Diffida alla Com.te della Polizia Stradale di BN
A seguito Sua mail certificata del 5/10/2023, priva di perizia e di protocollo, riscontro l'avvenuta ricezione del Suo tardivo e riduttivo messaggio, che qui replico nella sola parte sostanziale:
Per mio e per suo agio, ricordo che, con la richiesta di perizia del 25/8/2023 e con le successive note di sollecito, segnalavo l'urgenza ed evidenziavo, altresì, che per motivi giudiziari avrei trasmesso i suoi accertamenti al Presidente della Repubblica, alla Procura di BN, alla Procura Generale e al Ministro dell'Interno.
Pertanto, non ritengo giustificata la ritardata risposta scritta,
né il fatto che abbia omesso di inviarmi le rilevazioni tecniche, entro i
termini prescritti per Legge e per evidenti ragioni di sicurezza pubblica,
avendo chiesto io l'accertamento tecnico più di una volta, anche al
Responsabile da Lei incaricato (vedasi
nota del 1.9.2023).
Prendo atto che ha invece informato il Procuratore della
Repubblica e il Prefetto di Benevento, come se gli utenti della strada, io e i
miei congiunti non avessimo diritto a sapere se un incrocio stradale è
pericoloso, se è conforme alle norme di sicurezza, se 2 vie comunali rispettano
le norme del Codice della Strada e se un breve tratto stradale di via Vallone
San Nicola è o non è transitabile dai camion di grandi dimensioni, visto che
tuttora la via è in stato di evidente abbandono, è ostruita da opere abusive ed
invasive e sconta l'incuria del nuovo Sindaco, degli Assessori e dello stesso
Responsabile tecnico che ha permesso le occupazioni abusive, omettendo di
sanzionarle quando è stato informato dal sottoscritto, dal mio avvocato e da
mia moglie.
Se la sua perizia presenta elementi di pericolo o di non
conformità al Codice della Strada, bene ha fatto ad informare il Prefetto e la
Procura, se tempestiva è stata. Ma, resta comunque omissiva nei confronti del
cittadino richiedente, che ha invece diritto di sapere, prima del
Prefetto e del Procuratore, se corre pericolo e se può raggiungere la sua
abitazione con un mezzo di lavoro.
Qualora si fosse invece uniformata ai rilievi richiesti dai
Prefetti ed effettuati prima dal Comandante Alfano e poi dal Comandante Vetrone,
avrebbe dovuto comunque informare me, ma non era tenuta ad informare la Procura
della Repubblica e neppure il Prefetto, perchè il Dirigente Vetrone ha concluso
così:
Le suggerisco di inviarmi istantaneamente la scansione della perizia deposita in Procura, con relativo timbro di accettazione, entro le ore 12 di domattina, in quanto sono tenuto a supportare procedimenti penali recentissimi e remoti, proprio contro le autorità che lei ha informato.
Nulla ricevendo, sarò costretto non solo ad informare il
Presidente della Repubblica, ma a denunziare lei e il Responsabile da lei
incaricato, per reiterato rifiuto d'Ufficio e per favoreggiamento, ai sensi
dell'art. 328 e dell'art. 378 del Codice penale.
Sant'Angelo a Cupolo, 5 ottobre 2023
Attilio Paradiso
attilio.paradiso@pec.it
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