lunedì 4 dicembre 2023
lunedì 20 novembre 2023
Io
sottoscritto PARADISO Attilio, codice fiscale
PRDTTL51B18B866Q, nato a Casalbore (AV) il 18/02/1951 e residente a Sant'Angelo
a Cupolo (BN) in via Vallone San Nicola n. 2, mail certificata attilio.paradiso@pec.it,
ricorro contro
la Prefettura di Benevento, in persona del suo Prefetto p.t., Dr. Torlontano Carlo, codice fiscale TRLCRL59P21G482H, nato a Pescara il 29/09/1959, attualmente in servizio a Benevento, in Corso Garibaldi 1,
avverso
l’ordinanza
di ingiunzione prot. n. 83169
del 13/10/2023, notificatami
dal Comando della Polizia Municipale di Benevento, tramite raccomandata
cartacea n. 78515990155-5, recapitatami da Poste Italiane il 23/10/2023;
per
i seguenti motivi
la
Dr.ssa DE FEO Maria, nella qualità
di Capo Gabinetto e Funzionario Responsabile dell'Ufficio Contenzioso della
Prefettura di BN, in quanto, con il provvedimento ingiuntivo sopra linkabile ha
rigettato il mio ricorso ed ha convalidato il verbale n. 180089O del
31/05/2023, quantunque sia stato impropriamente comminato ai sensi dell'art. 20
del Codice della Strada, dopo avermi sequestrato il manifesto sotto indicato per
impedirmi di contestare pacificamente l'inerzia del Prefetto. Infatti, la foto mostra che non "occupavo la
carreggiata di strada di tipo F senza autorizzazione", come
falsamente mi contestano la De FEO e il Comandante della Polizia Municipale, Dr.
Bosco Fioravante, ma siedo
fuori dalla sede stradale,
dove non è possibile ostacolare il transito
degli autoveicoli e dei pedoni. Inoltre, per manifestare quietamente un
malcontento su suolo pubblico, l'Art.
17 della Costituzione non obbliga il singolo manifestante ad avvisare il
Questore, né altre autorità.
La
sanzione è pertanto nulla e/o da annullare, perchè contesta una violazione infondata,
un'infrazione fasulla e un'ingiunzione fondata su due contestazioni non
veritiere, in netto contrasto con le norme Costituzionali e non coerenti alle
violazioni contemplate dal Codice della Strada.
Il
ricorso terminerebbe qua, ma l'ingiunzione e le contestazioni poggiano su
motivazioni più gravi delle falsità.
IL FATTO
Come accade ogni anno per la Festa
della Repubblica, il 31 maggio 2023 i Vigili del Fuoco di Benevento transennarono
il marciapiede e parte della carreggiata di Corso Garibaldi, dovendo stendere
la Bandiera italiana sulla facciata del Palazzo del Governo.
Perciò, poggiai la sedia
e il manifesto contro il palo di un lampione, ossia fuori dalla carreggiata della Zona a Transito Limitato, dove
non avrebbero dato fastidio a nessuno e non avrebbero provocato alcun pericolo.
Dalle foto e dai filmati che pubblico
dal
2009 sui network e su YouTube, si evince con chiarezza che le mie
contestazioni sono sempre rispettose dei diritti altrui, non sono mirate ad
infastidire i cittadini e non sono invasive della sede stradale, come invece mi
contestano i Vigili Urbani non solo il 31 maggio, ma anche nei mesi successivi,
quando mi verranno comminate altre multe per "occupazione di sede stradale",
ai sensi dell'art. 20 e dell'art. 21 del Codice della Strada, come se fossi di
ostacolo al traffico dei veicoli e dei pedoni.
Attraverso
le foto che mostro e il Video 1 concernente la contravvenzione di un altro sequestro, l'Ill.ma S.V. potrà verificare che non sto seduto
sulla sede stradale. Ma potrà accertare la verità anche attraverso gli
Ispettori della Digos, la Polizia di Stato e gli stessi agenti di Polizia
Municipale, perchè in 14 anni di contestazioni composte, non ho commesso alcun
illecito, né infrazioni al Codice della Strada, tanto a Benevento che sulla
piazza del Quirinale, a Montecitorio, sul marciapiedi di Palazzo Chigi o sulla
piazza del Viminale Video 2.
Il Comandante della Polizia Municipale mi contesta
illeciti insussistenti ed obbliga i suoi
dipendenti a
contestare
infrazioni inesistenti. Tanto fa, al verosimile scopo di compiacere il
Prefetto, di cercare un pretesto per scoraggiare altre manifestazioni, per
togliere i manifesti dalla vista delle autorità e dei passanti, per strapazzarmi
con contravvenzioni illecite, per sottrarmi i manifesti con abusi d'autorità e
per impedirmi di denunziare a cielo aperto reati ben noti al Prefetto, al
Questore, ai Magistrati, alla Polizia Municipale ed alla Procura della
Repubblica di Benevento. Il Comandante Bosco, infatti, non avviserà i Magistrati dei suoi sequestri, come invece
prescrive l' Art.
13 della Costituzione Italiana.
Da
15 anni denunzio vanamente l'occupazione della via comunale che porta a casa
mia, alla Procura, al Prefetto, al Ministro
dell'Interno e persino al Capo dello Stato, perchè le ostruzioni della sede stradale
sono state causa della chiusura del negozio di famiglia, in quanto non permettono
il transito di qualsiasi veicolo dal primo al secondo sbocco sulla SP18. Nonostante
abbia sporto 51 querele e mostrato
al Prefetto centinaia di manifesti, la via comunale versa tuttora in condizioni
pietose, perchè l'imbocco primario è tappato da un muro abusivo, mentre la
restante strada è ostruita da recinzioni abusive e da un fabbricato costruito
sulla sede stradale. Tutto ciò accade, mentre il Prefetto guarda da vicino e
dalle finestre, ma non si adopera e non comunica le illegalità alla Procura, sebbene
abbia sempre visto i manifesti in zone libere, non pericolose e non
intralcianti per nessuno.
Non
appare vano precisare che ho invitato il
Comandante Fioravante Bosco ad annullare il verbale in autotutela, con istanza
del 1/6/2023, trasmessa pure al Prefetto e al Sindaco di Benevento. Ma,
invece di avere risposte dai tre, l'istanza ha sortito altre sanzioni.
Cosicché, con successiva diffida
del 13/6/2023, ho invitato nuovamente il Sindaco Mastella e il Prefetto Torlontano
ad assumere determinazioni in ordine alla reiterata attività vessatoria
condotta dal Comandante della Polizia Municipale di Benevento.
Ma,
nemmeno la diffida indurrà il Prefetto e il Sindaco a scrivere due righe e ad
entrare nel merito della questione. Sicché, il Comandante non risponderà per
quanto gli ho contestato con istanza
del 1/6/2023, ma 20 giorni dopo elude la risposta e suggerisce di produrre
ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace (vedasi PEC
Comandante Bosco del 21/6/2023).
Quindi,
ho chiesto l'annullamento della contravvenzione al Prefetto, con ricorso
del 26 giugno 2023, senza avere avuto la possibilità di leggere le
deduzioni del Dr. Fioravante Bosco, del Sindaco Mastella, del Prefetto Torlontano
e senza essere stato ascoltato dalla Dr.ssa Maria De Feo, la Funzionaria Responsabile
dell'Ufficio Depenalizzazione che ha poi rigettato il ricorso con provvedimento
del 13/10/2023.
Occorre infine evidenziare che la
Dr.ssa De Feo scrive che "occupavo la carreggiata di strada tipo F senza chiedere
l'autorizzazione all'Ente proprietario della Strada", anche se è
stata informata da me per iscritto, anche se conosce tutti i filmati trasmessi
in Prefettura, perchè sa che sono rispettoso delle leggi, perchè mi vede dalla
finestra e sa che sto sempre sui marciapiedi o sulle panchine, ma mai sulla
sede stradale.
Infine, occorre evidenziare
che, subito dopo aver ricevuto la raccomandata con cui il Comando dei VVUU mi ha
notificato la decisione del ricorso, il 27 ottobre scorso ho trasmesso una istanza
alla Dr.ssa De Feo,
per chiederle gli atti prodotti dal Comandante e per impugnare il provvedimento
ingiuntivo. Non avendo ricevuto risposta, con mail
certificata dell'1/11/2023 ho chiesto al Prefetto la revisione del provvedimento disposto dalla sua
delegata, per evitare il presente ricorso ed ulteriori oneri a carico mio e
dello Stato. Ma, come di consueto, nemmeno il Prefetto ha inteso concedere risposta
scritta.
Tutto ciò che ho riferito è
ampiamente documentato attraverso le foto, i collegamenti ipertestuali ai filmati
ed altri documenti visionabili attraverso i link, di cui ne assicuro
l'autenticità, consapevole delle responsabilità civili e penali cui andrei
incontro in caso di esibizione di atti non veritieri.
La Dr.ssa DE FEO Maria, in quanto
delegata dal Prefetto, avrebbe dovuto decidere anche in ordine ai sequestri
ordinati dal Comandante Bosco, perchè gli oggetti mi sono stati sottratti in
violazione della libertà personale e dell' Art.
13 della Costituzione, senza che vi fosse una ragione di pubblica
sicurezza, o di pericolo immediato; talché sono tuttora trattenuti dal
Comandante come fossero pericolosi al pari delle pistole e dei coltelli.
L'Ill.ma S.V. Voglia tener conto
che, se negli anni pregressi avessi violato una sola norma di buona educazione,
sia davanti alla Prefettura che sui marciapiedi antistanti il Palazzo di
Giustizia, e se avessi scritto fandonie sui manifesti, i Prefetti, i Ministri e
i Magistrati mi avrebbero sicuramente querelato, il Procuratore della
Repubblica mi avrebbe citato in Giudizio per direttissima e i Giudici del
Tribunale non mi avrebbero assolto, ma mi avrebbero certamente condannato per vilipendio, per falsità, per ingiurie e per
calunnie a mezzo stampa e a mezzo network. Infatti, se le illegalità e i reati contestati
col manifesto qui accanto o con quello sequestrato il 31 maggio scorso non
fossero veri, avrei già subito una cocente
condanna.
In 14 anni ho invece subito 13
denunzie temerarie, ma nessuna di esse è stata sporta dai Prefetti. Sta di
fatto che fino ad oggi sono stato assolto sempre con formula piena, perchè le
querele fondano sempre su becere menzogne, che ho sistematicamente messo a nudo
con foto, fonoregistrazioni e video dei fatti accaduti.
Tanto
premesso,
ricorro
in opposizione avverso la summenzionata ordinanza di ingiunzione e
chiedo
che
l'adito Giudice di Pace voglia fissare, se lo ritenesse opportuno, l’udienza di comparizione delle parti,
assegnando il termine
per la costituzione dei convenuti, che dovrà avvenire
non oltre dieci giorni prima dell'udienza, con avvertimento;
che
la mancata
costituzione o la costituzione oltre i termini
comporterà le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 cpc;
che la difesa tecnica mediante
avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti
al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall’articolo 86 o da
leggi speciali;
che in
caso di mancata
costituzione si procederà in Sua legittima
e dichiaranda contumacia, per ivi sentire accogliere le seguenti
conclusioni.
conclusioni
Voglia l’adito Giudice di Pace
dichiarare nulla e/o annullare la opposta ordinanza di ingiunzione, con
vittoria di spese e competenze.
Se l'Ill.ma S.V. ritenesse che possa
essere accolta la seguente richiesta, chiedo di ordinare al Sindaco e/o al
Prefetto di Benevento la restituzione degli oggetti di mia proprietà, perchè la
Dr.ssa DE FEO, non ha dato alcun credito alle mie dichiarazioni, ma, con
consapevolezza e dolo, ha ripetuto esattamente le falsità dichiarate dal Comandante dei VVUU,
perchè un marciapiede non è certo la carreggiata di una strada.
Tanto chiedo all'Ill.ma S.V., perchè
la delegata del Prefetto non ha tenuto conto delle mie dichiarazioni scritte, dei
riferimenti normativi alle Leggi Costituzionali sul diritto di espressione e
sull'inviolabilità del diritto di proprietà, né agli elementi probatori prodotti
col ricorso
del 26/6/2023.
Sottolineo che in tale ricorso ho
dichiarato che non ho mai occupato la sede stradale e che, ai
sensi dello Art.
17 e dell' Art.
21 della Costituzione, non è necessario chiedere l'autorizzazione al
Sindaco, né per denunciare le
illegalità commesse su una via comunale con un manifesto, oppure con un
brevissimo filmato dal titolo "Delitti
protetti dallo Stato".
Dichiaro che il valore della sanzione amministrativa è pari ad € 346,00 e che pertanto ho versato € 43,00, come da ricevuta allegata, ai fini del pagamento del contributo unificato di cui al D.P.R. n. 115/02.
Dichiaro che dispongo di altri mezzi
di prova, quali foto e numerosi filmati, del tutto analoghi ai video esibiti in
questa pagina e a pagina 2.
Auguro buon lavoro e
ringrazio.
Belluno, 20
novembre 2023
sabato 18 novembre 2023
Atto di ingiunzione
Visto il p.v. n. 180089O redatto in data 31.05.2023 dal Comando Polizia Municipale di Benevento elevato a carico del Sig. Paradiso Attilio nato a Casalbore il 18.02.1951 e residente a Sant'Angelo a Cupolo (BN) in Via Vallone San Nicola 2, per la violazione dell'art. 20 commi 1 e 4 del Codice della Strada occupava la carreggiata di strada di tipo F senza autorizzazione dell'Ente proprietario della Strada;
Rilevato che sono state osservate le norme relative alla contestazione e alla notifica del verbale degli atti relativi alla violazione amministrativa e che sono inutilmente decorsi i termini previsti per la conciliazione amministrativa mediante pagamento della sanzione pecuniaria
Esaminato il ricorso avanzato dal Sig. Paradiso Attilio, inteso ad ottenere l'archiviazione del p.v., nel quale rappresenta che i manifesti opposti sul marciapiede e il tabellone non recavano pericolo per la circolazione stradale e né pedonale;
Visto il verbale di audizione reso dallo stesso in data 18.09.2023;
Esaminate le controdeduzioni trasmesse dall'Organo verbalizzante con nota 77188 del 12-07-2023, con le quali è stata confermata la validità del verbale, in quanto il Sig. Paradiso Attilio occupava il suolo pubblico senza chiedere al Sindaco di Benevento la prescritta autorizzazione;
Ritenuto pertanto di dover rigettare il gravame in questione in quanto le eccezioni formulate dalla ricorrente in sede di istruttoria non trovano alcun riscontro;
Vista la legge n. 689/81;
Visto il Decreto Legislativo n. 285/92 ed il relativo regolamento di esecuzione approvato con D.P.R. 495 del 16.12.1992;
Visto il D.Lgs. n. 139 del 19.05.2000, DM 4 agosto 2005 e successive modifiche;
Visto il decreto prot. N. 49169 del 16 giugno 2023 con il quale il Prefetto di Benevento ha conferito alla Dr.ssa Maria De Feo l'incarico di reggente dell'Area III - Sistema Sanzionatorio Amministrativo, Affari legali, Contenzioso e rappresentanza in giudizio di questa Prefettura;
ORDINA
Al Sig. Paradiso PARADISO ATTILIO nato a Casalbore (AV) il 18/02/1951 e residente a Sant'Angelo a Cupolo (BN) in Via Vallone San Nicola n. 2, di pagare, quale sanzione pecuniaria per la violazione commessa, la somma di EURO 346,00
INGIUNGE
allo stesso di versare l'importo complessivo di EURO 346,00, a mezzo c.c.p. n. 11633823 intestato a Tesoreria Comando Municipale di Benevento cui a norma di legge spettano i proventi per la violazione in questione nel termine di 30 giorni (trenta) dalla notifica del presente provvedimento, sotto pena degli atti esecutivi ai sensi dell'art. 27 della legge 689/81;
L'Ente destinatario dei proventi provvederà, in caso di mancato pagamento, alla riscossione coattiva della Presente ordinanza mediante iscrizione a ruolo ai sensi dell'art. 206/1-2 edS;
Avverso questo provvedimento è ammessa opposizione, ai sensi dell'art. 205 del D.Leg.vo 285/92 e dell'art. 98 del D.Leg.vo 507 del 30.12.1999, esclusivamente davanti al Giudice di Pace di Benevento territorialmente competente nel termine di 30 giorni dalla data di notifica.
Copia della presente ordinanza viene trasmessa alla Polizia Municipale di Benevento per la notifica all'interessato e per i provvedimenti di competenza.
Prot. n. 83169 del 13.10.2023
giovedì 2 novembre 2023
AL MINISTRO DI GIUSTIZIA, AL MINISTRO DELL'INTERNO
e per conoscenza a Sergio Mattarella e Giorgia Meloni
Premesso
- che l'Art. 21 della Costituzione stabilisce
che "Tutti hanno diritto di
manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione";
- che l'Art. 17 della Costituzione statuisce
che "I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto
preavviso";
- che l'Art. 17 della Costituzione sancisce
che le manifestazioni pacifiche con manifesti o con altri mezzi leciti, ovvero
non pericolosi e non lesivi degli altrui diritti, possono essere vietate
"soltanto
per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica";
- che, secondo gli ordinamenti di pubblica sicurezza, le autorità delegate ad impedire le manifestazioni, singole o plurime, non è la Polizia Municipale, ma il Prefetto, il Questore e il Sindaco;
- che ho sempre espresso le mie rimostranze, le contestazioni e miei diritti unicamente da solo, mai sgarbatamente o in maniera aggressiva, ma esclusivamente con manifesti, con denunce veritiere, parole e toni moderati, senz'armi, senz'arrecare intralcio alla circolazione stradale, senza disturbare i cittadini e senza mancare di rispetto ai Vigili Urbani e alla Polizia di Stato;
- che i Vigili, per ordine del loro Comandante, mi hanno sequestrato oggetti del tutto leciti e per niente pericolosi, sia per la sicurezza degli agenti stessi, sia per la pubblica incolumità;
- che l'Art. 13 della Costituzione recita: " (...) In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà"
Resta comunque il fatto grave che il Comandante Fioravante
Bosco ha disposto il sequestro di oggetti non pericolosi, mi ha multato, non ha
informato il PM entro le 48 ore e non è stato punito, né dal Prefetto, né dal
Sindaco Mastella, quantunque informati dallo scrivente.
Ne consegue che le sanzioni comminate dai Vigili Urbani di Benevento, nonché i sequestri ordinati dal loro Comandante, si sostanziano come atti altamente lesivi di diritti inviolabili ed appaiono come provvedimenti anomali, illegittimi, privi di fondazioni, privi di riferimenti normativi, incostituzionali, abusivi, oppressivi e repressivi di libertà fondamentali.
Quindi, appare improprio e privo di
fondazioni anche il giudizio espresso dalla Funzionaria Responsabile dell'Area
III, Dr.ssa Maria De Feo, per i seguenti
motivi:
- le manifestazioni solitarie in luogo aperto non sono soggette ad autorizzazione del Questore, né del Prefetto, né del Sindaco di Benevento. Infatti, dal 2009 ad oggi, nessuna autorità ha vietato le manifestazioni con un provvedimento scritto o quantomeno motivato a voce.
- Nessuna autorizzazione, quindi, ero e sono tenuto a chiedere al Sindaco, perchè da quando contesto le istituzioni con denunce e con manifesti, tanto a Benevento, a Roma o in altre città, non ho mai "occupato la carreggiata di tipo F", come falsamente dichiara il Comando di Polizia Municipale e impropriamente ripete la Dr.ssa Feo. Infatti la Funzionaria delegata dal Prefetto, pure avendo visto i filmati da me esibiti, così conclude: "esaminate le controdeduzioni trasmesse dall'Organo verbalizzante con nota n. 77188 del 12-07-2023, con le quali è stata confermata la validità del verbale, il quanto il Sig. Paradiso Attilio occupava il suolo pubblico senza chiedere al Sindaco di Benevento la prescritta autorizzazione (...), ingiunge di pagare ...".
- La Dr.ssa De Feo non tiene conto della Legge Costituzionale, non tiene conto delle norme italiane mirate a tutelare la sicurezza pubblica e la pubblica incolumità; confonde non solo il Codice della Strada con i diritti inviolabili della persona, ma confonde il cittadino con un autoveicolo, un carrello per la somministrazione di granite o un oggetto qualunque in sosta vietata. La Dr.ssa De Feo non tiene minimamente conto dei diritti suoi e di tutti i cittadini, perchè nessuna persona, italiana o d'altra nazione, è obbligata a chiedere l'autorizzazione al Sindaco Mastella per circolare, per sedere o per manifestare civilmente su suolo pubblico, allo stesso modo come digiunava Marco Pannella per difendere i diritti dei reclusi.
- La Responsabile del Procedimento, infine, non
tiene minimamente conto di quanto ho rappresentato nei tre ricorsi, né ha
tenuto presente che, tranne il Comandante della Polizia Municipale di
Benevento, nessun Prefetto, nessun Questore e nessun Vigile Urbano mi ha vietato
di contestare pacificamente le istituzioni, dal 2009 ad oggi, anche perchè, se
il Questore, il Sindaco o qualsiasi Prefetto avesse ravvisato una pur minima inflazione,
mi avrebbe ordinato di non manifestare più, senza scomodare numerose pattuglie
di Vigili Urbani e, per ben 14 anni, innumerevoli pattuglie della Digos o della
Polizia di Stato.
Alla luce di quanto ho innanzi riferito e di
quanto ho scritto più dettagliatamente nei
ricorsi,
CHIEDO
di annullare e di riformare in autotutela la disposizione sottoscritta dalla Dr.ssa Maria De Feo, con prot. n. 83169 del 13/10/2023. Tanto chiedo per evitare ulteriori oneri per me, per il Comune di Benevento e per lo Stato, nonché per scongiurare ulteriore contenzioso dinanzi al Giudice di Pace, ferma restando la facoltà di chiedere il risarcimento dei danni materiali, morali e fisiologici sinora subiti, visto che da quando ho spedito il primo esposto-denuncia del 2009 in Prefettura, ho subito restrizioni di libertà, vessazioni, arresti temporanei, mobbing, stalking giudiziario e cattiverie dai poliziotti, mai dettate da necessità, né da un decreto sottoscritto dalle autorità.
Tenuto conto che starò fuori sede per motivi indifferibili, ho necessità di conferire incarico legale entro venerdì prossimo. Pertanto, la prego di farmi conoscere le Sue determinazioni entro la stessa data e di sollecitare la Dr.ssa De Feo, affinché dia rapida risposta all'istanza del 27/10/2023.
Attraverso due manifesti che ho mostrato sui network, difronte la Prefettura e sui marciapiedi del Tribunale, a pag. 3 riassumo brevemente le ragioni per le quali contesto i Prefetti, i Magistrati e le autorità superiori, nonché l'attività di mobbing subita fino ai fatti accaduti questa estate.
Sant'Angelo a Cupolo, I novembre 2023
Attilio Paradiso
giovedì 12 ottobre 2023
Ricorso contro multa e quarto sequestro della Polizia Municipale.
Quindi, non si comprendono le ragioni che hanno
indotto il dr. Fioravante Bosco a chiedere al Prefetto un atto che poteva
annullare o convalidare lui stesso o i Vigili, che, su disposizioni perentorie
del loro superiore, hanno comminato la multa, pur mostrando rammarico, dubbi e perplessità.
Tanto
predetto, propongo ricorso al Sig.
Prefetto di Benevento e
CHIEDO ai RESPONSABILI DELL'UFFICIO di depenalizzazione
di annullare il verbale contraddistinto qui a fianco,
per le stesse ragioni espresse con il ricorso del 23/6/2023 e col successivo ricorso del 7/8/2023, in quanto le sanzioni pecuniarie sono state inflitte a causa della distorta
applicazione del Codice della Strada.
Evidenzio che i due ricorsi sono visionabili
attraverso i rispettivi link.
Faccio infine presente che il Prefetto non ha ancora
deciso i suddetti ricorsi, né ha espresso valutazioni in merito al sequestro
dei manifesti.
Il sequestro è infatti un atto impositivo forte, in
quanto limita la libertà e il diritto di proprietà; pertanto, può essere deciso
dal PM e, se impugnato dalla persona che lo ha subito, deve essere giudicato in
Tribunale. Alternativamente, l'atto di sequestro poteva essere annullato in
autotutela dallo stesso dr. Bosco, allorquando si fosse avveduto di aver
violato, per illecito abuso d'autorità, il codice penale e gli Artt. 13 e 21 della
Costituzione, perchè l’omessa
convalida del sequestro da parte del Pubblico Ministero (nel termine perentorio
di 48 ore), determina l’inefficacia del provvedimento e fa sorgere, conseguentemente,
l’obbligo di restituire le cose sequestrate.
Chiamati a rispondere sin dallo scorso mese di
giugno, il Prefetto e il Sindaco di Benevento avrebbero potuto porre rimedio e
interrompere d'autorità l'azione oppressiva del Comandante Bosco, ma non si
sono ancora espressi.
l'ill.mo Capo dello Stato vorrà prendere visione della pg. 2, ove mostro le angherie subite sino ad oggi.
Distinti saluti.
Sant'Angelo a Cupolo, 12
ottobre 2023
Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it
domenica 8 ottobre 2023
50° ESPOSTO-DENUNCIA
Oggetto: Esposto-denuncia a seguito reclamo del 27/7/2023 e denuncia querela del 2.12.2022.
Ieri sera, durante il Consiglio comunale, ho appreso che il Piano
Urbanistico Comunale era stato approvato, quantunque avessi reclamato la
sparizione di un tratto di strada comunale e l'artificiosa riduzione del
fabbricato invasivo della via comunale.
Oggi, con un breve filmato, mostro
come reagiscono gli Amministratori pubblici che mandiamo a governare, col
nostro voto e a nostre spese.
Nel seguente riquadro riproduco, altresì, ciò che stamattina ho scritto su
Facebook, agli amministratori evidenziati in blu e ad altre persone di mia
conoscenza:
Capogruppo Giuseppe Petrella,
perchè non risponde ai miei reclami
scritti, né a quelli verbali, dopo che le ho permesso di parlare per tanti anni
dall'opposizione? Se la sente di rispondere su Facebook o preferisce rimanere
in silenzio?
Ing. Donato Biele, Ing. Antonio
Tornusciolo, Ing. Nicola
Maioli, Capo dell'UTC,
visto che siete laureati, nonché
assessori all'urbanistica, alla viabilità, alla sicurezza stradale e alla
legalità, volete spiegare ai santangiolesi come avete fatto sparire un pezzo di
strada dal PUC, come avete dimezzato e spostato un fabbricato abusivo da Via
Vallone San Nicola, senza aver demolito la parte di fabbricato abusivo e le
rimanenti opere invasive del pubblico demanio?
Il Prefetto Torlontano, la Questura è la
Procura sono stati messi al corrente delle continue inadempienze del Sindaco,
degli Assessori e del Funzionario Responsabile dell'Ufficio Tecnico, Ing.
Nicola Maioli. Ma non prendono provvedimenti, se non quelli di sottopormi a
continue vessazioni delle forze dell'ordine e a ben 12 processi penali, che però
mi hanno visto sempre assolto con formula piena, perchè ho dimostrato ai
Giudici, con filmati inequivocabili, che le querele sporte dall'Ing. Nicola
Maioli, dall'ex Sindaco Viceré, dai Poliziotti e dal Procuratore Policastro,
sono state artificiosamente montate su ingiurie, menzogne e falsità.
Spero che il
Prefetto voglia assumere le proprie responsabilità e la voglia smettere di
pressare e corrompere le forze dell'ordine, perchè sarà ritenuto responsabile di
inerzia, delle illegalità denunziate con la querela del 2/12/2022 e delle
perseveranti intimidazioni del Comandante della Polizia Municipale di BN, dei
suoi sequestri arbitrari ed illegali di beni personali, dei suoi continui abusi
d'autorità e dei suoi verbali onerosi, inflitti sulla base di interpretazioni distorte
del Codice della Strada.
Prego il Presidente della Repubblica di vigilare scrupolosamente
sull'operato del Prefetto, della Polizia di Stato e sulla perseverante opera
demolitoria condotta dalla Procura della Repubblica di Benevento.
Allego un volantino, dove ho
sinteticamente descritto il mobbing a cui sono stato sottoposto da 14 anni.
Sant'Angelo a Cupolo, 4 ottobre 2023
Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it