martedì 4 novembre 2025

 Mail certificata al Comando dei Carabinieri di BN


Con una sola foto sintetizzo i reati che vanamente denunzio alla Procura della Repubblica e alla Prefettura dal 1997, quando completai la costruzione di un fabbricato di circa 3.500 mq, allo scopo di trasferire la mia famiglia e il negozio di arredamenti di mia moglie a Sant’Angelo a Cupolo. Nella seguente mappa aerea ho pertanto descritto gli illeciti e le occupazioni abusive della via comunale che porta al mio e ad altri fabbricati.

(clicca sulle immagini per ingrandirle)

Dal 1997 ho scritto una valanga di esposti, denunzie e querele tramite PEC e tramite il Comando Carabinieri di Benevento. Ma la strada è ancora come mostro in foto, nel disinteresse e la trascuratezza generale. Nemmeno la perizia dei Carabinieri, la perizia del CTU e la recente perizia del Servizio Viabilità della Provincia hanno indotto il Sindaco a recidere gli alberi, a rimuovere le opere abusive dal pubblico demanio e a riaprire l’imbocco primario di Via Vallone San Nicola sul cimitero, come del resto aveva disposto il Prefetto Cappetta, con Ordinanza di demolizione delle opere abusive



Faccio infatti presente che, una volta demolito il muro abusivo eretto dall’ENEL nel 1997, la strada comunale non presenterà alcun problema di pericolosità, diventerà usufruibile da tutti, sarà accessibile anche ai TIR e, senza troppe spese, potrà essere utilizzata come sicuro parcheggio al servizio del cimitero di Pastene, senza sottrarre una corsia alla SP18 e creare problemi di circolazione sulla Provinciale 18, come del resto hanno sempre suggerito gli ingegneri della Provincia.
per ingrandire clicca sulle fotoper ingrandirle



Ciò accade perché ogni nuovo sindaco rifiuta di assumere le responsabilità omesse dai sindaci che, avendo concluso il mandato, cedono la poltrona di guida, i comandi, i gettoni e lo stipendio al successore.

Anche il nuovo Sindaco, geometra Alessandro De Pierro, rifiuta ogni giudizioso adempimento e non risponde alle mie cortesi, amichevoli preghiere, né ha risposto alla morbida diffida del 12.09.2025, quantunque gli ho bonariamente spiegato che io e i miei congiunti siamo esposti a rischio, non solo per la pericolosità della strada comunale, ma perché qualcuno impicca i gattini e li appende al cancello scorrevole di casa. Non racconto altre cattiverie minori, ma la S.V. Ill.ma deve chiedersi perché la Procura archivia e non indaga chi – con la stessa calligrafia e con l’identità di 8 persone sconosciute all’anagrafe comunale - ha prodotto la seguente denuncia allo scopo di intimorire mia moglie e le mie figlie, con un’ordinanza di demolizione del nostro fabbricato, dopo aver denunziato il Commissario Prefettizio e dopo aver avuto la concessione edilizia nel ’93, dallo stesso capotecnico, Nicola Maioli, che pure è stato graziato dal PM e dal Procuratore Aggiunto.


Le pare possibile che io abbia armato una guerra giudiziaria se avessi avuto uno scheletro così grosso nel primo cassettone della biancheria intima?

Le pare possibile che l’ingegnoso responsabile dell’Ufficio Tecnico abbia concesso l’autorizzazione a costruire un fabbricato ad uso commerciale-abitativo nel 1993, e che dopo 32 anni vuole demolire la nostra casa, pur avendo controllato il progetto, la volumetria e persino la rete fognaria con la lente d’ingrandimento?

Non le sembrerà vero, ma il PM e il Procuratore Aggiunto hanno chiesto l’archiviazione per le sole omissioni d’ufficio dell’ingegnere Maioli, ma hanno perso di vista che la mia denunzia-querela del 13.11.2024 contiene esplicite informazioni ed elementi probatori concernenti soprattutto il reato di falso materiale in atti di pubblico ufficio. Quindi, ben due magistrati non hanno disposto alcuna indagine volta ad accertare il reato più grave commesso dal capotecnico Maioli.

Appare evidente, almeno agli occhi miei, dei Carabinieri e di tutti i funzionari dello Stato coinvolti dal ’97 ad oggi, che la Procura della Repubblica è collusa e non vuole fare il proprio dovere. Infatti, anziché mandare a processo i colpevoli e gli amministratori comunali, mi ha sottoposto a processo 18 volte in 15 anni.

Ma, né il Procuratore, né i suoi Sostituti sono riusciti a condannarmi e a farmi diventare un delinquente, perché sono stato sempre assolto dai Giudici con formula piena, limpida ed irrevocabile.
Quindi, il gattino ammazzato, gli sfregi alla nostra sicurezza, il menefreghismo dei Sindaci e l’incessante stalking giudiziario attivato dalla Procura della Repubblica hanno un solo scopo: intimorire i miei congiunti per costringermi a non esporre i manifesti davanti al Comune, alla Prefettura, al Palazzo di Giustizia e, soprattutto, a non pubblicare le denunce sul mio profilo Facebook, sul mio sito WEB e su YouTube.

Egr. Comandante Vernillo, ora può capire le ragioni che mi spingono a contestare i Magistrati con i manifesti, in maniera pacifica, composta, solitaria e rispettosa. Tuttavia, il mio lavoro diventa estenuante, pericoloso e controproducente, ogni volta che arriva un nuovo agente di polizia, in quanto è difficilissimo istruire le persone che non conoscono i diritti inviolabili dei cittadini, come ad esempio il diritto di circolazione, il diritto a svolgere un’attività produttiva, il diritto alla sicurezza, il diritto ad equa giustizia e il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero. Molto spesso accade che certi poliziotti ignorano addirittura che le manifestazioni solitarie, pacifiche e rispettose non necessitano di autorizzazione di alcuna autorità.

Ecco perché sono diventato bersaglio dei funzionari comunali, della Procura, dei poliziotti non istruiti e persino del Prefetto, che due anni fa mi fece sequestrare i manifesti e mi fece sanzionare dal Comandante della Polizia Municipale di Benevento, addirittura per un articolo non contemplato dal Codice della Strada. Questo breve video e la Sentenza n. 2761/2024 del Giudice di Pace hanno annullato l’atto ingiuntivo del Prefetto Torlontano e le maxi multe comminate dalla Polizia Municipale. Inoltre, La Sentenza del Giudice La Salandra ha indotto il Comandante Fioravante Bosco a restituire i manifesti trafugati con abusi d’autorità.

La prego di mettere fine a questa schifosa vicenda, non per me, ma per la mia famiglia, che oramai vive con apprensione e con la paura scesa fino ai piedi, perché sente sulle suole delle scarpe il rischio di ritorsione e ben comprende quali rischi corro io. Infatti, l’ordine di demolizione ha prodotto gli effetti desiderati da chi ha progettato la rappresaglia, un po’ dal Municipio e un po’ dal Palazzo del Governo.

La prego di effettuare un sopraluogo personalmente o congiuntamente ai suoi migliori collaboratori, al fine di informare il nuovo Prefetto, il Ministro dell’Interno, il Questore, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il nuovo Sindaco di Sant’Angelo a Cupolo, perché solo in tal modo metterà fine a una pericolosa attività persecutoria ed onorerà il prestigio dei Carabinieri di Benevento. Se invece desidera alleggerire le responsabilità, trasmetterà la presente istanza alla Procura della Repubblica di Benevento.

Suggerisco di cliccare sulle 27 certificazioni attestanti l’esistenza e la pericolosità della strada, perchè Le permetteranno di conoscere tutto ciò che hanno certificato le autorità delegate alla sicurezza dei cittadini.

Al fine di non tediarla con la narrazione di oltre 33mila pagine ipertestuali e circa 400 film, descrivo cosa mi è successo per aver querelato i Sindaci, il Commissario premiato dal Prefetto Torlontano, due comandanti della Polizia Stradale, il Procuratore della Repubblica di BN e le massime autorità della Procura Generale presso la Corte penale di Appello di Napoli:
> HO SUBITO 8 arresti temporanei, intimidazioni, mobbing e stalking giudiziario da impiegati comunali, dalla Questura, dalla Prefettura e soprattutto dalla Procura della Repubblica di BN.
> HO SUBITO, senza avviso, un illecito accertamento sanitario presso il centro di igiene mentale, ordinato da un sceriffo della Questura, anziché da un medico specialista e dal sindaco.
> HO SUBITO, da incensurato e per 3 anni, il divieto di circolare negli uffici di Giustizia di BN, senza aver commesso alcun reato.
> HO SUBITO sequestri di manifesti e multe non contemplate dal Codice della Strada, che infatti sono state annullate dai Giudici per manifesta infondatezza e per eclatanti abusi di potere.
> HO SUBITO 17 procedimenti penali e sono stato sempre assolto perché “il fatto non sussiste”, in quanto i reati fondano le radici su misere insinuazioni e su squallide menzogne.

Dopo 17 assoluzioni, subisco il XVIII processo a Roma, non per fatti veri, ma per orride falsità concepite dal Procuratore Policastro. Ma dimostrerò al Capo dello Stato, al CSM e al Giudice Monocratico che i disturbati sono i magistrati che mi hanno rinviato a giudizio 18 volte e che il solo a pagare il conto sono io.

Anche oggi ho allestito una mostra dinanzi al Tribunale, dove emerge il manifesto con la scritta TUTTIASSOLTI sulla nostra bandiera e su quella europea. 

Si, perché dopo 60 denunzie-querele sono stati assolti proprio tutti, tranne la Ditta
Paradiso Arredamenti di Pierro Anna”,
che invece fu condannata a morte prematura il 17 agosto 1997, quando le nostre figlie, dopo aver percorso migliaia di Km per lasciare le culle di Calcutta ad altri bambini, avevano felicemente compiuto 7 e 11 anni a Casalbore, un paese accogliente, ospitale, pulito e generoso. Un paesino dove a soli 35 anni mia moglie aveva già ammaestrato le ragazzine, avendo già versato 18 anni di contributi previdenziali all’INPS, per onorare l’Italia, per onorare il popolo del SUD, per onorare le Missionarie della Carità, Madre Teresa, mio Padre, mia Madre, i suoi perfetti genitori e le mie sei sorelle, che assai più di me avevano lavorato per tenere in vita un’attività produttiva apprezzata non solo dalla clientela, ma stimata anche in Abruzzo, nelle Marche, in Toscana, nel Triveneto e nell’Italia occidentale.

Le sono molto riconoscente per l’attenzione che mi concede e per il tempo che dedicherà alla mia famiglia.

Cordialmente saluto, ringrazio e lascio i miei recapiti, qualora avesse bisogno di supporto, così non mi muovo da casa, anche se accuso urgente bisogno di cambiare aria e di smontare l’orrenda mostra di manifesti.

Benevento, 27 ottobre 2025

attilio.paradiso@pec.it