lunedì 6 maggio 2024

 

RICORSO AL GIUDICE DI PACE

Proc. n. 2761/2023

Memorie conclusive ricorrente

Nel procedimento sopra contraddistinto, il Prefetto si è costituito attraverso la Funzionaria Responsabile dell'Ufficio di Gabinetto, Dr.ssa Maria De Feo, che ritiene giusta la contravvenzione, formula le motivazioni con le stesse parole espresse dall'Organo verbalizzante e scrive così:

1.       "i manifesti opposti sul marciapiede e il tabellone (manifesto più grande)  non recavano pericolo per la circolazione stradale e né pedonale".

2.       "il Sig. Paradiso Attilio occupava il suolo pubblico senza chiedere al Sindaco di Benevento la prescritta autorizzazione".

E non poteva scrivere meglio, perchè sa che non sono stato mai multato, perchè mi conosce da tanti anni e sa che sono un uomo gentile, pacifico, rispettoso delle persone e delle leggi. E sa pure che sono stato 3 giorni continuativi a manifestare dinanzi al Quirinale, a Palazzo Chigi e al Viminale, ma nessun agente mi ha multato e tantomeno i Responsabili della Sicurezza del Ministero dell'Interno (Video).

Con apparente consapevolezza e dolo, il Comandante Fioravante Bosco e la delegata del Prefetto  hanno travisato il Codice della Strada, introducendo un articolo di legge impastato in casa, funzionale ai bisogni del Comandante e del Prefetto, al fine di giustificare la sanzione ed impedirmi di contestare, manifestare e denunziare la plateale occupazione abusiva della via adiacente il mio fabbricato, non ostruita da tabelloni, ma da recinzioni abusive, alberi ed un fabbricato invasivo della sede stradale.

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Infatti, non esiste un divieto come descritto dagli autorevoli funzionari dello Stato, cosi come non esiste una legge Bosco che vieta l'esercizio di un diritto protetto dall'Art. 21 della Costituzione. Il Prefetto e l'ex Ministro di Giustizia ben conoscono la Legge, ecco perchè non si sono espressi quando li ho chiamati a rispondere (vedasi  richiesta di annullamento della sanzione in autotutela).

Se il Sindaco o il Prefetto avessero voluto vietare il transito pedonale, avrebbero dovuto emettere un'apposita ordinanza e posizionare la segnaletica su ogni punto di accesso alla ZTL, com'è stato fatto per le biciclette, che infatti possono sostare lungo il bordo strada ed essere condotte a mani, come io porto la sedia, l'ombrello e i manifesti.

La S.V. Ill.ma dovrà pertanto valutare:

a)      se lo scrivente era tenuto a "chiedere al Sindaco di Benevento la prescritta autorizzazione" per manifestare, per sostare sui marciapiedi e/o per passeggiare lungo i bordi di una Zona riservata al transito dei soli cittadini e ai soli veicoli autorizzati.

b)      se un cittadino "occupa suolo pubblico" ogni qualvolta siede lungo i bordi di una  ZTL oppure quando passeggia lungo i marciapiedi di qualsiasi strada, senza disturbare nessuno, senza intralciare il passaggio degli altri pedoni, né il transito degli autoveicoli sulla sede stradale.

La S.V. Ill.ma dovrà infine giudicare se la sanzione del Comandante dei Vigili Urbani è legittima o se è abusiva, pretestuosa e lesiva dei diritti di tutti cittadini, perchè il Dr. Fioravante Bosco non solo ha disposto una sanzione non prevista dall'art. 20 del Codice della Strada, ma ha illecitamente disposto il sequestro della mia sedia, dei miei manifesti e persino di un ombrello, più di una volta!

Voglia pertanto condannare il Fioravante Bosco al risarcimento delle spese, per avermi gravato di lavoro, arrecato danni economici e molti danni d'immagine, per aver impedito l'esercizio di un diritto protetto dall'Art. 21 della Costituzione Italiana e per aver illecitamente espropriato oggetti non pericolosi, senza motivare le ragioni del sequestro, senza restituire la mia roba e senza comunicare il sequestro all'autorità giudiziaria, come imposto dall'Art. 13 della Costituzione.

Chiedo altresì di segnalare in Procura le responsabilità del Prefetto e del Capo di Gabinetto, perchè hanno convalidato una sanzione non contemplata dal Codice della Strada, non hanno garantito gli Artt. 13, 21 e 42 della Costituzione, non hanno protetto la mia proprietà e la libertà personale, né hanno denunziato l'abuso d'autorità commesso dal Comandante, ai sensi dell'art. 331 e seguenti del cpp.

Le motivazioni suesposte sono supportate anche dal fatto che la Dr.ssa Maria De Feo ha disposto l'archiviazione di una sanzione successiva alla prima, dove effettivamente corre l'obbligo di chiedere l'autorizzazione al Sindaco, come nei casi di trasloco, di riparazione di un palazzo, della posa di un gazebo su suolo pubblico, etc. La S.V. Ill.ma potrà leggere l'archiviazione e la singolare contraddizione della Dr.ssa De Feo attraverso questo link.

Saluto e ringrazio.

Sant'Angelo a Cupolo, 6 maggio 2024

giovedì 2 maggio 2024

 

LETTERA APERTA

al Consiglio comunale di Sant'Angelo a Cupolo

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Diventati padroni del municipio, avete perso le maschere via facendo e siete diventati più tenebrosi dei vecchi comandanti. In pochi mesi di governo del paese avete mostrato l'anima ed avete tradito la Verità', la Trasparenza e le ParolE, specie quelle che avete promesso agli elettori per 30 anni.

Avete imparato a tenere la bocca chiusa, a chiudere le porte degli armadi, a discriminare gli elettori e ad impedire l'accesso agli atti del Comune, esattamente come chi vi ha preceduto.

Il 29 aprile scorso avete tenuto il consiglio comunale in prima adunanza, ma avete spento la telecamera che consente almeno l'ascolto dei pochi parlanti ai cittadini. Cosicché, per 30 denari o per pochi gettoni di presenza, avete tradito il patto di fedeltà, avete gettato nel pozzo la VERITA' ed avete bocciato anche la proposta che vi ho fatto pervenire tramite PEC. Infatti, il Presidente Pontillo, assumendo poteri che non ha nemmeno il sindaco, non solo ha bocciato la mia proposta e non l'ha messa ai voti degli 11 Consiglieri presenti, ma ne ha traviato il contenuto con l'inganno e con la menzogna, facendo intendere che ho chiesto il consiglio comunale aperto e basta.

A telecamere spente, quindi, l'avv. Pontillo ha vietato ai cittadini di ascoltare, di aprire la bocca e di esprimersi prima, durante o dopo i Consigli comunali, come se un regolamento comunale fosse superiore all'Art. 21 della Costituzione e non potesse essere ammodernato in un piccolo paese.

La posizione di Presidente del Consiglio comunale non dà l'agio di bocciare un'interpellanza, né una proposta, né un'istanza di interesse generale, quantunque sia stata sottoscritta da un solo cittadino.

La sovranità appartiene al popolo e l'Art 21 della madre delle leggi conferisce ad ogni cittadino la facoltà di manifestare liberamente il proprio pensiero, sia davanti alla Prefettura che in consiglio comunale. Se il Presidente Pontillo restringe o azzera tale diritto, come ha fatto l'altra sera, commette illecito, perché le proposte popolari o del singolo vanno approvate o respinte per alzata di mano. Ergo, il proponente deve vedere chi alza la mano, chi esita e chi la tiene abbassata per coprire la vergogna.

Prendo atto che le miserie e gli interessi hanno prevalso sui bisogni della collettività, sul buon senso, sulla ragionevolezza e sul dovere di informare e servire i cittadini come fossero i vostri figli.


Quantunque MENZOGNA e INGANNO abbiano strappato le candide vestiti alla Verità, lei torna a galla ed appare ancora più bella di quando fu gettata nel pozzo dagli impostori e dai venditori di frottole.

Malgrado le telecamere fossero state spente per impedire di conoscere la verità e la programmazione della spesa pubblica, lo scrivente ha visto, ha sentito e ha pure messo in memoria.

Signori Consiglieri, la Verità e la Libertà sono come l'ossigeno e l'idrogeno: ci si accorge del loro immenso valore solo quando cessano o cominciano a mancare.

Pastene, 2 maggio 2024