine si allegano:

1. Planimetria Generale relativa alla particella nr. 375 di mia proprietà;

2. Atto di acquisto del terreno ed autorizzazioni amministrative per la realizzazione dell’immobile;

3. Missive intercorse con gli organi preposti;

4. Foto relative all’ultimo incidente di mia moglie.

Sant’Angelo a Cupolo, lì 24 Giugno 2009

Con la dovuta osservanza

Attilio Paradiso