mercoledì 27 gennaio 2021

 

SECONDA LETTERA APERTA
Al Sig. Procuratore della Repubblica di Benevento

 (N.B.: questa pubblicazione riproduce esattamente la lettera trasmessa al Dr. Conzo il 25/1/2017)

Oggetto: Nota a seguito lettera aperta del 16/1/2017 e deposizione spontanea del 27.10.2016.

 Anziché ricevere giustizia, dopo 7 anni e mezzo di processo e di inoperosità del Prefetto, sono ancora costretto a subire gli stessi e numerosi altri reati da parte degli amministratori comunali di Sant'Angelo a Cupolo, dalla Prefettura di BN, da alcuni  Magistrati e persino le provocazioni e le intemperanze delle forze dell'Ordine, mentre compostamente esercito il diritto alla parola dinanzi alla Prefettura e al Tribunale di Benevento (video).


In breve sintesi evidenzio che, se il Sindaco e il Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Sant'Angelo a Cupolo continuano indisciplinatamente a delinquere e a disonorare i loro pubblici doveri, non è tollerabile che la Dirigente preposta dal Ministero dell'Interno, Dr.ssa Paola Galeone, non effettui l'azione di controllo sull'Ente locale e non assuma i poteri sostitutivi di cui all'art. 54 del D.Lgs. 267/2000, in base a sua arbitraria, accecante interpretazione della legge, peraltro supportata dal PM e dal GIP, Dr. Flavio Cusani, il quale, sulla base di analoga interpretazione, ha disposto l'archiviazione della mia prima querela contro il Prefetto, l'ex suo Capo di Gabinetto e l'ex Comandante della Polizia Stradale di Benevento.

Evidenzio che per un reato molto meno grave di quelli denunziati dallo scrivente nel corso degli ultimi 7 anni e mezzo, in pochi mesi i Magistrati del TAR, con Sentenza n. 4280/2015, non solo hanno condannato il Comune di Sant'Antimo, per non aver collocato i dissuasori di parcheggio nei pressi dell'abitazione del ricorrente, ma hanno obbligato il Prefetto di Napoli ad assumere i poteri sustitutivi, proprio in virtù dell'art. 54 del D.Lgs. 267/2000.  Tale Sentenza, pertanto, rende chiaro, palese e indifferibile l'obbligo di rimuovere con urgenza le condizioni di pericolosità dalle strade urbane, gli ostacoli, le ostruzioni e le recinzioni abusive, le case e gli alberi che impediscono alla mia famiglia da 20 anni l'esercizio di diritti tutelati dalla Costituzione, dal D.Lgs. 267/200, dallo Statuto dell'Ente e dal Codice della Strada.

Se I Magistrati del TAR, per ragioni di sicurezza pubblica, agiscono rapidamente in virtù delle Leggi, non appare giusto, né tollerabile che a Napoli leggono e traducono la legge in modo, mentre in Tribunale, in Prefettura e nella Procura di Benevento la legge viene interpretata e tradotta con lo sciacquone o con lo spazzolino da denti.

Tanto predetto, Le chiedo di agire in tempi rapidi e di punire chi ha operato ed ancora opera contro legge.

Distinti saluti.

Sant'Angelo a Cupolo, 25 gennaio 2017