domenica 27 ottobre 2019


Mail recapitata ai parlamentari pentastellati
campani + domanda + quesito agli elettori. 
(clicca sull'immagine per ingrandire)
Nel trasmettere questa foto e questo video di soli 3 minuti, con i quali racconto, sintetizzo e mostro una vicenda giudiziaria che dopo 22 anni e 39 querele non è giunta ancora a fine, rendo noto che per le medesime ragioni ho scritto a "TUTTI" i parlamentari della scorsa legislazione, ricevendo risposta solamente dall'ex deputato Massimiliano Bernini.
Non appare vano evidenziare che ho ripetutamente scritto e inutilmente chiesto una risposta ai sensi della Legge 241/90 a Luigi Di Maio, al Ministro Bonafede, all'ex Ministro Salvini e al Presidente Conte.
Al di là del fatto che ho convintamente votato e fatto votare per il M5S, rendo noto che la mancanza di risposta di un qualsiasi dipendente dello Stato e, quindi, anche di un deputato e un senatore, non solo si qualifica al pari di una qualunque carenza educativa o come  becero menefreghismo, ma per la legge italiana è un reato penalmente perseguibile ai sensi degli artt. 110 e 328 del c.p.
Se l'anno scorso ho sporto querela contro Salvini e il suo Capo di Gabinetto, non vorrei querelare i parlamentari campani a 5S che fino a ieri non hanno inteso rispondermi, nemmeno attraverso Messenger, specie in un momento delicato, quando occorrerebbe ad ogni costo tamponare l'inarrestabile emorragia.
Questa mail non raggiungerà, come noterete, alcuni deputati e senatori, semplicemente perchè non meritano più alcuna considerazione.
Sperando in un cortese cenno di riscontro, comunico che nella mattinata di martedì prossimo, 29/10/2019, sarò al Ministero dell'Interno e, se non mi lasceranno entrare e parlare col Ministro o con uno dei due sottosegretari, terrò 2 comizi: il primo al Viminale e l'altro a Palazzo Chigi. 

Chi volesse, potrà sostenere i miei diritti venendo a manifestare la propria vicinanza al Ministero dell'Interno. Chi non può, chieda almeno a Carlo Sibilia, a Luigi Di Maio, a Gigi Maraia e ai 4 parlamentari di Benevento per quali ragioni non hanno presentato una semplice interrogazione parlamentare.
Distinti saluti e buon lavoro.

DOMANDA: Se hai rappresentato un tuo problema a un parlamentare e glielo hai pure scritto, lui o lei te lo ha risolto o almeno ti ha risposto?
QUESITO: osserva la seguente foto, cerca le differenza e descrivi se e quante ne hai trovate.




venerdì 4 ottobre 2019


Esposto/denuncia

  • AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  • AL MINISTRO DI GIUSTIZIA
  • AL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
  • ALLA PROCURA GENERALE DI ROMA
  • al Sostituto Procuratore di BN, Dr. F. Sansobrino

Oggetto: Esposto/denuncia contro il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli ed altre autorità di Benevento di cui è non stato possibile accertare l'identità.



Io sottoscritto Paradiso Attilio, nato a Casalbore (AV) il 18/02/1951, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), in Via Vallone San Nicola 2, denunzio quanto segue.

P R E M E S S O

CHE il 26 agosto 2019 gli agenti della Cosmopol mi negavano l'accesso agli uffici del Tribunale e della Procura di Benevento, in quanto riferivano che ero stato colpito da una misura restrittiva emessa dal Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, ma verosimilmente sollecitata da ignote autorità di cui ancora oggi non conosco le generalità, né le cause e le motivazioni poste a base della limitazione di libertà che mi è stata inflitta;

CHE, a seguito di mia istanza stragiudiziale del 27/8/2019, il suddetto provvedimento non mi è stato notificato dal Procuratore Generale, nemmeno entro i 30 giorni previsti dalla Legge n. 241/90, né l'autorità ha spiegato le ragioni per le quali ha emesso il provvedimento e neppure le generalità del funzionario o dei funzionari pubblici di Benevento  che ne hanno avanzato richiesta;

CHE l'inadempienza comporta non solo violazione penalmente rilevante ai sensi degli artt. 110 e 328 del C.p., ma anche violazione dei diritti più elementari di difesa dell'imputato, protetti dal Codice Penale, dalla Costituzione Italiana e dalla "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea";

CHE l'azione certamente promossa dai Funzionari pubblici di BN va a sommarsi alle molteplici restrizioni di diritti fondamentali e di libertà personali poste in essere nel corso di 10 anni dagli agenti delle forze dell'ordine, funzionari e Dirigenti dello Stato, attraverso maltrattamenti e ingiustificati arresti con traduzione in caserma per diverse ore, tignosi dinieghi e ritardate limitazioni di accesso agli atti, falsificazione di documenti pubblici e protocolli elettronici, vistosi ritardi nell'espletamento di numerosissimi procedimenti penali (in Procura e in Tribunale), alterazioni e sparizioni di documenti e DVD dai fascicoli processuali, querele temerarie poste in essere da agenti della DIGOS e dalla Questura, falsità denunciate dagli agenti e persino un ordine di Accertamento Sanitario Obbligatorio del 13/7/2018, ingiunto dal Vice Questore di Benevento in manifesto abuso d'Ufficio ed eccesso di potere, atteso che tale provvedimento - come il TSO - è di esclusiva competenza del Sindaco ove risiede abitualmente l'ammalato;

CHE le intemperanze e gli arresti operati dagli stessi poliziotti, le provocazioni, le aggressioni e l'ASO disposto dal Vice Questore Marino, sebbene siano stati da me denunziati il 22 agosto dello scorso anno ai Carabinieri, alla Procura e al Prefetto di Benevento, non hanno prodotto alcun rallentamento delle azioni intimidatorie e mobbizzanti, perchè il mese scorso ho verificato che il Dr. Sansobrino, PM titolare del fascicolo 5596/2018/RGNR, non aveva dato corso ad alcuna indagine sulle persone querelate, in quanto si è smarrito nel cartaceo, non avendo ricevuto il DVD e nemmeno il file allegato alla mail certificata recapitata in Procura;

CHE gli arresti, gli illeciti, le violenze, le azioni destabilizzanti e la misura restrittiva, verosimilmente richiesta dal Procuratore e dal Presidente del Tribunale, comportano danni morali, biologici ed economici, nonché insidia per la mia salute e oltraggio al decoro dei miei congiunti, che da un decennio ne stanno accusando il maggior danno, perchè hanno ben capito che, con le denunce, ho scoperchiato parecchi cassonetti di spazzatura sullo spazio pubblico e, pertanto, ho messo in allarme una potente loggia massonica, più coesa e mafiosa della ndrangheta, della camorra e della sacra corona unita;

TANTO PREMESSO

presento formale esposto/denunzia con istanza di punizione nei confronti del Procuratore Generale della Repubblica presso la corte di Appello di Napoli e di tutte le autorità di Benevento che hanno chiesto la misura restrittiva nei miei confronti, senza notificarmi il provvedimento, sia da Napoli che dal Presidente del Tribunale e dal Procuratore della Repubblica di Benevento, omettendo di spiegare le cause, le motivazioni e di esibire gli atti probatori a sostegno della restrizione della mia libertà, come fossi un delinquente, una persona fuori di senno, un pericoloso provocatore delle forze dell'ordine, un aggressivo perturbatore della quiete pubblica, dei dipendenti pubblici e delle c.d. persone normali, come peggio ancora mi analizzò e dipinse il Vice del Questore Bellassai, che non chiese informazioni al medico di base, né altresì ebbe l'accortezza di studiare la L. n. 180/1978, prima di ubbidire cecamente all'istinto o più probabilmente ai superiori. (Clicca qui e vai all'ordinanza)

Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti e subenti in conseguenza della condotta sopra descritta, resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento dovesse rendersi necessario.  Ciò detto,

C H I E D O

l'imputazione e l'adozione di misure idonee urgenti nei confronti dei responsabili e l'annullamento immediato della misura restrittiva;

che siano punite tutte le persone che a vario titolo si sono rese responsabili dei reati denunziati e di quelli che dovessero emergere nel corso delle indagini a seguito del presente esposto, con riferimento ai fatti anzidetti e ancora meglio provati nel documenti rinvenibili attraverso i precedenti e i seguenti link, che costituiscono parte integrante e ineludibile della presente denuncia.

di essere avvertito in caso venga richiesta proroga delle indagini e dell’eventuale richiesta di archiviazione della presente notizia di reato, al fine di poter esercitare la facoltà di opposizione di cui al vigente codice di procedura penale;

Con riserva di ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, nonché di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni subiti in conseguenza della condotta sopra descritta, resto a disposizione per essere interrogato, per fornire ulteriori prove, qualsiasi chiarimento dovesse rendersi necessario e chiedo che le SSLL intervengano nella maniera più celere possibile, sia per limitare i danni, sia per frenare le malversazioni e restituirmi la tranquillità e gli spazi di libertà che oggi mi sono preclusi, anche se volessi ascoltare un processo.

Per dare modo alla SSLL di comprendere quali persone e quante pubbliche autorità hanno l'interesse di chiudermi di spazi di libertà, di provocarmi, di spingermi a commettere una qualunque leggerezza e farmi passare per un pericoloso psicopatico, a sostengo di quanto dichiarato esibisco:

  1. Lettera aperta del 19/1/2019, trasmessa al Procuratore della Repubblica di BN e a 3 Ministri,
  2. Seconda lettera aperta del 9/8/2019, indirizzata alle massime autorità dello Stato e agli stessi Ministri;
  3. integrazione alla denunzia/querela del 22/8/2018 (proc. penale  n. 5596/2018/RGNR, PM Sansobrino); 
  4. video ridotto da 2 ore e mezza a poco più di 15 minuti, costituiti solo da pochi episodi, recenti e più remoti;
  5. Ultimo episodio filmato davanti al Tribunale, quando sono riuscito a divincolare le braccia dalla presa dell'agente e ad estrarre lo smartphone dalla tasca del pantalone;

Benevento, 5 ottobre 2019

Alla salute dei compari Pisciotto, Susy, Teresina e Pippotto Quaranta

A distanza di circa 9 anni dalla produzione di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, 18 pagine ipertestuali tese ad invalidare una procedura concorsuale interna,  pregna di gravi irregolarità e di palesi illeciti amministrativi, il Ministero dell’Istruzione stesso comunica l’esito al ricorrente, Attilio Paradiso, congiuntamente al parere espresso dal Consiglio di Stato, secondo il quale il ricorso “è in parte respinto e in parte inammissibile”.


Se il responso palesemente ambiguo del Consiglio di Stato fa “in parte” capire che il ricorso doveva necessariamente morire, da un’altra angolazione, letteralmente più logica e matematicamente più compiuta, non dà modo di comprendere quale e quanto peso avrebbe avuto la rimanente parte del ricorso che, essendo ammissibile e congrua, avrebbe consentito l’annullamento del concorso e la condanna dei funzionari responsabili del procedimento al pagamento di tutte le spese sostenute dallo Stato, sia per le prove scritte che per quelle orali (svariati milioni di €).


Il Presidente della Repubblica, che verosimilmente non ha letto neanche un rigo del ricorso, firma, convalida il parere del Consiglia di Stato e condanna a morte la verità, la giustizia amministrativa e i cittadini, onesti e meritevoli servitori dello Stato.

A distanza di 9 anni, Papa Francesco nomina l'ex Procuratore Giuseppe Pignatone, che invece ammazzò la querela contro il MIUR, senza darmi nemmeno la possibibilità di vedere il fascicolo processuale ed impugnare l'archiviazione.

Caro Ciccio 'o Vaticano, hai sicuramente dormito a testa in giù piegata, sei caduto, hai preso una testata ed hai investito la Pignata!