mercoledì 17 aprile 2024

 

LETTERA APERTA del 28.07.2015

Al SEGRETARIATO GENERALE

DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

servizio.gabinetto.segretariatogenerale@pec.quirinale.it



Oggetto:  Riferimento  Vs. Prot. n. 30968 del 16.3.2015.

 

Lo scrivente Attilio Paradiso, residente in Sant'Angelo a Cupolo (BN), alla Via Regina Elena 75, in data 14.02.2015 ha trasmesso una lettera aperta al Presidente della Repubblica, congiuntamente a un DVD.

Presumendo che codesto Segretariato avesse chiesto notizie al Prefetto di Benevento, nello scorso mese di aprile effettuavo il XIII accesso agli atti. Tra non poche resistenze e difficoltà, visionavo il mio fascicolo e, come avevo presunto, reperivo la nota contraddistinta in oggetto, ma non la risposta del Prefetto!

Verso la fine del mese di maggio scrivevo una mail attraverso il portale del Quirinale, dopo aver accertato che la Prefettura se la stava prendendo con comodo.

La settimana scorsa, dopo circa 40 giorni di calvario per visionare il fascicolo con le consuete buone maniere, mi sono visto ancora una volta costretto a "svegliare" la Prefettura e ad alzare la voce sull'antistante piazza, riscaldata dal sole e dalla mia forte indignazione.

Dopo due mattinate consumate per superare le difese, le resistenze e i tornelli di protezione, il Prefetto mi consentiva l’acceso e mi affidava alle isteriche provocazioni di un'impiegata. Solo così mi è stato possibile acquisire la tardiva, lunghissima risposta, accuratamente orchestrata dalla Redattrice di Gabinetto e dal Prefetto con indecente ritardo. 

Alla luce di quanto premesso, spero che la S.V. possa tollerare non solo il mio risentimento, ma comprendere le ragioni che hanno indotto i Funzionari a dipingere la narrazione dei fatti con un pletorico resoconto, costituto da 38 allegati e 7 pagine, visibilmente mirate ad affogare la S.V. di carte e a farmi apparire come persona "insistente", testarda, malata o dura di mente, anziché motivare le ragioni che tuttora impediscono al Prefetto di assumere i poteri sostitutivi, alla luce dei certificati rischi e delle comprovate inadempienze del Sindaco.

Se l'art. 54 del D.Lgs 267/2000 recita:

§ 2. "Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini ... ";

§ 8. "Ove il sindaco o chi ne esercita le funzioni non adempia ai compiti di cui al presente articolo, il prefetto può nominare un commissario per l'adempimento delle funzioni stesse";

significa che il prefetto, una volta accertata l’inadempienza del sindaco,
"può nominare", ha facoltà, ha il potere, ha l'obbligo di nominare un commissario, il quale farà ciò che i Sindaci e i funzionari imputati non hanno fatto da 18 anni ad oggi, ossia eliminare i pericoli che hanno causato la morte di una limpida attività produttiva, che minacciano i cittadini e che, in un fabbricato appositamente costruito, non ancora permettono di lavorare a un’intera famiglia. Se il Prefetto dovesse ancora persistere nella posizione omissiva, la mia famiglia continuerà a subire lesioni di diritti inviolabili, danni patrimoniali, biologici e danni morali, che, una volta riconosciuti, andranno a carico dell’Erario, della collettività e di chiunque sapeva, poteva e non ha fatto ciò che doveva.

Se da 18 anni i Prefetti di Benevento non hanno agito secondo la prescrizione di legge, hanno commesso reato, perciò li ho querelati e perciò sono complici dell’ex Sindaco e il Responsabile dell'U.T. del Comune di Sant’Angelo a Cupolo, in quanto sottoposti a giudizio per omissione di atti ineludibili previsti per legge, che "per ragioni di sicurezza pubblica dovevano essere compiuti senza ritardo" (clicca qui e vai al capo di imputazione)

Se le massime autorità dello Stato sul territorio si espongono a tale rischio, fanno comprendere:

a)    che non sono capaci di comprendere e di tradurre in essere ciò che sottoscrivono: esclusivamente nel caso di omessa adozione da parte del sindaco … di un atto che … avrebbe dovuto essere emanato, si radica nel Prefetto il potere di provvedere in veste sostituiva a tutela della pubblica incolumità;

b)    oppure che la loro poltrona è legata al guinzaglio di un padrone che non permette di agire.

So bene che il Presidente della Repubblica non ha i poteri del Prefetto e non può intervenire in sua vece. Ha però l’onere di difendere i diritti protetti dal Titolo I della Costituzione. Talché, potrebbe dare impulso al Presidente del C.M., al C.S.M. e al Ministro dell’Interno, perchè mettano fine alla restrizione dei diritti, tra i quali si è aggiunto anche quello mirato ad ottenere un giusto processo (Art. 111 della Costituzione e Art. 6 della CEDU), avuto riguardo che, dopo oltre 6 anni dalla prima denuncia, la Magistratura non ha concluso il primo grado di giudizio, mentre per il Governatore De Luca ha chiuso la vertenza in pochissimi giorni.

Per dare modo di comprendere che la mia caparbietà e le mie proteste muovono non solo da giustificate ragioni, ma da una lunga inerzia e da una faticosa corsa a ostacoli posta in essere dalle Istituzioni locali e centrali dello Stato, prego visionare un filmino diviso in tre parti (Parte 1 - Parte 2 - Parte 3), dove mostro alcuni episodi recentemente occorsi in Prefettura ed alcune riprese dell'incrocio pericoloso ed. Non ho posto in visione, almeno per il momento, gli episodi vissuti in assoluto silenzio dopo la denunzia del 2009, quando misuravo le reazioni della Prefettura (del tutto assenti), quelle dei politici, dei media, dei cittadini e studiavo come abbattere il muro di omertà, l'indifferenza e la paura della gente, per non rimanere isolato pure dalle autorità superiori che ho vanamente interpellato.

La XIX querela ipertestuale del 2/1/2015, che prego vivamente di leggere e di portare all’attenzione del Presidente della Repubblica, darà modo di visionare non solo i documenti recenti redatti dagli Organi preposti alla sicurezza, ma i pericoli e le limitazioni che incombono sulla strada comunale; cosicché il Sig. Presidente e la S.V. potranno agevolmente comprendere che la Prefettura avrebbe dovuto assumere i poteri sostitutivi quantomeno 6 anni fa, quando il Sindaco imputato e il Funzionario dell’U.T. dichiaravano il falso, il Prefetto p.t. copiava le menzogne e le rimetteva integralmente al Presidente, ritenendo che le parole malsane di un rappresentante dello Stato fossero più pulite di quelle scritte e distribuite da un cittadino in una libera piazza.

Distintamente, saluto, ringrazio e resto in attesa, al di là dei termini di legge, di conoscere quali iniziative volesse intraprendere e se la mia causa è stata portata o sarà condotta all’attenzione del Presidente della Repubblica, col il quale chiedo cortesemente un incontro.

Benevento, 28 luglio 2015

attilio.paradiso@pec.it

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