mercoledì 28 agosto 2019

Istanza stragiudiziale ai sensi della Legge 241/90.

Al PROCURATORE GENERALE
presso la CORTE di APPELLO di NAPOLI
e p.c. Al MINISTRO di GIUSTIZIA ROMA

Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore (AV) il 18.2.1951 e residente nel comune di Sant'Angelo a Cupolo (BN), in Via Vallone San Nicola 2,

PREMESSO

CHE la S.V. ha disposto una misura restrittiva nei miei confronti sulla base, suppongo,  di un'analoga richiesta avanzata da ignote autorità,  di cui non si conosce l'Ufficio,  l'autore, né le cause e le motivazioni poste a base della limitazione che mi è stata inflitta.

CHE il suddetto provvedimento non mi è stato notificato dalla S.V.,  né dalle autorità che ne hanno avanzato richiesta e che l'inadempienza comporta non solo violazione dei principi di trasparenza, ma anche violazione al Codice Italiano di Comportamento e dal Codice Etico Europeo di Polizia.

CHE, l'azione promossa dai Funzionari Pubblici di Benevento va a sommarsi alle molteplici restrizioni di libertà personali e di diritti fondamentali protetti dalla Costituzione Italiana, poste in essere nel corso di 10 anni dagli agenti delle forze dell'ordine, funzionari pubblici e Dirigenti dello Stato, attraverso numerosi fermi con traduzione in Questura o dai Carabinieri, diniego o prolungata resistenza ad accesso agli atti, disguidi e vistosi ritardi nell'espletamento dei procedimenti penali (in Procura e in Tribunale), alterazioni e sparizioni di documenti e DVD dai fascicoli processuali, querele temerarie poste in essere da agenti di P.G., dalla DIGOS e dalla Questura, falsità denunciate dagli agenti e persino un ordine di Accertamento Sanitario Obbligatorio,  illecitamente emesso dal vice Questore di Benevento;

CHE tali ed altre limitazioni comportano danni morali,  biologici, fisiologici e al decoro della mia persona, nonché oltraggio alla mia famiglia, che ancor più di me ne risente gli effetti e le conseguenze;

CHIEDO

ai sensi della Legge 241/90 e del Codice di Amministrazione Digitale, che mi siano trasmessi i seguenti atti in risposta alla presente, tramite PEC,  attraverso la scansione degli originali:

1)         Provvedimento restrittivo, ricevuto il 7 agosto ed emesso in data 8/8/2019, con il quale la S.V. ordina che mi sia impedito il libero accesso negli uffici di giustizia e che sia scortato dagli agenti della Cosmopol o di PG, solo in caso di comprovata necessità;

2)         Le motivazioni che hanno indotto la S.V. ad emettere l'ordinanza, senza ascoltare lo scrivente;

3)         la disposizione di cui si fa cenno in premessa e tutti gli atti probatori posti a corredo della richiesta  avanzata dall'autorità proponente.

L'On.le Ministro valuterà la necessità di nominare gli ispettori per l'accertamento della verità, anche in base ad analoghe segnalazioni trasmette nel corso degli anni pregressi e mai prese in considerazione dai Ministri (attivare il seguente link per aprire la più recente lettera del 7/8/2019).

Prego di rispondere sollecitamente, come speditamente è stata adottata la misura restrittiva.

Sant'Angelo a Cupolo, 27 agosto 2019

lunedì 26 agosto 2019


MEMORIE DIFENSIVE A SEGUITO RICHIESTA di ARCHIVIAZIONE
Proc. n. 3040/16/21 RGNR - P.M. Dr.ssa Assunta Tillo
il sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore il 18/02/1951, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), fraz. Pastene, in Via Vallone San Nicola, in ordine alla richiesta di archiviazione del Procedimento suindicato,
espone quanto segue
La denuncia prodotta dalla Questura di Benevento trova fondamento da notizie artificiosamente gonfiate, contraddittorie e non aderenti alla verità,  ad eccezione delle dichiarazioni rese dagli Agenti di P.G., N. Salomone e M. Tronca, i quali affermano: "abbiamo invitato il Paradiso a togliere quella sorta di passamontagna e l'uomo, ad onor del vero, immediatamente vi provvedeva".
Nulla quaestio in ordine alla richiesta di archiviazione, se non per le motivazioni,  secondo le quali il PM individua la tenuità di un reato, che invece non sussiste e/o non è stato commesso.

Il PM  ha indubbiamente operato nel giusto, ma ha deciso sulla base di dichiarazioni artificiose, contraddittorie e non veritiere, descritte peraltro con analoga terminologia, lo stesso passo e persino gli stessi incisi dall'Agente di Polizia Municipale,  R. Signoriello, dell'Ispettore Capo della DIGOS, F. Porreca, e dal Vice Questore Aggiunto, Dr.ssa G. Salerno, che descrive i fatti senza averli vissuti  in diretta, ma che tuttavia li riassume sulla base delle dichiarazioni non veritiere dei due agenti, quando invece mi conosce, sa bene come mi comporto e quali accortezze ho sempre avuto per lei e per tutti gli operatori delle forze dell'ordine, specie quelli che osservano gli ordini senza ledere i diritti dei cittadini.

L'Ispettore Porreca pone in evidenza che sono ben conosciuto, a lui e alle forze dell'ordine. Infatti, prima dichiara di avermi identificato e poi che non sono "nuovo a queste forme di protesta estrema, non solo davanti alla Prefettura, ma anche al Palazzo di Giustizia".  Per di più  dichiara,  falsamente, che "non ottemperavo a numerosi inviti ...". Quando invece al suo primo invito ho scoperto il viso ed ho consegnato la carta di identità, quantunque sapeva chi fossi prima ancora di arrivare sul posto e che ero seduto pacificamente sulla mia sedia, non certo in azione di guerriglia, ma semplicemente in attesa di ricevere il passi per conferire col capo di gabinetto, col vice o col Prefetto.

Se le proteste fossero state "estreme", sconvenienti, pericolose, oscene e penalmente rilevanti, i Magistrati della Procura e del Tribunale mi avrebbero fatto prima arrestare e poi avviato a giudizio per direttissima, non dall'anno scorso, ma  8 anni fa.

Anche l'Agente Signoriello conosce da tempo le mie generalità. Infatti, dichiara che sono un "personaggio molto noto a questi Uffici". Ma non dice che dalle 13,15 alle 16,30 sono stato tranquillamente seduto sulla mia sedia, a viso scoperto, e che  prima di indossare il copricapo gliel'ho detto a viva voce, così come gli ho detto che avrei tenuto il "passamontagna" solo per pochi minuti, ossia il tempo occorrente per verificare la consueta indifferenza dei passanti e quello necessario per attendere l'autorizzazione a scalare la gradinata che separa il suolo pubblico con i pubblici uffici della Prefettura. Falsa, quindi, è la dichiarazione secondo la quale mi avrebbe visto "fulmineamente" indossare il copricapo attraverso la telecamera.

Occorre evidenziare che il Porreca è stato artefice di non pochi episodi incresciosi, con i quali non solo si è qualificato con generalità non corrispondenti al suo vero cognome e nome (tanto a dire che è avvezzo alle panzane pure al cospetto della Dr.ssa Salerno e di altri suoi colleghi), ma insieme ad un agente dello stesso stampo mi ha condotto in Questura, una volta con un miserabile inganno e altre due volte con prepotenza e senza alcun motivo che potesse giustificare l'arbitraria condotta abusiva, se non al palese scopo di ubbidire agli ordini dei superiori e di impedirmi l'esercizio del diritto di espressione, tutelato non da una legge qualunque, ma dall'Art. 21 della Costituzione.

La denunzia della Questura di Benevento non prende spunto da fatti oggettivamente accaduti o da episodi mirati a provocare pericoli e/o a sovvertire la quiete pubblica, ma da una sola necessità: quella di costringermi a subire una condanna penale,  al fine di togliermi una volta per sempre dalla strada, per non avere più fastidi e per non subire ordini mortificanti da funzionari a loro volta allertati dalle autorità contro le quali sporgo querele e poi muovo proteste, per denunciare reati e diritti lesi o negati.

Vero è che gli agenti della DIGOS sono perlopiù attenti, bene istruiti e capaci di svolgere le funzioni con tatto e diligenza. Ma è altrettanto vero che le aggressioni e le provocazioni di pochi, sprovveduti agenti si sostanziano in atti non più tollerabili e  non consentiti, né dalla Legge, né dal buon costume.

Vale la pena evidenziare che l'ultimo arresto operato dal Porreca e dall'Ispettore G. Lollo, dinanzi all'Hotel President, è avvenuto alla presenza della Dr.ssa Salerno, di numerosi funzionari "sorridenti", della Questura e della DIGOSuestura, della DIGO. In buona sintesi, solo perchè portavo 2 fotoriproduzioni appese al collo, sono stato strattonato e condotto in questura come un comune delinquente, con autoambulanza a seguito, e poi piantonato per 3 ore al pronto soccorso, dal Porreca e dal un altro collaboratore, visibilmente contrariato e mortificato per l'accaduto, fino a quando l'On.le Orlando andava via.

Tutto si realizzava in pochi secondi, al cospetto di tantissimi giornalisti, fotoreporter, cineamatori e della gente in attesa del Ministro di Giustizia, al quale non mi è stato permesso di consegnare un DVD , contenente l'ultimo procedimento penale preso in cura dal Dr. Giovanni Conzo, e di far conoscere cosa sta succedendo nel Comune di Sant'Angelo a Cupolo, in Prefettura e nel Tribunale di Benevento. 

La foto qui accanto è l'unico documento apparso sui media beneventani, come di consueto spogli di notizie, di commenti e delle riprese filmate dell'accaduto, eseguite dallo stesso corrispondente di ottopagine.it e da numerosi altri cameraman.

Consapevole che le mie dichiarazioni non potrebbero mai valere quanto quelle degli agenti delle forze dell'Ordine, se non attraverso prove incontestabili, mi riservo la facoltà di esibirle ove ne ricorresse la necessità e di querelare gli agenti per i danni subiti e subenti, per falso, abuso d'ufficio e violazione al Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici (DPR 62/2013).

Benevento, 06 luglio 2017

Attilio Paradiso

venerdì 23 agosto 2019

Le microcamere e i microfoni di Attilio Paradiso.


A seguito di misure restrittive illecite disposte dal Procuratore Generale della Repubblica di Napoli, ma certamente spinte da codardi dirigenti pubblici di Benevento, il 22 agosto scorso sono ritornato al Ministero dell'Interno e al Quirinale, con il proposito di riferire all'On.le Salvini e al Presidente della Repubblica non solo in ordine  a questa ennesima vigliaccata beneventana, ma anche per tentare di chiudere diplomaticamente tre vertenze giudiziarie in corso:
  1. querela per abuso d'ufficio, violenze, vessazioni ed eccessi di potere commessi da agenti ed alti funzionari della Questura;
  2. querela del 5 ottobre 2018, per omesse azioni di controllo e di pubblica sicurezza dello stesso Ministro e il suo capo di Gabinetto;
  3. querela del 8.luglio 2019, per omissioni in atti d'ufficio del Prefetto di Benevento.
Consapevole che difficilmente mi avrebbero permesso di parlare col Ministro, col Capo di Gabinetto, con il sottosegretario Carlo Sibilia o con altri funzionari del Ministero, ho esperito non solo il tentativo, ma sono andato pure al Quirinale per consegnare la ruggente lettera del 7 agosto 2019, visto che nessuno dei Ministri destinatari ha dato risposta.

Per comprensibili ragioni di tutela, ho tagliato le scene più scabrose, perché avrebbero solo danneggiato il decoro del nostro paese e l'immagine degli agenti di polizia, che perlopiù sono attenti e rispettosi, ma che molto spesso si comportano come i nostri peggiori nemici.

Senza dilungarmi più di tanto, mostro ciò che ho registrato dinanzi al Viminale e al Quirinale, giusto per farti vedere come stiamo messi male, per farti prendere consapevolezza del nostro grado di inciviltà e per farti sentire ciò che raramente ci è permesso di vedere in TV.

Se non hai perduto la curiosità, il coraggio e la voglia di fare qualcosa per i tuoi figli e per il nostro paese, clicca sulla seguente immagine e vai al video.
Buona visione, buona lettura, buon prosieguo di vita e impara a farti rispettare.

https://www.youtube.com/watch?v=QjFtWXdTqss

Attilio Paradiso

lunedì 12 agosto 2019




5 Domande alla ex squadra gialloverde. 
AVVERTENZE: Le seguenti domande sono la sintesi della massiccia lettera trasmessa il 7 agosto 2019 al Presidente della Repubblica e all'ex governo gialloverde. Se vuoi leggere l'intero documento, consiglio di aprire questo blog spot su un PC e di CLICCARE QUI, perchè sarebbe oneroso leggere 7 fogli A4 sullo smartphone.

"Dopo numerosissimi, ma  vani tentativi volti a richiamare l'attenzione delle massime autorità dello Stato su una storia che le SSLL oramai dovrebbero conoscere a memoria anche attraverso questo breve filmato, avverto la necessità di porre qualche domanda:

  1. è lecito che la mia famiglia venga discriminata e vessata dagli Amministratori comunali e da 3 delinquenti, che da 22 anni ci precludono l'esercizio della libera circolazione, il diritto di lavorare in un fabbricato costruito a norma e non ci permettono di raggiungere i magazzini con i mezzi di lavoro, avendo abusivamente recintato una via comunale con palizzate, muretti, siepi, alberi da frutta e avendo persino eretto una casa sul pubblico demanio?
  2. è lecito che per 22 anni la Prefettura non abbia allertato la Procura della Repubblica di Benevento, la Questura e non abbia assunto i poteri sostitutivi per nominare un  commissario ad acta,  abbattere le opere abusive e liberare 100 metri di via pubblica, impercorribile coi grandi mezzi di lavoro e dichiarata pericolosa dall'Ufficio Viabilità della Provincia, dal Comandante dei VVUU, da un CTU, dallo stesso Sindaco rinviato a giudizio e da quello che attualmente scrive al Prefetto e nega addirittura l'esistenza della strada, quando la via non solo risulta regolarmente censita sullo Stradario comunale, ma è presente in Catasto, su tutte le mappe allegate agli strumenti urbanistici, sui Piani di Zona e sui progetti per la realizzazione di fabbricati nelle aree fabbricabili limitrofe alla strada medesima?
  3. Vi pare normale che una quindicina di Magistrati non siano capaci di distinguere le menzogne dei  burattini di legno dalle verità certificate dallo stesso Ente, e che la Giustizia abbia concluso quasi tutti i procedimenti penali (37 fino al mese di luglio scorso) con la prescrizione dei reati  e che né il Ministri di Giustizia, né i Ministri dell'Interno, né le Segreterie dei Presidenti del Consiglio dei Ministri, né il Segretariato Generale dei Presidenti della Repubblica che si sono avvicendati nel corso di 22 anni hanno assunto l'onere di rispondere almeno ai sensi della Legge 241/90 ? (clicca qui e vai alla querela contro il Ministro Salvini)
  4. Pare normale che il proprietario di un autoveicolo venga multato per una ruota sul marciapiede al pari di un fruttivendolo, che per mezza giornata occupa il bordo di una via con un' Ape, mentre chi se la recinta, ci pianta un frutteto e ci costruire pure una casa (con il contributo per i terremotati e con gli oneri di urbanizzazione pagati da chi costruisce a norma) non debba pagare nemmeno la sanzione prevista dall'art. 16 del Codice della Strada?
  5. E Vi pare giusto che il Giudice Abbondandolo mi condanna a pagare le spese di giudizio, quelle legali, più 3.600 € ai parcheggiatori abusivi, perchè riconosce loro il diritto di passare sulla mia proprietà, pur di non scomodare il Vigili del Fuoco e recidere gli alberi in sosta?
Dopo aver letto il seguito, Vi prego gentilmente di rispondere e di farmi sapere se mi concedete almeno la possibilità di parlare a viva voce col Presidente Conte o col Ministro dell'Interno.

Contrariamente, verrò a pretendere i diritti a Palazzo Chigi, perchè non mi rassegno all'idea di lasciare i miei figli in balia dei delinquenti.

Visto che nessuno ha risposto, domani passo a salutare Matteo Salvini e poi il Presidente Conte.

Attilio Paradiso